20/06/2013
5 recensioniPROLOGO.
Ero in dormiveglia tra le braccia di Hayama quando sentì, improvvisamente, un rumore dal piano di sotto.
Aprì gli occhi e mi accorsi che lui ancora dormiva profondamente nonostante fossero già le undici e mezzo.
Mi arrotolai per bene nel mio lenzuolo per scendere a vedere cosa stava succedendo. Mi vennero in mente le idee più spaventose ovvero che mia madre o Rei fossero venuti a fare un’improvvisata ma poi pensai che non sarebbero mai venuti a quell’ora. Tutti i miei amici lavoravano la mattina.
L’unica che non lavorava era..
“Sana, ci sei?”. Fuka.
Merda.
Mi girai verso Akito e lo svegliai mimando con i gesti di non fiatare ma lui, avendo gli occhi chiusi non se ne accorse.
“Che diavolo ti prende Kurata??” cominciò ad urlare. Mi fiondai sulla sua bocca chiudendola con un bacio, sapevo che era l’unico modo per farlo stare zitto.
“Mmm.. questo è un bel buongiorno!” asserì ridendo.
“Zitto Hayama, c’è Fuka di sotto.”. A quelle parole Akito divenne bianco in viso e chiuse la bocca tanto da non respirare quasi.
“Fuka si, sono qui, scendo subito!!” urlai dal piano di sopra.
“No, salgo io!”.
“NO!!” urlammo io e Hayama in contemporanea.
“Ma chi c’è con te?” chiese, ovviamente, Fuka sentendo una voce maschile.
Mi gettai fuori dalla porta e scesi le scale correndo.
Se avessi avuto uno specchio sicuramente avrei visto di non essere un bello spettacolo: ero avvolta nel lenzuolo rosso del mio letto, con i capelli arruffati e gli occhi gonfi perché, ovviamente, non avevo chiuso occhio.
“Sana! Ma che cosa hai combinato?”.
Sorrisi chiaramente imbarazzata.
“Niente Fuka..”.
La mia amica mi fissava da testa a piedi come se avesse visto chissà quale mostro. Dio, Fuka, ho solo fatto sesso, non ho ucciso nessuno.
“C’è qualcuno di sopra?” chiese dapprima sbarrando gli occhi e poi sorridendo maliziosamente.
“Si.” Risposi.
“Lo conosco?”. A quella domanda rabbrividii.
“No.”
Mi guardò cercando di scrutare la menzogna nei miei occhi. Era veramente ridicolo che un’attrice del mio calibro non fosse capace di mentire.
“Ho capito, mi levo dalle palle, ma se domani non mi racconti tutto ti elimino dalla mia vita.” Fece una pausa. “Fisicamente si intende.”
Mi sorrise e, dopo aver aperto la porta, uscì.
Feci un sospiro di sollievo e salì di nuovo le scale per andare in camera mia dove sapevo c’avrei trovato Hayama.
Infatti non appena arrivai davanti alla porta vidi che era ancora a letto, immerso nello stesso lenzuolo rosso che avevo addosso io.
Mi sedetti ai piedi del letto.
“Menomale che Fuka non ha capito nulla..” disse venendosi a mettere dietro di me e accarezzandomi la schiena.
Adesso anche il suo tocco mi infastidiva.
“Già, menomale.”. Alzai i piedi e mi coricai nuovamente, non rivolgendogli più la parola per l’intera mattinata.
Quell’assurda situazione doveva finire.
Rieccomi con questa storia che mi ha ispirato ieri pomeriggio e che quindi, come si intuisce, non è completata ma ovviamente ogni capitolo sarà appena sfornato!! :)
Non vedevo l’ora di ritornare su EFP e, finalmente, ieri la lampadina del mio cervello si è illuminata e… TIN! Ce l’abbiamo fatta.
Se vi piace il prologo, anche se penso che prenderete una brutta cantonata ( ** ) recensite così da farmi capire se volete che continui o meno.
Spero di avervi incuriosito.
Bacino, Akura.