CAPITOLO SEI
“Godliness”
Cit.
“Sono affascinanti, manipolatrici e amano la ricchezza.
Nessuno poteva resistere ai loro occhi e alla loro voce incantevole;
erano
donne perfette. La loro bellezza era conosciuta a tutti, ma non a loro
stesse, questo
perché, se si fossero viste riflesse in uno specchio, anche
per un solo
secondo, avrebbero visto chi erano in realtà”.
“Non
posso credere che siano andati via
così!” esclamò Aria sconvolta, mentre
guardava la caverna dalla ringhiera della
nave. “Il viaggiatore e Ben non l’avrebbero mai
fatto di proposito!” suppose
Moonflower. “Intendi dire che qualcuno gli ha costretti? Ma
come? le chiedeva
Aria. “Dev’essere stato quel canto!”
esclamò Moonflower. “Senti, questa storia
non mi piace per niente. Dobbiamo andare a riprenderli e uscire subito
da
questa grande caverna!” Aria corse giù nella stiva
della nave. “Ferma Aria?
Cos’hai in mente? Non vorrai raggiungerli a nuoto
spero!” la rincorse
Moonflower. Aria si era fermata davanti alla cabina di Annabelle.
“Aria?? Lo sai
che il viaggiatore non vuole che entriamo dentro quella cabina! Che
vuoi fare?”
chiese Moonflower, mentre Aria appoggiava la mano sul pomello della
porta.
“Bhè, lui non è qui! Perciò
seguimi, forse so come raggiungere i ragazzi!”
esclamò Aria aprendo la porta ed entrando. “No!
Aria!” cercò di fermarla
Moonflower, ma era troppo tardi. Le due erano già dentro ed
erano ferme ed
immobili a guardare Annabelle distesa nel letto.
“Poverina!” esclamò
Moonflower. “Sapevi che era sua sorella? È stata
avvelenata!” le disse Aria.
“No, non sono così intima con il viaggiatore.
Sapevo dell’esistenza di questa
ragazza all’interno di questa cabina, ma lui non mi ha mai
raccontato nulla!”
esclamò Moonflower, mentre Aria alzava libri e frugava per
l’intera cabina. “Ma
cosa stai cercando?” le chiese Moonflower guardandola
perplessa. “Ricordi
quando siamo stati attaccati dai pirati? Il viaggiatore mi disse che
dovevo
venire qui e portare in salvo sua sorella!” rispose Aria.
“Quindi?” chiese
Moonflower. “Come potevo portare in salvo sua sorella? Non
c’è una via d’uscita
in questa cabina…poi mi sono ricordata di quel marchingenio
con le leve; quello
che il viaggiatore ha usato per far uscire quel ponte che ha collegato
le
navi!” spiegò Aria, mentre Moonflower la seguiva
nel suo ragionamento. “Intendi
dire che il viaggiatore ha costruito una via
d’uscità, proprio da questa
cabina?” chiese lei. “Io credo di
sì!” disse Aria facendo scricchiolare il
pavimento che c’era al di sotto di un tappeto. Le due si
guardarono e poi si
chinarono a terra per rimuovere il tappeto e Aria aveva ragione;
c’era una
specie di porta. “Ma perché non si
apree!” gridò Moonflower con la faccia rossa
per lo sforzo. “Inutile, non si apre!” disse Aria
sedendosi affaticata sul
pavimento. “Adesso cosa facciamo?” chiese
Moonflower altrettanto stanca. “Forse
ci sono! Aspettami qui!” esclamò Aria uscendo
dalla cabina. “Ma dove vai?
Aria??” gridò Moonflower. Improvvisamente, poi, la
porta nel pavimento si aprì
con un click. “Incredibile! Come ci sarà
riuscita?” disse Moonflower tra sé e
sé, mentre Aria ritornò in cabina.
