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Autore: Scarlet Tabby    20/06/2013    3 recensioni
La storia d'amore di Minerva McGranitt e Albus Silente, dal loro primo incontro fino alla fine degli anni di Harry Potter a Hogwarts.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Minerva McGranitt, Un po' tutti | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nota dell'Autrice: Minerva ha avuto un periodo difficile ultimamente. Tempo per un po' di divertimento e un po' di romanticismo...

Capitolo 9: Riunione Felice
 
1 Luglio, 1953
 
Minerva si svegliò presto quella mattina, troppo ansiosa per restare a letto più a lungo. Fece il bagno e colazione in fretta. Dopo di che, trascorse, a suo parere, una quantità esorbitante di tempo a vestirsi e a farsi i capelli.
Finalmente decise di indossare il suo vestito verde con finiture in oro. Era più stretto di quelli che di solito indossava, ma l’orlo e la scollatura erano molto modesti in modo che non si sentisse troppo imbarazzata.
Dopo molti tentativi falliti di eleganti e complicate acconciature, Minerva raccolse i capelli in un semplice chignon alto, troppo frustata per fare qualcos’altro. Decise di non indossare un cappello, visto che ne aveva solo uno che le piaceva e nero non si sarebbe abbinato bene con il suo vestito.
Giocò brevemente con l’idea di fare qualche incantesimo di trucco ma decise di non farlo. Era stata fortunatamente benedetta con lunghe, scure ciglia e una carnagione perfetta, così non ritenne necessario truccare il viso.
Controllò il bellissimo orologio d’oro sulla cappa. Diceva 11:30. Aveva un’ora intera prima di dover essere al Paiolo Magico. Ci voleva solo una camminata di quindici minuti dal suo appartamento, venti se faceva con calma. Sospirò e guardò la lettera appoggiata sul tavolo della sua cucina per la millesima volta da quando l’aveva ricevuta la settimana prima.
 
Mia cara signorina McGranitt,
È passato troppo tempo dall’ultima volta che ci siamo visti. Vorresti unirti a me per il pranzo del primo luglio alle 12:30 nel Paiolo Magico? Attendo con ansia la tua risposta e ancora di più di vederti di persona dopo tutti questi anni.
Sinceramente tuo,
Albus Silente.
 
