Le
lucine di Doncaster, quel tardo pomeriggio, erano davvero
brillanti per essere appartenenti ad un negozio antico
d’antiquariato.
Chloe ne
rimase colpita ed entrò.
Le era sempre piaciuto quell’odore di antico, vissuto,
che si respirava in negozi del genere. Ma mai si sarebbe aspettata di
uscire di
lì spossata.
Appena entrò un odore di biscotti al cioccolato la pervase,
accompagnato dallo scampanellio che segnava la sua entrata. Mentre si
guardava
attorno notando oggetti di ogni tipo, un’anziana signora le
venne incontro con
in mano un vassoio fumante di biscotti. Aveva un colorato e lungo
vestito fatto
da tanti voilà rossi e arancioni e un paio di scarpette di
tela ai piedi. I
capelli erano biondo grano e cotonati, gli occhi di un azzurro cielo
brillante.
Il viso era segnato dalle rughe del tempo, non troppo pronunciate, e le
mani
erano curate, adornate da alcuni anelli e con le unghie smaltate di
rosso.
L’immagine di quella donna fece scappare un
sorriso a Chloe, che penso che la signora si sposasse benissimo con
l’ambiente
che la circondava. Non perché vecchio, ma perché
particolare e interessante.
<<
Vuoi dei biscotti, mia cara? >> Si sentì dire
la bionda, che annuì addentandone uno. Gocce di cioccolato,
un classico.
<<
Cos’è che può aver portato qui una
ragazza con un
visino così dolce come il tuo? >>
Domandò la signora.
Chloe ci rifletté a
lungo, ingoiando il boccone appena fatto.
<<
In realtà signora, posso sembrare angelica, ma non
credo di esserlo. >> Rispose, valutando le circostanze.
<<
E cosa avresti fatto, di grazia? >> chiese la
vecchietta.
<<
Ho avuto una bambina appena dopo essermi laureata, a causa di
una sbronza con un ragazzo, ho tradito così il mio migliore
amico del quale ero
e sono innamorata e ho avuto la faccia tosta di tornare dal passato e
di
chiedergli di perdonarmi. Mi creda, non sono per niente il prototipo di
una
brava ragazza. >> Rispose di rimando la giovane.
<<
Cara, la vita rende le persone forti. E le
costringe a fare scelte obbligate, a volte. E, beh, tu hai avuto
coraggio in questo
tuo breve pezzo di vita. Ma ricorda: non tutto è perduto.
Non avere mai
rimpianti nella tua vita. Rischia sempre. Ne varrà sempre la
pena. >> Le
disse la donna. Chloe ne rimase sorpresa, meravigliata e
confusa.
Ma, allo
stesso tempo, aveva capito cosa fare.
Uscì di lì solo dopo aver ringraziato la
vecchia donna, e si diresse immediatamente alla fermata del tram.
(...)
Appena
entrò in casa, Chloe sentì odore di famiglia.
Quell’odore particolare che si sente quando sei con le
persone che ami e non
vorresti essere in nessun altro posto al mondo. Le spuntò un
sorriso quasi
automaticamente. Posò la busta che aveva tra le dita e tolse
il cappotto. Appena
approdò in cucina, i volti stanchi di
Danielle e Eleanor le fecero capire che si era persa qualcosa.
<<
Oh cielo! Avrei dovuto aiutarvi a preparare il
cenone. Me ne sono completamente dimenticata. Scusatemi ragazze!
>> Disse
a sua discolpa.
<<
Non preoccuparti. Preparati piuttosto, perché Louis
ha gradi progetti per stasera. >> La informò
Eleanor.
<<
In che senso? >> Chiese, non capendo.
<<
Vedrai. Ti basta sapere che devi essere pronta per
le undici. >> Rispose sempre El.
<<
D’accordo, mi vado a preparare allora. A dopo.
>> Esclamò la bionda.
<<
A dopo. >> Risposero le ragazze. Chloe salì
al piano superiore e si andò a fare una bella doccia. Si
vestì e si truccò,
pronta per una serata della quale non sapeva assolutamente
l’esito. Scese al
piano di sotto e aiutò ad apparecchiare, per farsi
perdonare. Poi arrivarono i
ragazzi e, stranamente, Chloe notò che con Harry non
c’era Beth.
<<
Har, ma Beth? >> Chiese allarmata.
<< Tutto sotto controllo, è da mia madre.>> Le rispose, come se fosse un’ovvietà.
