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Autore: WisfullDaisy    19/06/2013    1 recensioni
Dal 5° capitolo:
"Sì, tutto okay! quand'è che devo cantare?" gli chiesi per cambiare argomento.
"Oh, Allyson ha detto che hai ancora quindici minuti.. Nel frattempo mi concedi un ballo? dopotutto questo vestito bianco ti rende bella come un angelo.." mi chiese, porgendomi la sua grande mano.
Sorrisi al bel ragazzo dalle iridi azzurro-grigio e afferrai la sua calda mano, venendo trascinata nella sala dove tutte le coppie stavano ballando al ritmo di un lento.
Senza pensare alle conseguenze mi appoggiai alla spalla di Louis, mentre lui mi guidava con la mano sul mio fianco.
Ad un certo punto sentii un improvviso calore impossessarsi del mio corpo, quando mi ritrovai appoggiata al muro, con Louis che mi bloccava, tenendo le sue braccia attorno a me.
"Non sapevo sapessi ballare un lento così bene, Tomlinson!" bisbigliai al suo orecchio.
Con tono seducente mi rispose subito" Quante cose non sai di me, dolcezza.." e subito le sue carnose e perfette labbra si poggiarono sulle mie, come se niente fosse, dando origine ad un lungo e bellissimo bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 5


 

"Che stai cucinando?" mi chiese appoggiato sullo stipite Louis.
"Mmm, pollo per Zayn, tacos per Harry, carbonara per Liam e Niall e.."
"Woohoo! calma, calma! non dovevi fare così tanto.. una semplice pizza e un film andavano bene per tutti!"
Continua a mescolare la past, quando Louis rise un pochino, prima di continuare:" Sei fantastica Amber! E ti sei pure studiata su Internet cosa ci piace!", avvcinandosi a me con un sorrisetto malizioso; ora sentivo il suo respiro sul mio collo, quasi tremavo all'idea che ci stesse provando con me. Il che non mi dispiaceva, ma era mio fratello! o quasi, e poi ero leggermente attratta anche da cespuglio. In conclusione? ero in un gran casino.
"Mamma, papà? i piccoli?" mi venne subito in mente.
"Tranquilla! sono ad una festa di compleanno, ma.. hai detto mamma!" si rese conto.
"Oh scusa, mi è scappato!" ercai di scusarmi.
"Stai scherzando, vero? ora siamo una famiglia! e tu sei mia sorella.." disse, abbracciandomi forte a sè, finchè io non proferii parola:" Quasi sorella, te lo ricordo Tomlinson!".
"Per fortuna.." mi bisbigliò all'orecchio, prendendomi per i fianchi.
Suonò, non so se per fortuna oppure no, il campanello, cosicchè Louis si lanciò sulla porta, dopo avermi dato scrupolosamente un bacio sulla guancia.
"Ehilà! che profumino! di sicuro non è opera tua, BooBear?!" sentivo le voci dei quattro che entravano in salotto.
"Ciaoooo!" urlai dalla cucina, finchè il tizio dalla testa a cespuglio si fermò davanti alla porta, sorridendo semplicemente.
Lo ignorai, ridendo tra me e me, e gli ordinai:"Su Styles, aiutami coi piatti, che li portiamo di là!".
"Subito, mio signora!", da un momento all'altro mi ero completamente dimenticata della nostra scommessa di marito e moglie.
Gli tirai una leggere pacca sulla spalla, al che lui rispose ridendo come un cretino.
Ptammo, anzi loro optarono, per "Non aprite quella porta". Io ero assolutamente contro quell'oscenità cinematrografica, dal momento che odiavo sia i thriller che gli horror.
Ero seduta tra Liam e Zayn che, quella sera, sembrava molto più tranquillo, allegro e a suo agio con me. Durante il film ero talmente disgustata dalle immagini che mi misi le cuffie e mi coprii la visuale con un cuscino. Al contrario, tutti ridevano e Niall addirittura sgranocchiava felicemente delle patatine.
Finito il film mi lamentai per l'orribile scelta e perchè nessuno mi aveva abbracciata nè consolata.
"Piccola, bastava dirlo!" dissero Harry e Lou in coro.
"Ma infatti! Anche perchè condividevo le mie patatine e ora mi sentirei meno in colpa!" piagnucolò il biondino.
"Ad ogni modo, grazie per la cena, Amber!" sei una cuoca provetta.." mi baciò Zayn.
