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Autore: Emma_x    21/06/2013    4 recensioni
[Dal capitolo I] -Ely, sveglia è ora di andare!-
-Mmh..ancora un.. attimo!- riuscì a borbottare la ragazza da sotto le coperte.
-No, scendi o perdiamo l'aereo- disse la madre con tono irremovibile.
-Quanto vorrei!- sbuffò togliendosi le coperte di dosso
Guardò con infinita tristezza la sua stanza vuota... Nel giro di due ore avrebbe perso tutto ciò che aveva sempre avuto per trasferirsi in un paese in Inghilterra di cui non conosceva nemmeno il nome .. "Perchè devo lasciare Milano e tutti i miei amici per andare in un posto dove secondo me non esiste neanche la tecnologia?" pensò andandosi a preparare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 - Svegliati pigrona -
Non avevo idea di chi fosse quella voce, ma di certo non avevo nessuna intenzione di svegliarmi. Mi coprii la testa con il piumone e finalmente tornò il silenzio. All'improvviso sentii un'ondata di gelo avvolgere la stanza
- 3, 2,.. - ci misi mezzo secondo a capire che Paul e Simo stavano tramando qualche scherzo
- 1 - non ebbi abbastanza tempo per reagire. Simo afferrò con forza il piumone scoprendomi e Paul mi lanciò qualcosa di incredibilmente freddo e bagnato proprio in faccia.
- Ma siete scemi? -urlai balzando in piedi sul letto cercando di capire cosa mi avessero lanciato
- Buon Natale anche a te piccola - esclamarono insieme con uno strano sorriso
- Si, si buon Natale. Piuttosto, cosa mi nascondete voi due? -
- Noi? Assolutamente niente. Non possiamo essere contenti perchè oggi è un bel giorno? - chiese Simo. Decisi di far finta di credergli, quei due non sapevano affatto mentire.
Sbirciai fuori dalla finestra che nessuno si era degnato di chiudere
- Ma.. ma c'è la neve! - urlai felice - Aspettate.. voi mi avete svegliato lanciandomi la neve addosso? - urlai metabolizzando solo in quel momento quello che era successo. Dei risolini trattenuti mi fecero capire che avevo ragione.
- Va beh dai, vi perdono solo perchè è Natale. Abbraccio di gruppo? - proposi. Si fiondarono su di me ignari del fatto che nelle mani nascondevo due palle di neve che feci prontamente scivolare nelle loro magliette lungo la loro schiena.
- Sei.. sei un'infame! - urlò Paul saltellando
- Buon Natale piccolo - gli diedi una pacca leggera sulla guancia prima di uscire ridendo dalla stanza.
 