In realtà Beth non era mai rimasta una nottata intera con la nonna, e Chloe iniziò a preoccuparsi. Harry la tranquillizzò, per quanto potesse, e si misero a tavola. Dopo cena, i ragazzi sparirono a vestirsi e le ragazze rimasero in salotto. A quel punto, quando Chloe si fu libera dagli sguardi rassicuratori di Harry, chiamo Anne per chiederle come stava la bambina. E solo dopo aver parlato con la suocera si tranquillizzò, o almeno ci provò. I ragazzi scesero e uscirono tutti insieme e decisero di andare in un locale.
Quando entrarono, Chloe vide che c’era molta confusione, e si recò al bancone. Prese un Gin Tonic e lo bevve velocemente. Dopodiché cercò una via d’uscita nei paraggi. Quando finalmente riuscì ad uscire dal caos, si ritrovò sulla terrazza del locale. Appena arrivata, scorse una figura sul muretto.
Si avvicinò incuriosita a quella persona, ma appena gli arrivò di fronte capì di chi si trattava.
Zayn.
Con un gesto fulmineo scattò all’indietro, ma prima che potesse voltarsi per andare via, Zayn le aveva afferrato il polso, costringendola a guardarlo.
E lei lo fece, pensando che, nel buoi della notte, gli occhi di Zayn non erano mai stati così meravigliosi.
Le parve che quegli occhi le gridassero ‘Resta’ nonostante il ragazzo non avesse aperto bocca.
Lei rimase lo stesso.
Fece qualche
passo in avanti e lo abbracciò
d’impulso. Zayn ricambiò stringendola forte. Le
era grato che l’avesse fatto.
Chloe era così bella. I suoi capelli avevano ancora quel
magnifico odore di
mandorle e li portava sciolti e ribelli, proprio come piacevano a lui.
E i
vestiti che indossava, la rendevano ancora più attraente di
quanto lei già non
fosse.
Era Fantastica.
Sciolsero
l’abbraccio, e entrambi per un istante
sentirono staccarsi reciprocamente una parte di sé.
Per un attimo Zayn venne
colto nuovamente dall’impulso di baciarla. Poi
pensò a Beth, e a Harry, e si
trattenne.
E poi, al piano di sotto c’era la sua ragazza, non poteva
fare cose
sconsiderate.
Guardò Chloe alla luce della luna e scoprì che
non l’aveva mai
dimenticata. L’amava, l’aveva amata dal primo
giorno che l’aveva vista e
l’amava ancora, malgrado tutto.
Ma non poteva dirglielo, non adesso che le loro
vite erano cambiate. Sarebbe stato solo un enorme casino dirle la
verità
adesso. C’erano di mezzo troppe persone.
Distolse gli occhi da lei e si guardò
le mani, in continuo nervosismo. Chloe era imbarazzata dalla
situazione.
Sapeva
che Zayn la odiava, allora perché le aveva chiesto
implicitamente di restare? E
poi, perché la guardava in quel modo? Era tentata
dall’impulso di andarsene, ma
rimase. Non si può sempre fuggire da tutto, no?
<<
Perché mi hai chiesto di restare, Zayn?
>>Disse, mentre dalla bocca le sfuggivano le parole. La
domanda spiazzò
Zayn, che si mise sulla difensiva.
<<
Non l’ho fatto. >> Rispose con tono
distaccato, che proprio non gli si addiceva.
<<
Lo so. I tuoi occhi l’hanno fatto al posto tuo.
>> Disse lei. Zayn non rispose.
Chloe ormai aveva perso la
pazienza e sospirò, decisa una
volta per tutte ad andarsene.
Ma proprio quando stava per voltarsi, Zayn la
prese alla sprovvista e la baciò. Le posò le mani
sulle guance e lei rimase
immobile.
Quando si staccarono, Zayn scese dal muretto dov’era seduto e
torno
al piano inferiore, mentre Chloe guardava verso l’orizzonte,
senza riuscire a
togliersi dalla testa il pensiero che le labbra di Zayn fossero
così
dannatamente morbide.
Ehi!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ;)
Ringrazio nalessandraHM e Anny_Anny05 per aver recensito, mi fa piacere che vi piaccia la storia.
Ringrazio anche le 140 persone che, complessivamente, hanno letto la storia.
Bene, detto questo, vi aspetto nell'area recenzioni ;)
A presto.
Im_your_Nightingale. <3