Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: emmevic    21/06/2013    2 recensioni
Cit/: Le mani di Christa erano piccole, talmente minute da sembrare quelle di una bambina.
Reiner si accorse di ciò solo quando la ragazza, chinandosi a terra, si accostò a Ymir e con fare protettivo la imprigionò in uno stretto abbraccio.

[ Reiner x Christa; accenni Ymir x Christa; spoiler cap. 41 ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christa Lenz, Reiner Braun , Ymir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo stoffa
• SPOILER dal cap. 41 in poi

[ Prompt&Pairing ] morbidezza; Reiner x Christa, accenni Ymir x Christa
Flashfic - 340 words


Stoffa

Le mani di Christa erano piccole, talmente minute da sembrare quelle di una bambina.
Reiner si accorse di ciò solo quando la ragazza, chinandosi a terra, si accostò a Ymir e con fare protettivo la imprigionò in uno stretto abbraccio. Pareva quasi  volesse scusarsi di non aver potuto far altro che osservarla combattere contro gli altri titani dall'alto di quella torre traballante ed instabile; nella mente ancora chiara l'immagine dei giganti dalle enormi bocche spalancate e i palmi aperti ad afferrare e mangiare qualsiasi malcapitato.
Le dita fini di Christa affondavano nella maglia dell'altra come volessero arpionarla e, testa contro testa, i loro capelli si mescolavano in maniera improbabile. Nella loro spontaneità catturarono anche l'attenzione del giovane, cosicché le sopracciglia bionde del ragazzo si incurvarono in pochi secondi in modo grottesco, lo sguardo dietro quelle iridi chiare duro come d'abitudine.
Inconsciamente si portò la mano sinistra al braccio, proprio lì dove uno dei giganti l'aveva morso e dove lei l'aveva toccato, cauterizzandogli la ferita e bendandolo.
Avrebbe volentieri sfiorato nuovamente la mano minuscola che in quel momento si appigliava compulsivamente a Ymir; l'avrebbe stretta e l'avrebbe circondata con la propria in un gesto che ispirasse sicurezza.
Quando svariati minuti più tardi, mentre cavalcava in direzione della muraglia Sina affiancato dagli altri compagni, sfiorò sovrappensiero il bendaggio grezzo con le proprie dita, Reiner non riuscì ad evitare di notare quanto fosse morbido sebbene sudicio e sporco. E quel lembo, quel panno che un tempo aveva fatto parte della gonna di Christa, ancora sapeva di lei  e coperto dal tanfo di sangue e di alcool il suo odore era vagamente riconoscibile.
Eppure il giorno seguente non il profumo di lei o il sorriso tirato, quello che gli aveva rivolto appena scavalcata la muraglia, gli impedirono di trasformarsi in titano e rapire Eren per poi domandarsi, giorni dopo su un albero dalle foglie troppo verdi - quasi accecanti - e la corteccia dura, cosa lei avesse visto e cosa pensasse al riguardo; il braccio ormai rigenerato completamente e la stoffa abbandonata sulle già lontane mura.

   
 
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