Quello era uno dei migliori Natali che trascorrevo da anni. La mattina, dopo il classico scambio di regali seduti intorno all'albero, rimanemmo più di due ore seduti a tavola a mangiare.
Come da tradizione italiana, mia madre si era divertita a preparare un pranzo coi fiocchi nonostante fossimo solo in quattro. Ed ora noi tre ci ritrovavamo incastrati sul divano a guardare la tele sotto tre coperte di lana
- Togli questo film Ely, non si può proprio vedere -
- Ma come?! E' il Grinch, Paul. A chi non piace il Grinch? - chiesi retorica
- A me -
- Allora vuol dire che hai avuto un'infanzia infelice se vedere il Grinch non rientrava nelle tue abitudini natalizie -
- Ma quale infanzia infelice, sono cresciuto bene anche senza -
- Ho i miei dubbi.. - fummo interrotti da una cuscinata sulle nostre teste
- La volete smettere voi due? Sto cercando di seguire il film - si lamentò Simo
- Ecco vedi? Segui l'esempio del tuo amico e taci -
Lui per tutta risposta sbuffò e andò in cucina. Lo sentii parlottare ancora un po' con mia madre poi finalmente calò il silenzio.
Dopo un po' lo sentii arrivare alle nostre spalle, ma impegnata a guardare il film non gli diedi troppa importanza. Così in meno di due secondi io e Simo ci ritrovammo la faccia ricoperta di crema. La crema che mia madre preparava ogni Natale da mangiare con il pandoro.
Spalancai la bocca senza parole mentre Paul rideva così tanto da avere le lacrime agli occhi.
- Non l'ha fatto veramente - chiesi a Simo non muovendomi di un centimetro. Lui che aveva avuto la mia stessa reazione si limitò ad annuire.
Feci uno scatto in avanti buttandomi su Paul ricoprendolo di crema. Suonò il campanello ma non ci badai più di tanto, avevo bisogno della mia vendetta.
- Questa me la paghi - iniziammo a sporcarci a vicenda rotolando sul tappeto
- Come hai osato -
- Ma se hai iniziato tu! - esclamai prima che mi caricasse su una spalla come un sacco di patate
- Ora stai zitta? -
- Mettimi giù disgraziato! - iniziai ad urlare tirandogli pugni sulla schiena
Una risata cristallina giunse alle mie orecchie. Ancora in quella scomoda posizione volta la testa per vedere Louis osservarci a fianco a Simo.
In qualche modo strano riuscii a divincolarmi dalla sua presa e corsi ad abbracciarlo
- Lou, meno male che sei arrivato, questi due mi trattano male. Sta mattina mi hanno svegliata con la neve e ora sono ricoperta di crema! - piagnucolai facendolo ridere
Con l'indice raccolse un po' di crema dalla mia faccia e l'assaggiò
- Però.. è buona! - esclamò
Sbuffai alzando gli occhi al cielo - Già Louis, meno male che sei arrivato -
Lui mi abbracciò da dietro poggiando la testa sulla mia spalla
- Buon Natale Beth - disse facendo comparire una busta rettangolare sotto il mio naso
I miei occhi si illuminarono. Amavo i regali inaspettati, e quello lo era dato che avevamo deciso di non farci niente.
- Ma non dovevi - lo rimproverai
Si strinse nelle spalle - Tu mi hai fatto il regalo -
- Ma era il tuo compleanno! - feci per aprirlo ma bloccò la mia mano sul più bello
- Aspetta stasera se no non capirai -
- Stasera? - alzai un sopracciglio
- Si stasera, e direi che ho parlato troppo - si voltò verso gli altri due - Cosa stavate facendo? -
- Ci obbligava a guardare il Grinch -
Louis storse un po' la bocca facendomi alzare gli occhi al cielo. - Che ne dite di fare qualche gioco di società? -
- Risiko? - propose Paul con gli occhi che brillavano
Mi risvegliai dai miei pensieri - Cosa succede stasera? - chiesi di nuovo
- E Risiko sia! - esclamarono ignorandomi
Sbuffai voltandomi facendo per andare in camera mia
- Dove pensi di andare Beth? -
- In camera mia? - risposi ovvia
- Non ci pensare nemmeno, tu giochi con noi -
Alzai le spalle disinteressata - Se proprio volete essere stracciati -
- Ma sentila quanto se la tira! - mi sbeffeggiarono
- Staremo a vedere - dissi neutra

