La befana si dichiara
Neville correva cercando di individuare tra i tanti ragazzi il solo che aveva destato in lui un qualcosa di speciale. Alla fine lo trovò. Era da solo e passeggiava per i corridoi del castello. Gli si parò davanti. Il Serpeverde l'osservò stupito. Neville stava quasi per desistere sotto il suo sguardo, ma si ricordò chi era e così spinse tra le mani dell'altro un oggetto.
Blaise era piacevolmente sorpreso dall'audacia imbarazzata del ragazzo, e confuso guardò cosa gli aveva dato.
"Paciock, perchè hai voluto rifilarmi a forza un cioccolatino tra le mani?" chiese il Serpeverde con finta indifferenza.
Il Grifondoro iniziò a perdere la sua sicurezza e, balbettante, cominciò a dire: "Ecco... io-io penso che tu somigli alla cioccolata. Forse-forse sei un pò amaro, ma in fondo sei buono lo-lo stesso. Po-potrei pro-provare ad as-assaggiarti?"
Blaise, colpito e intenerito oltre misura da quella così goffa dichiarazione, chiese con tono dolce: "Neville, posso chiamarti così, vero?... ma perchè ti dichiari a me proprio oggi? Pensi, forse, che io ricordi la befana?"
L'altro si meravigliò di questa domanda e, diventando ancora pi rosso, rispose: "No-no di certo. Tu sei bellissimo, più-più che altro credo di essere io la befana e ho voluto portare un dolce al Serpeverde più buono di Hogwarts." finì con un imbarazzato sorriso. Il moro rispose a quel sorriso con uno aperto e dolce.
Si accostò all'insicuro e coraggioso ragazzo e prima di assaggiare il vero dolce che gli era stato donato, sussurrò sulle labbra di Neville: "Adoro la mia befana e, sciocco grifondoro, tu sei bellissimo... per me."