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Autore: Silvia_sic    23/06/2013    5 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 32

 

Per tutta la durata del viaggio non parlarono, Tony ora guidava in modo più tranquillo e rispettava tutti i segnali stradali e i limiti di velocità. Pepper se ne stava seduta affianco a lui senza nemmeno aver allacciato la cintura di sicurezza nel timore che l'uomo potesse intravedere qualcosa di insolito nel suo ventre una volta piatto. Fissava fuori dal finestrino il cielo che si stava lentamente oscurando per il calare della notte imminente, mentre una massa infinita di nuvoloni scuri si avvicinavano minacciosi. Bastò poco perchè la pioggia cominciasse a picchiettare sul vetro in goccioline finissime, diventando poi sempre più grosse e pensati nello schiantarsi al suolo.

 

Tony teneva le dita di entrambe le mani strette sul volante dell'auto, era così teso che perfino la pioggia riusciva a disturbarlo nella guida e appunto per questo ostacolo decise di guidare in maniera meno spericolata di come solitamente era abituato a fare. Di tanto in tanto lanciava delle occhiate fugaci a Pepper, scoprendola sempre nella stessa posizione ad osservare smarrita le goccioline d'acqua che scivolavano sul finestrino.

 

Stava andando bene dopotutto... Ora doveva solo arrivare a casa e parlarle. Quel discorso che aveva immaginato di farle un centinaio di volte era stato completamente resettato dalla sua mente. Se fosse dovuto per la tensione non lo sapeva, ma di certo non era una frivole dimenticanza.

 

Dopo aver seguito la scia dell'ennesima gocciolina, spostò l'attenzione al riflesso di Tony sul vetro. Lo osservò furtiva. Percependo subito alcuni cambiamenti che non aveva notato prima: i capelli erano leggermente più corti rispetto all'ultima volta che si erano parlati e solo dopo averlo fissato attentamente per un paio di secondi notò le occhiaie scure che gli macchiavano gli occhi.

 

La sua espressione in quel momento era sfinita, ma prima in quella corsia del supermercato il suo sorriso aveva cancellato ogni traccia di disperazione e rammarico.


Ci misero più tempo del dovuto per arrivare alla villa. Tony si diresse con l'auto direttamente nel laboratorio, rallentando progressivamente all'avvicinarsi alla galleria dove piccoli faretti agli spigoli inferiori si accesero al loro passaggio. L'auto frenò dolcemente al centro della modesta pista di partenza.


Pepper restò immobile a fissare quell'ambiente a lei così famigliare, non fece in tempo a pensare a qualcosa di concreto che la portiera si aprì sotto il gesto di Tony, che si fece da parte per farla passare. Lei sbatté le palpebre più volte cercando di riprendersi da quello stato di smarrimento provocato dal sorriso disarmante dell'uomo, si strinse nuovamente nella felpa bordeaux prima di mettersi in piedi e seguire Tony che aveva cominciato a farle strada.


La voce di Jarvis la fece sussultare. -È un piacere rivederla, miss Potts.-

 

-È un piacere anche per me.- rispose spontaneamente, sorridendo per il carattere così ben educato dell'AI della casa. Cominciò a guardarsi intorno e immediatamente notò il gran numero di schermi intorno alla scrivania che rivelavano una mappa con un puntino rosso lampeggiante e in altri dei fotogrammi di se stessa in quel supermercato dove minuti prima stava tranquillamente passeggiando. Si allarmò alla vista di quelle foto, terrorizzata che si potesse vedere qualcosa di insolito, che lei tentava di nascondere. Si tranquillizzò quando scoprì che tutte le immagini si focalizzavano maggiormente sul suo viso. -Allora è così che mi ha trovato?- constatò voltandosi verso Tony che, avvicinato al bancone del bar, alzò di scatto il capo.


-Ah... ehm... sì... più o meno ho usato tutto ciò che era a mia disposizione. Alla fine ce l'ho fatta.- affermò mentre un sorriso colmo di gioia gli invadeva il volto, facendo scomparire temporaneamente i segni prova di quello che aveva passato. Pepper annuì solamente e tornò a guardare gli schermi, prendendo coscienza su ciò che Tony aveva mobilitato pur di trovarla. -Gradisci qualcosa da bere? Del vino o un drink?- chiese lui, tentando di distrarla e metterla a proprio agio.


Gli occhi blu di lei furono nuovamente su di lui. -Ehm... no, grazie... non posso bere. Dell'acqua andrà benissimo.- rispose lei senza pensarci, ma Tony sembrò non dare particolare peso a quel dettaglio e recuperò dell'acqua versandola in due bicchieri. Lui di alcol ne aveva bevuto fin troppo e solo per soffocare la disperazione iniziale, prima di prendere concretamente le redini e affrontare il problema.


