Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Clainnie    23/06/2013    1 recensioni
Dopo aver girato e rigirato i pass, autorizzò le due compagne di avventura ad entrare.
Dentro era tutto fantastico.
C’erano delle sedie in fila, cinque file da dieci e un piccolo palchetto con una lunga scrivania.
Cinque sedie, cinque microfoni, cinque bottigliette d’acqua.
Claire improvvisamente decise che il “cinque” sarebbe stato il suo numero preferito, oltre all’uno naturalmente.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Clarry & Niannie
Capitolo Ventidue.


Passarono i giorni e le ragazze erano sempre più impegnate con la scuola. I ragazzi partirono per l'America, così Claire e Harry persero il loro primo mesiversario del 19 Gennaio. Era molto difficile riuscire a sentirsi, anche a causa del fuso orario, ma con un po' di impegno si poteva fare tutto.
Tuttavia, Claire non era mai stata un tipo forte e per lei il contatto fisico e visivo era fondamentale, non a caso oltre a stare male per Harry, soffriva moltissimo la mancanza della madre che ormai non vedeva da cinque mesi. E molto spesso Annie, entrando in camera, la trovava abbracciata al cuscino di Hazza, che ormai stava svanendo, e alla foto della mamma, ma lei non appena si accorgeva della sua presenza si asciugava le lacrime e riprendeva a studiare.
I suoi voti, già eccellenti, erano migliorati ulteriormente perchè invece di trovare una valvola di sfogo come Annie, e divertirsi con lei, passava il tempo a distruggersi sui libri per annullare i suoi pensieri. Aveva perso molto peso inoltre, e Annie si sentiva impotente perchè quella era la cosa più brutta.
Non perchè si trattasse di mangiare, ma perchè celava in sè un dolore o qualcosa che comunque la facesse stare male, tanto che poi si riversava sul suo fisico.
Perfino la pianta di carote era appassita, come aveva detto Louis prima che partissero, perchè era lei a prendersene cura. Annie non aveva mai avuto il pollice verde. Non parlavano quasi più. Certo, se Annie le porgeva delle domande rispondeva, ma non era energica e per lo più emetteva dei monosillabi.
Il culmine si raggiunse quando, un giorno, mentre Annie cantava l'assolo di Harry in WMYB con lo stereo a tutto volume, Claire si alzò dal suo letto con il libro in mano e spense l'apparecchio per poi risedersi sul letto. Sembrava una sonnambula.
- Ehi- disse Annie, che aveva interrotto i salti sul suo letto all'improvviso -perché hai tolto la musica?- chiese.
- Sto studiando-.
- Lo so, non fai altro ultimamente. Ma prima non era un problema, e soprattutto prima ti univi a me- continuò.
- Ora non ho tempo-.
Annie non ci vide più, scese dal suo letto e si buttò ai piedi di quello di Claire, prendendole il viso dopo aver buttato il libro che teneva in mano.
- Ehi, ehi- disse lei mentre la fissava negli occhi per attirare la sua attenzione -si può sapere che ti prende? Eh? Sfogati con me, parlami, ma non ti tenere tutto dentro. Non ti uccidere con il tuo stesso dolore.. o ucciderai anche me- disse triste la rossa, con gli occhi che le pungevano.
- Io sto benissimo- rispose lei.
- Claire, non fingere con me, mi fai stare male. Mi fai pensare che non ti fidi abbastanza da poter parlare di ciò che ti affligge. E non dirmi che stai bene, perchè non è così. Hai delle occhiaie che sembrano le valli del monte Everest, sei dimagrita tantissimo, troppo. Hai raggiunto due taglie in meno della mia, e non va bene. Non ti diverti più, passi tutto il tuo tempo a studiare quando avevi già dei voti eccellenti. Piangi sempre con il cuscino di Harry e la foto di tua madre quando non ci sono e spegni la musica! Durante l'assolo di Harry! Come puoi dirmi che stai bene!?- disse all'amica con la voce tormentata.
- E' solo, è solo un momento passeggero-.
- Ma se non ti sfoghi come pretendi che passi, e guardami mentre ti parlo, caspita!- la sgridò, come se fosse stata una bambina.
