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Autore: Clainnie    23/06/2013    1 recensioni
Dopo aver girato e rigirato i pass, autorizzò le due compagne di avventura ad entrare.
Dentro era tutto fantastico.
C’erano delle sedie in fila, cinque file da dieci e un piccolo palchetto con una lunga scrivania.
Cinque sedie, cinque microfoni, cinque bottigliette d’acqua.
Claire improvvisamente decise che il “cinque” sarebbe stato il suo numero preferito, oltre all’uno naturalmente.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Profumo di casa
Capitolo Ventitre.


Annie quella sera non le disse niente, altrimenti l’euforia per la partenza non avrebbe contribuito al sonno dell’amica. Mise la sveglia alle 6:00 am che puntualmente svegliò Claire con:
“Lost and insecure, You found me You found me..”, ma ormai ci era abituata.
Questa volta però le era venuto un colpo perché erano le 6:00 insomma, e stava già per uccidere l’amica che aveva sbagliato a mettere la sveglia.
- Ritira quel braccio tu!- disse Anni che era già alzata, e aveva visto il braccio dell’amica allungarsi verso il suo letto vuoto credendo di colpirla.
Chiara rimase immobile.
Com’era possibile??
Annie era già in piedi, vestita e sistemata.
No, non poteva essere. Stava sognando sicuramente, così decise di ignorare il tutto e di rimettersi a dormire.
- Ehi, alzati dobbiamo andare!- disse Annie.
- Ma di che parli? E poi ho capito che è un sogno, sai!? - disse Claire con un sorriso sornione.
- Come preferisci, torna a dormire. Vorrà dire che il mio secondo biglietto per Montemerano lo darò a qualcun’altro!- disse Annie facendo un finto sbadiglio.
“Montemerano? Ha detto proprio Montemerano?” pensò Claire, che alla parola era scatta sul letto come una molla.
Si guardò intorno per cercare di capire se fosse veramente in sogno, e si pizzicò da tutte le parti facendosi seriamente male.
- Io non sto sognando!- disse Claire, leggermente sconvolta.
- Ma buongiorno, Bella Addormentata! Ora si vuole dare una mossa!?- disse Annie, facendola alzare dal letto e spingendola in bagno.
- Ehi, no! Spiegami che sta succedendo! Che centra Montemerano?-.
- Prima lavati, quando esci da lì, con un aspetto decente, vestita e senza una fogna al posto della bocca- scherzando -ti dirò tutto- disse Annie ridendo e spingendola con una piccola pacca sul sedere.
Annie si era alzata prima per finire di preparare le valige, che ora erano ben ordinate ed erano state chiuse con la classica tecnica “Siediti, scuffona e chiudi”.
Pratico e veloce.
Per il viaggio aveva deciso di mettersi comoda perciò indossò questa felpa azzurra http://weheartit.com/entry/34024422 con un paio di jeans comodi.
Claire, uscita del bagno, era più che presentabile, nonostante i suoi vestiti le andassero larghissimi. (http://weheartit.com/entry/23975882 quella rossa)
In Italia avrebbe dovuto fare rifornimento di quelli, ma sarebbe stato meglio se avesse fatto rifornimento di cibo e ripreso la sua taglia.
- Allora? Adesso sono pronta, spiegami tutto!- disse Claire.
- Ieri dopo che mi hai parlato, ho deciso che avrei dovuto fare qualcosa di concreto per aiutarti ad uscire da questo brutto momento..- disse Annie un po’ in imbarazzo, che delle sue sensazioni non sapeva mai parlare tanto bene ad alta voce -Così, appena ti sei addormentata sono andata a parlare dal rettore, che ci ha concesso una settimana di libera uscita, che noi passeremo a casa tua- concluse esplodendo.
Claire le prese le mani e cominciarono a saltare per tutta la stanza, mani nelle mani, come le bimbe dell’asilo. Annie era stracontenta di essere il motivo del sorriso di Claire, non viveva per altro. Il suo unico scopo che si era prefissata era quello di far sorridere le persone che stavano male, e chi se non la migliore amica?
Tuttavia, avevano un ritardo di cinque minuti quindi dovevano sbrigarsi, altrimenti Mr Bingley le avrebbe lasciate lì.
