Le
parole che non ti ho detto
Tredicesimo
capitolo:
-
Zayn?-
Brontolò
quando una mano continuò a scuotergli il braccio,
Harry sapeva benissimo che odiava essere svegliato ma continuava ad
insistere
nonostante tutto.
-
Ti ho fatto le frittelle che ti piacciono tanto.- si
raggomitolò ancora di più contro al materasso
strizzando gli occhi e sperando
di potersi così riaddormentare. - E te le ho anche portate
qui in camera, non
sono un bravo amico?- scosse la testa contro alla superficie morbida
respirando
subito dopo in un profumo che non aveva mai sentito ma che non gli era
del
tutto estraneo.
Sorrise
stringendo le dita attorno alla stoffa del lenzuolo,
o almeno così pensava, e rispose tenendo il viso premuto
contro alla cosa da cui proveniva
quell’odore
particolare. - Voglio dormire, Harry. Lasciami dormire. Poi faccio
tutto quello
che vuoi.-
-
Molto più comodo il letto oggi, vero?- non badò
al
divertimento nella voce dell’amico e annuì contro
a quello che credeva fosse il
cuscino.
-
Sentito, Liam? Sei più comodo del letto.- inarcò
un sopracciglio
confuso tenendo comunque gli occhi chiusi.
-
Cosa c’entra ora L..- tentò di parlare venendo
interrotto
sempre da Harry
-
Zayn non vuole dormire nel letto, non è così Zay?
- si
strinse ancora di più contro al profumo e sbuffò
sentendo un dito pizzicargli
la guancia. - Vuole dormire stretto stretto al suo ragazzo. Come sei
carino
così tutto abbracciato a lui.-
-
Smet..-
-
Non sono il suo ragazzo.- sentì la cosa
sotto di lui vibrare al ritmo con le parole, spalancò gli
occhi staccandosi un po’ e accorgendosi così che
Harry non scherzava per nulla.
Non
era più sdraiato accanto
a Liam ma sopra di lui: con una gamba gli circondava il
fianco, il viso era
premuto contro al suo petto, con una mano stringeva la stoffa della
maglietta
mentre l’altra era appoggiata sul cuscino, le dita che
sfioravano quei capelli
marroni che non riusciva a smettere di toccare.
E
fortunatamente non era eccitato perché quella parte del
suo corpo era completamente schiacciata contro alla gamba di Liam.
Le
cose si sarebbero fatte ancora più imbarazzanti con
un’erezione da spiegare.
-
Il mio amico Zayn sembra pensarla diversamente da..- si
allontanò di colpo cadendo quasi dal letto, non fosse stato
per Liam che gli
circondò la vita appoggiando le mani contro alla sua
schiena. Perché
all’improvviso aveva incredibilmente caldo? Quei palmi
appoggiati sulla sua
maglietta emettevano troppo calore.
Sollevò
timidamente il viso incontrando gli occhi di Liam a
metà strada. Da quella distanza erano così
intensi che gli veniva voglia di baciarlo.
Arrossì immediatamente al solo
pensiero e si sedette riuscendo a mettere più spazio tra
loro e, soprattutto, a
liberarsi di quella braccia che lo stringevano.
Si
schiarì la gola fingendo una calma che non aveva, dentro
di lui era tutto un vortice di pensieri che andava dal “cosa devo fare, devo scusarmi, come faccio a
scusarmi” al “Liam
la mattina è ancora più bello”.
-
.. Louis ma non volevo disturbarti quindi..- non stava
seguendo per nulla il discorso di Harry, era troppo concentrato a
guardare la
mano di Liam accanto alla sua, le loro due tonalità
risaltavano così bene
insieme che avrebbe voluto stringerla per vedere di più il
contrasto.
-..
sempre così la mattina, credimi. E questo non è
ancora
niente, ci son quelle volte in cui fissa il muro e..-
Strinse
i denti sul labbro inferiore per non far notare il
sorriso quando si ricordò che quella mano l’aveva
stretta la sera prima, e Liam
non l’aveva lasciata neppure quando si era addormentato.
-
Zayn?- sbatté velocemente le palpebre scuotendo il
capo, quando
ritornò in sé due persone
lo fissavano in attesa.
-
Liam stava dicendo che dovrebbe tornare a casa quindi..-
-
sì, sì..giusto..certo..- iniziò a
straparlare alzandosi
dal letto e muovendo le mani sui pantaloni non sapendo bene cosa fare.
-
Zayn? Dove hai messo i vestiti di Liam? Sei tu che..-
-
ah, sì.. è vero.. sono..sono nella lavatrice
ma..ci sono
quelli dell’altra volta..e..- evitò di guardare
Harry e si concentrò su Liam
che era arrossito come lui. -..non sapevo come fare a portarteli visto
che non
so nemmeno dove abiti..- si tenne occupato a cercare
nell’armadio i vestiti di
Liam, consapevole di avere due paia di occhi puntati sulla schiena.