 
Quella partita non finiva più, Risiko era probabilmente il gioco più lungo che esistesse.
- Basta mi sono stufata, mi ritiro -
- Dai Ely, pazienta ancora un attimo. Sto per vincere! - si lamentò Simo
Sbuffai - Non ci penso neanche! Non era neanche mia intenzione giocare -
Vidi Louis concentrato a mandare un messaggio dal cellulare così glielo rubai.
- Smettila di mandarti messaggini amorosi con Maggie e concentrati sulla partita. Prima finiamo e prima sarò libera da questo strazio -
Lou spalancò gli occhi - E-Ely ridammi subito il cellulare - balbettò
Lo guardai perplessa - Se no? -
- Ti ho detto di ridarmi il cellulare - alzai le mani in segno di resa
- Ok, ok non ti scaldare, lo sai che non mi permetterei mai di fare niente -
Parve sollevato e quando gli arrivò un altro messaggio, sorrise guardandomi
- Scusa, non volevo risponderti così Betty - disse con aria dolce - Era mia mamma, mi ha detto che devo andare un attimo a casa.. non è che avresti voglia di prendermi la giacca? -
Annuì pensierosa prima di dirigermi verso camera mia. Cosa gli impediva di andare a prendersela da solo?
Ancora immersa nelle mie riflessioni entrai in camera e rimasi a bocca aperta. Non poteva essere vero. In ogni angolo della camera c'erano mille candele di dimensioni diverse che creavano un gioco di luci indescrivibile.
Continuavo a rigirarmi su me stessa ancora stupita e piacevolmente meravigliata, quando mi accorsi che c'era qualcosa al centro del mio letto
Mi avvicinai lentamente inginocchiandomi sul bordo facendo attenzione a non rovinare niente. Osservai con attenzione il bigliettino color panna che si trovava sopra ad un mucchietto di petali di rose rosse.
Con una calligrafia delicata c'era scritto il mio nome e dopo un po' di esitazioni lo afferrai con mano tremante e iniziai a leggere i versi di Shakespeare che riconobbi subito.
<< Chi non è mai stato ferito, ride delle cicatrici altrui. Oh, che luce viene da quella finestra? Essa è l'oriente e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia perché tu sei tanto più luminosa di lei. >>
Romeo e Giulietta. Sorrisi con gli occhi chiusi. Sembrava troppo bello per essere vero. Non poteva essere lui. Annusai con aria sognante i petali di rosa ma il mio naso andò a sbattere contro qualcosa.
Vi infilai la mano in mezzo e vidi una piccola scatolina blu nascosta tra i petali.
La afferrai curiosa e quando l'aprii rimasi a bocca aperta. Ora non c'erano più dubbi. Era lui.
Quella era la collana di cui mi ero innamorata il giorno in cui mi portò a Londra. Si era ricordato. Sorrisi malinconica.
Una luce dall'esterno illuminò la stanza. Mi avvicinai curiosa alla finestra e aprii le tende. Partì una melodia che riconobbi fin dalle prime note. Una delle mie canzoni preferite dei Coldplay.

"Christmas night, another fight tears we cried a flood
Got all kinds of poison in, poison in my blood"


Contemporaneamente ad essa iniziarono a proiettarsi una serie di nostre fotografie sulla parete di casa sua.
La prima ci ritraeva mentre passeggiavamo mano nella mano per il parco davanti a casa sorridendoci. Mi ricordo perfettamente quella giornata. Ci eravamo messi insieme da poco ed Hazza non smetteva un attimo di fotografarci perché, Liam fedelmente fidanzato non l'ho mai visto, aveva dichiarato. Sembrava di essere ad un servizio fotografico per sposini. Era stato decisamente imbarazzante come cosa.
In un'altra foto sempre scattata al parco, mi trovavo sulle spalle di Liam con le braccia intrecciate al suo collo mentre ridevo felice guardando Louis che scattava la foto.
Una foto in mensa intenti a parlarci vicini, una sul divano di casa Horan mentre mangiavamo la pizza, una mentre ci baciavamo.
Non riuscii a trattenere una risata non appena comparve una foto in cui davo un bacio sulla guancia a Zayn con Liam alle nostre spalle che ci guardava con sguardo truce.
Un'altra invece mi colpì profondamente. Mi trovavo stesa nel giardino di casa mia con espressione concentrata a leggere un libro. Non avevo mai visto quella foto, doveva avermela scattata di nascosto.
Improvvisamente una nuova consapevolezza si impadronì di me. Mi sentivo incredibilmente sola. O meglio, mi sentivo vuota senza di lui.
Con delle semplici fotografie era riuscito a far riemergere tutti i ricordi che mi ero imposta ossessivamente di dimenticare.

