Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ParalyzedArtwork    23/06/2013    1 recensioni
”Cosa volete?”
“Quello che continua a dividerci e continua a tenerci uniti. L’odio verso di voi, quello che continua a gettarci nel caos ed ha farci risorgere.”
Genere: Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“ Salve mia cara, Cassidy”

 Il prete della zona era un uomo poco più altro di Frà Cliff e decisamente più magrolino rispetto a lui, le capigliature erano le stesse per tutti gli uomini appartenenti a questa schiera di clerici. Era un uomo molto rigido, ma premuroso e benevole, anche se molto riservato. Le stava sorridendo, la abbracciò e prendendola con una mano dietro la schiena la diresse verso le stanze del leggio.

“ Spero tu ti sia ripresa”
“Signore, sa bene che non amo i giri di parole ed è quasi ora. Comunque sto bene grazie, ho riposato poco ma sono sempre in forma.”
“Meno male. Frà Cliff le avrà già illustrato la questione credo. Gli anziani dei Mastini sono a Nord della regione per un’importante questione, e la più esperta rimane lei. Dovrebbe occuparsi della predica, almeno per oggi o finchè gli anziani non rientreranno.”
“Cosa sta succedendo Signore? Sappiamo entrambi che cambiamento qui non significa, mai, buone notizie.”
“Alla gente come noi non è permesso sapere.”
“Il Santo Padre non vi ha detto nulla? Non dovrebbe parlare anche con voi nella riunione?” “Sai le regole. Ognuno sa fin dove deve agire…”
 “.. Il resto è nelle mani di Dio.”
“So che è ingiusto ragazza. Ma credo che questa sia la scelta più saggia che possiamo fare.”

Le stanze del leggio erano situate ai  lati dell’altare, erano vecchie e polverose; collegate da un corridoio. L’interno era interamente di legno, e c’erano toghe, libri, calici e quant’altro. Non era simbolo di una chiesa ricca ma di una chiesa povera ed antica. Era stata lì pochissime volte.
Indossò una fascia viola dietro al collo che le cadde davanti, si coprì del tutto con il mantello, indossò il cappuccio ed intrappolò una mano nell’altra. Le campane suonavano e si sentiva il rumore dei cittadini che entravano, il coro aveva iniziato a cantare ed era arrivato il suo momento di entrare in scena. Non aveva potuto concordare con il padre quale sarebbe stato il discorso da esibire, avrebbe improvvisato nella speranza di non sbagliare e infangare il nome della confraternita, ma infondo i Mastini avevano studiato anche per questo. Entrò dietro il Signore, e si sedette accanto al suo trono. Quando arrivò il momento della lettura si avvicinò al leggio e lesse, le sue parole erano scandite con forza, la sua voce tremava, tutti gli occhi erano su di lei. Appena finito di leggere posso le mani sul leggio, prese un grande respiro, ed iniziò come meglio era capace.

“ Buon Giorno, noto con piacere che la chiesa è sempre affollata, Dio, ve n’è sempre grato, è sempre grato che voi portiate gioia nella sua casa.”

Era un pubblico attento, tutti sapevano chi era e sapevano che non era la mansione che aspettava ad un mastino così giovane. Prese un altro respiro e continuò

 “Dio oggi ha voluto farci leggere questo passo dei suoi scritti, perché anche oggi vuole comunicarci un suo insegnamento. Vuole insegnarci il bene, oltre gli sbagli, oltre le bugie, il bene dell’anima. Il perdono. La base di tutto ciò in cui si basa il suo insegnamento. Nel mondo esiste il male, il male ci tenterà ogni volta, il male tenta soprattutto i più deboli, lui è sempre in agguato. Ma noi dobbiamo resistere, dobbiamo scacciarlo, ed il male non si scaccia da solo. Noi siamo una comunità e dobbiamo sempre ricordarci di collaborare. Mai guardarci male l’un l’altro.”

Allungò una mano vero di loro.

 “Aiutare il più debole, chi ha sbagliato. Anche a costo di sacrificare voi stessi. Vi ritrovereste a non far ciò che siete abituati a fare, ad essere diversi, ma a fare del bene. Amatevi fratelli, ogni giorno, perché la forza di ognuno di voi è nell’altro.”

Tutti i presenti stavano sorridendo, e si stavano lanciando delle occhiate l’un l’altro.
Nel momento in cui Cassidy stava per continuare il suo discorso, si sentì un tonfo infondo alla stanza. La porta principale da cui partivano le processioni, diretta verso l’altare era stava spalancata, un uomo insanguinato era alla porta. Ansimava, e tutti si erano girati a fissarlo, alcuni si stavano alzando, l’uomo alzò lo sguardo verso la ragazza che gridò subito

“ANTONY!”

