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Autore: Iva27    19/06/2013    1 recensioni
Emma e Simon sono due ragazzi quasi
normali che hanno i nostri stessi problemi! problemi con professori
strani che sembrano sempre giocare con noi e farci i dispetti, problemi
di cuore perché il cuore non è mai chiaro nei
sentimenti e se lo è il destino ci mette sempre mille
ostacoli da superare, problemi comuni a tutti gli adolescenti!
ma forse Emma e Simon hanno qualche problema in più...
certamente avere dei poteri magici invece di facilitarli gli crea molti
più problemi!!!
é la mia prima storia originale, spero vi possa piacere!!! =)
dal sesto capitolo: Pov Emma:
"E fui travolta da una tale passione che per mezzo secondo mi lasciai
quasi andare.
Cavolo, era il mio primo bacio. E nonostante tutto era... bello...
sì, aveva un sapore e dava delle sensazioni
così...
Poi focalizzai chi avevo davanti e che quello era proprio il mio primo
bacio. E non lo volevo dato da un idiota cavolo.
Gli morsi la lingua con forza.
Lui si staccò con un gemito.
E io gli tirai un forte pugno sul naso."
Pov Simon:
"Gli poggiai una mano sulla nuca portandola ancora più
vicina e baciandola con più intensità. Non avevo
mai provato così tante sensazioni in un bacio.
Era meraviglioso. Labbra contro labbra, lingua contro lingua, le sua
mani tra i miei capelli, il suo respiro nel mio.
Non c'era niente che mi potesse distogliere da quel momento, niente.
Simon?
Come non detto."
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ventiduesimo capitolo

Federico


Erano le dieci. A quell'ora doveva essere arrivata ed essersi sistemata. Tentai di chiamarla ma mi rispose la wind dicendomi che il telefono non prendeva, cosa che purtroppo non mi sorprese. Niente, ci saremo sentiti così raramente che sarei morto a breve.


********


Simon


Il viaggio in bus fu divertente! Mi sedetti accanto a Tommy e Domenico e iniziammo a fantasticare sulle mille cose che avremmo fatto appena arrivati.

Io non vedevo l'ora di mettermi su uno snowboard, era da troppo che non ci andavo. Domenico non era mai andato sulla neve, se non a fare qualche pupazzo di neve quando era piccolo e non vedeva l'ora di provare ad andare sugli scii! Per nostra fortuna sembrava aver deciso di attuare la stessa tattica che stava utilizzando Noemi, si stavano ignorando! Non che questo fosse positivo per lui ma non doverlo sentire sospirare affranto oppure in versione zombie era decisamente meglio. Almeno si distraeva. Lanciai un occhiata al sedile dietro dove erano sedute Emma, Noemi e, purtroppo per quest'ultima, Ania. Sembrava aver fatto amicizia con Emma ma Noemi non la digeriva affatto e non era difficile ipotizzare il motivo. Anche se il comportamento di Noemi mi sembrava sempre più insensato. Comunque basta complicarsi la vita con queste stupidaggini. Riprendiamo il viaggio!

Eravamo quasi arrivati alla baita che ci avrebbe ospitato per 4 notti e 5 giorni e ci godevamo lo spettacolo dei boschi innevati. La neve era meravigliosa, tanta e doveva esserne caduta anche la notte precedente, perché era ancora fresca. Ma il cielo ora era azzurro e il sole brillava più che mai.

-Simon tieni- Emma si sporse in avanti sul sedile porgendomi la crema solare e io sbuffai.

-Ma dai, non fare l'esagerata. Non andiamo neanche in giro subito, come faccio a bruciarmi mentre posiamo i bagagli?-

-Non fare l'idiota e mettila subito così sarai coperto dal sole e non dovrai metterla dopo. Io non te lo ricorderò anche se ti vedo arrostire e tu non te lo ricorderai mai da solo!- mi rimbrottò lei incrociando le braccia al petto.

-Ma come mai dovete mettervi la crema in montagna?- chiese Domenico mentre seccato mi spalmavo la crema sul viso più velocemente possibile.