- Io, io...- e scoppiò a piangere tra le braccia dell'amica che erano già pronte a consolarla -mi mancano tutti quanti, da impazzire. La mamma è forte, ma io no. Non sono mai stata senza lei per tutto questo tempo, da quando è morto papà. Papà.. Harry gli somiglia così tanto, persino la voce è simile. Quando stavo con lui riuscivo a sentirmi protetta e pensavo che forse non mi ero dimenticata del tutto di lui-.
Annie non la interruppe, sapeva che era la verità. Effettivamente si somigliavano molto, la foto che Claire aveva in bella vista sulla scrivania lo evidenziava benissimo. Era dal papà che aveva preso la sfumatura verde dei suoi occhi, che poi fusi con quelli castani della mamma avevano reso il colore muschio ai suoi.
- E la voce di Harry mi fa morire, per questo ho spento, scusa! Ma non riuscire a sentirla è.. daaa- disse lei continuando a piangere sulla spalla dell'amica.
- Sssh, piangi, tutto il tempo che vuoi! Sono qui- e si sdraiarono sul letto, mentre Annie la riempiva di carezze.
Non avrebbe permesso che l'amica si riducesse ancora in quel modo, quindi le soluzioni erano due: o andare a trovare la mamma chiedendo un permesso speciale al rettore, o andare a trovare Harry, che non sarebbe tornato dall'America insieme agli altri prima del 17. Ed è lì che si accese la lampadina di Annie."Oggi è 14 Febbraio, possiamo andare in Italia dalla mamma di Claire e far sì che il 19, il giorno del loro secondo mesiversario, Harry scenda a farle una sorpresa!!!". Annie esultò. Era al settimo cielo all'idea, ma prima di comunicare la notizia a Claire della partenza per l'Italia si assicurò che i tasselli del suo puzzle fossero tutti autorizzati.
Claire si era addormentata, benché fossero ancora le sette di sera. Bene, le avrebbe fatto bene dormire per un po', ma doveva sbrigarsi se voleva trovare ancora il rettore.
Uscì dalla stanza a tutta velocità e si precipitò in presidenza:
- Mi scusi, Mss Smith, so che è un po' tardi e che non avevo richiesto un colloquio con il rettore, ma saprebbe dirmi se è ancora qui. Si tratta di una questione urgente che non posso rimandare- disse cortese Annie.
- Mi aspetti qui- ed entrò nell'ufficio chiudendosi la porta alle spalle, che si riaprì dopo pochi secondi -Prego, signorina Bowen, il rettore la attende-.
- Grazie- con un sorriso educato, entrò nell'ufficio che non le era nuovo e si diresse verso la cattedra maestosa e ornata da titoli che il rettore si ritrovava -Buonasera, signor rettore! Mi dispiace disturbarla a quest'ora, probabilmente stava per andare via, ma avevo necessità di un colloquio con lei-.
- Mi dica tutto, signorina Bowen, la conosco e se si trova qui so che non è per una stupidaggine. Mi piacerebbe avere studenti più svegli come lei, certo meno chiassosi, ma più svegli e senza peli sulla lingua esattamente come lei- concluse con un sorriso affabile.
Quel nonnetto le stava simpatico, aveva una voce antica e quella barba gli stava proprio bene. Inoltre con lei era sempre gentile!
- Vede, signor rettore, la mia compagna di stanza..-.
- La signorina Chiara Monarini, giusto?- domandò.
- Sì, esatto proprio lei. Beh, ultimamente non sta molto bene, seppur i suoi voti sono eccellenti-.
- Oh, sì ottima studentessa come lei, come ho potuto constatare. E i suoi voti sono migliorati moltissimo in questo periodo, benché fossero già notevoli.- confermò il rettore, interrompendola di nuovo.
