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Autore: JD Jaden    20/06/2013    1 recensioni
Come è nata Panem? Lei lo sa. Lo ha imparato a scuola e ne ha sentito parlare dagli anziani del Distretto 12. Come si è passati dalla pace ai Giorni Bui? Beh lei li ha vissuti, anche se era piccola e ha cercato di rimuovere il trauma. Come è finita la guerra? Per lei con una perdita inaccettabile. E come si sono svolti i primi Hunger Games? Lei è stata il primo Tributo femmina del Distretto 12. Ed è stata la prima vincitrice. Nessuno meglio di lei può raccontare questa lunga, terribile storia...
Chi è lei? Jaden Cartwright, 17 anni, ragazza del Giacimento che cerca di tirare avanti in un mondo difficile e crudele. In questa brutta avventura cercherà di imparare come si fa a sopravvivere in mezzo alla morte, a non impazzire davanti a scelte impossibili, a ricominciare a vivere quando tutto sembra finito.
Ma capirà che niente è finito. Che è proprio quando sembra che la vita sia più bella, più semplice, che l'incubo ricomincia, più reale e temibile di prima.
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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"..."

(...)


 

CAPITOLO 16.
Un bacio. Inizia tutto con un bacio speciale. Sicuramente più bello di quelli tesi e lacrimosi prima dell'arena. Ma speciale anche per tutte le cose che dice. Quelle che io non riuscivo a pronunciare. Sì perché sono stata io a baciare Ray e non il contrario. Ed è stato come accendere la miccia di una bomba a orologeria. Pochi secondi e boom. L'esplosione della passione.
Per me è la prima volta, per Ray sicuramente no. Lui sa cosa fare, sa come prendermi, sa come muoversi per non farmi male. E' tutto perfetto, anche se non è così che me l'ero immaginato. Lo ammetto, in parte pensavo che sarebbe stato con Mark... ma in ogni caso nemmeno nei miei sogni più originali la mia prima volta avveniva a Capitol City, con uno stilista super sexy, prima della mia intervista come vincitrice degli Hunger Games!

Sono davanti allo specchio e sto ammirando il capolavoro di Ray. No, il capolavoro non sono io, ma l'abito che mi fascia il corpo. Non sono più una fiammella letale, ora sono una principessa di ghiaccio. Spento il fuoco della battaglia ora mi basta sorridere e brillare. Così mi ha detto lui.
Indosso un abito a fascia, senza spalline. Stretto fino alla vita, morbido sotto, lungo fino alle ginocchia. E' argentato, ma ricoperto da piccoli diamantini trasparenti che riflettono la luce in un modo strano, abbagliante, che fa quasi male agli occhi. Proprio come quando si guardano i cristalli di neve posati a terra a formare un unico, magnifico tappeto bianco. Indimenticabile.
I capelli sono raccolti in una crocchia morbida, fermata con una piccola coroncina di cristallo trasparente. Alcune ciocche libere mi ricadono sulle spalle.
Le porzioni di pelle scoperta luccicano per la crema scintillante che i miei preparatori mi hanno spalmato sul corpo. Oltre a completare l'effetto fiocco di neve, serve anche a mascherare gli innesti di pelle nuova, ancora di un rosa nauseante e decisamente antiestetico.
I miei occhi sono truccati in modo leggero e brillante, solo il rossetto color corallo dona un po' di umanità al look da dea della luce.
A completare l'opera un paio di scarpe dal tacco basso, color argento brillante, molto comode, ma anche bellissime.
«Grazie.» lo so è banale, ma è l'unica cosa che riesco a dire.
«E di cosa? Io ho solo creato l'abito, ma sei tu a fare tutto il resto.»
«Il resto?»
«Non lo capisci? Non è l'abito ad essere bello, sei tu!»
«Lo dici solo perché mi vuoi bene.»
«Ma io non ti voglio bene. Io ti amo. Tutta Capitol City ti ama! E ora salirai su quel palco e li farai impazzire tutti. Poi però ritornerai da me, perché loro possono guardare, ma solo io posso avere il pacchetto completo...»

Sono al piano terra del centro di addestramento, con Ken. In un angolo dell'ampia hall c'è una porticina che non avevo mai notato. Il mio mentore mi conduce oltre quella porta, giù per una scaletta a chiocciola che scende a cerchi talmente serrati da farmi venire la nausea.
Salirò sul palco attraverso una specie di cilindro di lancio, simile a quello che mi ha condotta nell'arena. Che amara ironia eh? Ma prima di me saliranno il mio staff di preparatori, Flavia, Ray e infine Ken. Solo allora sarà il mio turno.
«Sei incantevole signorina.»
«Quindi sono ancora la tua signorina?»
«Certo... signorina!» un sorriso spontaneo si dipinge sul mio viso. Ken è davvero un tesoro ed è stato un Mentore fantastico. E' un peccato che ora non potrà più esserlo. Perché toccherà a me prendere il suo posto... Non voglio pensarci!
«Ken. Anche se ti conosco da poco tempo sei stato molto importante per me. E' stato quasi come... come riavere indietro mio padre...»
«Così mi farai piangere Jaden... Sei dolcissima!»
«Le lacrime piacciono al pubblico no?» ora sono in vena di battute anche io. Perché non potrei sopportare di vederlo piangere davvero!
«Già, ma gli occhi rossi non vanno più di moda... Buona fortuna signorina.» i controsensi di Capitol City. Un abbraccio e se ne va.
In pochi istanti mi ritrovo sola, al buio, sulla piattaforma circolare destinata alla mia apparizione. L'inno di Panem parte squillante senza preavviso. Sento Coral presentare a uno a uno i componenti della mia equipe. Inizio a tremare nel momento in cui sento che sto salendo anche io. L'applauso e le grida del pubblico mi fanno fischiare le orecchie. Sono circondata da un fumo denso e bianco. Per un istante temo di essere finita in una nuova arena. Mi aspetto un attacco a sorpresa da un momento all'altro, ma invece ad accogliermi è la voce dell'affascinante presentatore, che appena la nebbia si dirada mi fa cenno di avvicinarmi a lui.
Barcollo verso il centro del palco, dove sono sistemate due poltroncine rosse girevoli. Stringo la mano a Coral e cerco di sorridere, ma mi sento ancora spaesata. I sensi sono come ovattati. Mi accorgo appena della mano di Coral sulla spalla, che mi invita ad accomodarmi. Guardo verso il pubblico e vedo la tribuna d'onore, dove sono andati a sedersi Rose, Tod, Max, Flavia, Ken e Ray. Appena incrocio lo sguardo di Ray sorrido, sta volta spontanea, e mi riprendo. Ma mi sono persa la prima domanda...
«Come...?»
«Agitata eh? - dal pubblico provengono risate sguaiate - dicevo... dopo averci emozionati tutti come fiammella letale ora ti presenti a noi in una tenuta altrettanto luminosa. Cosa rappresenti questa sera?» cosa rappresento? Il ghiaccio è chiaro no?
«Dovrei essere di ghiaccio... insomma un ghiacciolo - altre risate - ho cercato di spegnere le fiamme che bruciavano nell'arena. Ora voglio essere solo me stessa»
«Non lo sei stata fin'ora?» questa domanda mi mette in crisi...
«Certo, sì... ma prima il mio desiderio era sopravvivere, ritornare a casa, dalla mia famiglia. Ora che ci sono riuscita desidero soltanto godermi la mia nuova vita. Il fuoco si è spento, insomma, ma rimane la luce.»
«Bella risposta. E come ti chiameremo ora che non sei più la nostra fiammella letale?»
«Non saprei... voi che ne dite?» cerco di essere simpatica, mi rivolgo al pubblico. Non mi aspetto certo una loro risposta eppure...
«Principessa di ghiaccio!» urlano tutti assieme, lasciandomi senza parole. Possibile che Ray abbia sparso la voce per fare in modo che quello diventasse il mio nuovo soprannome, per risparmiarmi la fama di crudele assassina?
«Beh, direi che li hai convinti, principessa!»
Dopo una serie di battute di Coral che fanno impazzire il pubblico inizia il vero spettacolo.
«Bene, sei pronta per la sorpresa Jaden?»
«Quale sorpresa?»
«Ora guarderemo assieme un bel filmato. La sintesi della prima edizione degli Hunger Games! Emozionata?» mi sorride e il pubblico esplode in un nuovo applauso. Emozionata? Forse dovrei dire disgustata. Spero di avere capito male... nemmeno in un milione di anni potrei essere pronta a rivedere tutti i Tributi, tutti i morti, così a sangue freddo! Ma mi limito ad annuire e a rivolgere lo sguardo verso il mega schermo comparso alle nostre spalle...