-Abbiamo una pelle molto chiara purtroppo e i raggi solari che si riflettono sulla neve bianca abbronza, anzi, brucia!- gli spiegò lei.

-Quante volte vi siete bruciati per il sole?- domandò curioso Lorenzo, avvicinandosi purtroppo con la macchina fotografica sempre in mano. Mi fece una foto e lo guardai malissimo. Lui sorrise con aria mortificata ma ci avrei scommesso che era profondamente divertito.

-Un paio di volte. Ma in genere mia madre ci riempiva sempre di crema quindi per fortuna mai troppo. Se non contiamo naturalmente l'ultima volta. Simon si è ustionato ed è rimasto il resto della vacanza a letto con la febbre e le bende!- rispose subito Emma.

-Certo che sei sempre a rivangare il passato tu! Comunque tieni. E se non ve ne siete accorti, visto che siete tutti a sparlare di me, siamo arrivati e il prof ci ha detto di scendere dal bus e prendere i nostri zaini!- dissi avviandomi verso le porte appena aperte.

Ma perché dovevo avere una sorella che mi metteva sempre in imbarazzo? Tirai fuori il mio borsone in mezzo agli altri e controllai dov'era quello di Emma. Glielo porsi, mi aveva raggiunto subito, e guardai la baita che ci avrebbe ospitato. Era bella, sembrava molto rustica e mi ritrovai ad immaginare la reazione di Ilaria. Gli sarebbe piaciuta un sacco. Sbuffai esasperato e presi il telefono per vedere se mi aveva risposto all'ultimo messaggio che gli avevo inviato. Ma il telefono non prendeva. Uffa, ci mancava solo questa, il telefono non prendeva qui!


*********


Emma


Il telefono non prendeva! Ero quasi disperata quando quelli della reception confermarono quello di cui tutti noi ci stavamo più o meno lamentando. Il telefono non prendeva se non in piazza ed era a dieci minuti da qui ma potevamo usare il telefono della reception anche se le chiamate sarebbero state a nostro carico.

Va bene, avrei trovato il modo di sentirlo il più possibile comunque. La piazza non era lontana e magari ci saremo stati comunque. Già questo pomeriggio in programma c'era il fare un giro in paese, l'avrei sentito all'ora.

Andammo tutti in camera e fui contentissima che le stanze erano solo con due letti, così mi ritrovai in camera con Noemi. Ania era simpatica, o almeno vedevo che si sforzava un po' di esserlo, ma averla attaccato ogni secondo non era una cosa esattamente piacevole.

Poggiai il mio trolley sul letto e guardai Noemi che aveva già aperto il suo e si era messo a cercare qualcosa.

-Hai dimenticato qualcosa?- domandai.

-No, ricordo di averlo messo. Ah, infatti, eccolo qui- e tirò fuori un vestito di lana bianco davvero bello.

-Ti posso chiedere che intenzioni hai? Vuoi far innamorare parecchi ragazzi?- la ripresi scherzando.

Lei guardò il vestito all'improvviso, seria.

Restammo in silenzio per un po', mentre lei si cambiava.

Quando si girò per guardarsi nel grande specchio nell'armadio gli feci i complimenti e lei tornò a sorridere. Io la guardai interrogativa però, non riuscivo a capirla.

-Lo so che mi sto comportando in modo strano ma... non lo so perché lo sto facendo- borbottò triste.

Io mi alzai e l'abbracciai di slancio.

-L'amore fa fare cose assurde, lo so. Pensa, io sto uscendo completamente pazza!- tentai di consolarla.

-A questo proposito, non mi hai detto niente di ieri sera. Cosa avete fatto tu e Federico?- chiese curiosa con un sorriso malizioso.

Io arrossì di botto.

-Mi prenderesti in giro fino alla fine dei tempi se te lo dicessi.

-No, dai, e cosa avrai mai fatto? Dai, ora non puoi più non parlare, sputa il rospo!!!!-


********

Ilaria


-E ha riso per quanto?-

-Una ventina di minuti buoni. Non gli racconterò più niente a quella ragazza- sbuffò Emma e risi immaginando la scena.