"Dì un po', moretto, il pollo ti ha dato alla testa?" chiesi incredula.
La sua risposta fu un semplice sorrisetto, dopodiche sfilò dalla tasca il pacchetto di sigarette e si avviò all'uscita.
"Sì, stavolta Zayn ha ragione, Amber! sei stata fenomenale stasera, grazie di tutto!" fece Liam, aggiungendo un bacio alla mia collezione.
Altrettanto fece Niall e quando se ne uscirono dalla porta, intercettai le mosse di cespuglio domandandogli sarcastica:" Te ne vai pure tu, immagino!?".
Lui mi sorrise dolcemente, mi diede la buonanotte e si trattenne in salotto con Louis, che mi salutò con un:" Sogni d'oro scemotta!" Ricambiai mandando ad entrambi un bacio svolazzante.
Ovviamente il fatto che mi addormentassi senza che prima accadesse qualcosa era fin troppo strano e impossibile: infatti, subito dopo che mi coricai, vibrò il cellulare.
Sbuffai e lessi subito:"Grazie ancora per la serata, Niall vuole assolutamente la ricetta della pasta! ci vediamo domani, buonanotte! xx
Ah, sono Liam! (il tuo numero l'ho preso da Lou)".
Risi come una cretina, gli risposi:" E' stato un piacere! dovremmo farlo ancora, ma la prossimo volta il film lo decido io! Ahhaha, notte!" e mi addormentai di colpo.

E così, senza che neanche me ne accorgessi, arrivò la sera della festa.
*Cavolo! che cosa mi metto?" continuava questa domanda a frullarmi nella testa, finchè non trovai un vestito nè troppo appariscente, nè troppo all'antica: era lungo fino alle ginocchia, floreale, con un cinturino sotto il seno. Esclusivamente ballerine! già ero alta di mio, figuriamoci coi tacchi! Per quanto riguarda il trucco, un tocco leggero di eyeliner, rimmel, fondotinta e luccidalabbra; capelli raccolti in una lunga treccia a lato.. Presi la chitarra e raggiunsi Louis al piano di sotto.
"Sei.. sei.. sei.." tentò di dire.
"Ce la puoi fare Tomlinson!" lo incoraggiai.
"Radios, no voglio dire belliss, stupe.. che palle!" sbuffò il ragazzo vestito con un paio di pantaloncini e una t-shirt a righe.
"E' tutto okay!" lo ringraziai, prendendolo per mano, uscendo di casa.
Salutai papà, Johannah, fratelli, sorelle e chi più ne ha più ne metta!
Arrivammo nel parco di una grande casa poco fuori dalla città, dalla quale usciva un gran fracasso.
"Sai, non sono mai andata pazza per queste feste!" confessai al ragazzo alla guida mentre parcheggiava.
"Io invece sono un partynomane, ahah!" ridacchiò slacciandosi la cintura di sicurezza. Presi la chitarra e subito ci avviammo verso l'enorme villa.
"Addirittura suoni?" mi chiese Lou.
"Quante cose non sai di me Tomlinson!".
Circa un centinaio di persone saltellavano come puledri imbizzarriti a ritmo di un'oscena musica house.
Intravidi subito Liam e Niall venire verso di noi, abbracciandoci e riempendomi di complimenti.
Arrossii lievemente, finchè non ci raggiunse un Zayn che era già alquanto ubriaco che, ballando come un idiota, mi rovesciò addosso tutto il suo cocktail dal sapore Avocado.
"Zayn!!! sono qui da solo cinque minuti e già mi faccio notare!" sbuffai con gli occhi di tutti puntati su di me.
"Se vuoi, prima di suonare, puoi andare in camera di Allyson a cercare un abito di ricambio!" mi suggerì Louis, mentre Liam e Niall si erano appartati con Zayn, che rideva come un imbecille.
"Cavolo! se non conoscessi Zayn, direi che non regge l'alcool, ahah!" risi per non piangere. "Vado subito, al piano di sopra, giusto?" Louis annuì e mi disse che mi avrebbe aspettata vicino alla porta d'ingresso :" a dopo piccola!".
La camera di Allyson era davvero enorme; presi un gran respiro e cominciai a frugare in tutti i cassetti che avevo davanti. Ero dispertata, tutto il guardaroba era troppo grande per me di circa una o due taglie, motivo per cui optai per un vestito bianco attillato, così che non sembrasse largo sul mio corpo.
