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Autore: bambi88    04/01/2008    14 recensioni
Quando una ragazzina, che nel sangue ha gli eroi di Konoha, incontra l'orgogliosa guerriera di Suna. Quando nulla è come appare e molti scheletri nell'armadio stanno per tornare alla luce. Un viaggio tra il palazzo del Kazekage, con le sue ombre, e il cuore degli uomini, sempre più misterioso. Il coraggio di te ninja che hanno cambiato il passato e che, forse, cambieranno il loro futuro.
Spero di avervi incuriosito
Tento per la prima volta con un nuovo personaggio...spero di averlo reso in tutti i suoi difetti.
[RINGRAZIAMENTI]
Tratterò anche un tema un pò delicato
Un bacio
Roberta
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Altri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Matsuri si accarezzava la pancia con fare premuroso, ma la mano, sempre più piccola e pallida, si muoveva con dolorosa lentezza.
Temari, seduta ai piedi del letto, intenta nel mescolarle il piatto di minestra, sospirò.
- lo so che è noioso per te prenderti cura di una povera inferma…- sussurrò la moglie del kazekage, rivelando, nelle pieghe del sorriso, la sua giovane età.
- Non è per questo…- Temari lasciò cadere il cucchiaio nel piatto, mentre gocce viscose di minestra cadevano sul copriletto pulito. L’altra alzò lo sguardo sul corpo solido della cognata.
I fianchi, già morbidi, non avevano ancora dimenticato la gravidanza di tanti anni prima e la pelle, una volta così luminosa, sembrava ora tela grigia.
- vuoi chiedermi qualcosa, Tem-chan?-
La bionda portò lo sguardo ad incrociare quello di Matsuri, socchiudendo la bocca
- com’è…?-
Matsuri si illuminò, portando entrambe le mani sul piccolo rigonfiamento del ventre, dove, ancora minuscolo, già scalciava il futuro erede dei Sabaku.
- tu lo sai, com’è essere madri…- le sorrise - …perché non hai mai smesso di esserlo -
L’altra si rabbuiò, mordendosi le labbra
- essere madre vuol dire anche rinunciare a sé stesse per la propria creatura…non ho conosciuto nessuna più madre di te, Temari…- le sussurrò, lentamente.
Temari riprese a mescolare la minestrina, con gli occhi socchiusi.
- riposati Matsuri...- le mormorò, avvicinandola il piatto tiepido - …io devo andare…-

 

- fermati, Temari…- Ino era apparsa nel corridoio, avvolta dal suo eterno abito troppo corto, ondeggiando su quelle che erano state le gambe più fischiate di Konoha, anni prima.
L’altra ingoiò la battuta amara che le era salita alle labbra.
Ricordava quella scena, come fosse accaduta solo poche ore prima.
Ino che la fermava.
Ino che le si avvicinava.
Ino che le diceva di voler essere felice.
Ino che le chiedeva scusa per averle portato via Shikamaru.
Ino che la guardava con quegli occhi chiari, che sembravano non accorgersi, o non importare, del suo cuore che andava in frantumi.
- Io torno a Konoha – disse, avvicinandosi a piccoli passi.
Temari le osservò le labbra, chiedendosi, con un dolore allo stomaco, quante volte, in quegli anni, lei le avesse poggiate contro la fronte di Karura o contro quelle di Shikamaru.
- Karura?- le sfuggì, come un sussurro
Ino abbasso lo sguardo mentre la ciocca che continuava a portare libera sulla fronte le sfiorava la punta del naso.
- resterà fino all’esame di selezione…- gli occhi le si arrossarono di lacrime -…devi finire di allenarla…e di conoscerla-
Temari ruppe il suo usuale gelo, portando una mano a cerchiare la bocca
- perché?- chiese, stupita.
Ino si accarezzò le lunghe ciglia – Abbiamo parlato…è la decisione migliore…- sospirò.
-promettimi una sola cosa, Temari – aggiunse titubante – non osare più pettinare Chono in quel modo orribile!- la sgridò, sorridendo.
Temari annuì, tirando un sospiro – promesso…- annuì, tirando le labbra in un sorriso innaturale.
Ino le porse la mano bianca, stringendo quella fredda dell’altra
- datti un’altra occasione…- le disse, in un sussurro, fissandola negli occhi verdi - …ti sei punita abbastanza -
Temari spalancò gli occhi, annuendo – si…-
- umh umh…-
Ino sorrise, voltandosi e sparendo nel corridoio, mentre Temari incrociava lo sguardo di Shikamaru, poggiato alla porta della stanza di Chono, ancora la mano davanti la bocca, fingendo di tossicchiare.
La donna indietreggiò di un passo, prima di ritrovare l’usuale sicurezza
- l’hai mandata tu?-
- voleva parlarti…non potevo negarglielo…-
Temari si portò la ciocca dietro l’orecchio, meccanicamente
- anche tu hai preso qualcosa da Karura –
Shikamaru l’osservò lentamente, soffermandosi sulla curva delle gambe, sulla pancia appena accennata, sul seno prosperoso, sulle labbra morbide…
Avvertì il respiro appesantirsi come mai, da tempo, gli capitava
- sei ancora bellissima…- le disse, mentre lei lo guardava furente - …scordavo che tu non c’hai mai creduto, seccatura – aggiunse, sbuffando.
Temari fece scattare il mento, incrociando le braccia
- Tem…- lei gli si avvicinò, poggiandogli un dito sulla bocca.
La bionda gli fissava interrogativa gli occhi scuri, accarezzandogli le labbra secche
- baciami…- chiese infine, con voce roca.
E solo quando le labbra di lui si premettero sulle sue, con violenza, che cominciò a ricordare.
Come era essere donne.
Come era essere Sabaku no Temari.