-Povera te. Ma piuttosto l'hai già sentito a lui?- domandai curiosa.

-Sì. Gli ho telefonato prima, mentre tu eri al telefono con mio fratello- io sorrisi.

-Tuo fratello è la persona più dolce del mondo, lo sai? Mi ha detto che sembra tutto bruttissimo senza di me lì- e il mio cuore si sciolse come al solito quando pensavo a lui.

-Bene, posso aggiungere anche sdolcinato alla lista dei difetti di Simon- lo prese in giro.

-Non ci provare, a me va benissimo così. E Federico che ti ha detto?-

-Che lo sapeva che il telefono non prendeva molto lì, c'è un suo amico che abita qui e ha sempre difficoltà a sentirlo!- mi rispose piuttosto sintetica.

-E poi?-

-Niente! Ha chiuso quasi subito perché lavorava- sembrava delusa, giustamente.

-E ora quando lo sentirai di nuovo?-

-Immagino domani, non so... probabilmente ci sentiremo di più io e te che lui e io. Vedendolo da questo punto di vista penso sia stato meglio che non mi sia lasciata andare ieri sera, me ne sarei pentita un sacco sentendolo così lontano- mi confidò.

-Non dire così, se aveva da fare non poteva fare altrimenti. Ci scommetto che ora si sta tormentando perché vorrebbe essere lì, così come lo sto facendo anch'io!-



*******


Federico


-Che fai questo week end imbecille?- domandai a Alex.

-Pensavo di scendere da te, c'è qualche festa interessante?-

-No, niente, quindi stai casa e aspettami, ok?-

-E come mai vuoi venire in questo posto isolato che hai sempre snobbato?-

-Perché c'è una persona che voglio venire a trovare. Fa il compleanno e gli voglio organizzare una sorpresa-


***

Ilaria


Secondo giorno senza Simon e dovevano anche scegliere le parti per il balletto. Cavolo, cavolo, cavolo! Se ci fosse stato lui gli avrei chiesto di accompagnarmi, stare ad aspettare mentre entravamo uno per uno in aula non era per niente una cosa facile. Per fortuna che con me c'era almeno Laura.

-Mamma mia che ansia per una cosa che poi sarà inutile. Finirò ad abbassare e alzare il sipario, ne sono certa- sbuffai.

-Ilaria smettila, non ti sottovalutare così tanto. Sei una ballerina fantastica e non te ne rendi neanche conto, vedrai che avrai una bellissima parte. Piuttosto preoccupati per me, io si che finirò a fare un albero o un lampione!- si schernì lei sorridendomi incoraggiante.

-Certo Laura, se tu fai il palo io cosa farò mai, un cespuglio? Tu sei molto più brava di me e non dimenticare una cosa importantissima che ti distingue da me!-

-Quale scusa?-

-L'altezza! Io sono una nana, non dimenticarlo stangona!- e ridemmo tutte e due.

Quando le risate si spensero mi guardai in giro ed esclamai:

-Ma hai visto quanta gente c'è? E io che pensavo che avesse selezionato solo poche persone speciali- dissi un po' infastidita. Insomma, pensavo fosse un offerta più unica che rara.

-C'è tanta gente ma alla fine saremo solo un quarto di tutti questi. E poi non sono solo persone della nostra scuola. Ce ne sono un sacco che lei ha pregato di venire da fuori, alcuni sono anche famosi. Per esempio quel ragazzo lì…- e mi persi nei mille nomi che mi nominò. Devo ammettere che per amare il ballo ero stata davvero fuori da questo mondo per troppo tempo, non conoscevo nessuno di quelli che mi indicò, con solo qualche eccezione. Quando entrai ero sempre più convinta che mi sarei ritrovata a muovere il sipario dietro le quinte!


***

Simon


-E meno male che ti aspettavi di non ricevere neanche una parte! Sei quasi disgustosa!- scherzai tra le risate.

