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Autore: Soul of the Crow    20/06/2013    1 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Intanto… nella zona est dell’Isola della Vita…
 
Come per i Guardiani dei Giardini della Vita, anche Aki, Ichinose e le Guardie Angeliche si erano ritrovati nuovamente alle rovine della Torre del Cielo perché il passaggio era inutilizzabile; i due Neutrali avevano chiesto alle Guardie di cercare informazioni in giro per l’Isola per trovare un metodo per riuscire ad accedere al Regno di Mezzo, ma qualcuno, cioè un ex Mietitore dai capelli blu e gli occhi arancioni, ritenendo di aver passato troppi giorni per ricerche che sapeva sarebbero state inutili, aveva preferito andare a cercare la Obscurity e il Comandante dell’Est.
Tsurugi si stava dirigendo verso il Monte dell’Alba, sperando che la ragazza che aveva portato con sé Tenma avesse lasciato una traccia magica, cioè un segno che consentiva a chi lo utilizzava di raggiungere lo stesso posto dove si era diretta l’ultima persona che aveva generato un varco magico in quello stesso punto; dopo un’oretta di viaggio tra la boscaglia, era arrivato alla base del Monte dell’Alba e aveva trovato delle righe di erba bruciata che, sovrapponendosi e intrecciandosi gli uni agli altri, formavano una rosa dei venti sulla quale fluttuavano diverse particelle di luce argentee, ma queste stavano scomparendo a poco a poco:
- Sarà che le tracce magiche possono rimanere per alcuni giorni, ma sono riuscito ad arrivare in tempo. Ora devo solo trovare quei due. - pensò lui, per poi posizionarsi sopra il simbolo. Dopo pochi secondi, le particelle di luce cominciarono a ruotare intorno a lui lentamente, poi sempre più velocemente fino a sprigionare una nebbiolina argentata che circondò la Guardia Angelica; dopo qualche altro istante, le righe d’erba bruciata s’illuminarono di una luce dello stesso colore della foschia che avvolse il blu in un bagliore accecante. Quando quest’ultimo si affievolì, alla base del Monte non c’era più traccia né di Kyousuke né del segno magico.
 
 
Un’ora dopo… sulla Terra… nella foresta della God Eden…
 
Il ragazzo aveva raggiunto la God Eden e stava volando sopra la zona forestale, cioè lo stesso luogo in cui aveva incontrato per la prima volta Matsukaze e anche l’ultimo posto in cui si era scontrato con lui prima di diventare un Angelo.
- L’isola in cui è cominciato tutto… Sarà che sono passati anni da quando ci sono venuto la prima volta, ma questo posto non è affatto cambiato. - pensò la Guardia mentre osservava il paesaggio sotto i suoi piedi.
Ad un certo punto però scosse la testa:
- Ora basta! Sono venuto qui per salvare Tenma e non per ammirare il panorama! - si rimproverò mentalmente lui, per poi volare all’interno della foresta. Vagò per diverse ore tra gli alberi, ma non ottenne grandi risultati; decise di dirigersi alla pianura, ma non ebbe fortuna neanche in quella zona e accadde lo stesso anche per la grotta dietro la cascata e per la zona desertica. Si diresse quindi verso l’unico luogo che non aveva ancora controllato, la montagna dell’isola, e quando ci arrivò, vide alla base quella che sembrava l’entrata di una caverna sotterranea:
- Che strano… L’ultima volta che ci sono stato non c’era quell’apertura nella roccia. - rifletté Tsurugi, ma il filo dei suoi pensieri fu interrotto da quello che gli era parso un grido di dolore, ma riconobbe quasi subito la persona cui apparteneva quella voce:
- Oh no Tenma! - esclamò il blu, per poi dirigersi in volo all’interno dei cunicoli rocciosi. Era vero che volando ci avrebbe impiegato molto meno, ma era completamente buio e ciò rendeva quasi impossibile riuscire ad orientarsi; decise di lasciarsi guidare dalle urla di dolore del compagno, anche se avrebbe preferito non sentirle: a causa delle menzogne di Arelia, ci aveva già pensato lui ad infliggere una sofferenza dietro l’altra al Comandante dell’Est, ma Matsukaze era riuscito a salvarlo. Ora era il suo turno.