 

 

La folla urlava incitando alla lotta.
Gli sguardi lucidi dal sangue brillarono feroci, quando la ragazzina si sollevò dall’arena, ondeggiando sulle gambe tornite, facendo cadere, stancamente, la marionetta che teneva sulle spalle.
- Ayumi!- urlò Kankuro, entrando nell’arena, spostando a lato i ninjia medici venuti a prelevare l’avversario della Sabaku no, riverso a terra, spossato.
L’uomo afferrò la figlia per la vita, scuotendola.
- l’ho colpito, pa'?- chiese, con un filo di voce, socchiudendo gli occhi con le palpebre impiastricciate di sangue.
- L’hai quasi ammazzato! – scoppiò in una risata il padre, sollevandola da terra.
Sakura, presa a tastare il polso del ragazzino, avvolta nel suo camice chiaro, alzò lo sguardo su quella strana coppia, ritrovandosi a arrossire, incrociando gli occhi verdi dello shinobi di Suna.
Temari sorrise, osservando il fratello ridere poi sguaiatamente con la figlia, ormai semisvenuta, tra le braccia.
Ino, seduta accanto a lei sugli spalti, sorrise nervosa, portandosi nuovamente la mano alla bocca, riprendendo a sgranocchiare le unghie.
- Il prossimo è il suo turno?- chiese, mentre nell’arena, qualche metro sotto di loro, Lee, giudice della competizione, entrava a passo svelto.
- Già…- rispose l’altra, cercando stizzosamente tra la folla di aspiranti chunnin una chioma bionda e un ventaglio troppo grande.
- prossimo turno: Nara Chono Karura e Sabaku no Masahiro- annunciò la voce pimpante di Lee dall’amplificatore.
Ino si alzò, alzando un pugno, ondeggiando nei corti calzoncini
- vai Cho!- urlò attirando su di sé gli sguardi di adoranti uomini e rispettive inferocite mogli
- dai sempre troppo spettacolo, Ino-chan…- Shikamaru si avvicinò alle due donne, sedendosi accanto a quella di Suna, stringendole una mano.
Ino li osservò sorridendo serena, ricadendo seduta sulla sedia dello spalto.
- allora....è il turno di tua figlia, cry-baby…- sussurrò Temari all’orecchio del Nara che, poggiando la bocca sul suo orecchio sibilò – è il turno di tua figlia…mendesuke…-
Naruto, di fronte a loro, nella tribuna dei kage, sbatté violentemente una mano sulla spalla di Gaara, sicuramente commentando il giovane dai capelli rossi che aveva fatto ingresso nell’arena, facendo sfuggire una risata al Nara.
Nessuna piccola Matsuri accanto al Kage di Suna.
Troppo debole, giaceva su un letto pulito nella sua stanza, accanto la sua minuscola bambina, nata prematura.
Prematura ma viva.
- Fatti valere…- sussurrò Shikamaru, quando la figlia, planando sul grande ventaglio, atterrò sulla rena arrossata dal sangue degli altri incontri.
Temari gli strinse la mano appena lei alzò lo sguardo sui suoi genitori, salutandoli con un cenno rapido del capo.
Una nuvola oscurò il sole, filtrando rapida i suoi raggi.
Una sola voce ruppe l’aria del meriggio.
- Potete iniziare!-

 

 

Ecco a voi…l’ULTIMO capitolo. Ebbene si, sai conclude questa ficcy nata da una giornataccia al paese e che mi è rimasta attaccata addosso.
Ovviante termina con Shika/tema, non c’erano dubbi, XD ma spero di aver comunque reso evidente i contrasti e le sofferenze che rimangono.

Spero vi sia piaciuta, naturalmente tutti i miei più profondi ringraziamenti vanno a Arwen, la dolcissima Camilla.
Senza lei questa e molto altro non sarebbe mai stato scritto.
E senza lei io sarei meno felice.
Grazie Cami per quella che sei.

E ora… Ino è un personaggio che non mi piace ma che mi affascina molto. Spero di averlo reso in quella profondità che ho voluto accennare.
Amo le Shika/Tema, ma non esito a difendere le autrici che se lo meritano. Chiaro riferimento a ciò che è successo.
Pregherei solo di non ritornarci più.

Non vi preoccupate, comunque, lunedì sta arrivando una cosina nuova, una raccolta per chi ama le AU. E stavolta vi assicuro che è un Au molto originale…vero Cami?! XD

I miei più profondi ringraziamenti vanno a coloro che mi hanno recensito, a coloro che hanno letto e a coloro che l’hanno messa tra preferiti. Sperando che un giorno idilliaco le cose coincidano perfettamente XD.

Saluterò velocemente perché è tardi…ma sappiate che siete tutte/i nel mio cuore, grazie.

Un bacio a:

Shikatema

Arwen5786

Krisy

Talpina Pensierosa

NinfaDellaTerra

Spinosa89

Himawari

Lily_90

Stefy90

_Eleuthera_

aggiornerò un capitolo per ringraziarvi ad una ad una…un bacio…

Roberta

 

 

  
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