Salite sul bus, con un po’ di difficoltà a causa dei bagagli, Bingley accolse Annie così:
“The smile on your face
Let’s me know
That you need me
There's a truth
In your eyes
Saying you'll never leave me
My bus without you is
Empty
Wherever I’ll go
I stay best
When I can drive
All alone” seguendo le note di questa canzonehttp://www.youtube.com/watch?v=AuJrEBtmM1Q
Era la risposta alla sua canzone, che l’aveva lasciato alquanto interdetto.
La loro vita sembrava un musical, bisognava ammetterlo.
Claire e Annie scoppiarono a ridere come non mai. Finalmente una vera risata di Chiara, una di quelle che Harry adorava.
Il viaggio sul bus sarebbe durato poco più di mezz’ora, e le avrebbe lasciate all’aereoporto, dove le attendeva il volo delle 8:53 am diretto a Malpensa, dove avrebbero preso un autobus che le avrebbe portate fino a Montemerano.
Sì, perché la mamma di Claire sicuramente si sarebbe attivata per andare a prenderle, ma Annie voleva farle una sorpresa, quindi non la avvisò.

Salite sull’aereo, le due ragazze cominciarono a parlare dell'Italia, della cucine, degli odori, dei paesaggi. Annie aveva sempre desiderato vedere l'Italia e soprattutto la Toscana.
Claire sembrava più serena ora e all'improvviso parlò in italiano:
-Come farai a parlare?- sicura di non ricevere risposta.
Ma Annie aveva capito l’amica. Era o non era in un corso prestigioso di letteratura europea?!
E da che mondo è mondo l'Italia è il pilastro della letteratura Europea.
Così, Annie le rispose in perfetto italiano:
-Come sempre, tesoro! Con le labbra!- scoppiò a ridere.
Chiara rimase esterrefatta, davvero questa le era nuova!
Non lo sapeva e non se l’aspettava.
Una volta scese dall’aereo, verso le 11:00 am stranamente riuscirono a recuperare tutti i bagagli senza intoppi e raggiunsero l’ultimo mezzo della giornata.
Quattro ore di viaggio le divideva dalla meta, ed entrambe ne erano eccitate a modo loro.
Annie non vedeva l’ora di vedere la Toscana, conoscere la madre di Claire e dirle dell’arrivo dei ragazzi e della sorpresa. Chiara non vedeva, invece, l’ora di perdersi fra le braccia della madre, di andare a trovare suo padre, i suoi nonni e tutte le persone che amava, di farle conoscere ad Annie.
Entrambe avevano da che pensare, da che programmare..Così, infilarono le cuffiette e si rilassarono nei sedili.
Il tempo passò per certi versi in fretta e per altri troppo lentamente.
Arrivate a destinazione, scesero a prendere le valige, per poi dirigersi verso casa Monarini.
Appena scesa, Annie cominciò a guardarsi intorno.
Dio, com’era diverso quel posto! Tutto era diverso, sembrava di essere entrate in una novella di Boccaccio. Il tempo sembrava essersi fermato!
Claire, dal canto suo, era lì immobile che inspirava a pieni polmoni l’aria di casa.
Casa.
Sì, quella era casa. Se solo ora con lei ci fosse Harry.. Tutto sarebbe sembrato assolutamente perfetto!
Prese Annie, che incantata dal tutto, era imbambolata e l’accompagnò a casa sua.
Suonarono.
-Chi è?- urlò Rosa Monarini dall'interno.
Chiara non rispose, voleva vedere la sua espressione.
Quando la donna aprì la porta, rimase impietrita. Non le sembrava vero, sua figlia lì!
Le era mancata così tanto, mai le era stata così lontana e mai per così tanto tempo.
Non ebbe nemmeno il tempo di reagire che si ritrovò la sua piccolina aggrappata con tutte le sue forze al suo petto.
Era naturale quanto il sole, che Claire sentisse la mancanza della madre e viceversa.
Annie era lì, che guardava la scena, felice. Perché Annie era così. Provava felicità quando vedeva felici le persone che amava.
Una volta, al catechismo quando era piccola, il prete disse: “Dovete imparare che l’amore per una persona è come la matematica. Come la proprietà transitiva! Se la persona che amate è felice, lo sarete anche voi”.
Erano parole che il suo cuore aveva preso e fatte proprie.
Annie piangeva, Claire piangeva, la signora Monarini piangeva.
Claire si sentiva protetta, di nuovo tra le braccia di sua madre.
