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Autore: Miriime    21/06/2013    0 recensioni
Mirimë ha un sogno...
Un concerto, un giorno speciale, attimi di vita che la cambieranno per sempre...
Osa sognare
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

<Emh...bella reflex...> Il ragazzo con il berretto rosso guardò i pezzi dell'obbiettivo che Mirimë stringeva in mano ancora sotto shock.
L'altro fece capolino dal retro dell'abitazione con il volto mortificato
<Le sono andato addosso...mi dispiace tantissimo>
Mirimë rimase imbambolata a fissarli mentre le lacrime cominciarono a bagnarle le guance.
<Voi...siete...> d'un tratto sentì che l'aria non le bastava per respirare.
Louis le si avvicinò e l'abbracciò tentando di calmarla, mentre la cullava dolcemente.
<Ssh...va tutto bene>
Mirimë si lasciò invadere dal profumo del ragazzo e tentò di riprendere coscienza di se stessa e di quello che la circondava.
<Lou...dobbiamo spostarci da questa via...ben presto si accorgeranno che non siamo passati da quella parte>
Louis si staccò da Mirimë e le sorrise incoraggiante prima di rivolgersi a Harry.
< Devo cambiarmi...questa felpa è un forno e in più ormai ci hanno visti>
La ragazza continuava ad ascoltarli come un osservatore esterno di un sogno
<Non so ancora il tuo nome però...> Harry le rivolse uno sguardo gentile mentre tuffava i suoi occhi verde smeraldo in quelli castani di Mirimë.
<Io..mi chiamo Mirimë...> distolse lo suo sguardo per non rischiare di svenire.
<Mirimë...> sembrò assaporare per qualche istante il suono buffo del suo nome
Louis guardò Harry annuendo ad ogni affermazione.
<Certo...io...si ovviamente> chiuse la bocca per evitare di dire nuovamente la stessa frase insensata.
<Bene! Allora direi che per prima cosa un bel negozio d'abbigliamento sarebbe l'ideale...> Affermò soddisfatto Louis.
Mirimë tentò di calmarsi e di pensare lucidamente al percorso che aveva fatto per trovare un negozio di abbigliamento in qualche stradina secondaria.
Poi si ricordò della parallela al vicolo dove c'era il suo B&B, certo i vestiti erano un po' antiquati...ma se si fossero travestiti come dei giovani a poco sarebbe servito camuffarsi.
<Seguitemi...>
Ben presto raggiunsero il vicolo stretto e poco trafficato.
<Emh...ho pensato che era meglio trovare un posto discreto>
Harry si guardò intorno
<È perfetto> spinse la porta nera, che sembrava voler cedere da un momento all'altro, e rivolse un cenno al commesso dall'altra parte del bancone.
<Buongiorno...> Mirimë espresse il saluto silenzioso dei due ragazzi.
Il vecchio la guardò per qualche istante prima di sistemarsi gli occhiali e tornare al suo quotidiano. Sicuramente un anziano signore con un negozio che a malapena si reggeva in piedi non sapeva neanche che Elvis era morto da tempo e che la musica si era evoluta dopo di lui.
Non c'era da aspettarsi granché aiuto da quel commesso burbero e associale, cosí iniziarono a girovagare tra gli scaffali in cerca di un travestimento che andasse bene.
Harry si soffermò su una blazer grigia.
<No, no, no ,no.> Mirimë lo allontanò trascinandolo per un braccio
detto questo scelse da un ripiano una camicia in tinta unita azzurra e un paio di pantaloni beige a vita alta.
<Emh...io non credo che Harry Styles si vestirebbe così..> lui guardò gli abiti che gli porgeva con un'espressione tra il disgustato e il divertito
<No...decisamente> si avviò scoraggiato verso il camerino mentre Louis provava davanti allo specchio un paio di occhiali dalle lenti spesse e rotonde.
Poco dopo entrambi potevano essere scambiati per i suoi due nonni arzilli.
Per finire l'opera Harry indosso un berretto nascondendovi dentro i capelli ricci e un paio di occhiali da sole del tutto fuori moda.
<Siete orribili> Mirimë rise mostrando i pollici in su.
Lasciarono un abbondante mancia al commesso che sembrò ritrovare la parola alla vista della loro generositá, e si avviarono verso il centro per poter fare una passeggiata in tranquillità.
Arrivati nei pressi di Piazza Brá Louis la prese a braccetto e indicò un negozio di cianfrusaglie li vicino
<Porta il tuo povero nonnetto a comprarsi un bastone per potersi trascinare senza bisogno della badante>
Mirimë sorrise divertita e tentò di assecondarlo nel migliore dei modi, scelse un vecchio bastone nero di ebano con intarsiato il muso di un leone a fauci spalancate.
Si avvicinò Louis e glielo porse <E nei suoi gusti monsieur?>
Harry gli strappo il bastone di mano e rise accarezzando la testa del leone con una faccia da schiaffi stampata in volto.
<Argh...> Louis si rimpossessò del bastone e fece perno su di esso per rialzarsi dalla panchina, portandosi una mano alla schiena come avrebbe fatto il migliore degli attori.
<Perfetto nipotina mia!>
Mirimë rise di gusto guardando i due ragazzi interpretare alla perfezione due anziani turisti curiosi e affascinati dalla pittoresca e accogliente cittá.
Stava per sedersi sul bordo di un muretto vicino quando l'inconfondibile ritmo di Up All night partì a tutto volume, Harry e Louis si immobilizzarono temendo l'attacco improvviso di una folla di ragazze urlanti, Mirimë cominciò a frugarsi disperatamente nelle tasche e,soltanto quando trovò il cellulare e premette accetta, i due ragazzi riuscirono a tranquillizzarsi.
<Pronto?> si allontanò di pochi passi dai due pur sapendo che non avrebbero capito nulla di quella telefonata.
<Mirimë!> la voce inconfondibile della madre sembrava allarmata
<Mamma!> Mirimë interruppe il flusso ininterrotto di parole che sembravano sgorgare come da una fontana dalla bocca della madre
<Va tutto bene! Ho aiutato...emh...due amici a trovare un negozio di abbigliamento..sono in piazza...non ti preoccupare>
<Due amici?! Qui a Verona??>
<Emh...ti spiegherò tutto in albergo...fidati di me>
<Mirimë...>
<Si?>
<Stai attenta...siamo due donne in una cittá sconosciuta...>
<Mamma! È tutto ok. Nessun maniaco, nessun ladro o malvivente in vista>
La madre rise divertita e sollevata dalle parole rassicuranti della figlia riattaccò.
<Bene> si rivolse ai due ragazzi che la osservavano in silenzio

<Colin?> Harry la guardò interrogativo
<La mia canon! È un maschio..e il suo nome è Colin...in onore del personaggio fotografo Colin Canon di Harry Potter...>
Louis si tocco tre volte la tempia guardando Harry.
<No non sono pazza! Bene volete visitare la caratteristica di questa cittá...o rimaniamo qua ad aspettare la prossima orda di ragazzine fameliche in arrivo?>
I due non se lo fecero ripetere due volte e ben presto si ritrovarono al punto di partenza dove i piccoli frammenti dell'obbiettivo di Colin giacevano a terra brillanti sotto la luce del sole.
  
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