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Autore: Loki_Shuu    19/06/2013    3 recensioni
Ve lo dico in anticipo: questa sarà una fic. un po' ingarbugliata, ma spero che vi piaccia. Non ho tante idee per l'introduzione, ma sappiate che anche se i primi capitoli si basano sul romanticismo, il resto è totalmente diverso. I protagonisti sono Sasuke e Lein (personaggio di mia invenzione), che si troveranno alle prese con il doloroso e complicato passato della ragazza. Spero di avervi incuriosito. Baci!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 9: Squadra

 

Lein e Sasuke ce l'avevano fatta: in qualche modo, entrambi avevano superato l'esame finale.

Ora si trovavano insieme ai loro compagni nell'aula dove il maestro Iruka Umino li avrebbe divisi per squadre da quattro elementi più un jonin, che sarebbe stato il loro nuovo insegnante.

La ragazza era elettrizzata: non vedeva l'ora di sapere quali fossero stati i suoi compagni di squadra.

Per Sasuke, invece, era tutto il contrario: non sopportava l'idea di dover aspettare i comodi del qualsiasi incapace (esclusa la sua ragazza) che gli sarebbe capitato in squadra.

In più, era sicurissimo che avrebbe perso le staffe da un momento all'altro, perchè Ino Yamanaka e Sakura Haruno continuavano a girargli attorno, incuranti del suo pessimo umore, e gli facevano domande personali, quale il tipo di ragazza gli piacesse, per esempio.

Quando lui non rispondeva (praticamente sempre), loro ci rimanevano male, ma (purtroppo) dopo un paio di secondi tornavano alla carica con altre domande.

Il ragazzo non vi prestava molta attenzione: era occupato a sorvegliare Lein e a controllare che nessuno si avvicinasse troppo a lei: se qualcuno ci provava, lo inceneriva con un occhiataccia e lui faceva subito dietrofront. Ad un certo punto, non ci vide più: la sua pazienza era arrivata al limite.

Si alzò in piedi.

-Lein, per favore, verresti a sedere vicino a me?- domandò a voce abbastanza alta, in modo che tutti potessero sentirlo e recepire il messaggio.

La ragazza si voltò a guardarlo.

Che idiota!

L'ultima cosa che voleva lei era che gli altri si accorgessero di loro due e il ragazzo cosa faceva?

Si metteva a farle proposte del genere.

Tuttavia, non poteva rifiutarsi visto che ora tutti nell'aula li stavano fissando increduli.

-Ehm...certo.-

Si alzò e si sedette accanto al moro, che le mise un braccio attorno alle spalle per evidenziare meglio ciò che voleva dire, nel caso qualcuno non lo avesse capito prima. La ragazza la prese come una dichiarazione di guerra: più tardi loro due avrebbero fatto un bel discorsetto sulle parole “discrezione” e “segretezza”.

Intanto, gli sguardi pieni d'odio e di invidia delle altre ragazze (tranne Hinata che guardava solo Naruto) le trapassavano tutto il corpo, mettendola a disagio.

Grazie al cielo, il maestro entrò e tutti si sedettero ai loro posti.

Seguì un lungo e noioso discorso a cui Lein non prestò la minima attenzione, occupata com'era a pianificare la sua vendetta contro Sasuke per l'umiliazione appena subita.

-E adesso vi illustrerò come sono state decise le squadre. Team 7: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Lein e Sasuke Uchiha; team 8: Hinata Hyuga, Kiba Inuzuka...-Lein non ascoltava già più: era perplessa, perché Iruka non aveva detto il suo cognome, ma forse erano così tanti anni che viveva a casa Uchiha, che aveva preso quel nome, e comunque era contenta di essere in squadra sia con Naruto che con Sasuke (ciò non voleva dire che non si sarebbe vendicata, ovviamente), sarebbe stato leggermente difficile collaborare con Sakura, essendo lei innamorata del suo ragazzo, ma col tempo contava che sarebbero andate d'accordo.

-Bene, fra poco vi presenterò ai vostri jonin. Per ora, potete andare.-

***

Sasuke e Lein camminavano mano nella mano.

Il ragazzo era felice di essere in squadra con la propria compagna, tuttavia, aveva Naruto e Sakura fra i piedi, ma si sa, non si può avere tutto dalla vita!

Emise un lungo sospiro.

-Che hai? Tutto bene?-

La voce della ragazza aveva una nota acida e Sasuke ne conosceva più che bene il motivo.

Sapeva anche che la vendetta di Lein non avrebbe tardato ad arrivare e, in fondo, era colpa sua.

-No, niente.-

Continuarono a camminare.

-Sasuke, perché l'hai fatto?-

-Fatto cosa?-domandò il ragazzo, nonostante lo sapesse benissimo.

-Perché hai mostrato a tutti che siamo insieme? Cosa volevi ottenere?-

-Nulla. Ho solo pensato che sarebbe stato giusto sottolinearlo.-fece il ragazzo tranquillo.

Lein non rispose e abbassò lo sguardo.

Sasuke temette di avere esagerato.

-Io torno in classe: è quasi ora...-mormorò lei.

-Ok, a dopo.-

Lein si voltò e si diresse verso l'accademia.

Non vedeva l'ora di poter andare ad allenarsi per scaricare la tensione e il nervosismo.

***

-Ma quando arriva?!! E' in ritardo!-

-Avrà avuto qualche contrattempo...-

-Sì certo, come no! Tu scusi sempre tutti, Lein!-

-Ehm...-

Lein non sapeva più cosa inventarsi.

Effettivamente, gli unici rimasti in aula erano loro: a quanto pareva, il loro jonin era un “tantino” in ritardo e Naruto, non faceva altro che camminare avanti e indietro da un paio d'ore.

-Uffa! Ma adesso vede cosa gli combino!-

Il biondo salì su una sedia e incastrò la cimosa piena di gesso tra la porta scorrevole e la parete.

-Naruto! Che cosa stai facendo?!! Vedrai come si arrabbierà se non la smetti!- tentò di fermarlo Sakura.

Inutile, il ragazzo era veramente testardo.

-Così impara ad arrivare in ritardo!- disse ridacchiando.

-Adesso basta, Naruto! Scommetto che non cadrà mai in uno scher...- la rosa non riuscì a terminare la frase che...puff!

La porta si aprì e la cimosa cadde dritta in testa ad un uomo dai capelli bianchi, ma non vecchio, anzi, tutto il contrario.

Lein e Sakura s'impietrirono, mentre Naruto rideva come un matto e Sasuke, nonostante fosse rimasto al suo posto, aveva un'espressione a metà tra l'incredulo e il divertito dipinta sul volto.

-Ehm...ci scusi maestro...abbiamo tentato di fermarlo, ma lui non ha voluto ascoltarci...- tentarono di giustificarsi Sakura e Lein imbarazzatissime.

-Mmmh, vediamo, non so se esiste un'espressione gentile di dirlo...-mormorava fra se, la povera vittima dello scherzo-...ho trovato...-fece poi.-Io vi detesto.-disse in assoluta tranquillità.

La reazione generale che seguì quest'affermazione fu un “Ehm...”di totale imbarazzo.

 

DALL' AUTRICE:

Rieccomi qui! Spero che il capitolo sia piaciuto. Grazie davvero a Fray Mary che ha recensito il capitolo otto!

Baci!

Noe.

  
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