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Autore: niallsoulkeepmesafe_    19/06/2013    2 recensioni
“…Conosco un’amica che è convinta che l’amore sia cosa da ragazzini e la cosa mi stupisce visto che è da poco entrata a far parte del mondo adulto. Sono sicuro che presto rinnegherà le sue idee, mi chiedo solo se il suo momento sia proprio adesso. Per ora devo lasciarvi, ma domani sarò ancora qui.”
E come al solito la sua trasmissione finisce con qualche perla di saggezza a me dedicata, come se fossi la sua vittima preferita o, semplicemente, pensa di farmi intenerire con cose del genere.
Come al solito mi ritrovo bloccata nel traffico londinese, la mia mente sta già pensando a qualche imprecazione coi fiocchi, ma il cellulare comincia a squillare: è Zayn.
- Ehi, come sta il mio speaker preferito? Ti diverti a raccontare di me, eh? – lo sento ridacchiare, segno che ha afferrato in pieno il mio velo di sarcasmo.
- Non apprezzi neanche le romanticherie, quante persone possono vantare di avere un migliore amico che lavora in radio e che per di più dedicano perle di saggezza?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 SPEAK TO MY HEART. 

3.
Delusioni e Tradimenti.

 
 
“Buongiorno, è il vostro Zayn che vi parla. Oggi vorrei sollevare una questione importante che non sempre viene affrontata, forse per paura o forse per mancanza di tempo: quanto siete onesti con voi stessi? Quanto lo siete con le persone a voi care? Sono certo che la maggior parte di voi risponderà che lo è sempre, per orgoglio o per qualche stupido motivo. Ma a volte esistono situazioni complicate dove, per riuscire a non perdere una persona, siamo costretti a mentire ad un’altra, che magari è importante anche quest’ultima. Che magari scoprirà tutto e alla fine la perderete, magari perderete entrambe. Magari… Scoprirete che alla fine mentire è servito a poco, se non a niente…”
 
 
Che Zayn, negli ultimi tempi, si comportasse in modo strano era più che evidente, ma che arrivasse a fare queste riflessioni in onda raccontando praticamente che ci fosse qualcosa che non andava era strano.
Mentre mi chiedo cosa possa avere il mio migliore amico, entro nel bar e trovo Louis dietro il bancone che mi sorride salutandomi con la mano. Okay, dovevo sicuramente essermi persa un passaggio. Mi avvicino a lui e mi siedo davanti al bancone.
- Da quando lavori qui? – chiedo stupita, lui scrolla le spalle e con un panno comincia a lucidare i bicchieri. – Ho iniziato due giorni fa, ho bisogno di soldi per comprarmi un auto nuova e adesso devo mantenere anche Harry – si ferma poggiando le mani sul bancone e sorridendomi.
Possibile che nonostante tutto avesse continuamente il sorriso stampato in faccia? Doveva esserci un trucco, sicuramente qualche lifting a mia insaputa.
- Scusa, ma Harry non può provvedere da se? Ha diciotto anni dopotutto – chiedo, mentre afferro la tazzina del caffè che mi ha appena offerto.
- Sua madre mi manda i soldi per l’affitto, cosi ho da provvedere solo alla spesa, ma forse si è dimenticata che suo figlio mangia per venticinque e quello che spendevo in tre mesi adesso lo spendo in due settimane – quasi non strozzo, è impossibile che un ragazzo così ingerisca cosi tanto cibo. Louis scoppia a ridere – Può sembrare strano, ma lo assicuro. Meno male che non vivo con Niall altrimenti ero rovinato – stavolta scoppiamo a ridere assieme.
Intanto Zayn, alla radio, continua il suo monologo.
 
 
“…Poi ci sono quelle volte in cui siamo costretti a mentire a noi stessi, in cui fingiamo che non c’importi solo per paura di soffrire, di stare male. Quelle volte in cui sei talmente deluso da poter sentire il tuo cuore andare a pezzi, ma nonostante tutto credi di essere talmente forte da fingere indifferenza. Ciò che credevi non ti sarebbe mai importato adesso ti importa, adesso ti ferisce e adesso vuoi che sia tuo…”
 