- Già, proprio così. Come dicevo sta affrontando un periodo un po' difficile a causa della lontananza dalla famiglia, ed essendo orfana di padre la sua situazione è un po' delicata. Ma la cosa che mi preoccupa di più è la sua salute, signor rettore. E' dimagrita molto, pensi che ora è più magra di me ed è un danno, perchè io sono così di costituzione lei no. Inoltre la notte non dorme ed è come depressa. Ho intenzione di portarla in Italia dalla madre, per farle prendere una pausa, visto che a Natale è stata impossibilitata a raggiungerla a causa della neve, come lei ben sa. E sono venuta qui per chiederle il permesso di una settimana per entrambe, ma se ritiene che io debba rimanere qui a studiare sarà ugualmente ben accettato, però la prego, dia il permesso a Claire- stringendo le mani come per pregarlo.
- Oh, mi sta chiedendo una cosa molto insolita, devo ammetterlo. Tuttavia se la sua amica sta davvero come mi ha raccontato, non posso fare altro che dirle di si, e vada anche lei insieme, ha il mio permesso. Come si guarisce dalla depressione, senza la migliore amica!?- disse facendole l'occhiolino.
- Oh, grazie signor rettore, davvero sono senza parole per la gratitudine- sorridendo.
- Mi dica, quando avete intenzione di partire? Così posso farvi il permesso-.
- Domani, se è possibile-.
- Certo, non c'è problema. Per due ragazze studiose come voi, non ho problemi a firmare un permesso del genere, purché quando torniate siate pronte a rimettervi in pari col programma senza lamentele- disse, guardandola per la prima volta come un rettore guarda i propri studenti.
- Ovvio, non ci saranno problemi- strinse la mano al rettore, lo ringraziò e si girò per andarsene.
- Signorina Bowen, il suo gesto le fa onore, oltre alla sua umiltà. Venga a trovarmi più spesso.- disse lui con sorriso, sotto quei baffi ben curati, totalmente ricambiato da quello di Annie.

Tornata in camera, preparò tutto, comprese le valigie. Erano le 8:00 pm, e i ragazzi si trovavano a New York. Controllò sul mappamondo che ore fossero da loro, non riusciva mai a ricordare la differenza di orari quindi ci aveva rinunciato con questo sistema. Bene, lì erano le 3:00 pm circa. Decise di provare a fare una chiamata su skype a Niall, sperando che fosse collegato, perchè purtroppo non avevano orari precisi stabiliti quindi dovevano andare a fortuna. Per non farsi sentire da Claire e svegliarla, la fece dal bagno. Sì, era online!
- Happy Valentine's Day, my love!- fu la prima cosa che Niall le disse.
O mio Dio, se n'era completamente dimenticata, ma com'era possibile!? Quando era single, persino i cani accoppiati gli sbattevano in faccia che era San Valentino, e ora che era felicemente impegnata, nessuno glie lo ricordava. Era proprio un'ingiustizia la vita.
- Oooh, Buon San Valentino anche a te amore- disse lei con un sorriso buffo.
- Te ne eri dimenticata, vero?- disse lui, con la faccia da "dovevo aspettarmelo".
- Ah!- si sentì una risata da dietro Niall.
- Ciao, Harry! Perchè ti nascondi?-.
- Perchè è stupido, ecco perchè- disse Nialler ridendo.
- Ehi, parla per te- disse Harry con un sorriso a trentadue denti all'amico per precisare lo scherzo -la mia Claire?? Ma dove sei? Sbaglio o sei nel bagno?- disse lui con la faccia stranita.
- Si, sono in bagno perchè Claire si è addormentata da poco e non voglio farla svegliare. Era, era molto stanca- disse per cambiare argomento. Harry non sapeva niente dei problemi di Claire, si e no si erano visti due volte per skype da quando si erano salutati, per il resto solo messaggi.
- Non sta bene?- disse lui allarmato.- No, sta bene. Sta solo studiando troppo e ha bisogno di un po' di riposo- fintamente calma.
- Ah, capisco. Quindi anche lei si è dimenticata di San Valentino- disse lui con il muso, mentre Niall aveva ripetuto la sua risata di poco prima per sfotterlo.
- Temo di sì, purtroppo ragazzi è il primo anno che lo possiamo festeggiare ed è strano. Passiamo tutta la vita a deprimerci che anche quest'anno il San Valentino lo passeremo soli, e poi quando possiamo festeggiarlo, i tuoi ragazzi sono dall'altra parte del mondo e tu te ne dimentichi- disse Annie, pensando ad alta voce.
