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Autore: lovemeholdme    21/06/2013    2 recensioni
- è una regola insensata, la più stupida che abbia mai sentito! - disse accoccolandosi tra le braccia di Louis.
- quale regola? - chiese lui perplesso aggrottando le sopracciglia.
- quella che due persone della comitiva non possono stare insieme. - disse Allie guardando quegli occhi che tanto le piacevano, quegli occhi che avrebbe guardato per tutta la vita.
- non è poi così stupida. - rispose accarezzandole i capelli.
- ne sai davvero sicuro?! quindi secondo te non è ridicolo, incontrarci di nascosto per stare insieme e raccontare cazzate su cazzate ai nostri amici, nasconderci da tutti, non è ridicolo il fatto che ogni volta tu debba scappare dalla finestra per non farti vedere da mio fratello? - disse staccandosi dall'abbraccio di Louis ed inginocchiandosi nel letto.
- Ehi piccola! - disse il ragazzo sedendosi accanto a lei. - Ok! Magari lo scappare dalla finestra ogni volta che siamo insieme è un po' ridicolo, ma sai una cosa? Farei questo ed altro per te! - disse poggiando la sua fronte contro quella della ragazza che subito dopo lo baciò.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3


remember only god can judje us

               forget the haters   
'cause somebody loves you
Capitolo 3.
- Ehi scricciolo! - la salutò Louis raggiante. Ultimamente le aveva affibbiato quel soprannome che lei detestava. Allie alzò gli occhi al cielo per poi rivolgere al ragazzo uno dei suoi sorrisi più falsi. 
- Ma come siamo simpatici questa mattina. - commentò sarcastico il ragazzo.                                            
- Già è una giornata abbastanza di merda! - ammise la ragazza prendendo i libri dall'armadietto. 
- Povero scricciolo. - disse facendo il broncio.                                                                                                                                           
- La smetti di chiamarmi in quel modo? E' odioso quel soprannome. - disse lei spintonando il ragazzo. 
- Non la smetterò mai, adoro farti arrabbiare. - ammise Louis. - Dammi il tuo orario delle lezioni. - continuò il ragazzo appena iniziarono a camminare per il corridoio.                                                       
- Perché dovrei farlo? -                                                                                                                                                       
- Perché voglio vedere se abbiamo qualche lezione in comune. - si giustificò lui, prendendole poi l'orario dalle mani.  - All'ultima ora abbiamo entrambi scienze .. il destino ci vuole insieme, scricciolo! -  
- Nessun destino, Tomlinson! Hanno solamente messo i nostri nomi nella stessa lezione. - lo smontò lei, riprendendosi la lista e buttandola in borsa.                                                                                   
- Sempre più acida. - commentò lui ricevendo come risposta un sorriso dalla ragazza.       


Allie entrò in classe un paio di minuti prima del suono della campanella per prendere posto accanto alla finestra. Dopo circa dieci minuti dal suono della campanella, entrò Louis con fare annoiato rivolgendo un sorriso di sfida al signor Clarck ossia il professore di scienze.     
 - Allora ragazzi! Il primo compito dell'anno sarà un progetto a coppie! - disse il professore fin troppo entusiasmato. - Dovete scegliere un argomento del programma dell'anno scorso e presentarlo alla classe la settimana prossima, le coppie le sceglierò io. - 
Il signor Clarck perlustrò l'aula con lo sguardo per poi scegliere le coppie indicando le persone, probabilmente per il fatto che non ricordava la maggior parte dei nostri nomi.                                         
- Allora, Baker lavorerà con Andrews e Tomlinson con Payne. - appena associò il suo cognome a quello di Louis, Allie si ritrovò ad imprecare silenziosamente, mentre il ragazzo si girò verso di lei rivolgendole un sorriso soddisfatto.   

Appena finì la lezione di scienze, Allie si catapultò fuori dall'aula cercando Louis che in meno di un nano secondo era sparito dalla circolazione. Appena uscita in cortile, lo trovò appoggiato su un muretto.           
- Faremo il progetto sul sistema solare. - disse seria.                                                                                        
- E se io volessi farlo su qualche altro argomento? -                                                                                           
- Va bene, dimmi un argomento che hai studiato l'anno scorso e che ti è rimasto ben impresso. - rispose con un sorrisetto incrociando le braccia al petto.                                                                                
- Che sistema solare sia! - disse il ragazzo allargando le braccia e ridendo, facendo ridere anche Allie.   
- Da me alle quattro e sii puntuale! - si raccomandò lei.                                                                               
- A questo pomeriggio, scricciolo! - rispose lui allontanandosi e ammiccando.