"Oh Christmas lights, light up the street
Light up the fireworks in me, may all your troubles soon be gone
Oh Christmas lights keep shining on”

 
La proiezione terminò con una foto che ci aveva scattato uno sconosciuto al nostro appuntamento a Londra. Eravamo sul ponte vicino al Big Ben con il London Eye come sfondo.
Non riuscii a trattenere le lacrime pensando a quanto mi ero sentita bene quel giorno e tutti gli altri trascorsi con lui, e come invece era tutto cambiato da quando non faceva più parte della mia vita.
In quel preciso istante la finestra di camera sua si aprì e Liam avanzò cauto fino al balcone. Mi guardava sorridente, con aria piena di speranza, ma io continuavo a non capire.
- Ely, io.. -
- Perchè? - lo interruppi con un sussurro - Perchè tutto questo? -
- Perchè tu sei tutto per me Ely. Ho capito che non posso stare senza di te. Continuavo a ripetermi che ce l'avrei fatta perchè sono forte, sono sempre stato forte.. Ma poi ti vedevo tutti i giorni, sapevo che soffrivi e la colpa era solo mia, ma soffrivo anch'io. Insomma, è una colpa amare qualcuno? Da allora ho capito che eri tu la mia forza, eri tu la ragione di tutto, era il tuo sorriso dopo un mio bacio, era la tua acidità la mattina, era il tempo che non sembrava mai passare quando ero con te, era tutto perfetto. Eri tu...sei tu, Ely. Ho capito di volere te nella mia vita. Per sempre. -
Abbassai lo sguardo con il volto rigato dalle lacrime. Anche io volevo lui nella mia vita, non chiedevo altro..
- Ma tu stai per diventare p..-
- Non sto per diventare padre - disse con gli occhi che brillavano
- C-come? –
- Non sono io il padre. Cher mi ha mentito.. – non finii di ascoltare la sua frase che mi precipitai per le scale con le lacrime agli occhi. Correvo così in fretta che non badai a Lou, Paul e Simo che per il frastuono si era affacciati dalla porta della cucina con un sorriso stampato in faccia.
Spalancai la porta di casa non badando al gelo di dicembre e alla neve che continuava a scendere tranquilla.
Corsi per il vialetto per poi bloccarmi quando me lo ritrovai davanti anche lui con il fiatone.
Mi avvicinai facendo nascere un sorriso incerto sulle sue labbra. Mi asciugò una lacrima con il pollice. In quel momento dovevo sembrare un mostro, ma poco mi importava. Ero lì per lui.
- Ely, io ti..-
- Ti amo Liam – lo interruppi non riuscendo più a trattenermi – Ti amo perché sei semplicemente fantastico e.. – non riuscii a terminare la frase che mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Il bacio che desideravo da tanto tempo, quello di cui sentivo la mancanza. Il bacio di cui non potevo più fare a meno, quello che avrei voluto per il resto dei giorni.
Dopo non so quanto tempo ci staccammo per prendere fiato. Con la fronte appoggiata alla sua osservavo quegli occhi che riuscivano a farmi perdere un battito ogni volta.
- Ti amo anch’io Ely –
Sorrisi. Sorrisi perché mi sentivo bene dopo tanto tempo.
Ci guardammo in faccia prima di scoppiare a ridere entrambi. Gli saltai in braccio mentre lui, ancora ridendo, mi faceva girare incurante della neve fredda che continuava a bagnarci.
Ridevamo come due bambini, eravamo felici. Finalmente tutto sembrava girare per il verso giusto, mi sentivo di nuovo completa.
- Mi sei mancata – confessò poggiando per l’ennesima volta le sue labbra sulle mie.
- Non lasciarmi più – sussurrai staccandomi per un secondo
Lo spinsi delicatamente verso la porta di casa sua che era lasciata stata aperta mentre lui continuava a baciarmi stringendomi a sé.
- Mi raccomando, siate prudenti! – sentimmo urlare Louis da casa mia.
Scoppiammo a ridere prima di chiuderci la porta alla spalle e riniziare da dove eravamo stati interrotti.
- Sai di.. crema – sussurrò dopo aver lasciato un lungo bacio sul mio collo
- Colpa di Paul – lo baciai – Me l’ha rovesciata addosso perché volevo vedere il Grinch – biascicai. Un altro bacio. Poggiai le mani sul suo petto iniziando a sbottonargli la camicia.
Mi prese in braccio iniziando a salire le scale – Mmm.. amo il Grinch – sorrise sulle mie labbra
Ridacchiai – Non avevo dubbi –
Aprì la porta di camera sua con il piede e mi fece sdraiare dolcemente sul letto.
Ci staccammo per guardarci intensamente negli occhi
- Sei perfetta –
Lo attirai di nuovo verso di me incastrando le mani nei suoi capelli – Ti amo –
Eravamo felici come non lo eravamo da tempo. Era come se non ci fossimo mai separati. Eravamo felici e ci amavamo. Non c’era paura o imbarazzo, lo volevamo entrambi. Era il nostro destino ed eravamo fatti per stare insieme.
 
