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Autore: lloydsrap    20/06/2013    31 recensioni
Mi chiamo Julie Pierce,abito a Londra e ho 16 anni.Sono una ragazza bionda,occhi verdi e non molto alta.La mia famiglia è formata da mio padre(Daniel),che è un professore d’università e da mia madre(Helene) che è una giornalista molto impegnata.Ho una sorella più grande di nome Alexia,ha 19 anni e andrà presto a convivere con il suo ragazzo.La mia migliore amica si chiama Katherine e siamo anche vicine di casa,passiamo molto tempo insieme perché i nostri genitori sono abbastanza assenti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Provai a fare qualche passo e uscii dalla camera,lui mi stava ancora guardando e tutto ciò era abbastanza imbarazzante,mi costava un certo sforzo rimanere in piedi.

“Non ti reggi in piedi,posso darti un passaggio”

Ci pensai su,in fondo non era una cattiva idea,non sarei mai riuscita ad arrivare a casa senza un passaggio. Odiavo profondamente quello che stavo per dire,di solito non chiedevo niente a nessuno.

“Si per favore”

Mi sorrise gentilmente ed estrasse le chiavi della macchina dalla sua tasca,si rivelò davvero rispettoso nei miei confronti,mi chiese se stavo bene o se avevo bisogno di una mano e mi aveva persino aperto lo sportello della macchina,questi gesti carini da parte dei ragazzi non erano molto usuali.

“allora..come mai camminavi così arrabbiata?” Aveva appena reso vani i suoi gesti carini ed educati.

Odiavo quando le persone chiedevano cose del genere. Mi limitai a mantenere il silenzio per tutto il tragitto con il broncio,ogni tanto Harry mi guardava per accertarsi che fossi sana e salva,quel ragazzo mi irritava con tutte quelle sue false premure,cosa poteva importargliene di una sconosciuta?

“Dov'è casa tua?” Mi chiese lui senza spostare lo sguardo dalla strada

Osservai bene la zona,era semplice arrivare nella mia via: bastava girare a destra e ci saremmo arrivati senza problemi. Gli indicai la strada e finalmente accostò sul vialetto,ora ero libera di scendere. Mi sorgeva un dubbio: avrei dovuto ringraziarlo o no?

“.Grazie Harry,sei stato gentile”

I ringraziamenti non erano il mio forte,non lo erano mai stati,di solito non trovavo mai le parole giuste e mi usciva un 'grazie' timido.

“Pensavo non lo avresti mai detto”

“Cosa intendi dire?”

"Niente non preoccuparti, Posso lasciarti entrare sola o hai bisogno d'aiuto?"

Naturalmente risposi di stare bene così fu libero di salutarmi e di andarsene. Entrando in casa mi accorsi di quanto tempo fosse passato: tre ore. Cavolo,mi aspettavo un'oretta e non di più,quanto tempo ero rimasta priva di sensi?Vidi mia sorella arrivare con fare impacciato,che le prendeva adesso?

“Julie scusami,li aveva presi la mamma quei documenti”

“non importa.”

“Stai bene?Mi sembri un po' strana”

Sentivo solamente un forte mal di testa,era come se qualcuno me la stesse trapanando ma a chi interessava?

“sto bene ma sono un po' stanca,me ne vado a letto”

Mi fissò confusa,in effetti erano solo le sette di sera e di solito a quest'ora studiavo o ne approfittavo per stare un po' al computer,non dormivo mai prima delle undici di sera. Adesso però ne sentivo davvero il bisogno,non sapevo nemmeno se dire a mia sorella cos'era successo,non potevo non dire niente a nessuno e forse lei mi avrebbe dato qualche medicinale visto che era un'infermiera alquanto preparata.

“Sarah..”

Si voltò verso di me e le spiegai tutto,non solo si preoccupò tantissimo,mi accompagnò anche in camera da letto e si offrì di prepararmi una tazza di thè,era tipico di Sarah in fondo,si prendeva cura di me da quando eravamo piccole.Mentre aspettavo mia sorella e il mio thè caddi involontariamente in un sonno profondo,fu mio padre a svegliarmi con le sue urla,si lamentava perchè la sveglia non aveva suonato e adesso era in ritardo.