Dopo poco più di mezz’ora arrivò a quella che sembrava l’uscita, ma il suo volo fu interrotto quando ricevette una scossa elettrica che lo sbalzò qualche metro indietro; si rialzò anche se un po’ intontito e fu allora che la vide: si trattava di una barriera d’energia che emanava ogni tanto scariche elettriche violacee luminose.
- Maledizione! Ora come faccio a passare? - si arrabbiò lui, ma qualcuno rise divertito a quella reazione; poco dopo la Guardia Angelica sentì dei passi che venivano verso di lui e Maria Obscurity fece la sua apparizione con quel sorriso gelido che gli aveva rivolto quando si era portata via Tenma:
- Dove si trova? - le domandò lui cercando di restare calmo, ma se qualcuno lo stesse guardando, avrebbe capito che la Guardia avrebbe voluto schiacciare Mika come se fosse un misero insetto.
- Immagino che ti riferisca al mio nuovo compagno. Adesso si trova nel Regno della Morte ad allenarsi, ma l’ho portato qui per completare il rituale e dargli i poteri che serviranno per conquistare i Regni. - lo informò lei, per poi materializzare davanti a lui uno schermo di cristallo:
- Come ti ho detto, ora non è qui, ma ti mostrerò una ripresa in diretta della parte finale del rito. - dopo quell’ultima frase, sullo schermo apparve il Comandante dell’Est sdraiato per terra e con gli occhi chiusi al centro di un cerchio di rune illuminate di una luce blu violetta:
- Cominciamo pure. - annunciò Maria, per poi emanare un’aura violacea che si diresse verso le rune; poco dopo, da esse partirono delle catene blu violette che avvolsero il corpo di Matsukaze. Mika cominciò a cantare la canzone che le aveva permesso di controllare la mente del ragazzo, e quando ebbe terminato una strofa, le catene si strinsero e il Comandante aprì di scatto gli occhi e gridò di dolore, ma l’altra continuò a cantare incurante delle urla. Sembrarono passare diversi minuti perché ad un certo punto la Obscurity smise di cantare e rivolse un’occhiata truce al castano.
- In confronto a quello che potrebbero farti i gemelli Le Loire, questo non è niente, ma se non riesci a sopportare questo piccolo test… - la ragazza non terminò il discorso che l’altro la interruppe:
- Aspetti mia Signora. Non è necessario cercare un altro che vi aiuti nella missione! Le dimostrerò che sono all’altezza di questa prova. -
Mika scosse la testa come per dire che non ne era molto convinta, poi emanò ancora l’aura violetta dalla mano, per poi toccare il muro e far comparire davanti a lei una grossa sfera di cristallo bianca con diversi filamenti dorati e argentati alla base che formavano le immagini di un corvo e di una farfalla; lei utilizzò per l’energia che emanava per far rimpiccolire il globo bianco fino a farlo diventare grande quanto il palmo della sua mano e scuro come la notte senza stelle: era l’Occhio dei Regni.
- Con il potere donatomi dalla Divinità Suprema della Morte, possa l’Occhio che Tutto Vede darti grandi e distruttivi poteri. - dopo quella frase, la sfera fluttuò verso Tenma fino a fermarsi pochi centimetri sopra di lui; rimase immobile in aria per lunghi istanti, fino a quando non discese lentamente fino ad entrare nel petto del Comandante dell’Est.
All’inizio non successe niente di particolare, poi Matsukaze cominciò ad urlare ancora più forte di prima, e infine l’oscurità totale avvolse la stanza. La Obscurity usò i suoi poteri per creare delle sfere d’energia luminosa, e al centro della stanza vide che il Comandante era in piedi, ma era cambiato qualcos’altro in lui: oltre alla carnagione pallida e i capelli neri che possedeva già, i suoi occhi erano diventati del colore del sangue, l’armatura scura come le tenebre che avvolgevano il Regno della Morte nel loro abbraccio e le ali erano diventate quelle tipiche dei Diavoli.
La serie d’immagini terminò lì e lo schermo di cristallo si ruppe in mille pezzi che si dissolsero in particelle di luce argentare appena caddero sul terreno, lasciando Maria ancora con quel ghigno divertito e Tsurugi con un’espressione sorpresa, ma anche sconvolta:
- Ora che sai come sono andate le cose, faresti meglio a tornare nel tuo Regno. È da alcuni giorni che Tenma è diventato un Cavaliere della Morte, tanti quanti sono quelli che tu hai sprecato nelle ricerche per trovare un metodo per arrivare nel Regno di Mezzo. Oh, ti posso assicurare che non gli importa più né di te né dei suoi compagni. Vi ha cancellati dalla sua testa! Vedi di ricordartelo! - gli rinfacciò lei, per poi teletrasportarsi via.
