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Autore: MillyMalfoy    05/01/2008    3 recensioni
Ispirato al film "Sweet November". Se Harry si fosse dimenticato del vero significato della vita? Se fra tutti solo Draco fosse in grado di insegnarglielo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Draco è molto forte, ha lottato con tutte le sue forze, ora è fuori pericolo. Al momento sta riposando, ma fra qualche ora potrete visitarlo. Uno, massimo due, alla volta, non di più” disse il Mediwizard prima di scusarsi per poi scomparire nuovamente in corsia.

Harry si lasciò andare a peso morto sulla sedia. Lo avrebbe rivisto, lo avrebbe baciato, gli avrebbe potuto chiedere scusa, avrebbero potuto passare l’eternità insieme. Un sorriso nacque sulle sue labbra. Poche ore lo separavano dal paradiso. Si era dimenticato di tutto e tutti, ora nulla era più importante.

Una volta appresa la bella notizia sulle condizioni di salute di Draco, i presenti nella sala d’aspetto lentamente cominciarono a scemare. In pochi erano rimasti, tutti intenzionati ad aspettare il loro turno per poter salutare l’amico. Chaz e Nelson si trovavano in un angolo, estraniati dal resto dei presenti. Hermione, Ron e Pansy stretti uno affianco all’altro. I migliori amici del biondo ragazzo. Charlie da solo, con gli occhi gonfi e rossi dal pianto. Infine Harry, convinto di avere la precedenza su gli altri, di avere il diritto di vedere per primo Draco, in fondo era il suo ragazzo, continuava a ripetersi sempre più insicuro il ragazzo d’oro.

Le lancette dell’orologio continuarono il loro viaggio inesorabili, due ore trascorsero, e finalmente un infermiera venne per avvisargli che ora avevano il permesso di visitare il loro amico. Charlie scattò immediatamente in piedi, per poi incontrare lo sguardo di Hermione, e risedersi all’improvviso. Ron che suggerì di lasciare entrare per prima Hermione, in fin dei conti era sempre una Mediwizard. Tutti i presenti accettarono la proposta di buon grado eccetto Harry, che dovette però adeguarsi al volere della maggioranza.

Hermione aprì la bianca porta della camera di Draco, entrò. Il pallido ragazzo, con lo sguardo curioso la osservava. “Ciao” le disse lentamente, confuso. “Draco” disse lei avvicinandosi a lui. “Chi è Draco?” rispose lui con un’espressione sempre più confusa. Hermione si bloccò di colpo, irrigidendosi: “È il tuo nome, tu sei Draco”, esclamò. “Sì, lo sapevo volevo solo vedere la tua espressione”. Il biondo ragazzo incominciò a ridere divertito, Hermione dopo qualche secondo di shock, si riprese e accompagnando la risata dell’amico si avvicinò a lui. Draco incominciò però a tossire convulsamente, Hermione allora chiuse la distanza tra loro, lo strinse fra le sue braccia e incominciò a piangere. Draco che con una mano le accarezzava i capelli. “Sh! Smettila di piangere, mia piccola Hermione, sono qui con te, sano e salvo”. Lei alzò gli occhi, il loro sguardo fisso uno nell’altro, lui le asciugò le lacrime, lei gli sorrise: “Fuori ci sono diverse persone che vogliono vederti. Ron, Pansy, Charlie, una sorpresa per te, e Harry” al nome del ragazzo Draco abbassò il capo. “Chi vuoi vedere per primo” continuò Hermione, fingendo di non aver notato il repentino cambiamento d’umore di Draco. “Charlie” sussurrò Draco, mantenendo sempre basso lo sguardo, “Pansy e Ron”, “la mia sorpresa e infine lui”.

Hermione uscì da quella stanza senza vie d’uscita. Si diresse nuovamente in sala d’aspetto prima di rientrare, prese un lungo fiato e disse: “Charlie ti vuole vedere”. Il rosso ragazzo si alzò e come svuotato si diresse verso la camera di degenza di Draco. Harry scattò in piedi contemporaneamente al Weasley in tento a protestare, ma una decisa Hermione lo fermò immediatamente dicendo: “Tu sarai l’ultimo”.

Bussò alla porta. “Avanti”. Charlie entrò, Draco gli sorrise, e Charlie gli fu immediatamente addosso, Le sue mani che gli accarezzavano il viso, il sorriso di Charlie avrebbe potuto illuminare tutta la stanza senza bisogno di nessun altra luce. “Perché me, perché hai voluto vedere me per primo?” continuava a ripetere sorpreso il ragazzo dai capelli rossi. “Perché non commetto mai due volte lo stesso errore. So che tu saresti quello che avrebbe sentito più di tutti la mia mancanza. Quello che sarebbe stato peggio per il mio incidente, quello che si sarebbe preoccupato di più per me. Ho visto il borsone, sapevo esattamente cosa avresti fatto”. “Non esattamente” lo interruppe Charlie. “Va bene” rispose Draco. Silenzio. Le mani di Charlie cercarono quelle di Draco per baciarle, e ribaciarle, fino a consumarle, fino alla fine dei tempi.

