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Autore: Zarry_Lou    23/06/2013    7 recensioni
Annabelle e Evan vivranno una bellissima, proibitissima storia d'amore tra bugie, divieti e paure.
Proibita, perchè? C'è un piccolo particolare grazie a cui potrete scoprirlo e se leggerete la storia lo saprete.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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E COSI’ TUTTO INIZIA..



-Annabelle! Ragazze! Svegliatevi, è tardissimo!
-Mmm… no mamma ancora cinque minuti. – Ma sono io che parlo? Mm probabilmente si ma chi se ne frega…
-Annabelle! Alzati da quel letto subito! E no, non sono tua madre, sono Vikky, terra chiama Annabelle, ci sei? Ragazze su, svegliatevi anche voi, ho capito che ieri sera abbiamo fatto tardi ma c’è scuola!
-Sempre la solita guastafeste- bisbiglia Briana… o forse è stata Gwen…
-Su dai, non siete curiose di sapere chi sarà il nuovo professore? Dicono che sia giovane.. e carino..
-Carino?!- Briana salta dal letto e si precipita verso il suo armadio: - Questo… o questo?
-Jeans e top, ti stanno meglio… e stai andando a scuola, non in un night club!- La rimprovera Gwen.
Dopo varie storie riescono a farmi lasciare il mio fidanz…em, il mio letto e così sono costretta a prepararmi. Non ho proprio voglia di andare a scuola, specialmente in questo periodo. L’ideale sarebbe: divano, gelato al caramello, coperta e “The Hunger Games” che si, non c’entra niente con l’amore ma rispecchia il mio modo di sentirmi in questi giorni: rinchiusa in un arena, dove io sono un tributo che cerca di salvarsi e il destino lo stratega del mio gioco. Mi sento in gabbia, obbligata ad andare a scuola senza poter cercare Evan, senza poterlo rivedere, riabbracciare, toccare, baciare… Oh, Evan, che fine hai fatto?..
Ed ecco qua che in un batter d’occhio siamo a scuola. Dio che fastidio! Voglio andarmene. Lo faccio… lo sto per fare… no, non posso tradire i miei genitori, loro sanno che sono qui, sarebbe come mentirgli, io non so mentire, sudo e lo stomaco brucia quando mento, se ne accorgerebbero subito. Basta, entro. Prima ora… bene, matematica! La notizia migliore di tutta la giornata. Poi ho lettere, finalmente Mr. Fisher svelerà la sua identità e tutti qui dentro smetteranno di parlarne!
-Oh, Annabelle!
-Si, Mr. Ride, ho l’ora con lei adesso.
-Si, lo so, solo che dovresti portare questo pacco a tua madre. Non so perché ma il corriere che consegna a scuola l’ha lasciato in sala docenti incustodito e ho pensato bene di darlo a tua madre ma non l’ho ancora vista. Vedi, qui c’è il suo nome.
-Strano, sarebbe dovuta tornare oggi a lavoro..
-Beh si, forse ha la seconda ora. Grazie Annabelle, ci vediamo dentro.
-Si figuri professore.
Mia madre non ha la seconda ora, ha la prima. Che le è successo?
DRIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN
Ok, ci penserò dopo le lezioni, meglio entrare in classe.
Nuovo anno uguale nuovo programma di matematica. Nuovo programma di matematica uguale più divertimento per Ann. Bene, adesso che l’ora è finita, mi tocca andare nell’aula di lettere, il mio incubo peggiore. Beh, a dire la verità  mi piace sia leggere che scrivere, forse è stato il professor Wilson a farmi odiare la materia con i suoi modi bruschi e brutali.
Entro in classe e alla lavagna c’è un ragazzo di spalle che sta scrivendo: Mr. Evan Fisher… Evan… L’ho detto che il destino mi fa brutti scherzi… prendo posto, seconda fila dalla parte della finestra, al centro della classe. Poso la borsa, mi siedo e aspetto che il nuovo professore si giri. Ecco, finalmente… oh, ma.. quello sguardo, quegli occhi, quei colori… sono i MIEI colori…quelli del MIO Evan, non di Mr. Fisher…E finalmente il suo sguardo smette di vagare per tutta l’aula e incontra il mio… all’inizio è tranquillo, calmo… ma tempo di rendersene conto che si agita, strabuzza gli occhi e si sfrega una mano sulla guancia. Sta cominciando a sudare… sto cominciando a sudare. Benissimo, adesso sudiamo entrambi. Ho la bocca asciutta, mi sento male, mi sento svenire. Ok, adesso distolgo lo sguardo… bene, lo fa anche lui, grazie al cielo non dice niente.  Destino, fai proprio schifo ma ti ringrazio, l’ho ritrovato. Ma caspita, altro che grazie! Il MIO nuovo professore di lettere! La lezione, concentriamoci sulla lezione.