 
Improvvisamente io e Louis ci ritroviamo a guardarci spaesati, non è da lui parlare in quel modo e noi lo sappiamo, noi lo conosciamo. Eppure avrei scommesso che Louis sapesse cos’avesse, era sorpreso da come lo avesse detto, ma gli si leggeva in faccia che non era una novità.
Bene, il mio migliore amico aveva parlato con tutti meno che con me. Come se con me non si possa parlare di amori impossibili, sono solo scettica. Ma mica stronza.
Poi improvvisamente mi viene in mente Harry e la chiamata che sto ancora aspettando da una settimana, ma che non è ancora arrivata.
- Lou, ma poi hai dato il mio numero a Harry? – domando fingendo di essere indifferente, in realtà, una piccola parte di me vuole che dica che se ne è dimenticato. Sono un tipo orgoglioso e non mi piace essere scaricata in questo modo. Non sono quel tipo di ragazza che aspetta la telefonata di un ragazzo fino a notte fonda o cose del genere, anche se ammetto che ci speravo spesso fosse lui a chiamarmi.
Gli occhi di Louis si assottigliano e sul suo volto spunta un sorrisetto malizioso – Che c’è? La nostra Becks è gelosa? – ridacchia mentre lo fulmino con lo sguardo.
Improvvisamente l’attenzione di Louis si sposta sull’entrata del bar, mi volto anche io incuriosita e, con grande sorpresa, trovo mia sorella Hanna. Con gli occhi scruta i tavoli quasi sperando nella presenza di qualcuno, ma chi?
Poi, probabilmente sentendosi osservata, si accorge di me e Louis e, con un sorrisetto falso torna indietro e va via.
- Ultimamente si comportano tutti in modo strano… - sbuffo io, distogliendo lo sguardo dall’entrata per poi fermarsi su di un riccio poco in là – Ehi, ma quello è Harry! Che ci fa da solo al tavolo? – domando più a me che a Louis – Adesso vado lì e gli chiedo perché non mi chiama.
Mi alzo sicura di me – Ehm, no Becks, non credo sia un ottima idea…- borbotta nervoso Lou, ma io non gli do ascolto. Se pensa che Emily Becker possa avere paura di affrontare Harry Styles, si sbaglia di grosso e glie lo dimostrerò.
Mi avvicino al tavolo del riccio sedendomi di fronte a lui, il suo sguardo è un misto tra il sorpreso, il divertito e il nervoso.
- Ehi, come mai non mi hai chiamata? – se c’è una cosa di cui vado fiera è il mio essere diretta.
Sul suo volto torna un sorriso malizioso, lo stesso che aveva quando ci siamo ‘sfortunatamente’ conosciuti – Che c’è, ti mancavo? – mi sussurra avvicinandosi a me, ma io gli tengo testa – No, cominciavo a pensare che ti fosse successo qualcosa di male e non sopportavo l’idea che non fosse per merito mio.
Sorrido angelicamente mentre lui continua a fare smorfie contrariate e incrocia le braccia.
- Come mai sei qui da… - vengo interrotta da una ragazza che si siede affianco a lui e gli passa il caffè - …solo – aggiungo guardando Harry con sguardo suicida.
Improvvisamente sento qualcosa dentro di me rompersi, farmi male. Non è amore, non sono innamorata, io non ci credo in queste cose, non può succedere a me. Però ci sono rimasta male, non è mai successo che un ragazzo preferisse qualcun'altra a me o che si arrendesse cosi velocemente.
- Ehm, Emily questa è Sam la mia ex ragazza, Sam questa è Emily una amica… - borbotta Harry toccandosi nervosamente i ricci e cercando di evitare il mio sguardo.
Avrei voluto prendere quel caffè e rovesciarglielo in testa, ma non sono il tipo da scenata di gelosia.
- Piacere – mi sorride la ragazza porgendomi la mano. La guardo per qualche istante, è davvero bella. I suoi occhi sono di azzurro profondo e i suoi capelli sembrano perfetti, lei sembra perfetta, perfetta per un coglione come Styles.
Le guardo la mano poi guardo lei e con un sorriso forzato mi alzo e me ne vado via di corsa.
Improvvisamente mi viene da piangere, che cavolo mi succede?
Sto per piangere per un ragazzino viziato che crede di poter rifiutare me o di rimpiazzarmi cosi?
Sto per piangere per un coglione che non rispetta le file nei negozi e che ci prova con tutte?
Sto per piangere per qualcuno che non conosco.

Comincio a respirare profondamente pur di trattenere le lacrime, ma qualcuno urla il mio nome. Lo riconosco. E’ quel coglione. Mi asciugo in fretta le lacrime e mi volto verso di lui, che rimane quasi pietrificato.
- Stai piangendo? – mi chiede.
Wow, che intuito.
- Intuitivo, bravo – gli faccio un finto applauso e mi volto di nuovo andandomene, ma nuovamente mi ferma afferrandomi la mano.
- Emily, giuro che non è come credi… - cerca di guardarmi negli occhi, ma abbasso lo sguardo. Lui se ne accorge e mi afferra il volto tra le mani. – Emily, guardami, te lo giuro che tra me e Sam non c’è niente – ripete, mentre io mi perdo nei suoi occhi verdi.
Improvvisamente qualcosa mi si muove dentro, quasi mi manca il fiato e mi odio per tutte queste sensazioni. Non è così che doveva andare,  non è cosi che doveva finire. Io dovevo prendermi gioco di lui, io dovevo usarlo e andarmene come sempre. E invece no, stavolta sta accadendo davvero…
No, fermerò tutto ancora prima che cominci.
Allontano Harry da me spingendolo per il petto sotto il suo sguardo incredulo.
- Tra noi non c’è mai stato niente e mai ci sarà nulla quindi non hai il bisogno di giustificarti, okay? – il mio tono è severo, fermo.
Sta per dire qualcosa, ma prima che continui me ne vado via.
 
