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Autore: Lol_96    23/06/2013    3 recensioni
In un mondo dove ogni uomo è destinato ad ucciderne un' altro, come si può sopravvivere? E se qualcuno si ribellasse al vincolo di sangue imposto dalla società?
Sono io quel ragazzo. Sono io quello che rinuncia a tutto per combattere una società macchiata dal sangue dell'omicidio.
Io, un diciassettenne con la voglia di cambiare, un animo anticonformista pronto a combattere in quello in cui crede fino alla morte. E sarà cosi.
Finché qualcuno non metterà un punto a tutto questo odio io ci sarò, combatterò per i miei ideali.
Un ragazzo fuori posto il cui riflesso non piace a se stesso, figurarsi agli altri.
Un ragazzo un po' confuso da tutto quello che sta succedendo, che sta cercando il proprio posto.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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VIII

 
Mi ricade tra le braccia così dolorante che Willow le prepara una bevanda con erbe che ha trovato nel bosco,e Morfeo l’accoglie nel suo mondo.
 
Nel bel mezzo della notte, quando gli angeli urlano e tutto sembra calmo, -fin troppo aggiungerei-, mi alzo velocemente con la fronte imperlata di sudore e mi ritrovo con la testa che gira.
 
Nell’aria aleggia quella sensazione di inquietudine, come quando hai le farfalle nello stomaco e le gambe che tremano.
 
Luci provenienti dall’alto piroettano nel cielo stellato formando disegni. Allungo le mani per sfiorarle e una piccola scia di polvere argentata mi invade la mano, la ricopre.
Giro il palmo verso l’alto scrutando la sostanza che ora luccica. Dopo pochi secondi si rialza e, portata dal vento, ondeggia verso il corpo della ragazza.
Questa, ancora addormentata, spalanca gli occhi e si lascia coprire.
La polvere si stende come quando la neve ricopre candida le colline.
Una coperta di Polvere Stellare brilla su di lei.
Apre la bocca e aspira ogni piccola particella di luce, portando dentro di se tutta la polvere.
Una luce interiore, che vedo attraverso il suo costato, manda tenui rintocchi. Una piccola melodia si intona.
 
Affino l’udito per ascoltarla pienamente, per non perdermi una sola nota.
Gli animali, incantati dall’armonia della canzone, si zittiscono.
 
La ragazza si alza in piedi. Sembra essersi liberata di ogni tipo di ferita. Le cose sono due: o Willow è una portentosa infermiera o quella polvere deve averle curato il dolore.
 
Si libera della vestaglia bianca rimanendo completamente nuda. Le curve sinuose e lisce; la pelle che alla luce della luna somiglia ad una perla; i capelli sciolti alla leggera brezza notturna sembrano braci ardenti …
Cammina a passo lento, quasi avesse paura che il terreno da un momento all’altro possa sgretolarsi come sabbia.
 
Si dirige, in compagnia della melodia, verso il fiume che scorre li vicino( dove Willow di solito si ferma a pulire i vestiti mentre io accendo il fuoco e cuocio la carne).
Si ferma sulla sponda.
L’acqua manda piccoli bagliori di riflesso alla luna. Lo scroscio del fiume è l’unico rumore che si sente oltre a quello che risuona dal suo petto.
Passano interminabili minuti prima che succeda qualcosa. E quando succede, non credo ai miei occhi.
In un violento spasmo, quasi fosse ricaduta in una specie di trans, getta indietro la testa. I capelli ondeggiano, noto da lontano la bocca spalancata.
Gli stessi occhi che qualche ora prima avevano incontrato i miei, quelli neri come il carbone, ora si erano tinti di un bianco lunare.
 
Avanza in punta di piedi sui sassi della riva, immerge un piede. Capisco dal movimento repentino della mano che è ghiacciata.
Porta avanti anche l’altro piede, ed ora ha l’acqua alle caviglie.
 