Lei sorrise per l’emozione di rivedere il suo caro professore di nuovo. Sperava che lui l’avrebbe riconosciuta. Sette anni erano un periodo piuttosto lungo e non era sicura di come era invecchiata. Lei immaginò che lui non fosse cambiato. Forse si sarà lasciato crescere la barba e i capelli. Sarebbe un bello spettacolo da vedere, Minerva pensò.
Decidendo che non poteva più aspettare, Minerva trasformo il suo orologio d’oro e mise l’orologio da taschino in borsa con un sorriso. Controllò il suo aspetto ancora una volta allo specchio e decise che era soddisfacente. Con ciò, si diresse al Paiolo Magico.
Albus arrivò a Londra un’ora prima del suo appuntamento con Minerva. Si sedette al Paiolo Magico leggendo la Gazzetta del Profeta del mattino, controllano ansiosamente la porta per l’arrivo della sua ex allieva preferita. Quando la porta si aprì alle 12:15, Albus distolse lo sguardo da un articolo sulla nomina di un certo Edward Potter a capo dell’Ufficio di Collegamento degli Auror.
Il respiro di Albus si bloccò in gola quando lei entrò. Se possibile, era ancora più bella a venticinque anni che quando ne aveva diciotto vestita a tutto punto. Era una visione in verde, i suoi occhi che corrispondevano alla tonalità più profonda del vestito stretto. Aveva la stessa sofisticata maturità che aveva a scuola, ma ora aveva l’eleganza e la morbidezza di una donna adulta. Albus faticò a stare in piedi quando lei si avvicinò, visto che le sue ginocchia si erano improvvisamente trasformate in gelatina. Ma rimase in piedi e diede un bacio sulla sua morbida mano cremosa.
<< Signorina McGranitt, sei uno spettacolo incantevole da vedere per questi vecchi occhi >>.
Minerva gli sorrise ampiamente mentre si sedevano a tavola. << Suvvia, non è invecchiato più di me negli ultimi sette anni, signore >>. Era vero, era rimasto esattamente lo stesso. I capelli e la barba erano più lunghi, come aveva previsto Minerva, entrambi  che superavano di poco le sue spalle. Stava iniziando ad avere capelli grigi sulle tempie. Ma aveva ancora lo stesso bellissimo sorriso, la stessa scintilla negli occhi.
<< Mia cara, preferirei di gran lunga se tu mi chiamassi Albus. Mi fa sentire meno come un tuo superiore e più come un amico in questo modo >>.
<< Certo, Albus. In tal caso, mi devi chiamare Minerva >>.
<< Allora, che cosa stai facendo, Minerva? So che sei ancora al Ghirigoro. Stai ancora lavorando sulle tue ricerche? >>
Minerva annuì. << Va tutto un po’ più lento, ma non sono ancora a corto di idee, quindi continuerò a farlo finché qualcosa di meglio non arriva sulla mia strada. E il signor Blott mi tratta bene quindi non mi dispiace essere una semplice libraia, per ora comunque. Sai quanto mi piacciono i libri >>.
Albus sorrise e poi sembrò un po’ imbarazzato. << In realtà è dovuto al nostro amore per i libri che sono qui oggi. Devo confessare che non si tratta di una visita puramente sociale >>.
Minerva si appoggiò allo schienale della sedia, alzando le sopracciglia in domanda. << Oh? E qual è quest’ulteriore motivo misterioso? >>
Albus iniziò a sembrare un po’ nervoso; era uno stato in cui Minerva non amava vederlo. << In primo luogo, devo purtroppo farti una domanda un po’ personale, se posso? >>
<< Dipende da che si tratta >>. Minerva cominciava a sentirsi un po’ nervosa di per sé. Cosa poteva chiedere di lei  che lui già non sapesse?
<< Sei attualmente sposata, impegnata, o in qualsiasi tipo di relazione romantica? >>
Lei rise: << Mamma mia, questa sì che è una domanda personale. E la risposta è no. Io sono, per il momento, libera come un uccello >>.
Albus sorrise, per più ragioni di quanto fosse giusto per il compito a portata di mano. << È molto bello sentirlo, visto che non avrei potuto fare la mia offerta con la coscienza pulita se la risposta fosse stata no >>.
Questa volta fu il turno di Minerva a sorridere. << Offerta? >>
<< Minerva McGranitt, siedo davanti a te in veste di Vicepreside della Scuola di Magia Stregoneria di Hogwarts, per chiederti se volessi considerare di accettare la posizione di bibliotecaria scolastica >>.
Albus non era sicuro di cosa fare dell’espressione di lei, così cominciò a chiacchierare riguardo l’offerta. << Vivresti nel castello e riceveresti due mesi e mezzo di ferie durante l’estate. L’offerta ufficiale da parte del Preside con tutti i dettagli così come lo stipendio e altro sono in questo pacchetto >>. Spinse la busta sul tavolo verso di lei. Lei non sembrò registrare che era lì, continuava a fissarlo con quei grandi occhi verdi, così lui continuò. << Potresti avere ancora tempo a sufficienza per le tue ricerche, se vuoi continuare. Mi dispiace di non poterti offrire un posto da insegnante, visto che sarebbe andato meglio per le tue abilità, ma purtroppo non ce ne sono disponibili al momento quindi... >>