- Vabbè, allora vi lascio soli ad amoreggiare, però Niall sbrigati che tra mezz'ora ci aspettano per l'intervista- disse Harry dispiaciuto e mandando un bacio via webcam a Annie, che fece finta di afferrarlo e stamparselo sulla guancia.
Una volta chiusa la porta, il biondino disse:
- Amoreee, mi manchi tantissimo-.
- Oh, anche tu, nutella mio. Non sai quanto. Meno male che ho la tua voce sempre a portata di tasca- disse Annie cacciando il suo cellulare proprio dalla tasca.
- Allora meno male che io ho sempre la tua bellezza a portata di tasca- facendole vedere la foto del loro bacio, come sfondo del suo cellulare.
- Naaa, è stupendaaa!! La voglio anch'io- disse abbassando il volume, essendosi resa conto di aver gridato un po' troppo - Che intervista hai amore? Mica ci sono ballerine col sedere in fuori nello studio o roba simile?-.
- No gelosona! Comunque l'intervista è al David Letterman Show!!- disse lui euforico.
- Cooosaaa? E me lo dici così!? Amore è fantastico, andrete dall'Oprah al maschile, è una favola- disse lei seriamente eccitata per la carriera del suo ragazzo.
- Già, proprio così. Ma perchè continui a bisbigliare?- disse lui imitandola.
- Perchè non voglio svegliare Claire!-.
- Secondo me è contenta se la chiami per farle salutare Harry, in fondo si sono visti solo due volte- disse lui come suggerimento.
- Ecco, era.. era proprio di questo che ti volevo parlare- disse lei seria.
Niall vedendo il cambiamento di umore della ragazza, capì che stava per arrivare una brutta notizia.
- Non mi dirai, mica, che si è messa con un altro?? Cazzo, adesso chi lo dice a Harry!?- raggiungendo già le sue conclusioni.
- Ehi, ma che dici, ti è dato di volta il cervello. Claire ama Harry, non lo cambierebbe con nessuno al mondo-.
- Ah!- disse lui -Allora di cosa si tratta? Perchè quella faccia seria?-.
- Perchè, vedi, prima a Harry ho mentito riguardo la salute di Claire- disse lei seria e calma, perchè ormai aveva metabolizzato le sue condizioni.
- Spiegati meglio, Claire- disse lui un po' in ansia.
- Ecco, come tu ben sai, Claire è una persona estremamente affettuosa e il suo amore si manifesta con il contatto fisico, oltre che visivo, ma quando questo non avviene, suppongo che lei reagisca male. Niall, è letteralmente impazzita per la mancanza della mamma e di Harry nonché per l'assenza del padre..-disse Annie, rallentando verso la fine perchè non sapeva se ne fosse a conoscenza o no.
- Si, sappiamo la storia. Harry ce l'ha raccontato-.
- Ecco, il punto è che Claire si era abituata all'assenza del padre finché Harry non è comparso nella sua vita.. Lui gli assomiglia moltissimo, e anche la loro voce a quanto pare è identica.. Quindi è come se lei stesse vivendo un ulteriore distacco da lui, non so se capisci cosa intendo?- disse lei cercando di farsi capire.
- E', è un po' inquietante, non trovi?-.
- No, trovo che sia comprensibile. E' come se lei con Harry si sentisse protetta allo stesso modo in cui la proteggeva suo padre e lei volesse recuperare tutto il tempo perso. Come se il padre dall'alto stia dando loro la "benedizione" ecco, o come la vuoi chiamare- concluse lei.
- Mmmh capisco-.
- Il punto però è, che lei per distrarsi si è riversata sullo studio, pensa che non mi parla più, non dorme la notte, spegne la musica agli assoli di Harry. Amore, è due taglie meno di me ora! Non mangia più. E molto spesso la trovo che piange, ma non appena arrivo io riprende a studiare- disse lei tristemente.