Dopo un po’, le due donne si staccarono e, con gli occhi gonfi e il sorriso stampato in faccia, Claire presentò Annie. Era così fiera di lei, così fiera di entrambe e così felice che il momento tanto atteso fosse arrivato come un temporale estivo.
- Tanto piacere di conoscerla!- disse raggiante Annie abbracciando Rosa.
Era grazie a quella donna, se la sua Chiara era così, e le era infinitamente grata.
- Oh no, ti prego! Dammi del tu, o mi farai sentire vecchia!- disse Rosa ridendo e abbracciandola, come se la conoscesse da anni -Ma sbaglio o mi hai parlato in italiano?- continuò perplessa.
- Sì, conosco il minimo indispensabile, ma è un po’ come dire “scomodo?” Parlare un’altra lingua mai usata, perciò ci tengo ad imparare meglio- concluse lei, soddisfatta.
- Oh, beh, sappi che non so neppure una parola d'inglese, quindi da me non potrai pretendere altro- disse la mamma ridendo - Ma che sbadata!! Vi tengo sulla porta come delle estranee. Entra Annie, vieni amore mio! Ti faccio vedere qualche modifica apportata alla casa-.
La casa era identica, eccetto delle tende nuove in salone e delle nuove fotografie lungo il bordo del caminetto.
- Sono molto belle queste tende mamma- disse Claire con un sorriso raggiante.
La mamma era appena uscita dalla cucina con un vassoio di biscotti in mano per Annie, quando vide bene la figlia e lo abbandonò sul tavolino con il rischio di un volo.
- O mio Dio! Ma cosa hai fatto?- disse la mamma, prendendo le braccia della figlia, dopo che si era accorta di quanto fosse dimagrita -Chiara Penelope Monarini! Ti è dato di volta il cervello!? Eri perfetta, perché ti sei messa a dieta?-.
- A dire il vero, non sono a dieta è solo che non sono stata molto- stava per dire bene, ma Annie intervenì:
- Non è stata molto attenta- lanciando uno sguardo di intesa a Claire -a quello che mangiava, perché ha passato l’ultimo mese sui libri! E’ pazza! Ora ha dei voti eccellenti, ma neppure un indumento che le vada bene!- concluse per evitare che la mamma si preoccupasse per lei e ricevendo l’occhiolino dall’amica, che era stata salvata in calcio d’angolo.
- Oh, Chiara! Bambina mia! Ma non puoi ridurti così, io tengo ai tuoi studi, ma tengo di più a te! Vorrà dire, Annie, che da ora in poi avrai l’incarico di farla mangiare! So che non hai problemi, riguardo al cibo..- disse la mamma ridendo.
- Problemi? Da quando il cibo è un problema?- disse lei ridendo con la bocca piena, dopo che si era spazzolata un quarto di vassoio.
- Ma che ci fate qui? Forza raccontatemi!- disse la mamma, che non sapeva ancora come potessero trovarsi lì.
- Il rettore, Mr Snow, ci ha concesso una settimana di pausa ad entrambe, così abbiamo deciso di venire a trovarti perché a Natale non ci siamo viste e poi anche perché Annie non vedeva l’ora di assaggiare la vera cucina italiana. Non si accontenta dei pochi piatti che so preparare- concluse Claire fintamente offesa.
- Ehi, Claire! Ho sempre apprezzato la tua cucina!- disse Annie con il muso -ma, tu sai preparare solo pochi primi, io invece voglio assaggiare i secondi, i condimenti, i dolci, la pizza- e cominciò uno di quegli elenchi che caratterizzano la flemma di Louis, che non hanno fine.
- Ok, Annie! Abbiamo afferrato il concetto- disse Chiara ridendo.
- Non sono abituata a sentirti chiamare Claire. E’ molto strano doverci fare l’abitudine- disse Rosa.
- Eeeh già- disse Claire, che invece ora era abituata solo a quello.
- Bhe, forza che fate ancora qui! Andate nella nostra stanza, arrivo tra un po’ a preparare i letti, non vi aspettavo-.
“I letti? Mbah, si sarà imbrogliata” pensò Claire, nella sua stanza c’era solo un letto e l’avrebbe condiviso con Annie.
Aprì la porta e rimase a bocca aperta.
Ecco i ritocchi di cui parlava. Nella sua stanza c’erano due letti, ma soprattutto la stanza aveva cambiato colore.