In quel momento un animaletto, piccolo ed ossuto, con la pelle secca e scarna, con i lunghi artigli e i denti aguzzi, gli piombò alla schiena e lo gettò a terra. Lo bloccava con i suoi artigli infilzati nella carne, l’uomo gemeva di dolore, e il Ghoul iniziava a spalancare la bocca. Cassidy, si scostò dal leggio, aprì il mantello e prese una lama dalla cintura. Il Ghoul la fissò ed accelerò il suo morso sulla spalla dell’uomo. Gli aveva portato via la pelle ed iniziato a staccare l’osso. Ogni presente urlò come fece l’uomo a terra e la ragazza corse in avanti e lanciò la lama addosso al Ghoul ed urlò

“LA RUNA PRESTO INCIDETELA.” 

La lama non era stata troppo precisa e pertanto gli graffiò solo il collo, ma lui se n’era accorto e non riusciva a tollerare un affronto del genere. La ragazza gli lanciò un’altra lama ancora meno precisa, la ferita aveva ricominciato a sanguinare e le faceva male il braccio. Il Ghoul a questo punto corse verso di lei. La runa era stata incisa, doveva solo spostarsi verso la sua direzione, era poco dietro di lei ed corredo poco più in quella direzione l’avrebbe raggiunta; il Ghoul a quel punto l’avrebbe sicuramente seguita, il piano poteva funzionare. Le bastò poco per arrivare sulla runa ed a quel punto girò

“MACCHIATELA!”
Era la Runa dispari  Eihwaz della resurrezione, o albero cosmico raffigurata come una zeta dalle tre line spezzate girata a circa 45°, e stava per essere attivata dai mastini minori. “Ancora un po’ ed urlate il suo nome.” Il Ghoul con un balzo la raggiunse, lei si scostò indietro. “EIHWAZZ”. Una luce blu si sprigionò da lì. Tutti i presenti urlavano e cercavo di allontanarsi, Il signore aveva preso Antony e lo aveva portato via, approfittando della folla. Li aveva visti andare via, scomparire dietro alla porta di legno. La luce l’aveva fatta cadere sui gradini dell’altare. Appena si rialzò vide i mastini sconvolti e in preda al panico cercando di far calmare la folla. Battè le mani sulla veste per pulirla ed urlò.

 “NON SIETE FORSE NELLA CASA DI DIO VOI CHE IL CHIASSO, LA PAURA E LE MALE COSE STATE PORTANDO?”

e dalla folla tutti si azzittirono ed un uomo tra tanti da lontano urlò:

“NON SIETE VOI, FORSE, I DISCEPOLI DI DIO CHE DOVEVANO PROTEGGERCI?!”

 La folla imprecava.
Cassidy, fece un pazzo avanti verso l’uomo, troppo distante da lei, aggirando la runa appena incisa.

“Fedele perché tu dici questo?”

 Aveva una voce calma e carica di tristezza.

“Quello che è appena successo è stato un errore imperdonabile e una cosa orribile. Abbiamo giurato di proteggervi, ma se avete udito bene la mia predica, saprete che il male è sempre in atto ed è più forte di quanto pensiamo, ci tenta e a volte vince, e in quei casi possiamo solo rimediare ed imparare. Piangersi o incolparsi a cosa porterebbe? Sareste più felici? Sbagliare è da deboli, ma soprattutto umano e doloroso per chi è veramente buono. Sono mortificata di  aver potuto anche solo per un momento creare problemi a voi, coloro che per noi Mastini è il popolo di Dio, i figli di Dio da proteggere. Chiedo perdono a voi.”