Kyousuke sapeva che il suo Comandante non si sarebbe mai comportato così: persisteva sempre nelle sue decisioni e teneva molto ai suoi amici. Era impossibile che li avesse dimenticati in pochi giorni come se nulla fosse, ma allora perché quelle parole gli facevano così male?
Per sfogarsi, evocò delle sfere d’energia che cominciò a lanciare contro le pareti del vicolo sotterraneo, ma dovette smettere perché avrebbe potuto crollargli tutto in testa, così si mise a tirare pugni contro la parete fino a quando una mano lo fermò; la Guardia controllò per vedere chi fosse, ma si accorse che la mano che gli aveva impedito di continuare a ferirsi non apparteneva ad una persona reale, ma ad un’emanazione d’energia blu che aveva assunto una forma corporea. Si trattava di…
- Yuki! Come hai fatto a trovarmi? - ebbene sì: era proprio l’ultima degli Angeli della Notte, sebbene non si trovasse lì in carne e ossa.
- Ho immaginato che avresti voluto cercare Tenma, così ti ho tenuto d’occhio per tutto questo tempo. - gli rispose lei, per poi allontanare gentilmente la mano dell’altro dal muro e infine lasciare la presa.
- Non so cosa pensare. - ammise lui, per poi guardare il terreno e stringere i pugni.
- Ho visto anch’io quello che è successo nello schermo di cristallo magico. Nel luogo in cui sono ora non posso aiutare nessuno, ma ti posso dire una cosa: il Regno di Mezzo sarà nuovamente accessibile tra un paio di giorni circa. Fino ad allora, dovrai continuare ad allenarti se vuoi sconfiggere Maria e riprenderti il tuo amico; vedrò di esserci quando la affronterai, anche perché credo che Ayla preferirebbe rivedere la sua amica tutta intera. - gli consigliò l’emanazione d’energia, mentre cominciava a dissolversi.
- Potrei sapere perché ci tieni tanto alla sorte di Tenma? -
La ragazza sussultò alla domanda, ma sospirò prima di rispondere:
- Te lo avevo già detto: non permetterò che qualcuno s’intrometta tra me e la mia voglia di scontrarmi con quel ragazzo. Per quel che ti riguarda, combatti abbastanza bene, quindi quando ti sconfiggerò, preferirei che ti sia preparato almeno un po’. - dopo quell’ultimo discorso, l’emanazione sparì nel nulla.
 
 
Nella Caverna del Ghiacci Eterni… oltre la Porta del Freddo Glaciale…
 
Come Kori aveva previsto, l’Angelo della Notte aveva preferito trattenere la rabbia davanti a lei, ma quando si era ritrovata dall’altra parte del portone con le pareti di ghiaccio e le rocce come unici compagni, cominciò a sferrare colpi con la spada contro tutto ciò che le capitava a tiro, inizialmente si trattava di rocce ricoperte di neve, ma quando aveva cominciato ad attaccare le stalattiti e le stalagmiti ghiacciate con sfere d’energia blu, i colpi venivano rispediti al mittente e la centravano in pieno. Era talmente immersa nei suoi problemi per preoccuparsi di essere colpita, ma ad un certo punto una folata di vento freddo la interruppe:
- Certo che ultimamente me n’è capitata una dietro l’altra! Maria è diventata una pazza e adesso anche Tenma non è più in sé. Posso solo sperare che Tsurugi mi abbia ascoltata e trovi un modo per fermare quei due prima che commettano una stupidaggine. - pensò lei, per poi essere travolta da un’altra raffica di vento:
- Uffa! Sono stanca di questo vento! - si lamentò lei ad alta voce, ma d’altra parte era un buon segno: più i soffi di vento aumentavano, più si stava avvicinando all’obiettivo.