“Sì! Ci sono riuscita!” gridò
Aria
sorridendo di contentezza. “Ma come??” si chiedeva
Moonflower. “Ho tirato una
delle leve, non è stato difficile! Ho pensato che se era
andata così per il
ponte, avrebbe funzionato anche con questa porta chiusa!”
spiegò Aria, mentre
le due aprivano quella porta.
Sollevata
la porta, al di sotto di essa c’era
il fondale marino e una piccola barca di emergenza per la fuga,
attaccata alla
nave con delle corde. “Incredibile, il viaggiatore ha
progettato davvero
tutto!” disse Moonflower stupita. “ Forza
scendiamoci dentro e andiamo a
cercare il viaggiatore e Ben!” disse Aria, mentre le due si
calavano dentro,
chiudendo la porta al di sopra di loro.
Le
due iniziarono a remare per il piccolo
tunnel costruito appositamente per far uscire la barca dalla nave.
Uscite dalla
nave, si ritrovarono davanti alla caverna in cui avevano visto il
viaggiatore e
Ben avventurarsi. “Hai paura?” chiese Moonflower.
“No. Sono che ci sono i miei
amici in quella caverna, perciò non ho paura; qualunque cosa
ci sia lì dentro!”
disse Aria con determinazione, mentre le due iniziavano a remare e ad
inoltrarsi in quella caverna.
Passarono
diversi minuti, le ragazze
iniziavano ad annoiarsi e ad essere stanche di remare.
“Secondo me ci siamo
perse!” disse Moonflower sbuffando. “Non ci siamo
perse, questa caverna è a
senso unico!” precisò Aria. “Dimenticavo
che sei la saputella del gruppo!”
esclamò Moonflower facendo una smorfia con la faccia.
“Non sono una saputella,
ho semplicemente usato il cervello!” disse Aria innervosita
dal commento.
Improvvisamente, si udirono delle voci. “Hai
sentito?” chiese Aria a
Moonflower. “Guarda c’è una
riva!” le indicò Moonflower.
“Attracchiamo e
andiamo a vedere da dove provengono queste voci!” disse Aria
scendendo dalla
barca e tirandola a riva. “Piano, Aria! Rischio di cadere in
acqua, non sono
mica alta come te! E non so nemmeno nuotare!” si
lamentò Moonflower. “Forza,
sono solo due centimetri d’acqua! Scendi!” la
tirò giù Aria. “ E va bene, sono
scesa!” esclamò Moonflower, mentre Aria tirava la
barca fuori dall’acqua.
Intanto,
le voci, erano sempre più vicine.
“Sono voci di donne!” le riconobbe Aria, mentre le
due camminavano all’interno
della caverna. “Già, hai ragione!”
esclamò Moonflower. Poi, improvvisamente,
videro intravidero proprio delle donne insieme ad altre persone.
“Oh, no!
Nascondiamoci!” Aria tirò Moonflower dietro ad una
roccia. “Ehì?? Potevi almeno
avvisarmi!” disse Moonflower stordita per le maniere di Aria.
“Smettila di
lamentarti e guarda!” le disse Aria sconvolta per quello che
stava vedendo.
C’erano
donne bellissime ovunque, che
sdraiate, venivano adulate e venerate da uomini. Alcuni imboccava loro
dell’uva, altri le facevano vento con una palma e, altri
ancora, spostavano
grossi sacchi pieni di ricchezze di ogni genere.
“Ma
è terribile!” esclamò Aria.
“Guarda! Ci
sono anche Ben e il viaggiatore!” le indicò
Moonflower. “Sembra quasi che siano
sotto il loro controllo!” notò Aria il
comportamento di tutti gli uomini che
c’erano in quella caverna. “Che cosa
facciamo?” chiese Moonflower ad Aria,
mentre lei stava fissando una delle sirene. “Hai visto? Una
di quelle donne
porta sulla fronte, una di quelle pietre di cui parlava il
viaggiatore!” notò
Aria. “Hai ragione è identica a quella che ha il
viaggiatore, solo che la sua è
azzurra!” disse Moonflower, mentre Aria tirava il suo libro
dalla borsa. “Ma ti
sembra il momento di metterti a leggere un libro?” la
guardò storto Moonflower.