-Guarda che me la potrei prendere! Comunque ne sono davvero sorpresa, potevo aspettarmi qualsiasi parte ma non quello della protagonista, mai e poi mai! Ma so perché ha scelto me, o almeno l'ho capito dopo aver visto chi faceva il protagonista maschile-

-Perché?- chiesi accigliato, decisamente seccato che ci fosse un protagonista maschile di fianco a lei.

-È un ballerino molto bravo ma è piuttosto basso, quindi per non farlo sfigurare non gli avrebbero mai potuto mettere altro che me, la più nana di tutti! Incredibile come la mia altezza per una volta mi abbia avvantaggiata invece che sminuita!- e ne era davvero sorpresa.

-E chi ti dice che non è successo il contrario? Magari volevano te e hanno scelto uno non troppo alto per non farti sfigurare- gli feci notare l'altra possibilità!

-Ah ah ah! Non farmi ridere Simon, meglio. Sono contentissima di sentirti comunque, anche se temo che tu non debba essere in piazza a quest'ora ma di sicuro a fare qualcos'altro. Non ti starai mettendo nei guai per me, per caso?-

-Noooo, per niente. L'attività del pomeriggio sarebbe stata visitare un museo di qualche tipo ed io mi sono solo allontanato un attimo, nessuno si è accorto di niente, tranquilla. E ora torno comunque, fingendo di essere sempre stato lì- dissi con tranquillità.

-Allora vai, dai. Ci sentiamo stasera? Riesci a sgattaiolare fuori un altra volta?- mi chiese quasi con apprensione.

-Non usare quel tono sennò vengo di corsa da te, chiaro. E penso di esserci stasera-

-Ti devo mancare tanto allora- notò quasi gongolante.

La schernì.

-Troppo sicura di te piccola, non va bene. Diciamo che non vedo l'ora di tornare a casa, qui fa un freddo cane-

-Se fossi qui ti meriteresti come minimo un pugno! Ciao amore-

-A dopo-


***


Domenico


Ok, stavo decisamente sclerando. Ma perché si comportava così? Per due giorni mi aveva del tutto scansato e ignorato e oggi stava flirtando con quel tizio? Se si aspettava che sarei corso da lei a fare il geloso se lo scordava, non avevo intenzione visto come si stava comportando. Avevo sbagliato a illudermi, semplice. Aveva fatto quello che faceva sempre con gli uomini, quello che del resto facevo io prima con le ragazze. Basta, dovevo concentrarmi su quello che stavo facendo, cioè tentare di sciare. Non era il caso di distrarmi, potevo cadere e rompermi un osso, speriamo non proprio quello del collo.

In quel momento mi raggiunse Simon. Lui era già attaccato da un'ora alla sua tavola e faceva strillare le ragazzine di ammirazione con discese e acrobazie da maestro.

-Allora Domenico, come va'?- mi domandò togliendosi gli occhiali da scii.

-Sono caduto solo una volta per fortuna. Ma non mi sento a mio agio, non potrò conquistare nessuno andando in giro su questi cosi- scherzai indicando gli scii.

-Aspetta stasera, se non sbaglio ci sarà una specie di festa al ristorante e con un po' di fortuna potremmo riuscire a partecipare col permesso dei prof. So che i rappresentanti sono andati già a fargli la richiesta. E anche se non abbiamo il permesso, chi è che ci ferma, giusto?- sghignazzò lui e io risposi allo stesso modo.

-Noi andremo sicuramente e ci divertiremo fino allo sfinimento-. Sì, meglio tornare alla vita di prima.


******


Simon


Sai, non sono sicura che Ilaria sarebbe contenta di sapere che stai andando ad una festa?

Oh, finiscila. Non ho intenzione di fare altro che ballare un po' e bere qualcosa con gli altri. Non tradirei Ilaria neanche con una top model. E comunque con questo vuoi dirmi che non viene perché il tuo Renzi non approverebbe?

No, non mi piacciono le feste, lo sai. In più voglio essere riposata e tranquilla domani visto che andremo in giro per visitare il paese e la grotta.

Capisco, beh, allora buon riposo! Io vado, se hai bisogno sai come contattarmi! E la lasciai sola sul divano.