-B..bene ragazzi, piacere, io sono Evan Fisher, chiamatemi Mr. Fisher. Sarò il vostro insegnante fino alla fine di questo semestre. Spero riesca ad invogliarvi alla lettura- cammina per i banchi e a queste parole si ferma davanti al mio banco, mi guarda e aggiunge: - durante questo periodo. Vedete, la letteratura è poesia, grazie ai poeti la nostra mente viaggia in posti assurdi, magnifici, strani… pensate alla letteratura come pensate alla matematica- alza la voce pronunciando quest’ultima parola- come pensate allo spagnolo e a tutte le altre materie. Studiatela bene, non rimanete indietro, è un mondo magico.
E’ così iniziamo la lezione. Parliamo di libri in generale e finiamo di parlare delle ‘distopie’ e alzo subito la manno:- Beh, signor Fisher, io adoro due distopie principalemente: ‘The hunger games’ e ‘Divergent’.
-Oh, Annabelle, non dirmi che anche tu hai letto Divergent!
-Oh, si. È il mio libro preferito.
-Beh, per questo genere anche il mio. Sapete ragazzi, le distopie sono romanzi che trattano di tematiche molto profonde anche se spesso le protagoniste sono giovani ragazze della vostra età… DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN
Ecco, stupida campanella! Dovevi suonare proprio adesso?!
-Ragazzi, per domani portate Orgoglio e Pregiudizio, si inizierà da quello.
-Professore, mi potrebbe spiegare meglio la storia delle distopie?- le parole mi escono dalla bocca senza neanche riuscire a finire di pensare prima di dirle, stupida!
-Certo Annabelle, rimani qui se non hai altre lezioni e ne finiamo di discutere.
Tutti gli altri ragazzi se ne vanno e la porta si chiude…
-Tu hai sedici anni?!
-Beh, tu sei un professore, quanti ne avrai?! Trenta?!
-Mi fai così vecchio… ne ho ventiquat…Ma insomma, qui adesso si sta parlando di te! Come hai potuto non dirmelo?!
-Sei stato tu a venirmi a parlare! Io non lo potevo sapere che tu fossi un professore, non mi hai detto niente!
-Scusa, hai ragione, non è colpa tua..e neanche mia, non sembravi una ragazzina di sedici anni.
Ragazzina? Allora è così che adesso mi considera… -Beh, scusa. Io tolgo il disturbo, chiederò al più presto di poter cambiare corso, non ti darò più fastidio.
Prendo la borsa e cerco di aprire la porta ma lui mi ferma prima che possa toccarla e mi stringe a se in un abbraccio.
-No, dopo tutti questi giorni non posso perderti di nuovo. Ho passato le pene dell’inferno per tutto il tempo che mi sei stata lontana e adesso non ti posso lasciare andare via, ma questa è una cosa totalmente sbagliata, mi capisci?
-Si, si lo so! Ma io non riuscirei a starti lontano ormai che so che sei qui. Secondo te io come mi sono sentita?! Aspettavo tutto il giorno col cellulare in mano.
-Io ti ho chiamata…
-Avevo il terrore di una relazione a distanza…
-Adesso sono qui. E voglio correre il rischio, tutti i rischi pur di stare insieme a te Ann. E tu, tu sei pronta?
-Prontissima.
Ed ecco che finalmente, dopo giorni, ora, minuti, secondi… le sue labbra morbide e sottili sfiorano le mie. E’ il bacio più desiderato di tutta la vita.






 

*BELLEZZE*

scusate il ritardissimo e la "cortezza" del capitolo ma ho avuto pochissimo tempo T.T
Alla prossima, ma prima di continuare vorrei trovare almeno altre cinque recensioni <£ Ciaaaao :3

  
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