“C’è una pagina dedicata alle pietre
arcobaleno. Voglio sapere quali sono i
poteri di quella posseduta da quella donna!” disse Aria
sfogliando le pagine.
“Allora…eccola! Si tratta della pietra della
persuasione, essa rende , a chi la
possiede, il potere di crontrollare ogni creatura vivente, senza che si
ribelli
al suo volere. Si trova nel profondo dei mari, luogo raggiungibile solo
dalle…sirene!” lesse Aria per poi guardarsi con
Moonflower. “Quindi quelle sono
sirene? E dove sarebbero le loro code?” chiese Moonflower.
“Non lo so, ma dobbiamo
trovare il modo di salvare tutte quelle povere vittime e anche i nostri
amici!”
rispose Aria pensando a come fare. “E una parola. Siamo noi
due contro una
dozzina di donne-sirene con annessi schiavi! Sul libro non
c’è scritto come
fare per contrastare le sirene o l’effetto della
persuasione?” chiese
Moonflower. “Purtroppo no! Ma sento che per porre fine a
tutto dobbiamo
staccare la pietra incastrata nella fronte della sirena!”
spiegò Aria, mentre
Moonflower era prossima a fare uno starnuto. “Moonflower che
ti sta succedendo?
Non dirmi che stai per starnutire?” le chiese Aria
preoccupata del fatto di
essere scoperte. “Ho paura di si! Sono allergica alle alghe
che ci sono su
questa roccia!” disse Moonflower non trattenendosi
più.
Fu
così che lo starnuto rimbombò per tutta la
caverna. Le due ragazze, a quel punto, si nascosero ancora di
più dietro a
quella roccia, e ad occhi chiusi speravano di non essere state
scoperte, ma la
fortuna non girava da quella parte.
“Ma
guardate chi abbiamo qui…delle intruse!”
si affacciò dietro a quella roccia una delle donne.
“S…s…salve!”
esclamò
Moonflower terrorizzata. “Avete fatto un grande errore
decidendo di venire
qui!” disse la donna prendendole e trascinandole dalle altre.
“Lasciami, brutta
strega!” si lamentò Aria per la
brutalità con cui veniva trascinata. Poi, le
due povere malcapitate, finirono al cospetto del gruppo di sirene e
quella
seduta su un trono fatto di perle, sembrava esserne la regina.
“Che cosa ci
fate qui, voi due? Come osate?” chiese la regina.
“Rivogliamo i nostri amici,
ecco cosa vogliamo! Cosa avete fatto e questi poveri uomini!”
disse Aria,
mentre le sirene scoppiarono a ridere. “Ai chiamato questi
miseri servi:
Uomini?” chiese la regina, quasi divertita dalle parole di
Aria. “Aria, ti
prego! Abbassa i toni!” la avvertiva Moonflower preoccupata.
“La tua amica a
ragione…farai meglio ad abbassare i toni con noi! Siamo
belle, ma possiamo
essere molto perfide e crudeli!” esclamò la regina
iniziando a parlare con tono
serio. “Cosa avete fatto a tutti loro?” chiese Aria
senza paura. “Loro sono i
nostri servi è semplice! Ci venerano, obbediscono ai nostri
ordini…sono i
nostri giocattoli!” rispose la regina. “Siete solo
delle imbroglione! Questi
uomini sono vittime di un incantesimo…se solo tornassero
alla ragione, le cose
sarebbero ben diverse!” disse Aria con arroganza, mentre la
regina,
infastidita, si alzò e la prese per il collo.
“Come osi lurida ragazzina? Non
hai idea di quello che potrei farti per aver detto una cosa del
genere!” le
disse la regina stringendole la gola. “Ariaaaaaa! Lasciala
andare!” gridava
Moonflower terrorizzata.
Ormai,
nessuno poteva aiutarle ad uscire da
quella situazione; forse solo un miracolo poteva farlo…
CONTINUA NEL SETTIMO EPISODIO