- Due taglie in meno di te?? O mio Dio, Annie! Ma allora se non ti parla come fai a sapere queste cose che mi hai appena detto?- chiese perplesso.
- Perchè, finalmente questa sera sono riuscita a farla parlare, a farla sfogare. A farla piangere....-.
- Posso vedere perfettamente dai tuoi occhi che la situazione è difficile, vorrei essere lì con te- disse lui avvicinando la mano al suo schermo e quindi a quello di Annie.
- E' esattamente per questo che non ho detto niente ad Harry, se tu vorresti essere qui solo perchè mi hai vista così, figurati cosa farebbe lui se la vedesse così-.
- Prenderebbe l'aereo, ecco cosa farebbe-.
- Appunto, e non possiamo permettere questo. E poi Claire si sentirebbe ancora più in colpa per averlo costretto a lasciare il lavoro, e non è quello che ci serve ora.- disse lei sicura - Quindi ho un piano! Voi tornerete a Londra per il 17 giusto?- chiese più che sicura.
- Si, esattamente alle 6:47 pm dovremmo arrivare all'aereoporto.-.
- Allora senti il mio piano! Sono appena stata dal rettore, e ho chiesto il permesso per una settima. Andremo in Italia a trovare la mamma di Claire- con un sorriso sul viso, contenta che l'amica finalmente avrebbe riabbracciato la madre -e siccome il 19 è il secondo mesiversario dei Clarry- venne interrotta.
- Di chi???- chiese Niall scoppiando a ridere.- Dei Clarry, ehi non prendermi in giro. Non trovi che sia bellissimo?? Come i Brangelina, i Robsten e così via, ora avremo i Clarry- disse lei con gli occhi a cuoricino - comunque stavo dicendo, sarà il loro secondo mesiversario-.
- Di già??- disse lui con gli occhi spalancati.
- Si Niall, di già! Dimentichi che si sono dati da fare prima di noi, molto intelligentemente. Per il nostro secondo mesiversario dovremo aspettare ancora un po', considerando che il primo l'abbiamo già perso il 1 Febbraio. E ora smettila di interrompermi- disse Annie facendo una smorfia che fece scoppiare a ridere Niall -Dicevo, ed essendo il loro mesiversario, che ne dici se voi scendeste in Italia per il 19, in modo da farle una sorpresa?? Precisamente alle 3 am del 19- chiese definitivamente Annie, soddisfatta e ridendo.
- Mi sono innamorato di un genio, non c'è che dire!- disse lui -Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh- gridò lui all'improvviso.
- Oh, ma cosa ti urli sei pazzo?-.
- In Italia, in una famiglia, dove c'è la vera cucina italiana- disse lui in estasi.
- Si, amore proprio così. Ora devo andare perchè Claire si è appena svegliata grazie al tuo urlo e devo nascondere il pc. Ti amo, nutella. Ci sentiamo presto- e gli mandò un bacio.
- Ah, comunque da oggi esistono anche i Niannie- e scoppiò a ridere -Ti amo anch'io!-.
E Annie chiuse buttando un asciugamano sul pc per nasconderlo.
- Perchè hai gridato? Sembrava avessi fatto la voce di Niall- disse Claire sulla porta sbadigliando.
- Oh, mi dispiace di averti svegliata! Purtroppo dovremo far ricontrollare i tubi, perchè è uscita di nuovo l'acqua fredda improvvisamente. Per l'urlo, probabilmente Niall è infettivo- disse Annie, che si era avvolta i capelli per far vedere che li aveva lavati.
- Ah, capisco. Ma non te li eri lavata due ore fa?- chiese perplessa.
"Perchè proprio ora tutte quelle domande, porca carota!".
- Si, ma.. ma sono uscita e mi hanno preso in pieno con una granita come in Glee, ma involontariamente- disse lei che non riusciva a trattenere le risate per le balle -Torna a dormire ti raggiungo- e le sorrise.
- Ok. Ah, Annie. Grazie di tutto, grazie di esserci sempre-.
- Lo fai anche tu, quindi-.
- Ok allora prego- disse Claire sorridendo.
- Eeesaatto- e scoppiarono a ridere.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Clainnie