“Smettila Charlie, vattene, ora tocca a noi”. Ron e Pansy dissero insieme, prendendo il posto del Weasley accanto al malato Draco. Pansy decisa puntò un dito accusatorio contro il petto dell’amico “Mai più, non provarci mai più a farmi una cosa del genere”.

Harry fuori era sempre più ferito, spaventato, confuso, frastornato, intimorito, e insicuro. Le risate fragorose provenienti all’interno della camera gli dicevano che Draco era in salute. Charlie e Hermione erano andati a mangiare, Chaz e Nelson stavano per entrare, lui era lì da solo. Ron e Pansy uscirono e dopo aver salutato Harry, andarono anche a loro a rifocillarsi.

“Chaz, Nelson” se avesse potuto il biondo ragazzo si sarebbe alzato dal letto e sarebbe loro corso in contro, per farsi cullare fra le braccia dello zio. Piangeva lacrime di gioia. “Draco” disse Chaz stringendolo a se. “Cosa ci fate voi qui?” chiese Draco pieno di gioia in cuore. “Una sorpresa” rispose Chaz “Avevamo deciso di venire a passare il ringraziamento qui con te, appena giunti in Inghilterra, ho chiamato Pansy che stava venendo qui in ospedale, e siamo venuti con lei” aggiunse Nelson che poi continuò: “Credo che tu debba parlare con il tuo novembre” “lui non è il mio novembre, non lo è mai stato. Lui è l’amore, e io non me lo posso permettere” rispose Draco. “Ora lui entrerà e noi torneremo dopo” rispose un contrariato Chaz, prima di uscire trascinando con sé Nelson.

“Draco” un incerto Harry disse mentre varcava la soglia della porta. Draco osservava il muro al suo fianco dalla parte opposta dell’ingresso. “Draco” ripete Harry avvicinandosi, si sedette sul letto, gli prese la mano e la baciò come nel suo sogno. Draco strinse forte gli occhi cercando di trattenere le lacrime. “Harry cosa vuoi? Cosa ci fai qui?” chiese il biondo ragazzo. Il Griffondoro continuò a baciargli la mano. “Harry tu non dovresti essere qui!” continuò il Serpeverde. “Non dovrei essere da nessun altra parte se non al tuo fianco”. “il nostro mese è finito Harry vattene, per sempre”. “guardami negli occhi Draco” “ti prego, Harry lasciami in pace, per sempre”. “io ti amo”. “non è vero Harry, tu non mi ami, tu hai il tuo lavoro, se tu mi avessi davvero amato, ora non sarei qui fra queste lenzuola, ma saremmo a casa e tu saresti dentro di me, e io sarei in pace, non così diviso, fra il mio dovere e il mio cuore”. “Baciami, e dimmi che non mi ami, che non senti il tuo cuore riempirsi ogni volta che mi vedi, e non dirmi che non sogni un futuro con me. Draco ti prego, posso rinunciare a tutto, ma non a te, posso cambiare, ho già cominciato, per te”. “Un bacio”. Le loro labbra si congiunsero leggere, delicate. Draco avrebbe voluto poter perdersi in quella dolcezza per sempre, ma non poteva. “Ora vattene”. Il sorriso morì sulle labbra di Harry, che si accarezzò le labbra e disse: “Va bene, me ne vado se questo è quello che vuoi, ma io ti amo e non puoi fare altro che accettarlo, perché sarà così per sempre, perché io e te siamo una sola cosa, la nostra anima per sempre insieme sarà”. Come un fulmine Harry sparì dall’ospedale, correndo disperato, senza più sogni, né speranze.

Chaz rientrò nella stanza di Draco, che si trovava in posizione fetale, disperato. “Perché sei stato così stupido?” “Chaz!”. “Non ci provare con me Draco, io e tuo padre siamo cresciuti dai medesimi genitori, ma io non assomiglio in nulla a mio fratello, perché io ho scelto di cambiare. E’ una possibilità che ci viene data con il diritto di nascita. Non è mai troppo tardi e c’è sempre speranza”. “Sono io che non posso cambiare”.

“Stronzate Draco, sono tutte solo giustificazioni”. “Non voglio soffrire”. “Draco, non essere così ingenuo. Vivere è soffrire, come è gioire. Piangi, e vivi Draco. Pensavo che lo avessi capito. Lo scopo di aiutare gli altri, non è solo fare del bene, ma vivere”. “Cosa ho fatto?”. “Lo hai perso”. Draco si lanciò tra le braccia di Chaz, sicuro che i suoi sogni e le sue speranze avevano varcato quella porta per sempre.

  
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