 
 
Sono ore che giro in auto senza sapere dove andare solo perché non voglio che qualcuno mi veda piangere, solo perché non voglio mostrarmi debole. Continuo a pensare alle frasi di Zayn:
 
“Sono sicuro che presto rinnegherà le sue idee, mi chiedo solo se il suo momento sia proprio adesso.”
 
 
“Ma a volte succede qualcosa di speciale, a volte ci imbattiamo in qualcosa che non è un semplice sasso per terra o un gatto randagio che ci intralcia la strada, a volte ci imbattiamo in persone che non avremmo mai immaginato di poter conoscere. A volte abbiamo il cambiamento davanti agli occhi, ma non riusciamo a vederlo…”
 
 
“Ciò che credevi non ti sarebbe mai importato adesso ti importa, adesso ti ferisce e adesso vuoi che sia tuo…”

 


Comincio a credere che avesse ragione, ho bisogno di parlare con lui perché so che saprà ascoltarmi e so che saprà darmi consiglio. Cosi guido dritta a casa sua, parcheggio e busso alla porta.
Aspetto due minuti ma nessuno viene ad aprirmi, mi sorge il dubbio che non sia ancora tornato a casa dopo la trasmissione radiofonica, guardo l’orologio, è quasi ora di pranzo e l’auto è nel vialetto. Busso di nuovo e dopo dieci minuti viene ad aprirmi; non faccio caso a lui ed irrompo nella sua casa.
- Zayn, non puoi capire, avevi ragione tu… Su qualcosa di nuovo, il mio momento, il cambiamento e ciò che ferisce… - comincio a parlare frettolosamente guardando il pavimento.
- Cosa? Ehm… Emily, ma che stai dicendo? Hai pianto? – mi domanda guardandomi in volto, solo allora mi accorgo che i suoi capelli sono scompigliati e che la sua camicia è abbottonata male, perfino i pantaloni sono sbottonati e riesco ad intravedere l’elastico dei boxer.
- Oddio, scusami non sapevo fossi con qualcuno, tolgo subito il disturbo –esclamo recandomi verso la porta quando calpesto qualcosa, mi abbasso a raccoglierlo. E’ un braccialetto d’oro con sopra scritto Hanna; alzo lo sguardo e miro dritto gli occhi di Zayn che adesso è più nervoso del solito e si tocca la testa. Mi alzo e lo guardo incredula – Zayn, questo è il braccialetto che ho regalato ad Hanna per il suo compleanno l’anno scorso, che ci fa qui? – lui continua ad evitare il mio sguardo, i suoi occhi sono lucidi e adesso il mio cuore si sta rompendo ancora di più. Lo sento, è in mille pezzi ma so che c’è ancora qualcosa che mi farà ancora più male.
Mi dirigo verso il salotto e trovo mia sorella Hanna sul divano che si nasconde sotto una coperta. Improvvisamente sento il pavimento crollarmi sotto i piedi: il mio migliore amico che si porta a letto mia sorella, mia sorella che si porta a letto il mio migliore amico.
Corro verso Zayn prendendogli a pugni il petto, le lacrime scendono da sole. Mi sento ferita, ingannata, presa in giro da chi non mi sarei mai aspettata.
- Come hai potuto Zayn, noi siamo migliori amici, dovevi dirmelo! – sbotto passandomi le mani fra i capelli disperata.
- Non…Sapevo come fare… - la sua voce è spezzata, lo conosco cosi bene da sapere che sta trattenendo le lacrime e questo mi fa male, perché per quanto io sia convinta che lui conosca me adesso non sono più convinta di conoscerlo.
- Io mi fidavo di te, ti ho sempre detto tutto e tu? Ti scopavi mia sorella sotto i miei occhi! – il mio tono è sempre più alto, mentre mia sorella rimane a sedere assistendo alla scena – Da quanto va avanti questa storia? – entrambi abbassano lo sguardo.
- Un anno, dal compleanno di Hanna…
Ed ecco che mi sento sprofondare ancora di più, mi sento a pezzi e nessuno può ricomporre il mio cuore. Perché io non ho nessuno di cui potermi fidare. Io non ho proprio nessuno.
Scappo via da quella casa cosi sporca di bugie e di vergogna, torno in auto. Da sola, con me.
Adesso sì che non so più dove andare.

 










Spazio Autore: 

Questo capitolo è pieno di colpi di scena. lol 
Scusate, hahahah. spero vi piaccia :)


@_heihoran
 
 
 
  
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