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Autore: OneSoul    20/06/2013    1 recensioni
Tratto dal prologo:
-Martin, almeno, prometti che mi chiamerai- Liam era in lacrime, non riuscivo più a guardarlo negli occhi.
-Ti chiamo quando posso, ciao mi mancherai tantissimo- dopo queste parole mi voltai e andai verso l'imbarco, senza più voltarmi indietro.
Ormai quella non era più la mia vita, adesso dovevo ricominciare a vivere anche se tutto quello che mi rendeva felice lo stavo lasciando alle mie spalle.
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Questa è la storia di Martin una ragazza che si trasferisce in un altro paese perché il fidanzato l'ha tradita e arrivata li scopre di essere incinta. Un giorno, dopo quattro anni lo rincontra e questa volta per schiarirsi le idee decide di tornare a casa, all'inizio con l'intenzione di farsi una vacanza ma dopo prolungherà il suo soggiorno a causa del fatto che il figlio vuole conoscere il suo papà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERDONAMI


 Ormai era passata una settimana, io cominciavo a rimanere chiusa in casa. Ero riuscita a raccontare tutto a viola. Lei veniva ogni giorno a casa mia per aiutarmi con Jawaad, infatti era lei che lo portava a scuola o al parco. Io non riuscivo ad essere più felice mi mancavano, mi mancavano da morire, dentro di me sentivo una voragine che non riuscivo a colmare in nessun modo. Molte colte solo il sorriso di mio figlio riusciva a rasserenarmi, lui era tutto quello che mi era rimasto, era tutta la mia famiglia insieme a Viola.

-Mamma dai non piangere, piango anch’io.

-No amore della mamma non piangere ti prego- tenevo stretto a me Jawaad, ed entrambi piangevamo.

Non volevo che mio figlio stesse così male a causa mia, era il momento di rispendermi e di superare questo dolore, quindi decisi di tornare a Londra per due settimane, avevo bisogno di mia madre e della mia famiglia.

 

LONDRA

-Signorina siamo arrivati.

Era la voce del conducente del taxi che mi invitava a scendere, eravamo appena arrivati davanti a quella che fino a quattro anni fa era casa mia.

-Si grazie, tenga pure il resto.

Percorsi il vialetto lentamente, in una mano tenevo le valige con l’altra invece stringevo la mano di Jawaad. Bussai alla porta e mi aprì sorridente mia madre, ma appena mi vide scoppiò a piangere e si buttò letteralmente su di me per abbracciarmi.

-Amore mio finalmente sei tornata.

-Si ma solo per alcuni giorni- ci staccammo dall’abbraccio e mia madre notò Jawaad che dalla paura si era attaccato alla mia gamba. Poverino si era spaventato dalla reazione euforica di mia mamma, ma d’altronde era la prima volta che la vedeva. Si, i miei genitori sapevano che avevo un figlio ma non l’avevano mai conosciuto, era da quando me ne ero andata da Londra che non ci vedevamo.

-Ma allora questo bellissimo bambino è il mio nipotino?- mamma allungò le braccia verso Jawaad per abbracciarlo.

-Dai Jaw vai ad abbracciare la nonna.

-Lei è la mia nonnnina?

-Si, va da lei- e tutto contento andò ad abbracciarla, era bello vederli insieme.

Poi arrivò anche mio padre che come la mamma era contentissimo del mio ritorno e anche di aver visto per la prima volta il suo unico nipotino.

Io e Jawaad per tutto il pomeriggio ci riposammo, eravamo molto stanchi dal viaggio. Mi svegliai e la sveglia sul comodino segnava le 18:30, quindi decisi di alzarmi avevo dormito per circa tre ore, mi vestì e senza svegliare il mio amore e scesi giù a dare una mano a mia madre per la cena.

-Mamma vuoi essere aiutata per la cena?- domandai entrando in cucina ma subito mi bloccai, li con lei c’erano i miei nonni, ero felicissima di riaverli e gli corsi incontro per salutarli.