- Da quando hai tutta questa confidenza con Louis? - chiese Liam perplesso, circondando il collo di sua sorella con un braccio.  
- Ci stavamo organizzando per questo pomeriggio, il professor Clarck ci ha dato un progetto e ci ha messo in coppia insieme. - rispose abbracciando il fratello. - Anche se sono sicura che farà fare tutto il lavoro a me. - continuò sbuffando.     
- Questo pomeriggio esco con Rue, quindi ti prego di non uccidere Louis mentre non ci sono, prova ad andarci d'accordo. Tu sei mia sorella e lui uno dei miei migliori amici e detesto vedervi litigare ogni singolo minuto. - disse guardandola negli occhi.   
- Va bene, va bene. Ma non è colpa mia, è lui che è insopportabile e mi affibbia soprannomi orribili! - rispose lei ricevendo un bacio in testa da Liam.                   


Erano le cinque del pomeriggio e di Louis nemmeno l'ombra, come suo tipico doveva fare il ritardatario della situazione. Allie sbuffò sonoramente, gettando i libri di scienze e atlanti vari sul sistema solare sul tavolino del salotto. Prese il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e compose il numero di Louis.                                                                                                                         
- Sono Louis! Probabilmente sono troppo impegnato per rispondervi o semplicemente non ho voglia di parlarvi, lasciate un messaggio! - la voce registrata del ragazzo rispose fin troppo squillante.                                    
- Ehi Tomlinson, sono Allie, sai avevamo un certo progetto da fare e onestamente non mi interessa cosa stai facendo e probabilmente non hai neanche voluto rispondere, ma voglio che ora muovi il culo e vieni qui! - rispose lei lasciando un messaggio in segretaria.                           
Riprovò a chiamare il ragazzo per un'ora buona e lasciò centinaia di messaggi in segreteria. Tipico di Louis. Ma Allie se lo era immaginato, sapeva già che probabilmente Louis aveva pensato che lei avesse svolto il progetto da sola e che poi quando tutto sarebbe stato completato lui avrebbe messo la sua firma e avrebbe prese un voto per niente meritato. Era il tipo di ragazzo che si comportava così, per lui era tutto così semplice. Si buttò sul divano e accese il televisore, con la speranza che Louis sarebbe arrivato da lì a pochi minuti.  


- Ehi, Lou. - disse Niall battendo il cinque all'amico. - Grande partita! -                                                
- Già, amico, quel goal era fantastico! - rispose il moro bevendo dalla sua bottiglia d'acqua.          
- Ma tu non dovevi studiare con Allie? - chiese Niall più tardi mentre si avviavano negli spogliatoi.                                 
 - Merda! - imprecò il ragazzo buttandosi le mani in faccia. - Quella mi uccide! - continuò scatenando la sonora risata del biondo. 
- Louis Tomlinson che si fa mettere i piedi in testa da una ragazza, questa mi è nuova! - scherzò Niall.                            
- E' diverso, lei è diversa! Non bastano due smancerie per addolcirla, devi fare quello che vuole lei e come dice lei altrimenti da di matto. - rispose, togliendosi gli scarpini.                                    
Prese il cellulare, che aveva abbandonato dentro il borsone per tutto il pomeriggio e vide le venti chiamate perse da Allie, ascoltò tutti i messaggi che gli aveva lasciato in segreteria.             
- Amico, ti sei messo in un bel casino. Secondo me ti sbrana vivo domani mattina. - rispose Niall che aveva origliato tutti i messaggi.


- Il tuo amico è un bastardo! - sbottò furiosa Allie, entrando senza permesso in camera di Liam.                      
- Con chi ce l'hai questa volta? - rispose Liam scocciato poggiando la chitarra in terra.                   
- Bè il tuo caro Louis, mi ha lasciato da sola questo pomeriggio convinto che avrei fatto da sola il progetto e non si è degnato neanche di mandare un messaggio per dirmi che non sarebbe venuto. - rispose infuriandosi ancora di più.                
- Ti rendi conto che ti stai infuriando per uno stupido progetto, vero? -                                                    
- Non è per il progetto! E' che mi da fastidio il suo atteggiamento. Insomma, si crede il re del mondo, pensa di poter sfruttare tutti a suo piacimento e odio le persone che fanno così. -              
- Dovresti aspettare a giudicarlo dato che lo conosci a malapena. -                                                               
- Fidati, lo conosco abbastanza per pensare che sia uno stronzo. - rispose lei decisa.