Sigillo di Panem. Rivedo un flash di tutte le mietiture, poi un breve tratto di sfilata dei carri, con numerosi zoom su me e Andrew, quindi i punteggi di tutti i Trubuti. C'è una musichetta allegra e solenne ad accompagnare le immagini. La mia nausea aumenta sempre più ad ogni nota. Quei volti sorridenti, spaventati o sicuri appartengono a ragazzi che ora non ci sono più e non so come faccio a rimanere qui seduta ad osservare. Dentro di me vorrei tanto poter urlare e scappare da tutti questi orrori! Ora una visione dell'arena dall'altro, mentre saliamo sulle nostre piattaforme. Un lungo e terribile servizio sul Bagno di Sangue, poi le immagini si alternano fra me che mi costruisco il rifugio, che mi procuro da bere, che incontro Lehanne e Blain, che faccio amicizia... e i Favoriti che sterminano a uno a uno tutti gli altri Tributi, che fanno sesso all'interno della cornucopia, che ridono e scherzano dividendosi le provviste... Poi una scena che non conoscevo: Dora che dichiara il suo amore per Andrew, lui che la respinge, Cara e Gioi che la scacciano dalla loro alleanza... Quindi arriva la parte peggiore. Dora arrabbiata e ferita che cammina verso la cascata, che vede Lea e Blain, che ferisce il mio alleato, che uccide la mia piccola alleata, il duello, la mia entrata in scena, la morte di Dora... Mostrano anche il mio disperato dialogo con Blain, ma poi tagliano la parte in cui poso Lehanne al suo fianco... Quindi un'altra carrellata di immagini di me che preparo il mio accampamento e dei tre Favoriti rimasti che cacciano... Ed ecco la scena di Giorgine scoperta, buttata a terra, salvata dal colpo di cannone per un piccolo Tributo morto congelato... Quindi la piccola che crolla fra le mie braccia... io che mi prendo cura di lei, che scopro che è spacciata, ma che continuo a farle credere che andrà tutto bene... Infine il fuoco, che parte dalla cornucopia e che spinge Cara, Gioi e Andrew verso di noi. Io che uccido le due ragazze, il "corpo a corpo" fra me e Andrew. Io che ribalto la situazione e lo uccido... Il mio sussurro disperato... L'esplosione. "Signore e signori, sono lieto di presentarvi la vincitrice dei primi Hunger Games: Jaden Cartwrite, il Tributo femmina del Distretto 12!".
Un immagine fissa, dal titolo "Salutiamo tutti i Tributi". L'ultimo pugno nel mio stomaco già dolorante. La pugnalata finale ad un cuore già sanguinante. Un minuto di silenzio di tomba.
Sigillo di Panem. Fine del filmato.

Abbasso lo sguardo, tremando come una foglia. Ora capisco come ho fatto a non impazzire durante le 3 ore di sintesi: mi sono graffiata a sangue le mani per cercare di rimanere calma...
Avverto appena l'applauso commosso del pubblico, ma mi accorgo quando aumenta di tono, apparentemente senza motivo, e alzo lo sguardo . Sul palco è comparso il presidente Snow. Alla vista di quella faccia paffuta e chirurgicamente modificata fino al ridicolo mi viene da vomitare, ma modello sul mio viso un sorriso di circostanza e mi alzo per stringergli la mano. Lui nota le mie mani martoriate, ma non dice nulla. Una ragazza alle sue spalle regge un cuscino rosso riccamente decorato in fili d'oro, su cui è posata una corona. Nulla a che vedere con il fine fermaglio che ferma la mia acconciatura. Quella è una pesante corona fatta di centinaia di pietre preziose incastonate l'una nell'altra. Un'opera di oreficeria indescrivibile, che però scade un po' nel pacchiano, come tutto a Capitol City.
Snow la solleva e me la posa sul capo, quindi mi abbraccia. Sono disgustata dal tocco di quell'essere, ma stringo i denti e ricambio l'abbraccio. Le narici mi si riempiono di un odore nauseante che è un bizzarro mix di rose e sangue. Già così mi sento svenire, ma le parole del presidente, bisbigliate di nascosto nel mio orecchio, completano l'opera alla perfezione.
«Non finisce qui fiammella congelata.»
Le ginocchia cedono, la mente si annebbia e crollo a terra svenuta...


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NOTE DI JD:

 

Tredicesimo capitolo aggiornato e non ancora betato. E così iniziano le disavventure di Jaden, condite con una buona dose di dolcezze, ma con un retrogusto amaro. Lo Snow qui descritto, ovviamente, non è lo stesso Coriolanus di cui parla la Collins, bensì il suo omonimo padre, di cui potete vedere la foto nel banner, assieme al già conosciuto presentatore, nonché padre di Caesar. Non c'è altro, perciò vi lascio.
Saluti, pace, amore e palme nane a tutti voi,
JD

   
 
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