 

Ero troppo felice per addormentarmi. Perché sprecare la mia felicità dormendo?
Liam non sembrava pensarla come me. Lo osservavo dormire con il mento appoggiato al suo petto, mentre con il braccio mi stringeva stretto a sé.
Era bellissimo. Senza riuscire a trattenermi gli lasciai un bacio sulla punta del naso per poi scendere verso le sue labbra e il collo.
- Buongiorno, amore mio – si svegliò già sorridente
Rimasi ferma per un po’ a riflettere su quello che aveva detto prima di sorridere a mia volta.
- Buonasera, amore mio – lo corressi
Fece una smorfia divertita ancora con gli occhi chiusi – Che ore sono? –
- Le sette –
Sbuffò – Tra un po’ dovrebbero arrivare i miei –
Annuii pensierosa – Perché prima non vieni un po’ da me? Dovrebbero tornare mia mamma e la famiglia di Lou per cena. Almeno stai un po’ con noi. Con me. – sorrisi alla fine.
- Sì, si potrebbe fare… E’ da tanto che non vedo Paul! –
- Scemo – gli tirai uno schiaffetto sul petto – Se preferisci stare con loro allora puoi anche startene qui – brontolai girandomi dall’altra parte dandogli le spalle.
Scoppiò a ridere facendomi voltare di nuovo verso di lui. Lo ritrovai a un palmo dal mio viso.
- Lo sai che io voglio solo te – disse con voce roca
- Non cercare di convincermi con questa voce sexy perché non funziona così con me, Payne! –
- A no? – disse con un sorriso malizioso
- No – affermai decisa distogliendo lo sguardo
- Ne sei sicura? – chiese prima di poggiare le labbra sulle mie
Cercai di rimanere impassibile ma dopo un secondo non resistetti più.
- Dai andiamo che si fa tardi – mi disse allontanandosi un po’.
 