L'indomani mattina Allie fu svegliata da un piacevole odore di pancake e dall'odiosa suoneria del suo cellulare.

messaggio da: Will 
Buongiorno dolcezza! Mi manchi tanto e non vedo l'ora di rincontrarti, quando vieni a trovarmi?

messaggio a: Will
Buongiorno anche a te! Non credo di riuscire a venire da te, sai con la scuola e il resto. Però potresti venire tu?
messaggio da: Will
Magari, se ho tempo faccio un salto.    
Ecco, questo era il tipo di modo in cui Allie odiava svegliarsi! Cosa diavolo significa 'se ho tempo faccio un salto' è la sua ragazza, diamine, mica un meccanico!                                                      
Fino a pochi mesi prima, era convinta di poter gestire una relazione a distanza ma ultimamente era tempestata da dubbi, e la telefona dei giorni precedenti l'aveva confusa ancora di più. E se Will la stesse tradendo? Probabilmente la cosa avrebbe ferito più il suo orgoglio piuttosto che il suo cuore, tra lei e Will non c'era amore, e lei era la prima ad ammetterlo. Probabilmente vi starete chiedendo, e allora perché non lo lascia? Semplice, c'era qualcosa che la legava a lui, forse la paura di lasciarsi il passato avanti, la paura di perdere l'unica cosa che la legava al collegio. La paura di lasciarsi dietro quattro anni della sua vita.


Louis varcava tranquillo l'imponente cancello della scuola, ammiccando ogni tanto a qualche ragazza carina che si scioglieva mentre lui passava. Si fermò affianco ad un muretto per chiacchierare con Max, un tipo che seguiva il suo stesso corso di storia, della partita a calcetto del giorno prima. Il giorno prima, appena uscito da scuola, lo avevano informato che nel pomeriggio parecchi ragazzi della sua scuola sarebbero andati a giocare a calcio, e non ci pensò due volte a correre a casa per prendere pantaloncini e scarpini e andare a giocare.                          
Un'Allie abbastanza furiosa stava venendo nella sua direzione, spingendo chiunque si trovasse nella sua via. Appena gli fu davanti, spinse Max via e si mise a braccia conserte.                                 
- Si può sapere dove diamine eri ieri pomeriggio? -                                                                                          
- Ah già scusa, ho avuto di meglio da fare. - rispose Louis tranquillo.                                                                 
- Già e potevi tipo, avvisare? - chiese acida.                                                                                                             
- Me ne sono dimenticato, non farne un dramma. - rispose alzando la voce                                     
- Non alzare la voce con me! - sbottò acida.                                                                                                                 
- Non dirmi cosa devo fare. - rispose mettendosi di fronte a lei. Erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra e si guardavano con gli occhi ridotti a fessure ed emanavano odio da tutti i pori.      
- Sai, forse a te non importerà nulla di quello stupido progetto, perché in realtà a te non importa di niente e di nessuno. Ti curi solo di te stesso e del tuo stra maledetto ego. Ma a me interessa quel dannato progetto e voglio anche prenderci un bel voto, per quanto ti possa interessare. Quindi potresti anche fare qualcosa per gli altri una volta ogni tanto. - disse acida dopo un po'. 
- Hai ragione, non me ne importa nulla. - rispose con un tono di acidità nella voce.                                  
- Sei così odioso. - gli urlò contro.                                                                                                                         
- Sei così stronza. - sbottò lui urlando e attirando l'attenzione dei pochi studenti che non stavano ascoltando il loro litigio.   
Allie si guardò intorno, erano tutti concentrati su di loro, che avevano messo su un bello spettacolo, la maggior parte dei presenti stava ridendo per ciò che le aveva urlato Louis, si voltò verso di lui che aveva un odioso sorriso soddisfatto stampato in faccia. 
Si fece spazio fra gli studenti ed entrò a scuola, con dieci minuti di anticipo. Corse in bagno, fortunatamente i corridoi erano vuoti, così non ci sarebbe stato nessuno che l'avrebbe potuta vedere. Quello che era successo prima era stato un brutto colpo per il suo orgoglio.                           