-Ci sediamo?- la invitò, facendo un cenno col capo ai due divani scuri presenti nel laboratorio, dopo averle porto l'acqua. Si sedettero, Tony prese le giuste distanze accomodandosi sul divano non occupato dalla ragazza, non avrebbe sopportato un altro duro colpo simile all'allontanamento di lei in un suo tentativo di avvicinamento.


Pepper sorseggiò un po' d'acqua, bagnandosi le labbra e la gola che erano diventare aride a causa dell'agitazione. Si guardò intorno, notando prima qualche piatto sporco adagiato sul lavello della piccola cucina lì abilitata, poi la sua attenzione fu attirata sorprendentemente da un letto a due piazze perfettamente rifatto affiancato ad una parete. Le venne il presentimento che quel laboratorio si fosse trasformato nella casa di Tony. -Dormi qui?- chiese curiosa cercando di smorzare la tensione.

 

L'uomo girò lievemente il capo in direzione del letto alle sue spalle, tornando poi con lo sguardo a rimirare l'acqua cristallina all'interno del bicchiere. -Già...- sospirò, indeciso se spiegare o meno, ma dopotutto in qualche modo doveva pur cominciare. Quella era l'occasione giusta. -Da quando te ne sei andata non sono più riuscito a stare nella mia stanza... o meglio: non dormo più.- Lei lo ascoltò senza interromperlo e fissandolo mentre teneva la testa a ciondoloni in avanti. Sentì una stretta al petto, realizzando che Tony era stato peggio di lei in quelle ultime settimane. -Sono tornati. Gli incubi. Peggio di prima.- Alzò lo sguardo verso Pepper, incontrando i suoi occhi azzurri. Un sorriso tirato si impossessò delle sue labbra, poi glielo disse: -Mi manchi, Pep. Da quando mi sono svegliato in ospedale e tu non eri lì.- Lei non riuscì più a sostenere il suo sguardo e puntò gli occhi sulle mani tremanti che reggevano il bicchiere. Un tuono squarciò il silenzio che si era creato, insieme al vento che aveva iniziato ad ululare più forte.


-Mi dispiace, ma non potevo più restare.-


Tony posò la tazza sul tavolino, prendendosi la testa tra le mani nel tentativo di pensare. -Io... io quella sera non dicevo sul serio. Non ci ho mai pensato. É che... tutto quello che stava succedendo mi ha spaventato a morte. Ero terrorizzato al pensiero che sarebbe potuto accaderti qualcosa, tutto è iniziato la sera dell'incidente-


-Ne avevamo parlato, mi sembra.- lo interruppe lei con un coraggio che neanche si immaginava di possedere.


-Sì, è vero, ma io non l'ho superato. É stata tutta colpa mia. I-io ho... ho detto quelle cose, perchè era l'unico modo per allontanarmi da te, ma non è servito.- affermò affranto. -Poi quando tutto è finito, tu non c'eri... purtroppo ho realizzato che senza di te non posso vivere. Pepper... io ho detto quelle cose solo perchè volevo proteggerti, non lo pensavo veramente.- ripeté quasi con voce strozzata.


-Lo so...- Tony la guardò smarrito, aspettandosi ogni risposta tranne quella.


-Sapevi?- le chiese in un sussurro. Pepper annuì. -Ma allora... perchè non... come hai...?- balbettò confuso senza riuscire a formulare una domanda.


-L'ho capito quando ero qui con Stane... mi è bastato guardarti negli occhi. E poi...- continuò un po' imbarazzata. -ne ho avuto la conferma quando mi hai parlato al telefono prima dell'esplosione.-
Tony non poteva credere alle sue orecchie, se il suo piano era stato perfettamente inteso allora trovava alquanto strana la sua lontananza. Rimase per un attimo con la bocca socchiusa non muovendo un solo muscolo. -E allora perchè te ne sei andata?-


Pepper in quel momento si rese conto che una risposta per quella domanda non ce l'aveva. Non c'era un perchè, lei era scappata e basta. -È meglio così...- sussurrò appena.


Inaspettatamente Tony scoppiò in una risata. -Non puoi dire che è meglio così. Io ho sofferto come non mai e credo che anche per te sia stato difficile, te lo leggo negli occhi.- Pepper sentì le lacrime in arrivo e abbassò lo sguardo, deviandolo da quello dell'uomo, che stava semplicemente dicendo la verità. -Ti prego, guardami...- Lei abbassò le palpebre e dopo aver preso un profondo respiro, alzò gli occhi incontrando quelli scuri di Tony molto più vicini che ad attimi prima. -Io ti amo, Pepper, più di ogni altra cosa al mondo.- Lei sentì il cuore aumentare di battito, non aveva immaginato che in quelle circostanze le avrebbe fatto quell'effetto. Glielo aveva confessato guardandola dritta negli occhi senza nessuna esitazione. -Ricordo perfettamente che tu mi hai detto la stessa cosa quella sera sul divano in salotto. E mi avevi detto anche che avresti aspettato... non l'hai fatto.-