Non mi piaceva rivederla così asociale, se ci fosse stata Ilaria l'avrebbe sicuramente travolta con la sua allegria.

A questo proposito, dovevo ricordarmi di chiamarla stasera.


*********

Emma


No, Ilaria non sarebbe stata sicuramente contenta di vederlo andare vestito così ad una festa. Lo guardai andare via e cercai di farmi i miei affari, ricominciando a leggere. Era una delle miei situazioni ideali, un salotto quasi del tutto vuoto, un divano caldo e comodo, un libro bellissimo in mano e il caminetto acceso di fronte a me. Quanto amavo il camino!

Un flash mi colse di sorpresa e alzai lo sguardo appena in tempo per vedere abbassare la macchina fotografica a Lorenzo e sorridermi.

-Ci avrei giurato che non saresti andata alla festa. Ti sei davvero trovata un bel posto per leggere- mi disse.

-Sì, in effetti è davvero un bel posto. E tu come mai non vai? Ci saranno tante cose da fotografare!- gli chiesi incuriosita. Era anche vestito piuttosto bene, segno che la sua intenzione era quella.

-Ci sono già passato ma c'è troppa confusione. Qui si sta molto meglio- e mi fissò piuttosto intensamente. Forse era la situazione particolare, quell'atmosfera che prima era rilassata e ora leggermente elettrica, forse proprio il suo sguardo strano ma iniziai a sentirmi a disagio.

Bisognava trovare qualche argomento per parlare.

-Hai fatto qualche bella foto in questi due giorni?- mi illuminai riuscendo a trovarlo.

-Sì, un paio. Vuoi vederle?- e detto questo accese la macchina e mi si avvicinò tranquillo. La sua tranquillità mi fece acquietare, insomma, eravamo amici niente di più. Che male c'era a stare vicini su un divano da soli e con davanti a noi un caminetto acceso bellissimo.

Ok, detto così poteva sembrare chissà cosa, ma non lo era assolutamente, l'importante è che lo sapevamo noi, giusto?

Giusto!

Restammo a parlare del più e del meno per un po', contenta che nonostante tutto riuscissimo a parlare di nuovo senza problemi. L'importante era non lasciare che il silenzio diventasse inquietante. Verso le dieci e mezza decisi di andare a letto e mi alzai per andare nella mia stanza.

-Ti accompagno! Anche io vado a letto- disse seguendomi.

Ci salutammo sulla soglia della porta della mia stanza e la cosa si fece di nuovo imbarazzante, ma per fortuna si limitò a salutarmi con la mano, non si avvicinò minimamente, cosa che comunque non gli avrei permesso.


********


Simon


-Sono contenta che hai acconsentito a fare questa passeggiata, la luna rende questo paesaggio fantastico, non trovi?- Ania mi sorrise stringendosi nel suo cappotto con la pelliccia. Non sapevo perché aveva acconsentito ad uscire, forse perché volevo una boccata d'aria. La sala dove c'era la festa era troppo piena e mi ero sentito quasi senza aria. Ma sapevo che non era solo questo. C'era una ragazza prima che mi aveva sorriso e che assomigliava molto a Ilaria, non troppo, ma per un attimo avevo seriamente pensato fosse lei. E avevo risposto al sorriso. Cosa che mi aveva in un certo senso destabilizzato. Cosa ti prende Simon, basta incontrare una ragazza simile a lei e perdi la testa? Così avevo deciso da principio di uscire un attimo e Ania mi aveva più o meno seguito, in realtà. Anche se secondo lei sembrava quasi fossimo usciti insieme. Questo poteva essere un problema, quella ragazza era un po' troppo equivoca per i miei gusti.

-Simon, mi stai ascoltando?-

-Stavo riflettendo su una cosa. Che stavi dicendo?-

-Che sembra tutto molto romantico qui- ma il suo tono era decisamente seccato, evidentemente era infastidita e non poco dal fatto che non gli avessi dato retta.