Continuava a rigirarsi nel letto cercando invano di prendere sonno, continuava a pensare al litigio che avevano avuto quella mattina e si sentiva tremendamente in colpa per come l'aveva trattata e per come le aveva urlato contro davanti a tutta la scuola.               
Sapeva perfettamente che avevano litigato per una stronzata, ma sapeva anche che Allie era tremendamente orgogliosa e che, probabilmente, lo avrebbe odiato a vita se non avesse fatto qualcosa per scusarsi il più presto possibile.                
Si mise a sedere sul letto e si strofinò le mani sul viso sbruffando sonoramente. Si voltò verso la sveglia, 4:00. Fantastico! Tra poche ore si sarebbe dovuto svegliare e ancora non aveva chiuso occhio. 
 Sospirò, prima di prendere il cellulare dal comodino e cercare in rubrica il numero di Allie.              
- Dai Louis, ce la puoi fare! - disse a sé stesso. Non era il tipo che si scusava facilmente, era più uno che non ti rivolgeva la parola finché non ti scusavi tu. Si fece coraggio prima di schiacciare il tasto verde e far partire la chiamata. 
- Pronto? - dopo un'infinità di squilli, Allie rispose. - Chi è? - chiese spazientita e con la voce impastata dal sonno.  
- Ehm ... scusa, sono Louis. - cominciò lui balbettando agitato.                                                                                 
- Lo sai che sono le quattro del mattino, vero? - chiese sbadigliando sonoramente.                         
Se c'era una cosa che non potevano toglierle era il sonno, Allie dormiva tantissimo e odiava chi la disturbava mentre dormiva.     
- Si, lo so. Ma ti volevo chiedere... - si bloccò prima di finire la frase, scompigliandosi i capelli ormai tutti arruffati. - Ti volevo chiedere scusa per quello che è successo stamattina. - disse tutto di un fiato buttandosi a peso morto sul cuscino.      
- Louis Tomlinson mi sta davvero chiedendo scusa? - la sua voce era divertita, segno che forse cominciava a svegliarsi e a capire cosa stava accadendo.                                                                                  
 - Si, ma non ti ci abituare. - rispose lui ridendo.                                                                                               
- Comunque scusami anche tu, per come sono venuta la furiosa. Era una giornataccia. - disse lei strofinandosi gli occhi. - Abbiamo davvero litigato per un progetto scolastico? - continuò divertita.                                
- Si, scricciolo. Siamo stati due bambini. -                                                                                                                         
- Non la smetterai mai di chiamarmi così, giusto? -                                                                                             
- Esattamente. - rispose lui divertito. - Allora, facciamo che questo pomeriggio vieni tu da me e iniziamo il progetto? - continuò poi lui           
- Non mi darai buca anche domani, vero? - scherzò lei.                                                                                     
- No, scricciolo. Domani iniziamo il progetto seriamente. - disse serio.                                                       
- Va bene fiorellino. - Allie sbadigliò nuovamente.                                                                                    
- Aspetta un attimo, mi hai chiamato fiorellino? Ma è orribile!- disse il ragazzo ridendo sonoramente. 
- Abbastanza. Ma ti ricordi in quinta elementare quando abbiamo fatto la recita di Alice nel Paese delle meraviglie? Bè tu interpretavi un fiore e mentre stavi girando mi hai dato di stomaco addosso, sporcando il mio fantastico costume da albero. - disse lei fingendosi offesa.            
- Già, ma come fai a ricordarti quello che è successo alle elementari? - chiese lui incredulo.                    
- Onestamente non lo so, forse perché la cosa mi ha scioccato talmente tanto da rimanermi impressa a vita. - scherzò.             
- Probabile. - replicò il ragazzo. - Però capiscimi, ero un bambino con una calza maglia verde e un fiore in testa che roteava insieme a delle bambine, ero ridicolo e imbarazzato. - disse scatenando la risata di lei che lo contagiò subito dopo.                    
- Credo che ti prenderò in giro a vita per questo. - disse lei tra le risate.                                                          
- Ehi, guarda che anche tu vestita da albero con il mio vomito addosso non eri una bella vista. - replicò lui scherzando. - Devo assolutamente trovare una foto di quella recita. - continuò.
- Va bene, ma ora vorrei andare a dormire. - disse lei sbadigliando.                                                        
- Buonanotte scricciolo. - disse lui poggiando la testa sul cuscino.                                                          
- A domani fiorellino. - disse lei di rimando.                                                                                                                       
Quando Louis stava per chiudere la telefonata, sentì il respiro regolare di Allie, che probabilmente aveva dimenticato la telefonata aperta, ora lui la stava sentendo dormire.
- Sei proprio un disastro scricciolo ... - sussurrò lui, sorridendo flebilmente e chiudendo gli occhi. Tenne il telefono accanto all'orecchio per tutta la notte, addormentandosi cullato dal respiro di lei.

E dopo tanto tempo, finalmente ecco questo capitolo.
In questo capitolo Allie è abbastanza isterica, però poi adoro l'ultimo pezzo perché sono troppo dolci sdhjgfj.
Non so cos'altro dirvi, ah giusto! Come avrete notato ho cambiato banner, e la presta volto di Allie è l'amministratrice della pagina Paradox (vi consiglio di passarci, perché è davvero favolosa, basta che cliccate sulla scritta).
Ok, non ho nient'altro da dire, spero che vi piaccia questo capitolo, e chiedo scusa per gli eventuali errori che ci saranno nel testo, ma non avevo voglia di ricontrollare. Spero di leggere qualche vostra recensione.
Alla prossima,
lovemeholdme


  
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