Me lo indossai, feci per aprire la porta quando sentii dei passi venire veerso di me. Mi nascosi nell'armadio, quando capii che la meta era proprio la camera in cui mi trovavo. Sbirciai dalla serratura del guardaroba, ridacchiando alla scena di due figure che si sbaciucchiavano appassionatamente, adagiate sul letto.
*Niente paura, tappati gli occhi e le orecchie AAmber!* mi dissi, avendo capito le intenzioni dei due. L'unica cosa che mi importava è che non ci mettessero molto, dal momento che Louis era giù ad aspettarmi da più di dieci minuti.
Ma proprio quando la ragazza disse:" Veloce! che la tua amichetta canta per me fra poco!". compresi che i due erano proprio Allyson e Harry.
"Dai, non dire così baby, è un'amica che ti fa un favore, su TUA richiesta, ci tengo a precisare".
"Sì, come vuoi. Ora vai ragazzo, sono pronta..." lo invitò Allyson.
Psicologicamente non ero pronta ad assistere a quella scena, dal momento che ero attirata dal riccio, ma anche un cieco avrebbe potuto notare che Harry stesso non si trovava a suo agio in quella situazione. Tuttavia fu dolce con lei, dopotutto erano una coppia. Ma non per me, non nella mia testa. Guardavo con le lacrime che rigavano il mio viso; Harry meritava di meglio, ne ero certa. Disgustata tornai a sedermi , nascosta tra i vestiti nel guardaroba, aspettando che finissero ciò che avevano iniziato.

"Ci hai messo tanto!" mi disse Louis, evidentemente annoiato dalla lunga attesa.
"Scusami" riuscii a dire soltanto.
"Tutto bene?" mi fece accarezzandomi il viso molto dolcemente.
"Sì, tutto okay! quand'è che devo cantare?" gli chiesi per cambiare argomento.
"Oh, Allyson ha detto che hai ancora quindici minuti.. Nel frattempo mi concedi un ballo? dopotutto questo vestito bianco ti rende bella come un angelo.." mi chiese, porgendomi la sua grande mano.
Sorrisi al bel ragazzo dalle iridi azzurro-grigio e afferrai la sua calda mano, venendo trascinata nella sala dove tutte le coppie stavano ballando al ritmo di un lento.
Senza pensare alle conseguenze mi appoggiai alla spalla di Louis, mentre lui mi guidava con la mano sul mio fianco.
Ad un certo punto sentii un improvviso calore impossessarsi del mio corpo, quando mi ritrovai appoggiata al muro, con Louis che mi bloccava, tenendo le sue braccia attorno a me.
"Non sapevo sapessi ballare un lento così bene, Tomlinson!" bisbigliai al suo orecchio.
Con tono seducente mi rispose subito" Quante cose non sai di me, dolcezza.." e subito le sue carnose e perfette labbra si poggiarono sulle mie, come se niente fosse, dando origine ad un lungo e bellissimo bacio.

Le sue calde labbra carnose erano ancora sulle mie, eravamo perfettamente coperti dalla massa che ballava a ritmo di musica. Ci mimetizzavamo alla perfezione, magari lasciandoci andare, così che non venissimo riconosciuti. Era un bacio passionale al punto giusto, io ero tra le sue braccia mentre stringevo i suoi morbidi capelli. Ci sollevammo l’uno dall’altra quasi a difficoltà, quando mi accorsi che davanti a noi si erigeva la figura imponente di un ragazzo dai capelli ricci.
Solo qualche secondo più tardi, dopo che io e Louis ci scambiammo un dolce sorriso, notai l’espressione scocciata, se non arrabbiata, di Harry.
“Ve la state spassando, vedo” ruppe il ghiaccio Harry con tono schifato, guardandomi fissa negli occhi.
“Ehi brooo! Come stai? Qui tutto a posto, grande festa!” ridacchiò Louis, facendo per battergli il cinque.
Il suo amico rimase impassibile, fermo a scrutarmi negli occhi; le sue iridi verdi non si spostavano dalle mie. In quel momento l’unica cosa che provai fu imbarazzo totale.
“Sì, certo. Dovresti cantare, tocca a te” disse, indicando con una mano il palco, con aria assolutamente scocciata.
Squadrò entrambi, forse in attesa di una qualche risposta.
Mi grattai velocemente la fronte, finchè non proferii parola:” Vado subito, mi accompagni?” gli chiesi, quasi per scusarmi di quanto accaduto prima.
