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Autore: Lys3    22/06/2013    3 recensioni
Come sono arrivati Cato e Clove a rappresentare il Distretto 2? E cosa è accaduto loro nell'Arena? Questa è la storia di due ragazzi che volevano rendere fiero il proprio Distretto, due ragazzi che pensavano di vincere i 74esimi Hunger Games.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cato, Clove, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 – E’ questo il tuo sogno, Clove?



Trascorremmo l’intero pomeriggio nelle nostre stanze a osservare tutte le decorazioni e le tecnologie di Capitol City. La sera, poco prima di cena, Previus mi venne a chiamare e ci riunimmo tutti insieme in una stanza con un televisore per assistere alla Mietitura in tutti gli altri Distretti.
Con noi c’erano anche i nostri mentori, Enobaria e Brutus, e Previus che non faceva altro che fare stupidi commenti ai quali nessuno prestava attenzione.
Quella sera io e Clove ci scambiammo un primo, vero sguardo. Non l’avevo mai guardata negli occhi e non avevo mai notato le piccole lentiggini attorno al naso. Quella sera indossava un vestito nero e argento e aveva i capelli sciolti, lasciati cadere su una solo spalla. Per la prima volta pensai che era davvero carina. Le sorrisi e lei ricambiò, sedendosi accanto a me su un divanetto.
Si iniziò dal Distretto 1, dove si era offerto volontario un ragazzo dal fisico atletico. Si chiamava Marvel. “Per essersi offerto volontario si vede che deve essere abbastanza bravo” commentai. “Penso che sarebbe il caso di proporgli un’alleanza.”
“Non sembra il massimo a primo impatto. Ha l’aria di uno mediocre. Osservalo negli allenamenti e parlaci un po’, se conviene alleatevi” rispose Brutus.
La ragazza del Distretto 1, invece, come qualità sembrava avere solo la bellezza. Non si era offerta volontaria, ma era stata scelta e nessuno aveva preso il suo posto. Nessuno fece un commento su di lei.
Vedemmo le immagini del Distretto 2. Io e Clove sembravamo assolutamente fantastici. Testardi, forti, audaci e pronti a tutto pur di vincere. E’ la giusta immagine che dovevamo avere.
I Distretti 3 e 4 erano poco interessanti. I ragazzi e le ragazze sembravano degli incapaci, senza contare che erano molto giovani. La stessa cosa vale per quelli del 5, 6, 7, 8, 9 e 10. Erano personaggi neutri, incapaci di trasmettere qualcosa.
“Osservate questi tributi negli allenamenti e scoprite se hanno qualità che possono tornarvi utili” disse Enobaria, come se mi stesse leggendo nella mente.
Il Distretto 11 offriva solo una ragazzina dall’aria innocua, ma il Tributo maschio era imponente e era sicuramente dotato di molta forza. Si chiamava Thresh. Ma nessuno parlava di fare un’alleanza con lui. Si sa che i Distretti più poveri non vedono di buon occhio quelli più ricchi, come se fossimo noi la causa dei loro mali.
Il Distretto 12 ci sorprese tutti. Per la prima volta nella storia degli Hunger Games c’era un volontario: una ragazza si offrì di sostituire la sorella. Non sembrava un pericolo. Dopo essere salita sul palco non fece altro che guardarsi intorno con aria imbambolata. Nemmeno il ragazzo sembrava un granché.
“Tenete d’occhio la ragazza del 12. Potrebbe riservare delle sorprese” suggerì Brutus.
Non vedevo proprio cosa potesse riservare una come lei, ma mai dire mai.
“La ucciderò io.” Furono le prime parole di Clove in quella serata e lasciarono tutti sorpresi. Lei si voltò a guardarci e continuò: “Voglio essere io a ucciderla. La farò fuori con le mie mani.”
Nessuno ebbe niente da obiettare.