L’aveva sempre sognata così: tre pareti rosa chiaro, quasi panna, e una rosa brillantinata dietro le testiere dei letti, ricoperti da un piumone bianco con cuscini originali dei 1D.
Claire lanciò un urlo e scese le scale di corsa per andare ad abbracciare la mamma, che la accolse a braccia aperte.
- A quanto pare, la sorpresa te l’ho fatta io- disse la mamma ridendo -ho pensato a un letto in più, perché sapevo che prima o poi mi avresti portato Annie, per la pittura ringrazia tuo zio, è merito suo. Per i cuscini, tua zia. Conosci le regole della casa riguardo agli acquisti su internet- disse lei scettica.
- Allora grazie per il letto!- disse Claire ridendo. A quanto pare era l’unica cosa a cui avesse contribuito.- Mamma, noi ci laviamo. Non ti preoccupare, appena finisco preparo i letti- disse lei premurosa.
- No, questa è una vacanza, e deve esserlo. Soprattutto per te- disse dandole un bacio sulla fronte, riferita ai kg persi dalla figlia per lo studio.
Chiara la strinse e si lasciò pervadere dall’affetto della madre e di quel momento.
- Ti voglio bene, mamma. Mi sei mancata!-.
Annie si godeva la scena dall’alto delle scale, con un sorriso beato.
Non vedeva l’ora che arrivassero i ragazzi: primo perché la sorpresa di Claire, a quel punto, sarebbe stata perfetta; secondo, perché avrebbe finalmente riabbracciato il suo Niall.
Erano le 7:00 pm del 15 febbraio, ed erano sfinite. Perciò mangiarono e andarono a dormire, il giorno dopo avrebbero avuto una giornata estenuante. Specialmente tra le bancarelle e i negozi, per rifornire l’armadio di Claire, ormai desolato.


Al risveglio, Claire pensò che non aveva ancora raccontato nulla alla mamma dell’incontro con i ragazzi e di Harry, così dopo averne parlato con Annie, decisero di metterla al corrente della situazione.
Si vestirono Claire così: http://weheartit.com/entry/16624175 e Annie così: http://weheartit.com/entry/35168026 visto che aveva scoperto che l’inverno era molto meno rigido lì, ed era anche una bella giornata.
Scesero a fare colazione.
- Buongiorno mamma- bacio sulla guancia.
- Buongiorno Rosa- bacio sulla guancia.
- Buongiorno pulci- baci sulle guance.
- Mamma, senti, ieri sera io e Annie ci siamo dimenticate di dirti una cosa molto importante- disse Chiara, con la faccia da “ora siediti e respira”, un po’ esagerata per la notizia che doveva dare.
- O mio Dio! Sei incinta! Ecco perché sei venuta, mi sembrava strano un permesso così- ormai era nel panico.
Silenzio per circa dieci secondi, quando Annie chiese:
- What did she say?- non aveva capito.
- She thinks I’m pregnant-.
Scoppiò una risata.
- Ma cosa dici mamma? Sei fuori di testa!?- mentre smetteva di sobbalzare sulla sedia per le risate.- Penso che non ti darò un nipote almeno per i prossimi otto anni-.
- Oh, ok! No, perché la faccia che mi avevi fatto era proprio preoccupante-.
- Allora, la mia faccia era così per dirti che mi sono fidanzata- disse Claire con un sorriso.
- Can I turn on the tv, Claire? I wanna see the MTV News- disse Annie cortese, che spesso dimenticava di parlare italiano.
- Si, fai come fossi a casa tua- le rispose con un sorriso.
- Allora? Si può sapere con chi saresti fidanzata?- disse la mamma, che a quel punto moriva di curiosità, mentre Claire beveva il suo caffè-latte.
-Notizia degli ultimi giorni: ecco a voi le foto di due dei cantanti più amati del mondo, appartenenti alla boyband dei One Direction in compagnia di due ragazze misteriose, la notizia sta facendo il giro del mondo..-.
Chiara sputò tutto il liquido che aveva in bocca, lasciando la mamma a bocca aperta.
Sembrava la scena di “Un medico in famiglia” quando Guido e Maria annunciano il matrimonio a nonno Libero (minuto 4:11 http://www.youtube.com/watch?v=SMtFtegTahc&feature=channel&list=UL ).
Claire non aveva mai fatto una cosa del genere.
