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Autore: Pandacoffee    22/06/2013    2 recensioni
Larry - Ziam
Louis ha una ragazza e due problemi: ama Harry ma non vuole fare outing.
Harry ama Louis ed ha un solo problema, giusto un dettaglio: vuole fare outing ma Louis no.
Poi c’è Zayn che ha una ragazza e un problema: Liam.
Liam, a sua volta, una ragazza ce l’ha e potrebbe vivere felicemente se il suo problema non fosse Zayn Malik e la sua malsana voglia di introdurre Ziam in ogni discorso.
Niall infine non può dirsi fortunato. Non ha una ragazza e ha quattro problemi: Louis, Harry, Liam e Zayn.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Per il momento il problema principale era uno, ed uno soltanto: come introdurre l’argomento?
Liam li osservava seduto sul divanetto della sala prove.  Zayn e Niall stavano spiegando al tizio con la telecamera il modo in cui si procedeva per registrare una nuova canzone. Questi annuiva ma in realtà non sembrava affatto interessato. Aveva avuto il permesso di passare un po’ di tempo in compagnia dei ragazzi e filmare una loro giornata tipo. Era il cameraman di una delle più importanti tv inglesi. Il tizio con il microfono annuiva, accanto al proprio collega, con molta più convinzione e ogni tanto lanciava occhiate cariche di sospetto a Louis e Harry.
I due, dal canto loro, se ne stavano seduti dai lati opposti di un tavolino apparentemente interessati alla piccola intervista di Zayn e Niall.
Liam, che osserva tutti e tutto non poté fare a meno di notare come i piedi di Harry e Louis fossero troppo vicini. Ogni tanto si davano qualche piccolo calcetto, sorridevano in modo scemo e trattenevano una risata, come ci fosse qualcosa di realmente esilarante in tutta la faccenda.
Liam sperava davvero l’intervistatore non se ne accorgesse.
“Molto bene” disse invece questi incamminandosi verso Harry e Louis “molto bene” ripeté a pochi passi da loro.
Oh merda, pensò distintamente Liam mettendosi in piedi.
“E voi avete qualcosa da dire?” domandò l’intervistatore. Il cameraman si avvicinò a sua volta.
“A che riguardo?” chiese Harry. L’immagine dell’innocenza.
“Beh, riguardo a cosa fate di solito quando venite qui” sorrise l’intervistatore indicando l’intera sala.
“Registriamo canzoni” disse Louis. Il tono era tutt’altro che amichevole.
L’intervistatore, regolando anch’egli il proprio tono di voce fece cenno al cameraman di abbassare la telecamera e questi obbedì.
“La spengo?” domandò guardandosi intorno.
“Si” gli disse il collega che poi, rivolto a Harry e Louis continuò.
“Avrebbe potuto andarvi peggio” sorrideva ma era tutt’altro che innocua come discussione “mi sto impegnando a non domandare niente di strano, ma voi almeno collaborate”.
“Di strano?” domandò Liam dall’altro lato della sala “cosa intende?”.
L’intervistatore, parve trovare la domanda di Liam davvero stupida tant’è che non rispose. Indicò Harry e poi Louis e disse soltanto “secondo te?”.
Poi sorrise, quasi in modo paterno, come prima di una predica.
“Sentite, poi la smettiamo e continuiamo con l’intervista” iniziò “a me non frega niente di quello che fate nella vostra vita privata, nemmeno di quello che fate di lavoro a dire il vero, ma almeno abbiate la decenza di piantarla di sbuffare se qualcuno vi chiede un’intervista, o di stupirvi se la gente vi chiede chi è Larry, o Ziam o chi altro”.
Ziam? Pensò tra sé e sé Liam. Poi guardò Zayn che quasi con disgusto sembrava essersi appena reso conto di essere l’unico ad avere una Z nel nome, contraccambiò l’occhiata di Liam mentre questi giungeva alla conclusione di essere il solo ad avere un nome terminante in –iam.
Cercarono di sorridersi mentre Niall analizzava la frase “o chi altro” dell’intervistatore.
Fu Harry a sciogliere il silenzio.
“Non sono le vostre domande a darci fastidio” disse “sono più che altro le risposte che siamo costretti a darvi che iniziano a starci strette”.
Oh porca puttana, pensarono gli altri quattro all’unisono e sembrò pensarlo anche il cameraman che tormentava dubbioso il tasto di accensione della telecamera.
“Sono gay” disse infine Harry abbandonandosi poi contro lo schienale della sedia.
Nemmeno un dissennatore, quelli che svolazzano in giro nella saga Harry Potter, avrebbe potuto portare più gelo nella sala. Erano tutti immobili, pietrificati. Nessuno sarebbe stato in grado di distinguere le loro statue di cera di Madame Tussauds dai loro corpi in carne ed ossa.
“...lo dice per scherzo, è tipo una sfida, per vedere come reagivate” disse Liam ad un tratto, ridendo nervoso.
“Volevate sapere cosa facciamo in sala di registrazione no?” si intromise Zayn “ecco, diciamo cose false, falsissime, sempre”.
L’intervistatore non aveva mai tolto gli occhi da Harry.
“Perché lo hai detto?” chiese questi al più piccolo “perché?”
“Perché mi andava. Devo sempre avere una ragione per tutto?” domandò scocciato Harry.
Louis probabilmente era morto. Se lo aveste chiesto a lui vi avrebbe risposto di si, che era sicuramente morto e che tra l’altro era finito all’inferno o in un terribile incubo.