Ondeggia in modo strano, quasi come i grandi pupazzi gonfiati d’aria che ci sono di solito nelle concessionarie, quelli che sembrano chiamarti agitando le braccia per attirare la tua attenzione.
Inquietanti.
 
Un sibilo le esce di gola ed in un lampo accade tutto.
L’acqua si erge formando un muro, dai suoi occhi partono due fasci di luce diretti verso l’ostacolo che si infrange appena illuminato.
Un’onda l’avvolge ed una cascata di luce ricade ovunque; per un attimo la perdo di vista.
La ritrovo sdraiata sul prato appena prima del fiume, bagnata fradicia, tremante.
 
Mi avvicino lentamente, tasto il terreno per verificare che non si sfaldi sotto il mio peso.
Non so perché lo faccio, copio i movimenti di quando si è avvicinata al fiume e questo mi fa sentire più sicuro.
Mi accovaccio su di lei e il suo respiro incredibilmente caldo e profumato mi inebria.
 
Mi guarda come se oltre a noi non ci fosse nulla, il vuoto totale.
Nei suoi occhi il nero del carbone ha lasciato posto al rosso del fuoco. Solleva una mano che posa sulla mia guancia, mi avvicino ancora e il cuore inizia a tamburellare nel petto.
 
Sembra lo percepisca perche si mette a sedere e appoggia la sinistra, la mano che aveva libera, sul mio cuore.
Batte talmente forte che l’unica maniera che ho di spezzare quel momento è un bacio. E così faccio, le stampo le mie labbra sulle sue. Non so quanto tempo passi prima che le nostre labbra si stacchino e producano uno schiocco, ma sento che la musica è finita: la colonna sonora del nostro bacio sono i nostri cuori. 
Questa volta prende l’iniziativa lei e torniamo a baciarci. Sento la sua lingua farsi strada nella mia bocca, io che l’accolgo e ricambio.
 
E qualcosa di strano succede.
 
Avverto la sua mano penetrare la mia carne come fosse aria. Sento, il vento che ora ulula. Sento il suo sapore in bocca. Tocca il mio cuore facendosi strada con le dita, lo sfiora appena.
 
Un bagliore che percepisco ad occhi chiusi, mentre il nostro bacio continua, si sprigiona dalla sua mano ed in un attimo siamo un tutt’uno.
 
Lei mi trasferisce i suoi pensieri, mi racconta la sua storia.
Si appropria della mia anima, di quello che sono. Legge la mia storia ed una lacrima le cade sulle guance. Ci stacchiamo, la scruto con sguardo cupo, ma lei sorride ed è bellissima.
Le passo un pollice in modo da togliere la lacrima.
 
Non ha mai parlato, mai proferito parola, ma so di sapere tutto di lei.
E questo un po’ mi spaventa, ma allo stesso tempo mi affascina.
 
Con quel piccolo e fragile tocco abbiamo condiviso i nostri pensieri, il nostro essere.
 
“Chiudi gli occhi …” con l’indice e l’anulare sfiora le mie palpebre e per reazione e miei occhi si chiudono.
“… cerca dentro di te, e saprai chi sei realmente. Quando lo avrai scoperto io sarò lì ad aiutarti nel tuo compito.”
Con voce melliflua mi da le istruzione che mi servono per trovare le giuste informazioni.
Suadente e persuasiva mi fa scavare affondo, nei meandri dei miei ricordi … ma aspetta, non sono solo i miei …
Mischiati a quelli che avevo già, ora ci sono anche i suoi. Siamo un tutt’uno: due anime nello stesso corpo, seppur divise.

 
*************** 

Quando la morte incontra le notti di plenilunio, tutto può succedere.
In più se la morte ha scelto una bambina destinata ad essere qualcuno di importante di sicuro qualcosa deve succedere.
 
Dopo aver chiuso gli occhi casco in una specie di trans che mostra un film mentale, stile ricordo molto consumato, che mi incuriosisce molto.
 