- Ma, Chiara! Ti è dato di volta il cervello?!- disse la mamma arrabbiata, mentre lei era rimasta con la bocca spalancata e aveva voltato il viso della mamma verso la tv e lei a sua volta aveva sputato il suo caffé. L’unica ad averlo sputato nella propria tazza, e non per aria, era stata Annie che non se l’aspettava proprio. Infatti la notizia era sbagliata, perché le foto erano state fatte al parco giochi e scattate di nascosto da qualche fan, ma risalivano a gennaio e non a qualche giorno prima.
- Appunto- disse Claire allibita, riferendosi alla reazione della mamma.
- E chi è quello?- disse la mamma con una faccia strana, mentre vedeva la lingua di uno sconosciuto attivarsi nella bocca di sua figlia.
- Mamma, lui è Harry-.
- E perché siete in tv? Ma guarda c’è anche Annie con quel biondino- disse indicandoli -e con le loro lingue- cambiando faccia in -.-’’.
- Mamma, hai presente i One direction?-.
- Certo che ce li ho presenti, non parli d’altro da un anno a questa parte! Ma non cambiare argomento e rispondi Penelope!-. Era inevitabile. Quando era arrabbiata, doveva usare per forza il suo secondo nome, proprio come quando lei chiamava Harry con il suo nome completo. Almeno ora sapeva da chi aveva preso il vizio.
- Non sto cambiando argomento. Se solo mi facessi finire!- disse Claire, ancora un po’ scossa ricevendo come risposta un gesto con le mani che intendeva “Prego sua maestà! Parli pure”. - Quello con me, era Harry, mentre quello con Annie si chiama Niall. E loro sono due quinti dei One Direction!- aspettò che la mamma assorbisse l'idea, mentre faceva delle strane facce che variavano dalla felicità, al dubbio.
- Ce, tu vuoi farmi credere che ora voi due state con due membri del gruppo? Ma Claire a chi vuoi darla a bere?- disse la mamma che aveva cominciato a pulire gli sputi.
Claire la guardò storto.
- Ma se l’hai appena visto al tg. E’ per questo che ci siamo finite!-.
La mamma ci pensò, aveva ragione. Non faceva na piega.
- O mio Dio! O mio Dio!- disse Rosa, prendendo le mani della figlia e di Annie, formando un cerchio e cominciando a saltare per la stanza come avevano fatto il giorno prima Annie e Claire, dopo l’annuncio del viaggio.- Mia figlia è fidanzata- partì Rosa, facendo il trenino mentre le altre due ripetevano -mia figlia è fidanzata!-.
- Con Harry Styles!- e ancora l’eco -con Harry Styl..- una conga line perfetta, ma..
- Aspetta- disse Claire a un tratto -come fai a sapere che si chiama Styles?-.
- Come, come lo faccio a sapere.. Me, me l’hai detto tu!- disse la mamma, che all’improvviso aveva cominciato a lavare le tazze.
- No, mamma! Non ti ho mai detto i loro cognomi.- concluse sicura al 100%.
- E va bene, mi avete beccata. Volevo tenerlo per me, ma..- mentre le pulci la guardavano interrogativa, cominciò a cantare:
- You don’t know oh oh you don’t know- e parlando -che sono una Directioner da ottobre- e si coprì il viso per l’imbarazzo.
Silenzio tombale.
Annie si copriva la bocca per non ridere, come fa di solito Harry per trattenere la risata (In particolare minuto 2:39 xD http://www.youtube.com/watch?v=MYI6zeg3V6I&feature=player_embedded#!). Non voleva essere lei la prima.
Claire, alla notizia, si era lasciata scivolare sul pavimento e cominciò a cantare con il ritmo di “I want”:
- I know I know I know, but that’s crazy- e scoppiò a ridere anche lei definitivamente, mentre Annie si univa a lei sul pavimento con uno scottex per asciugare le lacrime.
- Ehi, non mi prendete in giro, un po’ di rispetto. Sono pur sempre più grande di voi- disse Rosa con il muso, mentre prendeva le guance delle due ragazze per dar loro un bacio a testa e dire:
- Maronn! R’ picnenn mij s so azztat ch’i Uan Dairecscion- nel dialetto del sud originario di Rosa -che mazz!- e tutte scoppiarono a ridere, anche se Annie era solo contagiata dalla risata perché non aveva capito una mazza, appunto.
  
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