-Senti Ania, forse dovremmo mettere fine a questa situazione. Io sto con Ilaria, ok? È piuttosto fastidioso che approfitti di qualsiasi momento per provarci. E giusto per la cronaca non saresti il mio tipo- forse fui troppo brutale, Emma mi avrebbe sicuramente ricordato cosa voleva dire avere un po' di tatto, ma non me ne importava troppo.

-Scusami, tu il mio tipo invece lo sei. In più sento che in te c'è qualcosa di speciale, così come in tua sorella-

La guardai accigliato.

-Cosa intendi?-

-Non ne parlo spesso ma anch'io sono particolare e per questo non mi trovo spesso con la gente. Mi mostro spavalda, punto sulla bellezza, perché così mi sento accettata- rivelò in un sussurro guardandomi negli occhi.

-Sei particolare? Mi stai forse dicendo che sei pazza?- cercai di sdrammatizzare.

-Mi prometti di non dirlo a nessuno?- mi domandò avvicinandosi pericolosamente a me.

-Se non è una cosa illegale-

Lei mi sorrise e poi si abbassò per prendere un po' di neve tra le mani. Con mia sorpresa la fece galleggiare in aria e concentrandosi cercò di dargli la forma di una palla.

Emma!!!

Cosa c'è?

Ho trovato un'altra persona magica!

Cosa? Chi?????

Ania!

Non fare idiozie, non dire niente di noi e fai finta di essere più sorpreso possibile.

Ma perché? Insomma, anche lei è come noi!

Non ti fidare Simon. Non lo fare, potrebbe essere una trappola. Ho un brutto presentimento, torna subito qua con una scusa.

Sentì la sua inquietudine e quella strana sensazione di essere... osservati. Mi girai di scatto verso il bosco, con la sensazione che ci fosse qualcuno lì. Presi la mano di Ania e la fermai.

-È un gioco di prestigio davvero ingenioso, devo ammetterlo, ma non mi incanti. Io non credo alla magia, non sono più un bambino. In più torniamo dentro? Fa un po' troppo freddo, non trovi?- avevo cercato di essere più convincente possibile ma sapevo che non lo ero stato abbastanza. Non era la reazione giusta ma non potevo fingere quello che non capivo. Sicuramente avevo fatto una cosa però, la persona che mi seguiva sapevo che l'avevo visto.


***


Domenico


Basta, non potevo sopportare ancora per molto la visione di lei che ballava con quell'idiota.

-Senti, non mi va più di stare qui...- iniziai a dire a Maria, una ragazza simpatica con cui avevo ballato e bevuto un po' e che ora mi stava parlando di qualcosa a cui non avevo dato attenzione.

Lei mi guardò stupita ma poi sorrise furba.

-Se vuoi andiamo in un altro posto più... appartato!- mi propose e capì che non ero stato molto chiaro nelle mie intenzioni.

-No, cioè, intendo che voglio proprio andare a riposare. Grazie comunque, in un altra occasione mi sarebbe davvero piaciuto stare con te- e non mentivo. Maria era una ragazza davvero bella, di quelle che prima di rendermi conto di cosa provavo per Noemi mi sarei fatto senza molti scrupoli.

Ma ora non ne avevo proprio voglia. Facciamo che iniziavo a rifare il bastardo dal giorno dopo?

Lei parve offesa ma mi salutò e scomparve, probabilmente pronta a trovare qualcun altro con cui divertirsi un po'.

Mi guardai intorno cercando gli altri ma non li vidi, neanche Simon. Chissà dove si erano cacciati. Non mi rimaneva che andare in bagno e poi tornare in camera.

Finì in un sorso la mia bibita e poi andai facendomi spazio tra la folla.


*******


Noemi


Non lo vedevo più. Ma dove si era cacciato? Possibile che fosse con quell'oca da qualche parte? Mi staccai di dosso Kyle, che mi guardò accigliato.

-Dove vai baby?- chiese con il suo strano accento straniero.