Neanche dieci minuti dopo eravamo già fuori mano nella mano che ci dirigevamo verso casa mia. Ci venne ad aprire Simo tutto sorridente
- Ma guarda chi si vede! Gli innamorati! – esclamò
- Scemo, facci entrare che stiamo congelando – borbottai
Trovammo gli altri due intenti a guardare la televisione.
- Già finito? – chiese Lou con un sorrisetto senza togliere gli occhi dalla tele
Gli saltai addosso riempiendolo di baci. – Qualcosa mi dice che sei felice –
- Oh se non la smetti di fare battutine stupide ti butto fuori casa – mi lamentai
- Scusa Beth – mi abbracciò – Sono felice per voi -
- Lou? – lo chiamai
- Dimmi –
- Tu sapevi tutto vero? – Lo sentii annuire
- Lou? – lo richiamai
- Ely.. –
- Scusa se prima ti ho risposto male –
- Non fa niente –
- E Lou? – questa volta non gli lasciai il tempo di rispondere – Ti voglio bene –
- Anche io Ely, anche io – mi lasciò un bacio sulla fronte
- Ehi guarda che sono geloso – esclamò Liam entrando nel salone
- Questa scena non mi è nuova – disse Louis facendo ridere tutti
- Che dici, le diamo i regali? – chiese poi rivolto a Liam
Lui annuì mentre si avvicinava, estrasse dalla tasca della sua felpa una busta simile a quella di Lou. Quando la aprii rimasi a bocca aperta. Due biglietti per Parigi .
Non ci potevo credere chissà quanto gli erano costati.
- Ma..-
- No fiatare e apri questa – mi zittì Lou
Feci come mi era stato ordinato afferrando la sua busta.
Rimasi ancora più senza parole di prima se possibile. Due biglietti per il concerto dei Coldplay a Parigi.
Coldplay. Parigi.
Chris Martin. Tour Eiffel.
Urlai saltandogli in braccio. Per fortuna mi presero al volo se no saremmo caduti tutti e tre – Ma voi siete pazzi! Non dovevate –
- Per vedere una reazione del genere ne valeva la pena – esclamò Lou
Gli lasciai un bacio sulla guancia – Ti voglio bene –
Poi mi voltai verso Liam lasciandogli un bacio a fior di labbra – Ti amo –
- Siamo tornate – urlarono dall’ingresso
- Oh mamma, mamma, mamma! – corsi ad abbracciarla – Dimmi che lo sapevi –
- Suppongo che ti abbiano dato i regali –
L’abbracciai di slancio – Grazie –
- Come mai tutto questo buon umor.. oh, ciao Liam! E’ un piacere rivederti – si bloccò dopo averlo notato lì in disparte nel salotto mentre osservava la scena.
- Lo è anche per me, signora –
- Oh avanti, ancora? Ti ho già detto di chiamarmi Megan – gli sorrise mia madre prima di rivolgermi un sorriso sincero – Ora capisco il tuo buon umore – disse facendomi arrossire.
- Louis, ragazzi venite a darci una mano per la cena! – intervenne Jay, la mamma di Lou
- Liam, rimani con noi? –
- Veramente..- iniziò a dire prima di essere interrotto dal suono del campanello. Andai ad aprire ritrovandomi subito travolta da qualcosa, o meglio, qualcuno.
- Buon Natale Ely! – esclamò una voce inconfondibile.
- Buon Natale anche a te piccola Daisy – ricambio l’abbraccio.
Notai due signori alle spalle della bambina che intuii essere i genitori.
- E’ un piacere conoscere la ragazza che ha rubato i cuori ai nostri figli – sorrise la donna porgendomi la mano.
- Piacere mio –balbettai imbarazzata
- Ci scusiamo per il disturbo ma Liam si trova qui? Non è in casa – chiese il padre
- Certo, accomodatevi pure – li feci entrare
- Mamma? Papà? Che ci fate qui? – chiese Liam sbucando alle mie spalle
- Oh Liam, ti stavamo cercando! –
Arrivarono subito anche mia madre e Jay che, dopo essersi presentate, iniziarono a chiacchierare amorevolmente.
C’era decisamente troppa confusione per i miei gusti ed io ero decisamente troppo imbarazzata per la strana situazione in cui mi ritrovavo.
- Che ne dite di rimanere a cena con noi? Io e Jay abbiamo esagerato con le porzioni –
- Oddio – mormorai sconvolta prima di sparire in cucina. Non poteva essere più imbarazzante di così.
- Sei bellissima quando arrossisci – Liam mi abbracciò da dietro lasciandomi un bacio sul collo.
- E tu sei bellissimo sempre – mi girai allacciando le mani intorno al suo collo prima di baciarlo.
Qualcuno si schiarì la voce – Non nella mia cucina –
Ci staccammo subito spaventati – Mamma! – urlai ancora più rossa di prima mentre Liam si grattava la testa imbarazzato.
- Allora, non avete niente da raccontarci voi due? – chiese la mamma di Liam sorridendo.
Non ci potevo credere, quella cena stava diventando un incubo ancora prima di iniziare.
Dietro, gli altri tre che ritenevo essere i miei migliori amici, ci prendevano in giro facendo finta di baciarsi.
Li fulminai con lo sguardo prima i lasciare una pacca sulla spalla di Liam – A te l’onore –
 