“Forse è il caso di chiederlo a Louis, non credi?” mi rispose, rimproverandomi. Solo in quel preciso istante mi resi conto che Harry aveva visto tutta la scena, da prima che ci baciassimo.
Ma quello che non capivo era il motivo per cui si comportasse in quel modo: aveva una ragazza, un rapporto profondo (in tutti i sensi), cosa voleva da me? Perché aveva quell’atteggiamento così indisponente nei miei, nei nostri confronti?
“Ci vediamo dopo, allora.. auguratemi Buona Fortuna!” dissi a bassa voce, accarezzando dolcemente il braccio di Louis, che mi stava sussurrando un “In bocca al lupo piccola, stendili!” e sorridendo leggermente al suo amico riccio, il quale sembrava un’ameba antropomorfa, viste la sua posizione ed espressione facciale immutabili.
Salita sul palco il mio viso e la mia chitarra furono immediatamente illuminati da quelle luci accecanti che sono in gradi mettere in risalto ogni minimo difetto sul tuo corpo.
Il silenzio nella sala era inquietante; presi il plettro, deglutii un secondo e presentai le canzoni che avrei cantato: cominciai con Torn di Natalie Imbruglia. Sapevo quanto fosse importante quella canzone per i ragazzi: quel pezzo era stata la chiave del loro successo, la giusta combinazione per far sì che il sogno di cinque giovani adolescenti diventasse la più bella realtà desiderabile.
Dopo che si concluse la mia interpretazione di “Impossible” di James Arthur, col cuore in gola annuncia il titolo dell’ultimo pezzo che avrei cantato quella sera:” I Wish” degli stessi One Direction. I primi a stupirsi furono Liam e Louis, che si guardarono un po’ stupiti, per poi tornare allo stato normale. Vidi con la coda dell’occhio che Liam era tornato da Zayn, ubriaco fradicio. Durante tutta la prima parte della canzone le persone guardavano sul palco me e la chitarra essere un tutt’uno, così affiatati che sembravamo nati insieme. L musica era una grandissima parte di me, mi aveva dato quel supporto che dopo la morte di mia madre nessun altro era riuscito a darmi.
La canzone era un lento, quindi c’era da aspettarselo che tutte gli invitati nella sala formassero delle coppie e cominciassero a danzare a ritmo di quella bellissima canzone. In realtà parla di un’amore non corrisposto di un ragazzo,e proprio per questo l’avevo scelta , perché il testo rispecchiava perfettamente la mia situazione, i miei sentimenti nei confronti del maledetto riccio. Non mi meravigliai, perciò, se durante tutta la performance non distolsi il mio sguardo da Harry, che ballava appiccicato ad Allyson, con le mani intrecciate alle sue, i fianchi a stretto contatto, i riccioli che ricadevano sul suo collo e sulle spalle. 
Proprio quando intonai le parole:” I wish it was me that you call later only ‘cause You wanna say Goodnight” mi caddero due piccole lacrime alla vista del ricciolo che abbracciato alla sua fidanzata le sussurrava chiaramente un “I love you”, mentre era evidente che stesse contemporaneamente ascoltando il testo della canzone, soprattutto per il fatto che aveva notato che lo stavo assillando per tutta la durata della performance. 
“Buon compleanno, Allyson” dissi per concludere in bellezza il mio concertino. Finito di cantare e ricevuti tutti gli applausi, Louis mi accolse con una smorfia di disprezzo e delusione. Nello stesso posto dove prima avevamo tenuto il nostro incontro ravvicinato.
Louis’s pov.
Era bellissima, giuro. Anche se rimasi un po’ sconcertato dall’improvviso cambiamento di carattere di Harry, decisi do non farci caso e di godermi tutta la performance di Amber.
Era come se lei e la musica fossero anime gemelle, una completasse l’altra, in modo perfetto. E stare ad ascoltarla era un tale piacere.. continuai a guardarla per tutta la durata delle tre stupende canzoni che aveva scelto. I Wish era una delle mie canzoni preferite di Up All Night, il nostro album di debutto. Il testo è particolarmente profondo, toccante. Anche triste, se vogliamo, per questo non condivisi a pieno la scelta di questo brano, solo perché parla di un ragazzo che ama una ragazza che è insieme ad un altro.
Ma quando notai, con mio rammarico, che mentre la cantava Amber aveva gli occhi fissati su Harry, che ballava poco convinto con Allyson, andai in panico e venni rapito dal sospetto che in realtà la canzone fosse veramente indirizzata al mio amico.