-
Ecco, tieni.- gli porse il paio di pantaloni e la
maglietta arrossendo ancora di più quando l’altro
li prese sfiorandogli
accidentalmente le dita.
-
Vado a cambiarmi e poi.. vado.- Zayn annuì non sapendo
cos’altro fare e fissò la schiena di Liam che si
allontanava dal letto ed
usciva dalla camera.
-
Hai tenuto i suoi vestiti nell’armadio?- si buttò
a peso
morto sul letto nascondendo la testa nel cuscino, il profumo di Liam
che ormai
era ovunque. - Ci mancava solo che ti facevi trovare con quelli
addosso.-
All’ultima
frase di Harry seguì il silenzio e Zayn arrossì
ancora di più desiderando solo di sprofondare nel materasso.
-
Ti prego dimmi che non li hai indossati sul serio.-
-
N-non è che.. non li ho tenuti per molto.- riuscì
a
spiegare dopo qualche minuto sentendo la risata di Harry alle sue
spalle.
-
Erano comodi, va bene?- si alzò di scatto cercando di fare
valere la sua opinione. - Ed avevano anche un buon profumo.- concluse
sollevando
il mento.
-
Hai dormito bene, eh?-
Non
ci pensò due volte, prese il cuscino e lo lanciò
contro
al riccio che scoppiò di nuovo a ridere.
Liam
si era cambiato in fretta, aveva salutato velocemente
Zayn ringraziandolo altre mille volte ed aveva rifiutato la colazione,
che dal
profumo doveva essere squisita. Ma l’unica cosa che voleva
fare era tornare a
casa, perché più tempo passava fuori
più l’agonia si prolungava. Ed era molto
meglio per tutti non rimandare troppo, non aveva la forza di
un’altra discussione
con suo padre che gli ricordava quando fosse inutile sprecare i suoi
anni nella
facoltà di musica.
Non
era però riuscito ad evitare di farsi accompagnare fin
sotto casa da quell’Harry che non aveva fatto altro che
insinuare cose. Ma era
troppo stanco per rispondere o per negare ed aveva quindi fatto tutta
la strada
chiuso nel suo silenzio.
Lo
salutò un’ultima volta e lo ringraziò
sinceramente,
poteva anche non sopportarlo per il legame che aveva con Zayn ma si era
comunque dimostrato una persona con un gran cuore.
Non
solo non l’aveva abbandonato in quel parco, come gli
aveva più volte chiesto, ma ora l’aveva
accompagnato fin sotto casa nonostante
abitasse dall’altra parte della città.
-
Liam!- si voltò con la mano sul cancellino pronto ad
entrare in quella casa e a difendere ancora una volta le sue scelte. -
Cerca di
non cacciarti nei guai ora o Zayn non me lo perdona.- Harry
gli fece l’occhiolino e lui sorrise
salutandolo ancora una volta.
Prese
un respiro e percorse a grandi passi il viale. Aprì la
porta, si voltò un’ultima volta verso
l’altro ragazzo ed entrò.
-..fuori
e noi non sappiamo nemmeno dove sia!- le urla di
sua mamma venivano dalla cucina. Non aveva bisogno di controllare per
capire
che stava discutendo ancora con suo padre per colpa sua.
-
Se non riesce ad accettare le mie opinioni come credi
potrà accettare..- e suo padre, ovviamente, era calmo.
Sempre così dannatamente
sicuro di sé.
-Liam?-
Non
prestò più attenzione al discorso che stava
avvenendo
nella cucina perché si trovò davanti due occhioni
azzurri che lo fissavano
incerti.
-
Matthew.- si piegò sulle ginocchia per poter essere al suo
stesso livello e gli scompigliò i capelli. - allora? ti sei
divertito con John?
Scommetto che non avete dormito tutta la notte per giocare con quel
nuovo
videogioco.-
-
Dove sei stato?- sbatté per un attimo gli occhi quando
vide il fratello, braccia incrociate, che lo fissava con
un’espressione seria.
-
D-Da Louis?- tentennò mentre una parte di lui
s’innervosiva a dover dare spiegazioni ad un bambino.
-
Lo sai che la mamma ha pianto tutto il giorno per colpa
tua? La mamma piange sempre per colpa tua.-
-
Dì a mamma e papà che sono tornato.- disse
solamente Liam
rialzandosi ed incamminandosi verso la camera.
-
Papà dice che non meriti nemmeno una lacrima di mamma.-
Si
bloccò sui suoi passi sospirando un -Lo so.- e poi si
chiuse la porta alle spalle buttandosi nel letto, il profumo di menta
che gli
era rimasto sottopelle come un marchio.
Angolo
Shine:
Come
sempre, son qui.
In
questo capitolo avete il solito fluff, ma non sono
riuscita ad evitare l’angst della fine.
Non
odiatemi, vi prego.
Vi
dico subito, per farmi perdonare, che nel prossimo Zayn
va a casa di Liam çmç
A
mercoledì, grazie a tutti quanti.