 

Pepper deglutì a fatica, sentendo un nodo alla gola. -Tony, io non credo che possa funzionare... è complicato e impossibile. Guarda che cosa è successo.-


-Quello non centra niente! Sarebbe successo inevitabilmente da quello che c'è tra noi. Non possiamo fare finta che tutto quello che c'è stato sparisca nel nulla: io sono cambiato e mi sento legato a te come mai mi è successo con qualcun altro.- Quel nodo alla gola si trasformò in un opprimente peso sul petto che le fece venir voglia di piangere. Era vero, loro erano legati l'un l'altra non solo da quel forte sentimento che superava addirittura l'amore, ma c'era anche quel bambino che rappresentava tutto quello che erano. -Se la ritieni una pazzia, poco importa, ne siamo abituati!- affermò lui cercando di tranquillizzarla. -Non ascoltare la ragione, Pep. Fai quello che veramente vuoi.-


Pepper alzò gli occhi, ora leggermente lucidi. -Non so più quello che voglio...- sussurrò affranta.

 

Lui la guardò serio, stando in silenzio per un paio di secondi perdendosi nei suoi occhi azzurri colmi di lacrime. -Lo sai che non è vero. Altrimenti non saresti qui.- constatò.

 

A quel punto tutte le sue certezze si disintegrarono nel nulla. Per settimane aveva combattuto contro la sua parte razionale nel tentativo di dimenticare Tony, ma ora non poteva più mentire a se stessa. Le lacrime riuscirono a demolire quelle barriere da lei severamente imposte e cominciarono a rigarle le gote. Realizzò di aver sbagliato tutto e scoppiò a piangere nascondendo il viso tra le mani.

 

A Tony venne l'istinto di abbracciarla, baciarla, stringerla a sé senza più lasciarla andare, ma si trattenne timoroso nel fare qualsiasi mossa. Era confuso e nel vederla piangere sentì ancora quel vuoto che per settimane gli aveva trafitto il petto. -Ricominceremo da capo. Sono disposto ad aspettare tutto il tempo che vuoi pur di riaverti al mio fianco.-

 

Pepper placò i singhiozzi scuotendo il capo e asciugandosi il meglio possibile il viso con il dorso della mano. -Non so se riuscirai a perdonarmi per quello che ho fatto...- affermò tenendo la testa china e le mani chiuse a pugno sulle ginocchia.

 

-Ma tu non hai fatto niente. È stata colpa mia se-

 

-C'è una cosa che non ti ho detto.- lo interruppe lei, ormai decisa a dirgli tutta la verità, smettendo di tenere segreta l'esistenza di una nuova vita.

 

Tony si bloccò, fissandola a lungo e domandandosi cosa fosse a turbarla in tal maniera. Le sollevò il mento, in modo da guardarla negli occhi e in parte si rincuorò poiché Pepper non si era scostata al suo tocco. Le asciugò una guancia col pollice, mentre i loro occhi erano immersi gli uni negli altri.

 

-Tony, io...- le parole le morirono in gola. D'un tratto quella stanza cominciò a farsi sempre più stretta, tanto che Pepper si sentì bloccata e oppressa da ogni parte. La testa cominciò a pulsarle e nelle orecchie rimbombava il suono del suo cuore in tumulto.

 

Lui bloccò il respiro mentre attendeva le sue parole, ma inaspettatamente Pepper si alzò in piedi e prese a camminare verso il tunnel che portava all'esterno, sussurrando con voce sommessa: -Scusa, non ce la faccio a stare qui dentro.- Gli ci vollero un paio di secondi per prendere atto di ciò che stava succedendo, solo quando la ragazza scomparì dalla sua vista balzò in piedi e corse fuori.

 

Pepper uscì all'aria aperta fresca sotto la pioggia fredda e che scendeva copiosa dal cielo. Si fermò in cima alla discesa, abbandonando la testa all'indietro cosicché l'acqua le rinfrescasse il viso. Inspirò a pieni polmoni l'aria fredda e immediatamente fu scossa da un brivido.

 

-Pepper, aspetta!- urlò Tony correndo lungo la galleria. Rallentò non appena la vide ferma in piedi a pochi metri da lui sotto la pioggia torrenziale che aveva cominciato a bagnare anche lui. La pioggia cadeva fitta a gocce sottili perfettamente perpendicolari al suolo senza che il vento deviasse il loro tragitto e Pepper stava immobile con le braccia abbandonate lungo i fianchi e il viso rivolto verso il cielo.