Minerva scelse quel momento per fare il più grande sorriso che avesse mai fatto e mise un mano su quella di lui per fermare le sue divagazioni.
<< Grazie, Albus. Non sai cosa significa per me. Mi piacerebbe accettare la tua offerta ufficialmente >>.
Lui sorrise luminosamente e le strinse la mano prima di lasciarla. << Sono molto contento, mia cara >>. E lo era. Minerva stava tornando da lui. Avrebbe potuto vederla tutti i giorni e non più come allieva, ma come collega. L’idea lo affascinava.
<< Mi piacerebbe essere una bibliotecaria, credo. Sappiamo entrambi che sarei veramente solo qualificata per insegnare Trasfigurazione e che la posizione è attualmente occupata dal migliore insegnante che ci sia >>.
I suoi occhi brillarono allegramente, dandole farfalle allo stomaco, proprio come quando aveva diciotto anni. Alcune cose non cambiano mai. Forse vedendolo tutti i giorni avrebbe causato alle sue reazioni per lui di calmarsi. O forse no. Non era più il suo professore. Non c’era bisogno di avere la stessa distanza che aveva quando era una studentessa. E quel pensiero la rendeva felice.
<< Oh Albus, non vedo l’ora di tornare a Hogwarts dopo tutti questi anni. È tutto quello che ho sempre desiderato da quanto l’ho lasciata sette anni fa. Grazie mille per aver pensato a me >>.
<< Beh, quando Madama Andrews ha annunciato il suo ritiro, Armando mi ha chiesto se avessi avuto qualcuno che prendesse il lavoro e ho subito pensato a te. Io non credo che qualsiasi studente, passato o presente, conosca la biblioteca come te, mia cara >>.
Lei rise. Gli era mancato quel suono. << Questo è probabilmente vero. Ho certamente passato abbastanza tempo là. E sono molto impaziente di spenderne ancora di più. Quando posso venire? >>
Albus era contento che lei non avesse perso il suo entusiasmo. << Le tue stanze saranno pronte per te circa il mese prossimo. Ti invierò un gufo quando conosco la data esatta >>.
Il resto del loro pasto consistette nel recuperare informazioni sulla vita dell’altro. Discussero le idee di Minerva sulla ricerca e Albus fu in grado di darle alcune indicazioni preziose. Albus era stato recentemente inserito nel Wizengamot, che lo teneva molto occupato.
Alle tre, Albus dovette tornare a Hogwarts per consegnare la risposta di Minerva al Preside Dippet.
Minerva andò immediatamente dal signor Blott e gli diede due settimane di preavviso. Era triste di vederla andare via, visto che era di gran lunga il suo miglior dipendente, ma le augurò buona fortuna, sapendo che Hogwarts era il posto giusto per lei.
Un mese dopo, Minerva si materializzò alle porte di ingresso di Hogwarts. Aveva ristretto tutti i suoi averi per farli entrare all’interno di una borsa. Fu accolta da un uomo enorme, alto sette piedi e muscoloso. I suoi occhi scuri le sorrisero dietro a folti capelli scuri e barba corrispondente.
<< È bello vederti di nuovo, Minerva. Voglio dire, Madama McGranitt >>.
Minerva sorrise mentre lui prendeva la sua borsa. << Per favore, chiamami Minerva. È meraviglioso essere tornata, Hagrid. Come stai? Ogg ti tratta bene? >>
Iniziarono il viaggio fino al castello. << Oh sì. È a posto. Sto imparando molto >>.
<< Sono contenta >> rispose Minerva, guardando i terreni di cui aveva sentito così tanto la mancanza. << Niente qui sembra essere cambiato. Tutto è proprio come mi ricordo >>.
<< Volevamo che tu lo riconoscessi quando saresti tornata >> disse una voce proveniente da dietro le grandi porte di quercia del castello. Albus, vestito in fluenti abiti azzurri, si diresse verso di loro, con un sorriso sul volto. << Grazie, Hagrid. Posso occuparmene io da qui >>. Hagrid consegnò la borsa di Minerva a Silente e fece un cenno a ciascuno di essi prima di arrancare di nuovo verso la sua capanna.
Albus levitò la borsa di Minerva per far si che li seguisse nel castello, dove le baciò la mano in segno di saluto. Brividi le passarono su  e giù per la schiena al tocco di lui.
<< Bentornata a casa, Minerva >>.
<< È bello essere a casa, grazie Albus >>.
Salirono le scale della Sala d’Ingresso fino al terzo piano, dove Albus la guidò lungo il corridoio ovest, dove si fermò di fronte a un grande ritratto. L’uomo nella cornice era seduto accanto a una grande pila di libri e fece un cenno a loro due mentre si avvicinavano.