Le lacrime che brillarono sul suo volto furono, per me , la certezza della mia ipotesi.
Amber’s pov.
“Allora, come sono stata?” tentai di dire, cercando di sorridere il più possibile, per nascondere ciò che, invece, tutti avevano visto. Per di più il mascara era leggermente colato, quindi la mia messa in scena stava risultando a dir poco ridicola.
“Facciamo due chiacchiere” fu l’unica risposta di Louis, che mi esortò a seguirlo verso il guardaroba.
Così feci, in assoluto silenzio.
“C’è qualcosa che devi dirmi?” mi chiese poi, dopo che chiuse dietro di sé la porta del grande armadio dove erano state riposte le giacche degli invitati.
“No…” dissi poco convinta “Perché? C’è qualcosa che non va?”
“Le, le lacrime, Amber.. perché piangi?”
Mi schiarii la voce, per poi continuare:” Piangere? Io? No no, sono gli effetti che comporta..”
“Sei innamorata di lui, ho capito..”
“Louis ma cosa stai dicendo? Innamorata di chi?”
“E’ così?”
“Ma di chi? Louis, di chi dovrei essere innamorata?”
Rimase in silenzio, con le mani appoggiate al tavolo, dandomi di schiena. Gli midi una mano sulla spalla:”Louis, cosa c’è che non va?”
Prese un gran respiro, si girò e mi guardò negli occhi:” Ho versato tante lacrime nella mia vita, Amber, così tante che capisco subito che cosa vogliono raccontare. Così tante che ho imparato che ce ne sono di tre tipi.
Le lacrime che ho pianto il giorno del divorzio dei miei genitori, quando mia madre fece le valigie e se andò di casa. Quelle sono lacrime di delusione e di rabbia, quella rabbia che provi quando ti rendi conto che ti sta scivolando dalle mani tutta una vita.
Le lacrime che ho pianto alla nascita delle mie sorelline o il giorno in cui ho realizzato che il mio sogno era diventato incredibilmente realtà, che la mia strada era sterrata e chiara davanti ai miei occhi, e che tutto quello che dovevo fare era percorrerla senza paure, con una famiglia e quattro amici fantastici al mio fianco.
E poi ci sono le lacrime che ho pianto quando ho scoperto che tutto l’amore che provavo per la ragazza che credevo mia, ma che non lo era mai stata, si era svelato inutile. I miei tentativi di apparire qualcuno ai suoi occhi non erano stati sufficienti. Queste sono le lacrime più difficili da piangere, perché ti fanno credere che tu non valga mai abbastanza, che ti fanno sentire sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Tante lacrime ho pianto nella mia vita, tante lacrime hanno inondato il mio cuore.. quindi, ti prego, non mentirmi: Sei innamorata di Harry?”
In preda al panico, per tutta la verità e nient’altro che la verità che racchiudeva il discorso straziante di Louis, mi sentii le guance bagnate ancora una volta:” E poi c’è l’ultimo tipo, le lacrime che piango quando perdo qualcosa di importante, a volte per sempre.. le lacrime che colorano di nero il tuo cuore. Sì, sono innamorata di Harry, ti ho baciato solo perché volevo fargli capire che sono più che una cuoca di Tacos. Più che una sorella che bada ai suoi fratelli un giorno sì e l’altro pure. Una ragazza che sa mettere in mostra il suo aspetto più sensuale, proprio come Allyson.”
In quel momento l’espressione di Louis divenne seria, più di prima.
“Allora credo proprio che questo quarto tipo ti farà compagnia ancora per un po. Trovati un passaggio per tonare a casa, io me ne vado”. Desolato si allontanò da me, facendo per uscire, quando si accorse che dietro alla porta stava lui, Harry.. 
Ci guardava sorpreso, sbalordito..
“Io dovevo solo prendere la giacca..” disse, dopo aver tossito leggermente per l’imbarazzo.
“Tu..” fece Louis, avvicinandosi all’amico leggermente “Rovini sempre tutto, sarai felice ora eh? Ora che ti sei preso l’unica ragazza che era riuscita a farmi sorridere, dopo mesi di incubi.. complimenti..”
“Louis ma cosa stai dicendo?” si allarmò Harry, che, quindi, non aveva sentito nulla della nostra conversazione.
“Vaffanculo.” Gli rispose il ragazzo che prima stava tra le mie braccia, uscendo dalla porta.
  
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