“E se la telecamera fosse accesa?” domandò questi avvicinando il microfono a Harry.
“O lo spero vivamente” disse lui alzandosi in piedi e stiracchiandosi “lo è?” chiese poi in un largo e pacato sorriso.
“NO è spenta” disse Liam “vero?” chiese poi rivolto al cameraman, che gli bisbigliò un no di risposta.
“Ah” riuscì solo a dire Liam.
“Beh” si alzò Niall “allora devo dire una cosa anche io”.
E adesso che diamine vuole pure Niall, sembrò pensare Zayn  che non sapeva più dove guardare.
“Sono gay anche io” disse infine il biondo, sorridendo “lo sono” sorrise alla telecamera.
“Niall” iniziò Zayn “per favore non dire stronzate, non ne abbiamo bisogno”.
Il cameraman e l’intervistatore invece trovarono la cosa estremamente interessante.
Louis, disperato, guardò la finestra e notò con piacere che le persiane, lì, erano spalancate. Oh, che bello, pensò, poteva suicidarsi, se non era già morto di infarto. Si portò una mano al cuore, come a voler essere certo di essere davvero in vita.
E proprio mentre osservava con orrore che il suo cuore ancora pulsava, sentì Liam dire:
“Si, si sono gay anche io”.
Non solo non era morto, non solo non era all’inferno, era finito ad una strana versione del Gay Pride.
“Anche io” disse Zayn alzandosi in piedi, ma la sua espressione era tutt’altro che convinta.
Louis si guardò intorno. Era diventato l’attrazione principale di un qualche parco divertimento?
Perché cazzo lo guardavano tutti. Tutti tranne Harry, che osservava, anche lui perplesso, i suoi tra compagni di band.
“No” disse poi Harry con uno strano imbarazzo nella voce “loro non lo sono” sorrise quasi a scusarsi di qualcosa.
“Come no?” disse Niall “ma certo che lo siamo”. Il cameraman sembrava davvero disorientato, chi doveva inquadrare?
L’intervistatore lasciò pendere inerte il microfono lungo un fianco.
“Qualcuno vuole spiegarmi cosa sta accadendo?” chiese poi guardandosi intorno.
Louis per la prima volta lo guardò con simpatia, si stava domandando esattamente la stessa cosa.
Fu Liam a parlare.
“Ecco si”, iniziò schiarendosi la voce “visto che per voi sembra essere così importante il nostro orientamento sessuale, abbiamo deciso di darvi uno scoop falso, qualcosa di cui parlare, non siete contenti?”.
Niall annuì convinto “esatto, voleva essere un messaggio il nostro” sorrise poi rivolto a Zayn “no?”.
Zayn annuì indeciso, non sapeva se gli andava di piangere, ridere o fumare. Forse di piangere e fumare.
Tutti osservarono con apprensione Harry.
“Come no...” disse lasciandosi ricadere sulla sedia, accanto a quel che restava di Louis “come no” ripeté guardandolo.
L’intervistatore si passò una mano sul viso e poi sembrò cercare qualcosa di sensato da dire.
Sospirò.
“Sentite” disse posando una mano sulla spalla del cameraman che abbassò la telecamera “che ne dite di rimandare a domani l’entusiasmante intervista sulla vostra giornata tipo?”.
Liam provò a replicare.
“NO” si intromise invece l’intervistatore “per oggi ne ho davvero abbastanza, non voglio nemmeno provare a farvi altre domande, ok?”.
Si chinò a raccogliere la propria borsa e qualche foglio abbandonato sul tavolo lì accanto.
“Fate ciò che volete, dite a Jason che l’intervista è rimandata e...” sospirò stancamente “schiaritevi le idee”.
Così dicendo si avviò alla porta seguito dal cameraman che li salutò con un gesto della mano.
La porta si chiuse.
 
“Siete tutti scemi?” domandò Louis.
“E’ il tuo ragazzo che è scemo” gli rispose Zayn mettendosi una sigaretta dietro l’orecchio. Ne aveva davvero abbastanza. Aveva bisogno di aria, di nicotina e di stare da solo.
“Chi?” chiese fintamente divertito Louis “lui?” indicò Harry, “lui non è più nessuno per quanto mi riguarda” disse infine.
Harry non disse nulla, si limitò a sbuffare.
“Ragazzi, per favore” iniziò Niall “per favore, ci stiamo giocando la nostra carriera, cerchiamo di restare lucidi”.
Fu abbastanza anche per Harry.
“Ah certo, la carriera” disse ironico.
“Si Harry, la carriera” si intromise Liam “e tu sei soltanto un egoista. Nessuno di noi ha esitato ad aiutarti, ma chissà per quale ragione a te non importa degli altri”.
Zayn si mosse verso la porta.
“Sentite a me non frega davvero niente, fate ciò che volete ma quello domani torna per l’intervista, vediamo di non replicare” poi, rivolto a Liam e Niall “lasciateli soli, che devono chiarirsi le idee”
“Come ti ho già detto io non ho più nulla da dire ad Harry, può fare quello che vuole, con me ha chiuso” rispose Louis avviandosi alla porta.
“Si? Posso dire e fare quello che voglio, Louis?” gli domandò Harry sciogliendo la posizione e mettendosi in piedi “in effetti sono certo che se facessi outing da solo nessuno collegherebbe mai anche il tuo nome”.
“Beh sbaglierebbero se lo collegassero, sei single...da questo preciso istante” sorrise Louis, prima di uscire dalla stanza.
 
  
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