Lei si inginocchiò. Qualcuno dopo provò a rialzarla e qualcuno battè le mani. Fermò il tutto alzando leggermente la mano, disse qualcosa e congedò tutti, alzò il cappuccio e si intrappolò le maniche sparendo dietro una delle porte di legno poste ai lati dell’altare. Da quelle porte si poteva arrivare ai corridoi che portavano alle stanze interne della Rocca ed ai sotterranei. Si tolse il cappuccio e corse nella direzione dei sotto suolo, lì le pareti diventavano di pietra, una pietra scura, fredda ed umida. Il passaggio a chiocciola era contornato da piccole lucette innovative rese antiche, erano accese tutto il giorno lì era perennemente buio.
Correva, sapeva benissimo che qualcosa stava succedendo e riguardava il suo mentore. Sapeva che si sarebbe dovuta sbrigare. La fine delle scale era un corto corridoio con una porta di legno. Era situato poco sotto terra ed era lì, che avvenivano i rituali per sigillare i ghoul, era lì che erano incisi le 24 rune. C’erano più luoghi così, per non creare collegamenti con l’altro mondo ogni cerchio di runa non doveva essere utilizzato spesso e poi era un modo per depistare possibili intrusi; o almeno così pensavano. Spalancò al porta e fu subito bloccata da due uomini incappucciati, uno di una veste argentata dei Mastini e l’altro di una veste nera. Le avevano bloccato  le braccia e la tenevano salda all’ingresso. I Mastini più anziani ed il Santo Padre erano lì intorno al cerchio di rune, Il Signore chiuse la porta dietro di lei. Antony era bloccato a terra agonizzante, era al centro del cerchio. Cassidy provò ad urlare ma l’uomo, presumibilmente un Gaunt della Notte che conosceva bene, le aveva bloccato la bocca, piangeva, sapeva benissimo cosa sarebbe successo, ma aspettava non voleva crederci, non poteva accettarlo. Si dimenava ma veniva sempre con più forza bloccata. Antony doveva essere liberato, tutti quelli morsi da un ghoul diventavano uno di loro, tutti lo sapevano e dovevano essere purificati, e questo non significava tornare in vita ma morire. Il Santo Padre invise sul petto di Antony Eihwaz, lui urlava dal dolore, mentre un Gaunt della notte si preparava a ucciderlo. Cassidy chiuse gli occhi. In quel momento tutti gridarono il nome della runa e Il Gaunt pugnalò l’uomo al cuore. La ragazza provò a non girarsi, ma il Gaunt che la bloccava la strattonò per la bocca girando il suo sguardo, per impedirle di guardare. Intravide solamente una figura che si trasformava in qualcosa di animale, e che poi liberava uno spirito maligno di un ghoul. Iniziò a piangere. La runa si attivò e tutto il fascio di luce riempì la stanza, era stanca, le sanguinava la ferita la luce troppo forte e non riusciva a respirare, si lasciò sopraffare dai sensi e tutto diventò buio. Si girò più volte nel letto, fin ad aprire gli occhi.
Accanto al suo letto c’era Frate Cliff che aveva in mano delle bende, sedeva ad una sedia ed aveva la faccia appoggiata al letto e dormiva beatamente accanto a lei; sul suo tavolo c’era un vassoio con la cena. Il Frate era restato accanto a lei per medicarle le ferite e sorvegliarla. Lanciò un respiro di stanchezza e si girò verso la porta posta poco davanti al suo letto, c’era un ombra accanto alla porta e lei sapeva benissimo di chi si trattava. Si tirò su e notò subito la nuova fasciatura, adesso c’era una fascia di ferro che teneva fisso il braccio, in modo da non permettere alla ferita di riaprirsi. La figura la raggiunse e l’aiutò ad indossare il mantello sopra la camicia di notte bianca di pezzo corta fin le ginocchia e gli stivali. Si diressero nel posto dove si vedevano sempre, era l’unico posto in cui potevano parlare indisturbati senza essere sentiti, ed era dove oggi si erano lasciati.

 “Non volevo che tu assistessi a tanta crudeltà. “
 “Non è colpa tua anzi hai cercato di proteggermi.”
 “… Non voglio che tu sopporti tutte queste ingiustizie ed atrocità! Non lo meriti. Devi andartene.”
 “Me lo ripeti sempre, ma qui quello che non sa restare al suo posto sei tu! Questa è la mia casa!”

 I due si stavano fissando con rabbia. Lui continuò

“Ti prego scappa.”
“Scappare? Non sai chi sono e cos’è la mia carica. Perché dovrei scappare?! Devo proteggere questa gente. E poi perchè dovrei fidarmi di te?! Cosa sai, Mark.”
“Non posso dirtelo, sai le regole. Devi fidarti di me, però  e sai che ho ragione.”
“Mi chiedi di infrangerle di fare la codarda, e poi? Il codardo sei tu.”
“Loro stanno diventando forti, più di quanto possiamo pensare, devi scappare.  Le cose cambieranno.”
“Centro io vero? Lo so e questo non è un bene per noi.”
 “Non posso dirti altro…”

 Si sentirono i rumori delle guardie che sorvegliavano la zona ed i due si divisero.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ParalyzedArtwork