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Autore: LisaAngius    19/06/2013    2 recensioni
SEGUITO DI "LA CASCATA DEGLI INNAMORATI"
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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secondo: Il giorno dopo

 

Autrice: oooh qui lo posso dire come si deve: questa storia è tutta per la mia adorabile beta a cui dedico il suo doppio di carta (lei è meglio, credetemi non sono all'altezza di rendervela come si deve)

La mattina dopo la conversazione con Ron , Hermione si svegliò letteralmente isterica.  Almeno era domenica così non avrebbe rischiato di farsi dare una punizione dando di matto con qualcuno dei professori, pensò lasciandosi cadere sulla sua poltrona preferita della loro Sala Comune

“Ehi Hermione che faccia che hai, stai bene?”. Domandò Harry intento a leggere un fumetto

La ragazza sollevò su di lui uno sguardo truce

“Dove ti eri cacciato ieri notte?”.  Sibilò digrignando i denti

Harry arrossì di colpo lanciando uno sguardo a Ron , seduto tranquillamente davanti a loro a fare un castello di carte.

“Già bella domanda, dov’eri Harry?”. Chiese il rosso curioso

“Oh avevo bisogno d’aria”.  Borbottò Harry approfittando di un istante in cui Ron si era girato per articolare la parola “Ginny” fissando Hermione.

Stavolta la ragazza si sentì veramente meschina, si era sfogata su di Harry che non aveva fatto nulla di male e per giunta aveva rischiato di fargli passare guai se Ron si fosse insospettito a sufficienza da fare qualche domanda di troppo.

Già Ron…

La ragazzina lanciò uno sguardo di traverso al suo amico che per fortuna si era accontentato della risposta di Harry e con un sereno “ah ok”  era tornato al suo castello di carte.

Ci aveva pensato parecchio la notte precedente alla situazione in cui era venuta a trovarsi.  Si era arrovellata il cervello tutta la notte pensando a come evitare il broncio che sicuramente l’amico avrebbe instaurato per prenderla per sfinimento e si era decisa a fargli una bella lavata di capo se ci avesse provato…invece Ron era ancora più infantile di quello che pensava, non aveva neanche il coraggio di affrontare la situazione a giudicare dalla naturalezza con cui la trattava quel giorno.

“Oggi ti prendi una pausa Herm?”. Chiese Harry con un sorriso cordiale

La ragazza annuì più tranquilla. Conosceva Harry molto bene ormai, sapeva che quello era il suo modo di dire : “ho capito che sei nervosa e non me la prendo”

“Beh nemmeno io sono bionica, qualche giorno di riposo ogni tanto ci vuole no?”

Ron finse un sobbalzo di sorpresa

“Oh davvero? Tu non sei bionica? Vuoi dire che sei davvero  un essere umano?”

“E’ un riferimento al mio andamento scolastico? Perché pensavo che fosse la presenza di un cervello a caratterizzare la razza umana non il contrario….e quindi direi che la domanda che hai appena fatto si addice di più a te!”. Articolò freddamente la Grifondoro

Ne il tono chiaramente pericoloso con cui l’amica aveva risposto ne lo sguardo da “finiscila ora prima che lei possa prendere la bacchetta” che Harry gli stava lanciando dissuasero Ronald Weasley dal prendersi quella che secondo lui era la giusta punizione per il suo orgoglio virile ferito.

“Ci sarà un motivo se quelli come te si chiamano topi di biblioteca e non umani di biblioteca no?”. Rispose ridacchiando divertito da quella che secondo lui era una battuta molto arguta

Il viso della ragazza davanti a lui cominciò a mostrare segni di una certa rigidità

“Vuoi che ti dica come si chiamano quelli come te Ronald?”.  Sibilò

Il rosso incrociò le braccia sul petto

“Non topo di biblioteca questo è certo!”. Sorrise convinto di aver messo fine alla questione

“Poco ma sicuro, i miei genitori non mi devono mandare una strillettera al mese per farmi studiare almeno cinque minuti al giorno e di certo  la notte possono dormire tranquilli senza il terrore che io mi possa far bocciare…a differenza dei genitori di qualcun altro che non dormono la notte perché il figliolo caro se ne frega che si tolgono il pane di bocca per farlo studiare e fa tutto meno che pensare alla scuola!”

L’aria vittoriosa del rosso vacillò

“Come ti permetti! Almeno io so cosa vuol dire vivere!”. Tuonò per farsi sentire bene da tutti quelli che erano nella Sala Comune in quel momento. “E certo nessuno ha mai messo in dubbio che io abbia i normali istinti di un essere umano a differenza di Miss Vergine dei Ghiacci!”

Harry afferrò per un braccio l’amico mentre qualcuno che aveva sentito la battuta ridacchiava guardando Hermione

“Ora dacci un taglio Ron!”

La ragazzina lo fissò disgustata un paio di minuti e poi girò sui tacchi  e uscì  a passo di marcia.

Quando arrivò  davanti al suo posto preferito in riva al Lago nero, si sedette all’ombra con uno sbuffo infuriato.

Lo sapeva! Era sicura che la storia non fosse finita la notte precedente! E conosceva anche troppo la capacità quasi disarmante di Ron di rivoltarsi contro gli amici per le cose più sciocche per poter dire che non si aspettava quello che era appena successo. Ma il fatto che se l’aspettasse non la faceva friggere meno di rabbia! Maledizione! Aveva salvato il sedere a quel dannato bamboccio innumerevoli volte, lo aveva aiutato coi compiti…insomma si era sempre comportata da amica…e lui? Lui si comportava da amico finchè tutto filava dritto, finchè non c’erano motivi di disaccordo, ma, poi, se qualcosa non andava come voleva lui pestava i piedi e faceva i capricci come un bambino piccolo…per non parlare di tutte le volte che l’aveva lasciata sola come un cane per mesi per cose di scarsa importanza come un topo o una scopa!

Scosse la testa indignata. E pensare che la notte prima si era chiesta se non avesse sbagliato a rifiutarlo, se non sarebbe stata una buona idea dargli invece una possibilità. Chissà, si era detta, forse era lei il problema, forse era una specie di robot con un meccanismo inceppato e non era capace di provare l’attrazione fisica che pensava fosse necessaria in un rapporto.

Ma quello che era appena successo le confermava che qui non era solo un problema di attrazione fisica che non c’era, il problema era che di Ron lei non si fidava e questo era molto più grave della mancanza di attrazione! Come poteva fidarsi di una persona che era pronto a voltarle le spalle quando le cose non filavano come voleva lui? Come avrebbe potuto appoggiarsi nel momento del bisogno ad una persona che tante volte l’aveva lasciata cadere in terra senza nemmeno chiederle scusa?

Ma se ormai non aveva più dubbi sulla sua scelta aveva ancora un problema…come evitava di strangolare il suo amico quando avesse ripreso a fare battute come quella di poco prima? Perché non se la sentiva di imporre a Harry e Ginny di scegliere, ergo avrebbe dovuto tollerare Ron e le sue battute…o trovare un modo di ucciderlo e farla franca…

“Oh che se ne vada al diavolo!”. Ringhiò esasperata da quei pensieri

“Ma guarda allora anche tu usi un linguaggio colorito ogni tanto!”.  Fece una voce sorridente

La ragazza si voltò spaventata trovandosi davanti una ragazza all’incirca della sua stessa età coi capelli castani come i suoi occhi, gli occhiali e un viso delicato e con un bel sorriso simpatico…e la divisa di serpeverde! Le pareva di averla già vista qualche volta in mezzo alla cricca di Malfoy…peggio ancora!

“Si ora puoi anche andarlo a raccontare in Sala Comune così le serpi si fanno quattro risate!”

“Non vedo perché dovrei, non mi pare un argomento di pubblico interesse!”

Hermione abbassò lo sguardo, forse aveva esagerato

“Scusami, sono solo un tantino nervosa”

“Una grifondoro che chiede scusa a una serpeverde? Di solito partite dal presupposto che noi siamo i cattivi e voi i buoni…e i buoni non si scusano coi cattivi!”

“Beh io non la penso così, se sbaglio chiedo scusa!”

La ragazza annuì brevemente

“Sei una strana Grifondoro, Granger”

“Forse…”

Si sedette vicino a lei prendendo dalla borsa una sigaretta

“Tanto vale che anche io ti dica il mio nome..mi chiamo Mary…ti do fastidio se fumo?”

Hermione la guardò perplessa

“Ti sei presentata, ti sei seduta vicino a me e mi chiedi il permesso di fumare…sei anche tu una strana Serpeverde!”

Mary sorrise

“Allora abbiamo qualcosa in comune!”

“Si a quanto pare…oh, fuma pure non mi da fastidio!”

Senza farselo dire due volte, la Serpeverde si accese una sigaretta e aspirò un paio di boccate di fumo fissando l’altra in silenzio

“Se ti chiedo che cosa ti ha fatta incavolare tanto mi dici di farmi gli affari miei?”

“Perché ti interessa?”.

 La ragazza alzò le spalle

“Perché se io fossi in quello stato e non potessi per qualche motivo sfogarmi con gli amici di sempre vorrei che qualcuno facesse quello che sto facendo io!”

Hermione la guardò diffidente. Rivelare i suo segreti a una Serpeverde e perfino sconosciuta? Pura follia! Eppure…eppure aveva bisogno di parlare o sarebbe scoppiata e lei…aveva un aria così…affidabile…

“Allora se dovessi vederti arrabbiata mi ricorderò di chiederti cos’hai!”

“Però! Quanto a diplomazia dovresti stare nella mia casa!”

Hermione rise

“Ok, ok ho solo litigato con uno dei miei amici…”

“Ronald Weasley?”

La grifondoro sgranò gli occhi

“Come..”

“E’ l’unico idiota della tua  compagnia!”

Avrebbe dovuto dirle di non parlare così del suo amico ma…scoppiò irrefrenabilmente a ridere

“Hai ragione, devo dire che hai ragione!”

“Beh sai in che casa sto, no? Sono un’esperta di idioti e idiote!”

“Sei del sesto anche tu?”

“Già”. rispose la ragazza con un comico tono lugubre

“Oh significa Tiger, Goile e la cricca Parkinson!”

“Già”. Ripetè la ragazza nello stesso tono

“Beh se ti può consolare il sesto del  mio dormitorio significa Lavanda Brown e Calì Patil!”

“Non lo so quanto mi consola…magari se si potesse fare una sorta di campo di isolamento…”

“Con i cerebrolesi come Mclaggen e le lobotomizzate come la Parkinson?”

“Ne saremmo felici tutti! Noi ci saremmo liberati di loro e loro forse troverebbero l’anima gemella!”

“Anche Tiger e Goyle?”

“Ho detto campo di isolamento non campo dei miracoli Hermione!”. Sbottò passando con naturalezza a usare il suo nome

Le due ragazze si guardarono scoppiando a ridere poi Mary si alzò buttando il mozzicone di sigaretta ormai spento

“Beh ti vedo calma…direi che ho fatto la mia buona azione quotidiana e posso anche andare ora!”

“Si ti sei meritata il paradiso!”

“Bene! Allora se vuoi scusarmi vado a fare qualche peccato…non ci voglio andare in un posto così noioso!”

“Grazie!”

“Di nulla è stato piacevole parlare con qualche rappresentante del mio sesso che abbia più di un neurone!”

Hermione ridacchiò divertita

“Altrettanto!”

Mary fece un paio di passi poi si voltò di nuovo

“Ah ragazza?”

“Si?”

“Se ti rompe le scatole una bella ginocchiata dove dico io e ti assicuro che gli passa la voglia per tutta la vita!”

“Grazie del consiglio lo prenderò in seria considerazione!”

“Chiamami se lo fai, questa non voglio perdermela!  A presto!”

 

 

  
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