Ci ritroviamo, io e lei, in una stanza piena di persone che indossano tuniche verdi e mascherine bianche.
Distesa a gambe divaricate e sollevate, una donna urla incessantemente. Il dottore la incita a spingere, le dice che tra poco sarà tutto finito. Ma quel “tra poco” diventano ore.
Le cose si complicano e i medici sono costretti a farla partorire tramite cesareo: la trasferiscono in un’altra sala e dopo averla sedata, avviano l’operazione.
 
Due bellissimi occhi color dell’ambra spuntano tra le coperte in cui è stata avvolta dopo essere stata lavata.
 
Shelena, così la madre ha deciso di chiamarla, viene immediatamente allontanata dalla donna che l’ha data alla luce; scoprirò successivamente che la donna non voleva avere nulla a che fare con la bimba, anzi: è stata un errore.
 
La pargola viene affidata al Carmelo of Mary: Wahpeton, North Dakota.
 
La bimba cresce all’interno delle mura del monastero dove si dedica principalmente alla preghiera ed, essendo ancora una bambina, al cucito e all’artigianato.
Vaga giorno dopo giorno tra i giardini e il laghetto del convento, dove passa la maggior parte del tempo.
Poi la scena improvvisamente cambia, sento le sue dita sulle mie palpebre premere più forte, e mi ritrovo in mezzo ad un bosco. In lontananza un fiume ghiacciato lascia il posto ad una piccola macchia di nero: sembra uno specchio rotto.
 
Riavvolge un attimo il nastro della memoria e mi mostra la sua fuga dal monastero, come sia scappata una notte di mezz’inverno. Ma soprattutto mi fa vedere come ora, fredda ed indolenzita, cammina a fatica sulla neve alta. La vedo arrancare, mettere un piede sul ghiaccio e cadere in acqua.
Vorrei aiutarla, ma la mia figura all’interno del film non è mobile ma fissa. Le chiedo se ci possiamo avvicinare, se è possibile vedere cosa sta succedendo.
 
Lei annuisce e come il fantasma del Natale Passato, si stacca leggermente da terra afferrandomi una mano e ci muoviamo in direzione del fiume.
 
Da sopra, vedo una sagoma dimenarsi nell’acqua; le bolle d’aria che scoppiano in superficie. Poi il nulla.
 
Un raggio di luna colpisce Shelena e questa riemerge senza vita, magicamente.
 
Il suo corpo viene portato sulla riva dalla corrente. Osservando meglio, noto il pallore gelato della sua pelle, i capelli quasi rigidi dal freddo.
 
La stessa scena con la Polvere di Luna si ripete; la ragazza riprende vita. I suoi occhi cambiano colore.
 
Lei non è figlia di una donna che ha rinnegato una bambina, una donna che è stata convinta a tenerla per non abortire. Lei non è una normale ragazza ora: lei è una delle figlie della Luna.





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Dunque, ho pubblicato il capitolo perché ne vado così fiero che mi sentivo in colpa a lasciarlo riposare nel pc.
Grazie ai consigli di amici e lettori ho dato tutto me stesso nella presentazione di questa ragazza.
Puntualizzo che, essendo figlia della luna non poteva che chiamarsi Selene(nota anche come dea della luna).
Più avanti scopriremo che, come già puntualizzato nell'ultima riga, lei non è la sola: "è una delle..."
Ringrazio tutti soprattutto perchè siete critici senza farvi problemi, e questo mi aiuta.
Sottolineo inoltre che più avanti ci saranno sicuramente scene un po' spinte, forse. Indipercuiche -?- dovrò cambiare il rating in rosso(presumo).
Quindi, essendo il rosso violato a chi non ha un profilo e non ha più di 18 anni -tsè, questa parte è facile da aggirare- invito tutti a farselo! Per il mio bene e per il loro.
NON SI DISCUTE.
-
¾ di Matt

p.s. Amo formattare il testo :3
p.p.s. L' 
¼ di Matt mancante è già al mare...

  
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