-In bagno- dissi senza dargli attenzione e partì alla sua ricerca. Perché avevo fatto così tanto l'idiota? Perché ero andata a spingerlo tra le braccia di qualcun'altra? Oh Dio, avevo bisogno di un bravo psicologo, uno molto bravo però per potermi capire. L'idea che baciasse anche solo un altra ragazza dopo tutto quello che avevamo fatto mi uccideva quasi, non doveva farlo, non poteva. Io avevo solo flirtato con quell'idiota e ancora meglio non avevo intenzione di farci niente, come poteva lui sentirsi in diritto di stringere qualcun altro al posto mio? Di baciare qualcun'altra, di stringerla a se, di accarezzarla, di.... ah, avevo quasi voglia di urlare dalla frustrazione. Non trovandolo in sala decisi di provare il tutto per tutto ed entrai nel bagno degli uomini. E lo trovai a lavarsi le mani.

*******


Domenico


Fui investito da una furia vestita di blu. Fu solo perché riconobbi quelle labbra, quel sapore, quelle mani che mi arruffavano i capelli e me li tiravano nel disperato tentativo di avvicinarmi ancora di più a lei che non la respinsi subito. Le mie mani si poggiarono sui suoi fianchi e mi lasciai baciare, ma non risposi al bacio.

No, non poteva spuntare dal nulla e pensare di trovarmi come un cane felice e scodinzolante per il suo ritorno. Strinsi la mascella con rabbia e la staccai da me guardandola negli occhi. Anche lei era arrabbiata, cosa che non riuscì a capire e che mi confuse, abbastanza da reagire diversamente quando si avventò di nuovo sulle mie labbra. Risposi al bacio, un bacio feroce, arrabbiato come noi, che sfiorava quasi la violenza. Tentai di ragionare nuovamente, bloccai le mie mani che stavano scendendo dalla loro posizione sulla schiena di Noemi, ma poi sentì le sue che mi slacciavano la cintura, che mi sfilavano la camicia dai pantaloni...

La presi per i polsi e la bloccai, inchiodandola con la schiena contro il muro. Ansimavamo e ci guardavamo in cagnesco.

-Voglio una spiegazione, ora e subito- dissi.

-Ti voglio, tu sei mio e di nessun'altra. Avrei voluto staccare tutti i capelli a quella cretina che ti si è appiccicata addosso e quando non ti ho visto temevo te ne fossi andato con lei-

-Cosa ti sarebbe interessato? Non mi sembra che negli ultimi tempi mi hai calcolato molto. Ti sei appiccicata a quel bamboccione da stamattina, perché non avrei dovuto fare lo stesso?-

-Perché sei mio-

-Tuo? E le mille volte che ti ho cercato? Quante mie chiamate o messaggi hai ignorato cavolo, quanto mi hai fatto penare in questi giorni. Pensi di poter decretare che sono tuo dopo che mi tratti così. Non sono un oggetto e neanche un cane, quindi smettila di trattarmi così! E guardami dannazione!- la scossi violentemente, al limite della sopportazione visto che lei aveva abbassato lo sguardo a terra.

-Non ti considero un oggetto- sussurrò.

-Mi stai trattando così però. Ti stai comportando come una bambina a cui hanno toccato il proprio giocattolo- l'accusai.

-E tu pensi di essere più maturo di me? Hai fatto il galletto con quella ragazza solo perché io stavo ballando con quello, vero?- mi accusò a sua volta.

-E tu perché mi hai ignorato, trattato così e ora rivendichi questa pretesa assurda su di me?-

-Perché io ti amo- me lo sputò quasi in faccia, furiosa, con un tono leggermente isterico e vicino alle lacrime.

All'improvviso mi resi conto che forse gli stavo stringendo troppo forte i polsi, avevo i pugni bianchi. La lasciai libera per poi guardarla gelido.

-E tu fai così quando ami una persona, la lasci? Non dare per scontato però che le persone ritornino da te- e voltandomi uscì dal bagno.


*******


Emma


Ero angosciata a aspettai con trepidazione che Simon tornasse. Uscii dalla mia stanza con il pensiero di aspettarlo ma invece mi trovai sorpresa il professor Neri davanti alla porta. Sobbalzai spaventata e poi mi resi conto che gli altri se n'erano usciti senza permesso e che lui mi guardava con una faccia che non prometteva niente di buono.