 
Finalmente la giornata era terminata. Dopo l’imbarazzante racconto racconto di Liam e qualche battutina di quei tre, la serata era continuata per il meglio.
I genitori di Liam erano persone fantastiche e fortunatamente non mi odiavano. O almeno non ancora.
Continuai a sorridere felice al soffitto di camera mia fino a quando un rumore non interuppe i miei pensieri. Svogliatamente mi alzai dal letto e andai ad aprire la finestra.
- Devi smetterla di entrare dal balcone – dissi prima di tornare sul mio letto
- Com’è che se lo fa Romeo piangi dall’emozione e se lo faccio io mi critichi? – si sdraiò accanto a me
– Perché Romeo è Romeo –
Sbuffò – E io sono Liam Payne –
Alzai gli occhi al cielo – Allora mettiamola così: Romeo è il personaggio di un libro e non c’è neanche una possibilità su un milione che si rompa l’osso del collo –
Si aprì in un sorriso smagliante – Quindi ti preoccupi per me? –
-Tantissimo – lo presi in giro
Lui fece finta di niente – Stavi andando a dormire? –
- No, non ho sonno –
- E come mai? – sorrise girandosi verso di me
- Perché vorrei che questa giornata non finisse mai –
Si tirò su poggiandosi su un gomito per lasciarmi un piccolo bacio e poggiare la fronte contro la mia
- E’ stato tutto perfetto – sussurrò
- Oh sì, penso di piacere ai tuoi –
Ridacchiò – Lo sai che non intendevo questo –
Lo spinsi di lato facendolo ricadere al mio fianco – Scemo – risi con lui
Mi attirò a se circondandomi le spalle con il braccio. Mi adagiai contro il suo petto e il silenzio ci avvolse.
Non era un silenzio imbarazzante di quelli nel quale non sai cosa dire o fare e fai finta di niente aspettando che sia l’altro a fare la prima mossa. Il nostro silenzio era del tutto casuale. Entrambi stavamo pensando con un sorriso alla giornata trascorsa sperando che quelle a venire fossero state tutte così.
- Liam? – lo chiamai
- Mmh? – rispose forse svegliandosi dal suo stato di dormiveglia
- Ci sarai domani mattina? –
- Ci sarò tutte le mattine, Ely – rispose stringendomi più forte a sé. Sorrisi contro il suo petto. Non potevo desiderare risposta migliore.
- Ti amo – riuscii a sussurrare prima di cadere in un sonno profondo.
 

 

Ehi! Allora, non so da dove iniziare.. Potrei scusarmi all’infinito per non aver aggiornato per nove mesi, NOVE! Potrei continuare elencandovi tutti i motivi strettamente personali per cui non l’ho fatto, ma non mi va di annoiarvi con i miei problemi.. La verità è che le parole in questo caso non bastano per farmi perdonare. Perché è così, sono imperdonabile! Mi dispiace tantissimo avervi deluso, lo giuro non era mia intenzione.
In ogni caso ecco a voi l’ultimo capitolo! Non mi sembra vero che sia finita, spero che la storia vi sia piaciuta così com’è piaciuta a me…
Ringrazio infinitamente Pao (Pao_Payne99) per avermi convinta a mettere l’ultimo capitolo e mi scuso veramente con quelle ragazze che mi hanno scritto su twitter per aver aspettato così tanto. Scusate davvero! Purtroppo non ricordo i vostri nomi perché ho la memoria cort, sono un caso perso :)

Spero di sentirvi, mi dispiacerebbe davvero se foste arrabbiate/deluse o addirittura vi foste dimenticate di me! Ahahah logicamente non mi aspetto niente, sono imperdonabile!

Vi chiedo scusa per l’ultima volta! E’ stato bellissimo ricevere tutte le vostre magnifiche recensioni, siete tutte splendide e devo qualcosa a tutte voi!
Buone vacanze bellezze! (Ah com’è andata la scuola? :))
Un bacione enorme,
E. <3


P.s.: Ci tenevo a ringraziare per l’ennesima volta la mia Salvia che, anche se magari non leggerà mai questo capitolo, mi sopporta ogni santissimo giorno con i miei mesaggi infiniti e squilibri mentali. Ti voglio bene patata <3

  
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