Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: coldcoffee    19/06/2013    11 recensioni
– Tratto dalla storia –
«Harry!» esclamai mentre salivo in macchina. «Piantala, per piacere. Niall si è beccato un fottuto proiettile per me. Forse sarei morta, capisci? So che non ti piace molto, ma mi ha salvato la vita. Ed è sempre stato gentile con la sottoscritta, anche al liceo. Quindi lo voglio nella mia vita. Non pretendo che ti vada a genio, ma dovete smetterla di litigare per me! Anche perché non so nemmeno chi cazzo sono, tra un po'. Questa storia della memoria è frustrante. Vorrei tanto capirci qualcosa, porca troia. E, tanto per la cronaca, anche lui avrà la sua occasione.»
«Nemmeno per me è piacevole. Lo sai quanto ci sto male? Il colpo che mi hai fatto prendere quando ho trovato la tua fottuta lettera, eh? Ero distrutto! Te ne sei andata così come sei entrata nella mia vita, per caso. Poi sono venuto in quel quartiere schifoso, sono stato scortato dalla polizia, ho preso a pugni tuo padre per cosa? Niente. Non ricordi niente. Come cazzo faccio io? Dimmelo, perché non ci arrivo. Cathe, io ti amo.»
Non gli diedi il tempo di dire altro.
Scesi dall'auto subito e corsi via.
____________________________
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 

A quel tempo pensavo che niente e nessuno avrebbe mai alterato ciò che provavo e ciò di cui avevo bisogno. Ma mi sbagliavo.
Ero solo una ragazzina. 
La mia storia inizia qualche mese fa, a Londra, dove solitamente passavo la maggior parte della mia vita, noncurante di ciò che accadeva intorno a me. Odiavo profondamente i rapporti, me ne ero andata di casa per evitare di avere qualcuno a cui attaccarmi, appena dopo avere compiuto i 18 anni. La mia famiglia mi era sempre stata d'intralcio, qualunque cosa avessi fatto. Mio padre era un tipo strano, eccentrico e paranoico, mia madre una specie di serva. Arricciavo il naso quando lui imprecava ordini contro di lei, che eseguiva in silenzio. Avevo scoperto che la picchiava e lei non aveva il coraggio di ribellarsi, trovavo la cosa patetica. Lui aveva provato a fare del male anche a me, quando ero piccola. La cicatrice che portavo alla base del collo ne era la prova. Allora ero fuggita prima che potesse riaccadere. Attualmente lavoravo in un grande magazzino nella capitale inglese, occupandomi, insieme ad altri commessi, di aiutare i clienti a trovare i vestiti che cercavano. Per una 18enne era il massimo a cui si potesse aspirare, visto che la paga bastava abbondantemente per pagare l'affitto di un modesto appartamentino appena fuori dal centro. Solitamente non accadeva niente di straordinario, ma un venerdì di maggio uno dei clienti era insolitamente diverso.
 
“Buongiorno, come posso aiutarla?”
“Già vederla è un buon inizio.”
“Come, scusi?”
“Dicevo che sto cercando una giacca non troppo elegante.”
“La taglia? Il colore?”
“Una M... Magari blu”
Uscii da dietro al bancone per masticando il mio chewing gum alla fragola ed accompagnando il ragazzo al reparto adatto.
 
“Ecco qui.”
“Grazie, signorina Catherine Black” sorrise leggendo il nome sulla mia targhetta.
“Non c'è di che.”
“Ha un nome favoloso.”
“Buona fortuna” salutai schietta per poi girare i tacchi. 
 
[...]
 
Stava iniziando a piovere a catinelle e io avevo un disperato bisogno di tornare a casa. Ad aggravare la situazione c'era il fatto che indossavo delle ballerine.
 
“Ciao Catherine”
“Ehm, ciao”
“Sono Harold, il ragazzo della giacca”
“Sì, ricordo. Chiamami Cathe”
“E tu chiamami Harry. Che tempo, vero?”
“Già. Non so come tornare a casa.”
“Ti serve un passaggio?”
“Scusa, ma non ti conosco.”
“Che importa? Se vuoi conoscermi, io ho tutto il tempo, ma suggerirei di farlo all'asciutto, non credi?”
“Non so se posso fidarmi.”
“Ed invece puoi. Non mordo.”
Qualcosa dentro la mia contorta mente mi spinse a pensare, per una volta, «massì, facciamolo».
 
“Okay. Ma solo uno strappo a casa, intesi?”
“Certo” rispose sorridendo.
 
[...]
 
“Grazie mille”
“Non c'è di che.”
Di mio tendevo ad odiare gli uomini e sapevo che ciò derivava dalla mia infanzia, ma stavo bene con lui, mi faceva ridere, ma ridere di gusto, come non facevo da tempo.
 
“Ehm, vuoi entrare a bere qualcosa?” Chiesi con un mezzo sorriso speranzoso.
“Se proprio insisti.”
Girai le chiavi nella serratura e guidai Harry dentro a casa mia, che anche se disordinata era molto accogliente.
 
“Scusa il casino, ma sai, ho 18 anni”
“Io ne ho 20 e casa mia è decisamente peggio. Mi piace qui.”
“Ti va un tè?”
“Sì, se non è troppo disturbo.”
“Ma figurati.”
Tolsi il cappotto e le scarpe, invitando il mio ospite a fare lo stesso, per poi mettere su l'acqua per l'infuso.
Quando lo vidi seduto sulla poltrona realizzai quando fosse alto, muscoloso e, se così si può definire, esageratamente bello. Avevo paura di dare un disastro, ero pessima nella relazioni con gli altri.
 
“Da quanto vivi qui?”
“Da poco, mi ci sono trasferita dopo aver fatto la maturità.”
“E i tuoi?”
Mi rabbuiai in maniera drastica. Nessuno sapeva la mia storia all'infuori che me. Non mi fidavo abbastanza da dire la verità.
 
“Mi dispiace, preferisco non ... ”
“Scusa, sono invadente. Mi dispiace”
“Già.”
Mentre versavo il tè arrivò un'altra domanda.
 
“Potrei avere il tuo numero di telefono, per favore?” Chiese quasi spaventato.
“Certo. Te lo detto o ... ?”
“Vai.” Annunciò premendo i tasti del suo iPhone.
“3227845269”
“Grazie. Dopo ti faccio uno squillo”
“Latte o zucchero?”
“Latte. Tu?”
“Zucchero. E limone”
“non sei una tradizionalista, vero?”
“Nah, odio le cose vecchie”
“Perché ?”
“Creano legami e restrizioni. Le cose nuove no, non hanno una storia.”
“Wow”
“Lo so, ora penserai che sono pazza”
“Niente affatto. Mi incuriosisci da morire”
“Ora una domanda a te.”
“Va bene.”
“Che fai per andare avanti ?”
“Beh, io ... ”
----- continua -------

NOTA DELL'AUTRICE: spero che vi incuriosisca, fatemi sapere se vi piace 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: coldcoffee