-Lei ha idea di dove siano i suoi compagni?-

-Non sono nelle loro stanze?- feci la finta tonta.

-No. La sua compagna di stanza?-

-Si sta facendo un bagno. Vuole forse controllare?- pregai mentalmente che Noemi non spuntasse dal corridoio proprio in questo momento e non abbassai lo sguardo.

-Quindi se scendessi sotto, alla festa che ha organizzato l'albergo, non troverei i suoi compagni probabilmente a bere alcolici?-

-Non ne ho idea. Non sono la balia di nessuno, dovrebbe essere lei a sorvegliarli, non io- risposi con un tono più impertinente di quanto dovessi, probabilmente.

-Signorina Wilson ancora non riesco a capire perché le sto tanto antipatico. Lei è una studentessa brillante, non dovremmo per forza essere contro. Potremmo giocare allo stesso gioco, lo sa?- lo guardai male, anzi malissimo.

-Mettermi contro i miei amici per avere agevolazioni di cui non ho bisogno non mi sembra un'idea geniale. E ora mi scusi ma è tardi e vado a letto, buonanotte- e gli chiusi la porta in faccia. Che incredibile...


******


Stefano


...stronza. Neanche gli avessi chiesto di venire a letto con me. Ma non è che aveva capito quello? Ok, stavo perdendo la concentrazione e non era il caso. Ma una cosa era sicura, non potevo contare sul cercare di stargli simpatico. E non potevo contare neanche chissà quanto su quella stupida di Ania che doveva fare il suo lavoro ma lo stava facendo malissimo. Insomma, entrare nelle grazie di quell'idiota rosso doveva essere una bazzecola per lei e invece cosa faceva? Perdeva tempo inutilmente.

Lo sapevo che dovevo puntare sulla bionda, ma non era venuta alla gita dannazione. Lei era più malleabile, sarei riuscito a metterla in difficoltà facilmente e sarebbe arrivato subito Simon a salvarla mostrando a tutti i suoi poteri. Se non riuscivo a incastrarli ero spacciato.


***


Domenico


Il freddo mi stringeva il cuore in una morsa inesorabile.

Avevo fatto bene, non poteva trattarmi così, questa era una cosa da mettere in chiaro. Ma allora perché avevo una dannata voglia di voltarmi e baciarla appassionatamente, di farla mia subito fregandomene del fatto che eravamo nel bagno degli uomini? Mi incamminai verso la scala che mi avrebbe portato alla mia stanza quando realizzai che mi aveva detto davvero che mi amava. Stupido, stupido, stupido!!! Mi voltai per tornare indietro e me la trovai davanti. Aveva gli occhi rossi, segno che qualche lacrima era scesa ma era stata cacciata da mani rabbiose, e rimase stupita anche lei di trovarmi davanti a se.

-Niente più ignorarmi, ok?-dissi spezzando il silenzio che era duro come una lastra di ghiaccio.

-La prossima volta cercherò di parlare- promise.

E la strinsi subito a me baciandola con forza. Ci dimenticammo che eravamo in un corridoio, che c'erano migliaia di persone intorno a noi, più professori che se ci avessero visti ci avrebbero messo in punizione. No, quello che contava e averla tra le mie braccia e avere la consapevolezza che lei mi amava!


***


 

***

 Ed ecco il nuovo capitolo! chiedo ancora scusa per il ritardo ma questo è un brutto periodo, pieno di esami che sto davvero penando a preparare. ne ho fatto uno terribile e ne devo fare ancora altri due nel giro di due settimane... se uscirò viva da questa sessione estiva vi porterò sicuramente il nuovo capitolo! scusatemi se sono sintentica ma devo ritornare a studiare, un ringraziamento a tutti quelli che leggeranno. temo di non avere il tempo di ringraziarti a parte Rosaly per la tua ultima recensione quindi lo faccio brevemente qui. grazie, un bacio immenso e alla prossima!!!!!!!

   
 
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