-Nonna me siete mancati tantissimo.

-Anche tu Martin ci sei mancata.

-Martin ma Jawaad sta ancora dormendo?- chiese mia mamma interrompendo la chiacchierata che stavo facendo con la mia dolce nonna.

-E chi è il tuo nuovo fidanzato?

-Cosa? Nonna ma che stai dicendo non ne ho fidanzato.

-Si si tutti così dicono- pensava che la stessi prendendo in giro, lei non sapeva che era mio figlio e avevo un po’ di paura della sua reazione quando l’avrebbe saputo. Cioè subito perché non potevo inventarmi bugie.

-Mamma, mamma dove sei? Mi sono appena svegliato- i miei pensieri furono interrotti dalla vocina ancora assonnata di Jawaad.

-Amore della mamma sono in cucina, vieni che ti faccio conoscere delle persone- mia nonna era rimasta sbalordita, non si immaginava nulla del genere.

-Nonna lui è Jawaad- dissi prendendolo in braccio.

-E’ tuo figlio?

-Si.

-Che bello che sei Jawaad.

-Grazie- rispose lui- ma tu chi sei?

-Io chi sono? Come chi sono? Sono la tua bisnonna- disse mia nonna sorridendo. Per fortuna l’aveva presa bene.

-Martin ma chi è il padre? Assomiglia tanto a qualcuno che conosco ma non mi ricordo chi, non è vero Nicole?- chiese a mia madre per avere conferma di quello che aveva appena detto. Speravo con tutto il cuore che non scoprissero chi era realmente il padre, a mia mamma avevo raccontato che era un ragazzo italiano e non Zayn.

-E’ vero mamma assomigliaa….uffa non mi ricordo a chi, ma Martin mi ha detto che il padre è italiano quindi non può essere qualcuno che conosciamo- rispose mia madre.

-Aspetta aspetta Nicole mi sono ricordata a chi assomiglia- le guardavo sconvolta, stavano cercando di capire a chi assomigliava e io non volevo che accadesse, inoltre neanche Jawaad sapeva che era il suo vero padre.

-Basta non assomiglia a nessuno- dissi io un po’ irritata.

-Assomiglia tanto a Zayn- disse mio padre entrando dalla cucina. A quel punto feci scendere Jaw dalle mie braccia, mi sedetti ed una lacrima percorse la mia guancia.

-Martin di la verità chi è il padre?- mi chiese mia madre.

-Si è Zayn- dopo queste parole incominciai a piangere.

-E lui lo sa?

-No, non ho avuto il coraggio di dirglielo. Ho scoperto di essere incinta quando sono arrivata in Italia.

-Mamma io papi è Zayn?? Perché non  me l’hai detto?- stava gridando e continuava a singhiozzare.

-Amore te lo volevo dire ma non ti volevo far soffrire visto che lui non potrà stare insieme a noi- cercai di avvicinarmi a lui ma fu inutile perché subito mi respinse.

-NOOO io voglio il mio papà, vattene mamma voglio a papà, non parlerò più con nessuno finché non viene il mio papà.

-Jawaad, perdonami dai non fare così- cercai d’abbracciarlo ma si allontanò, andò in salotto e si mise a sedere accanto a mio nonno a guardare la tv.

Non sapevo come comportarmi anche il giorno seguente fece scena muta, non voleva neanche mangiare e inoltre non voleva chi mi avvicinassi a lui, stava sempre con mio nonno, non so perché ma con li qualche parola la diceva. Dopo due giorni però non riuscì a sopportare questa situazione e quindi diedi il permesso a mia madre di chiamare i ragazzi. Le dissero che sarebbero venuti il giorno dopo.

 


 

Buonasera a tutti, non ho niente da dire tranne "Buona lettura".

Continuo a sperare in vostre recensioni ma comunque non importa vedo che c'è qualcuno che legge la mia FF.

Baci OneSoul 

  
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