<< Le tue stanze sono qui, attraverso il ritratto di Peter il Pensieroso. Puoi dargli qualsiasi parola d’ordine che tu desideri. Ne ho scelta una per cominciare mentre stavo impostando i tuoi alloggi >>. Si girò verso il mago calvo. << Tabby >>.
Il ritratto si aprì, rivelando un arco abbastanza grande da attraversare. Minerva sorrise alla parola d’ordine scelta da lui.
<< Dopo di te, mia cara >>.
Camminò attraverso la porta e finì nella stanza più squisita che avesse mai visto. I pavimenti erano in mogano, con un grande tappeto marrone accanto al camino sulla parete di fronte. Un divano di grandi dimensioni e due poltrone di chintz creavano una salotto accanto al fuoco. Sulla parete a sinistra c’era un bancone con un lavello, un fornello e un forno. Contro la parete destra c’era una grande scrivania con una sedia dallo schienale dritto che guardava fuori a una finestra che dava sul lago sottostante.
<< Questo è il salotto, con un piccolo angolo cottura nel caso avessi il desiderio di farti qualcosa. Ho decorato io in attesa del tuo arrivo. Tutto può essere cambiato, se vuoi qualcosa di diverso >> Albus le disse. Sperava che le sarebbe piaciuto, visto che aveva speso un po’ di tempo a cercare di trovare cose che le sarebbero piaciute.
<< Non avrei potuto fare di meglio se l’avessi fatto io. È assolutamente perfetto, Albus >> Minerva gli disse. Ed era perfetto. Non aveva mai visto una stanza così favolosa.
<< Sono molto felice che ti piaccia. La camera da letto è attraverso quella porta >> Albus indicò dall’altra parte della stanza. Si mossero oltre il camino per osservare la stanza accanto.
La camera da letto era altrettanto sensazionale. Il letto era molto grande, con un baldacchino di un profondo, ricco broccato d’oro. Le lenzuola, tuttavia, erano in tartan verde brillante. Lei, come ogni fiera donna scozzese, amava un po’ di plaid, ma questo sembrava eccessivo. Guardò dal letto ad Albus.
Lui ridacchiò al suo fastidio evidente. << È inteso come scherzo, mia cara. So bene di non dare a te lenzuola di tartan >>. Agitò la bacchetta e il piumino e i cuscini si trasformarono in modo da abbinarsi all’oro del baldacchino.
Lei guardò il resto della stanza. C’era un grande armadio a sinistra della porta con una vanità e un grande specchio accanto. A sinistra c’era uno scaffale mezzo pieno e un’altra poltrona di chintz accanto alla finestra. Si diresse verso lo scaffale per esaminare i libri.
<< Ah, sì. Ho pensato che una libreria vuota sembrava così triste, così ho portato alcuni regali di ambientazione per te >>. Erano tutti libri Babbani, alcuni di Agatha Christie, un po’ di Shakespeare e una raccolta di fiabe di Hans Christian Anderson.
<< È stato molto carino da parte tua, Albus. Grazie. Mi piacerà leggerli. Che cosa c’è di là? >> chiese, indicando un’altra porta accanto alla vanità.
<< La tua suite da bagno >> Albus disse con un sorriso.
<< Suite da bagno? >>
<< Sì. Perché non dai un’occhiata? >>
Minerva aprì cautamente la porta per trovare un bagno dall’aspetto piuttosto normale. La toilette era attraverso una piccola porta sulla sinistra. Il lavandino era sotto uno specchio sulla destra. Ma al centro della stanza c’era la vasca più bella mai vista. Era di porcellana bianca, oblunga e avrebbe potuto facilmente contenere Hagrid e un amico di uguali dimensioni. C’erano quattro rubinetti, ciascuno con un gioiello di colore diverso sul rubinetto, proprio come nel bagno dei prefetti al settimo piano.
Minerva fece il giro della vasca, a bocca aperta. << Albus, questo è incredibile! >> Lo guardò con un sorriso. << Tutto è incredibile. Grazie >>.
<< È stato un piacere. Spero che tu sia felice qui >>.
<< Lo sarò. Lo so >> rispose lei.
Ritornarono in salotto. Albus si voltò verso di lei. << Ho lasciato la tua borsa in camera da letto. Ti do un po’ di tempo per sistemarti. Posso accompagnarti a pranzo all’una? >>
<< Sì, grazie, mi piacerebbe molto >>.
<< Molto bene, mia cara. Ti lascio a prepararti e ci rivediamo presto. Dopo pranzo, forse puoi andare in biblioteca e riprenderci contatto >>. Egli uscì dal ritratto, girandosi per sorriderle.
<< Mi sembra meraviglioso. E grazie ancora, Albus >>.
Con questo, si voltò per andarsene e Minerva spacchettò i bagagli, sentendo felicità e promessa per il futuro più che mai. 

Nota della Traduttrice: Ed ecco per voi un altro capitolo tradotto. Finalmente Minerva è tornata ad Hogwarts e adesso le cose possono solo migliorare... Spero che vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate, così avviso l'autrice :)
  
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