Dopo diverse ore di cammino in quello che sembrava uno dei tanti cunicoli come quelli che aveva attraversato prima di raggiungere il campo dei bucaneve, tranne  il fatto che non erano presenti armature di Guardie Angeliche oppure maschere e mantelli dei Mietitori, arrivò in una sala grande quanto quella che ospitava il Villaggio della Neve Eterna: aveva il pavimento completamente ricoperto di neve e una luce penetrava dal soffitto, ma davanti a lei c’era un’armatura di cristalli azzurri, tranne uno spazio vuoto nel petto nel punto in cui doveva esserci il cuore, i guanti e l’elmo d’argento e una corona di ghiaccio in cui erano incastonati alcuni zaffiri. Vicino ad essa giacevano una spada e uno scudo di ghiaccio e cristalli di zaffiro.
La ragazza si avvicinò all’armatura, notando che non c’era nessuno al suo interno, ma la corona era molto simile al diadema di Kori, quindi quella corazza poteva appartenere ad una sola persona:
- Così sarebbe questo Kaito, il “mostro senza anima” di cui hanno parlato i Protettori dei Ghiacci Eterni? Va bene che mi erano sembrati un po’ strani, ma se hanno avuto difficoltà ad affrontare un’armatura vuota, sono anche degli incompetenti. - affermò lei, per poi osservare il pilastro:
- Le mie ali si sono ricoperte di ghiaccio e neve dopo tutto quelle raffiche di vento, non credo che riuscirò a volare fino là in cima. Come faccio ad arrivarci? - si domandò lei, e ad un certo punto, dalla sua mano fasciata si sprigionò una luce blu; la ragazza si tolse le bende e vide che la sua keshin aveva ragione: al posto del tatuaggio degli Angeli della Notte, c’era una voglia a forma di fiocco di neve.
Il bagliore divenne ancora più forte, tanto che la ragazza dovette coprirsi gli occhi con un braccio per non rimanere accecata; passarono pochi secondi, che sembrarono un’eternità a Yuki, la luce tornò normale, ma intorno al pilastro era comparsa una scala a chiocciola di ghiaccio:
- Proprio quello che ci voleva. - commentò lei, per poi avviarsi verso la scala. Quando arrivò in cima, si ritrovò su una piccola piattaforma che ospitava uno specchio che fluttuava in aria: era grande quanto la mano dell’Angelo della Notte, la lastra di vetro aveva una forma circolare e possedeva una cornice dorata con alcuni zaffiri incastonati ai quattro angoli di quello che sembrava un quadrato, e intorno ad essi l’oro era cesellato.
- Questo è solo uno specchio! Dove si trova il Cuore della Verità? - si domandò lei, ma lo specchio e l’armatura vuota si circondarono di un’aura azzurrina. La corazza si sollevò e fluttuò fino alla piattaforma, per poi sottrarlo dalle mani della blu e infilarlo nello spazio vuoto dell’armatura; nello specchio comparve una fiamma blu cobalto e Yuki vide dall’elmo erano comparsi alcune ciocche di capelli blu e due occhi argentati:
- Chi sei tu? - chiese una voce bassa e profonda.
La ragazza non sapeva se la domanda provenisse dall’armatura, ma non era certa se quello che aveva davanti fosse una persona in carne ed ossa oppure un’emanazione d’energia come quella che aveva dovuto usare lei per contattare il secondo in comando delle Guardie dell’Est.
- Mi chiamo Yuki e sono un Angelo della Notte. - si presentò lei, per poi aggiungere:
- Tu invece devi essere Kaito, il sovrano del Popolo dei Ghiacci Eterni. -
L’altro rispose subito dopo, anche se quella voce incuteva un certo timore:
- Il vecchio me stesso non esiste più da quando la mia adorata moglie è stata rapita ed io ero troppo debole per riuscire a difenderla. Da allora diventai il Cavaliere Protettore dei Ghiacci Eterni e del Cuore della Verità, ma se sei qui per prenderlo, è bene che tu sappia una cosa: il Cuore della Verità si specchia negli occhi di chi vuole conoscere la realtà su sé stessi e sui propri cari. Vuoi ancora prenderlo? -
L’Angelo della Notte annuì convinta, così Kaito dichiarò:
- Se lo vuoi, dovrai riuscire a sconfiggermi. -
L’altra sorrise, pensando alla fine che avrebbe fatto fare al nemico, per poi lanciarsi all’attacco.
 
 
Angolo di Emy
Come vi sono parse le reazioni di Yuki e Tsurugi a quegli incontri?
Nel prossimo ci saranno sicuramente le Eredi, non le ho messe qui perché sarebbe uscita una cosa troppo lunga.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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