 

Tony si fermò ad alcuni metri da lei perplesso per quel comportamento così strano. Si passò una mano tra i capelli ormai bagnati, tirandoseli indietro, poi proseguì lungo la salita fino a raggiungerla. Un po' titubante le posò una mano sulla spalla. -Pepper, stai bene?- le domandò preoccupato.

 

Lei si girò, guardandolo dritto negli occhi. -Scusa... non era così che dovevi scoprirlo...- affermò affranta senza distogliere lo sguardo dagli occhi scuri dell'uomo che la fissavano smarriti.

 

-Ma di cosa stai- Non fece in tempo a chiederlo che Pepper gli aveva già dato la risposta posandosi una mano sul ventre. In quel momento lo notò. Quel leggero rigonfiamento che anticipava la nascita di una nuova vita. -Perdonami se non te l'ho detto prima...- sussurrò lei con voce flebile, ma Tony sembrò che non la sentisse. I suoi occhi erano fissi sul suo ventre e ciò che Pepper interpretò nella sua espressione fu stupore misto terrore.

 

Tony indietreggiò di qualche passo e, quando si girò allontanandosi, Pepper si sentì morire dentro. Scivolò lentamente sull'asfalto, sedendosi a terra, rannicchiò le gambe al petto sentendosi debole e vulnerabile come se l'acqua le facesse scivolare di dosso ogni briciola di speranza. Ora le lacrime si mischiavano alla pioggia fredda e triste proprio come lei.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA:

D: “Tony sei uno STRONZO!” facciamo finta che urliate questa al posto di “Sic sei perfida, insensibile, sadica, …. (riempire puntini a piacimento), ora ti trucido!”

Io do la colpa a Tony u.u chi è con me?! Chi è con me?! …forse nessuno ^_^”

Facciamo un passo alla volta con calma senza mandare maledizioni alla sottoscritta xD dunque... vi avverto che più in basso non si va, anche perchè dovrei far morire qualcuno, ma questo lo farò prossimamente promesso. È anche vero che è il penultimo capitolo e che ci sono due possibilità:

-faccio finire la storia nel peggior modo possibile dividendo per sempre Tony e Pepper
-l'ultimo chappy sarà così dolcioso e fluffoso da far venire il diabete?! <3 <3 <3 <3 <3

se avete dubbi tra le due strade vi ricordo che tra i generi della storia non c'è la voce triste... xD sicchè... tirate le somme ;)

Ho parecchie cose da dire... quindi non perdiamoci in chiacchiere :) allora... prima di tutto torniamo su stato gravidanza u.u io non ho mai avuto figli e spero di averne tra un bel paio d'anni, perciò non sono molto “esperta” su gestazione e tutte robe varie... a salvarmi fortunatamente ci sta google e valanghe di forum dove c'è scritto di tutto xD avrò studiato le fasi della gestazione per più di tre ore prima di decidere se avventurarmi in questo dramma (ricordo che l'idea originale era finire la storia capitoli or sono con Tony che si risveglia in ospedale e Pepper è lì, ma no. A me piace complicarmi la vita come avete notato u.u) Quindi... ai quasi 3 mesi di gestazione il rigonfiamento della pancia varia da donna a donna -.-” (immaginate il mio disappunto quando l'ho scoperto, ma vabbe) Pepper ha giusto un po' di pancia, non molto evidente, ma cavolo, avete presente il fisico di (ahimè devo tirarla in ballo xD) Gwyneth? Un chiodo. Quindi un po' d'acqua sulla maglia che aderisce perfettamente al ventre e oplalla! Tony lo capisce!

Intendiamo bene anche un'altra cosa... Tony crede che Pepper sia scappata da lui per quella vecchia e finta litigata che lì ha separati inizialmente, perciò la cerca per scusarsi, ma Pepper dopo quello che è successo capisce perfettamente che Tony le ha detto quelle parole per proteggerla... quindi, arriviamo al sodo: Pepper è scappata perchè aveva paura che la loro storia non potesse funzionare, poi la scoperta del bambino ha ulteriormente complicato le cose e... la storia la sapete xP

Come se non bastasse ho una brutta notizia D: la prossima settimana salta la pubblicazione :( sono mortificata, ma davvero non riuscirei a fare tutto in tempo... cercherò di trovare una soluzione, ma non vi prometto nulla. A me dispiace particolarmente perchè è l'ultimo capitolo e mi sono resa conto troppo tardi che viaggi e vacanze mi avrebbero portato via l'ultima pubblicazione D'''':

Se riesco, ma prendiamola alla larga, pubblicherò venerdì sera, altrimenti ci risentiamo domenica 7 :)

Ora ringrazio di cuore Fipsi, _BertAdor_, evenstar, Anne White e _M4R3TT4_ per aver recensito lo scorso capitolo :)

Un bacioneeee!

p.s. Nessun malocchio! Devo prendere l'aereo e non vorrei che precipitasse o.o anche perchè rimarrete senza seguito xP

   
 
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