Cenammo tutti insieme ed io e Clove venimmo congedati. Mentre ci dirigevamo nelle nostre stanze in silenzio, la bloccai con un braccio e la costrinsi a voltarsi verso di me: “Naturalmente voglio anche te come alleata.”
Lei sorrise. Un sorriso scaltro e presuntuoso. “Potrei farti comodo.”
Risi. Forse non sapeva che era davvero una delle risorse che avrebbero potuto tornami più utili: vedendola negli addestramenti avevo notato che aveva un ottimo senso dell’orientamento, era veloce, furba, forte per essere una ragazza ed era una maga dei coltelli.
Ma il mio sorriso si spense mentre la osservavo bene. Perché una ragazza bella come lei e così capace avrebbe dovuto rischiare la vita? “Posso parlarti?” Fece cenno di sì col capo, mentre la sua espressione ritornava seria. “Vieni nella mia stanza.”
Mi seguì all’interno, mi chiusi la porta alle spalle, lei si sedette sul letto, sospirai e alla fine gettai tutto fuori d’un fiato: “E’ questo il tuo sogno, Clove?” La mia domanda sembrò sconvolgerla. Mi guardava perplessa, come se avessi chiesto la cosa più sciocca del mondo, così continuo: “Davvero vuoi rischiare la vita negli Hunger Games? Sei bravissima, ma credi sia necessario?”
“Sì, lo è” rispose secca. La guardai, senza sapere cosa dire. Passarono lunghi istanti di silenzio imbarazzante. “Tu non capisci, Cato. Io sono stata cresciuta per questo, io sono nata per questo. Tu e la tua famiglia la ritenete una questione d’onore, ma io no. Voi non avete nessun problema economico, ma in un Distretto così ricco i miei faticano ad andare avanti ed emergere. Sono arrivati al punto di non poter fare più sacrifici. Da anni sono sull’orlo del lastrico. Per questo, dopo mia sorella, devo tentare anch’io.”

Sua sorella. L’avevo quasi dimenticata.

Marybeth era la sorella di Clove, che quattro anni fa si offrì volontaria, all’età di diciotto anni, come Tributo per gli Hunger Games. Nessuno aveva mai visto una ragazza destreggiare così bene una spada, tutti credevano che ce l’avrebbe fatta. Ma un giorno prima della fine, quando l’alleanza dei Favoriti si era sciolta e lei si era ritrovata da sola, mentre era intenta a scappare da alcuni ibridi dalla forma di ragni giganti velenosi, aveva incontrato un altro Tributo, del Distretto 8. La lotta tra i due fu avvincente, ma nessuno dei due riusciva a prevalere. Nel frattempo i ragni li avevano accerchiati e li stavano mordendo e uccidendo col loro veleno. A nulla valsero le richieste di Marybeth di terminare quell’incontro per sottrarsi agli ibridi, il Tributo dell’8 volle continuare. La loro morte fu atroce: le membra sconquassate dalla lotta, i morsi gonfi e lividi dei ragni, e l’agonia dei loro lamenti che durò ore.

Mentre io ripercorrevo la sventurata vicenda nella mia mente, doveva averlo fatto anche Clove che ora aveva gli occhi lucidi e stava correndo via. La fermai un attimo prima che mi sbattesse la porta in faccia: “Clove, scusami. Lo dicevo solo perché penso che tu sia una ragazza fantastica e perché ho paura che ti possa accadere qualcosa nell’Arena.” Le mie parole furono inutili. Con gli occhi gonfi e rossi sbatté la porta con tutta la rabbia che aveva in corpo.
Tornai nella mia stanza con un pensiero fisso: Marybeth era cresciuta per vincere gli Hunger Games, ma era morta; e se anche Clove fosse cresciuta con questa aspettativa ma anche a lei sarebbe toccata la stessa sorte?


Buongiorno a tutti ^^ Ieri sera a causa dell'insonnia ho scritto il terzo capitolo, anche se non lo avevo ancora progettato. E' venuto un po' più lungo del previsto, ma mi sermbrava stupido fare un capitolo per parlare solo della Mietitura negli altri Distretti. Spero vi piaccia! Mi farebbe piacere che qualcuno di voi lasciasse una recensione per dirmi cosa ne pensa. Grazie a tutti, a presto!
  
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