Controllai l'orario: erano le sette del mattino. Avevo seriamente dormito dieci ore,mi sentivo stordita.

Scesi in cucina dove trovai mia madre ai fornelli,che disgrazia.

 

“Buongiorno Julie,come ti senti?”

Dovevo immaginarlo,Sarah le aveva detto tutto. Mi rivolse un sorriso dolce e mi fece accomodare sulla sedia,mi stava preparando la colazione. In quasi diciassette anni di vita non l'aveva mai fatto,non doveva sentirsi costretta a fare qualcosa solo perchè ero quasi stata investita.Non riuscivo a capirla,per quanto mi sforzassi tutto quello che stava facendo per me era irritante.

“Mamma sto bene,non c'è bisogno che ti preoccupi”

Sbuffai senza darlo a vedere,quelle moine da parte sua mi davano un fastidio tremendo.

"Spiegami com'è successo"

“non ha importanza mamma,sto bene”

Mi riempì di domande,volevo sfuggirle ma non sapevo come,una distrazione qualunque sarebbe andata bene.

Sentii suonare il campanello,esultai internamente,Dio mi aveva ascoltata.

 

“vado ad aprire”

Quando aprii la porta fui molto sorpresa,il ragazzo davanti a me sorrise e si passò una mano tra i capelli imbarazzato,cosa ci faceva ancora qui?

 

“ciao”

“emh..ciao?” Risposi con un tono interrogativo perchè questa sua visita davvero non me l'aspettavo,avrebbe già dovuto dimenticarmi come avevo fatto io con lui.

“volevo sapere come stavi..ero un po' preoccupato” il suo tono imbarazzato mi fece sorridere,Harry Styles era tornato a casa mia per sapere come stavo,doveva essersi preoccupato per me ieri.

“sto bene,non devi preoccuparti,non mi hai investita”

Mi guardai alle spalle pensando che mia madre ci stesse spiando,fortunatamente mi sbagliavo,tornai a guardare Harry ma questa volta mi soffermai sui lineamenti del suo viso,non era un brutto ragazzo.

“oh la cosa mi fa sentire meglio,posso anche andare ora”

Inclinai la testa con uno sguardo perplesso,era venuto solo per questo?

“vuoi entrare?”

Mi azzardai ad invitarlo in casa,non sapevo nemmeno perchè l'avevo fatto,che motivo aveva di entrare in casa mia?

“emh va bene”

Lo feci accomodare in casa,fortunatamente mia madre non era più in cucina,un problema in meno.

“sai,non so ancora come ti chiami”Mi disse mentre si sedeva su una sedia,sembrava abbastanza teso,la cosa non mi stupiva: era sicuramente per la sua educazione,anche io quando entravo in casa degli altri ero così.

“mi chiamo Julie,sappi che per farti perdonare dovrai bere il caffè che ha preparato mia madre”

Sorrise ironicamente,lui ancora non sapeva cosa stava per bere,se l'avesse fatto non sarebbe stato così sereno.

“fossi in te non riderei,mia madre è una pessima cuoca”

Gli offrii 'gentilmente' quella sottospecie di caffè e lui sorseggiò appena quella strana sostanza.

“non è..non è male”

Scoppiammo a ridere entrambi,faceva schifo.

Mia madre era assolutamente negata come cuoca,i suoi caffè sapevano di acqua,ma non acqua normale..acqua purtrida!

 

“scusami Julie devo proprio andare,ho un appuntamento importante e sono anche in ritardo”

Annuii sorpresa,avevo dimenticato che a casa mia c'era un ragazzo di fama mondiale,era strano..non lo vedevo in quel modo,a me sembrava un tipo normale.




SPAZIO AUTRICE:
Okay lo so, nemmeno questo capitolo è un granchè e ci sono anche troppe conversazioni però come ho già detto nel capitolo precedente questi capitoli sono già stati pubblicati e non posso modificarli.
Ho già pubblicato 10 capitoli quindi sarebbe inutile cambiare i primi, ormai è andata.
Voi però fatemi comunque sapere cosa ne pensate, sappiate che col passare dei capitoli il mio modo di scrivere migliora :)

  
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