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Autore: AlwaysAttract    23/06/2013    15 recensioni
Louis non sapeva neanche come fosse riuscito a diventare stracotto di un tipo come Harry Styles, i giocatori di football non gli erano mai interessati, certo, ogni tanto ci faceva un pensierino quando li vedeva cambiarsi in spogliatoio, ma era sempre uscito con ragazzi semplici e divertenti, un po’ come lui.
Lui e il capitano della squadra di football non si erano mai sopportati prima dell’inizio dell’ultima estate: Harry non faceva altro che prendere di mira, insieme ai suoi amichetti, Louis per essere gay e Louis non poteva che soffiargli il primato in tutte le materie scolastiche e, ovviamente, anche la borsa di studio.
Verso metà luglio, per qualche inspiegabile motivo, avevano partecipato allo stesso campo estivo organizzato dalla parrocchia locale e, sempre per qualche inspiegabile motivo, si erano ritrovati a baciarsi, ubriachi fino al midollo, attorno alle ultime fiamme del falò mentre tutti gli altri dormivano nelle loro tende, ignari di tutto.
AU!Highschool
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: Ciao a tutti! Finalmente mi faccio viva con questo nuovo capitolo, spero che vi piaccia (perchè a me non piace, non è uscito esattamente come lo facevo sembrare nella mia testa!) xD
Prima di tutto questa volta vorrei abbracciarvi tutte virtualmente per le bellissime recensioni che avete lasciato nello scorso capitolo! Ben sedici, wow! Cioè, sono stra felicissima! Grazie mille a tutte! *-* E' solo grazie a voi che continuo a scrivere, grazie grazie grazie!!!
Di questo capitolo non c'è molto da dire ed è anche un po' corto :/ . E' solo di passaggio (e che passaggio!) ed è tipo una cronologia perchè, come noterete, durante lo scorrere del capitolo passa già un mese! Vi faccio presente che la storia finirà quando anche l'anno scolastico di Lou e Haz finirà (penso, forse un po' più in là) ma comunque mancano pochi capitoli :)
Detto questo vorrei ricordarvi che potete trovarmi sia su  twitter che sia su ask.fm! (non siate timidi, a me fa piacere! :3). Infine vorrei ringraziare 
Loulizhall_Led per il bellissimo trailer!
Grazie di nuovo e buona lettura! Un bacio! :)
(scusate per gli errori!)




 

«Dormirai per tutto il giorno?».
«Fottiti».
Ed sospirò entrando in camera di Harry e si sedette affianco a lui sul letto, scuotendolo per una spalla, «sono quattro giorni che sei rinchiuso qui dentro a non far niente, non pensi che sia arrivata l’ora di alzarsi e prepararsi per gli allenamenti?» gli chiese cercando di essere il più gentile e sensibile possibile, conoscendo la vulnerabilità del suo migliore amico in quel momento.
«Fanculo tu e gli allenamenti» borbottò il riccio seppellendo la testa sotto il cuscino «vattene» disse subito dopo dando le spalle al ragazzo.
«Harry, il coach è infuriato con te, hai saltato già tre volte gli allenamenti!» esclamò irritato Ed «ha già iniziato a dire che ti caccerà dalla squadra se non partecipi agli allenamenti».
«Che lo faccia! Non me ne frega niente, né di te, né degli allenamenti, né del coach» sputò, la voce ovattata dal cuscino, «voglio Louis» mormorò poco dopo a voce bassa.
Ed ruotò gli occhi, quasi sul punto di mandare a fanculo l’amico, e «ma Louis non ti vuole più, fattene una ragione, per Dio!» disse, non badando a quanto potessero fare male quelle parole ad Harry e solo quando lo vide rannicchiarsi con la schiena al muro e le gambe al petto capì di aver fatto un grosso errore.
«Oh, che cazzo, non di nuovo!» borbottò mentre i primi sonori singhiozzi di Harry invasero la stanza. Ma cosa poteva farci? Era solamente la verità. «Dai, Harry, smettila di piangere!» lo pregò ottenendo solamente dei singhiozzi più forti.
«Tu non capisci» piagnucolò Harry non tentando neanche di asciugarsi le lacrime «Louis era tutto per me e non sopporto l’idea che io sia riuscito a farmelo scappare» continuò tirando su con il naso.
Ed sbuffò, tirando fuori dalla tasca un fazzoletto e iniziando ad asciugare le guance di Harry, «è vita, Harry, devi imparare ad andare avanti!».
Harry scansò la sua mano e scosse la testa «che schifo, chissà per cosa l’hai usato quel fazzoletto!» esclamò piangendo e ridendo contemporaneamente, causando anche a Ed uno sbuffo divertito ma subito ritornò a deprimersi.
Aveva saputo, da Ed ovviamente, che Louis era tornato a scuola due giorni prima e che, non ci crederai mai, Haz!, stava sorridendo e ridendo come se non fosse successo nulla.
Ad Harry gli si era spezzato il cuore quando aveva sentito quelle parole e non poteva crederci che Louis avesse eliminato tutto quello che avevano passato insieme dalla sua vita così facilmente, era umanamente impossibile!
Oltre a quella bruttissima notizia, Ed gli aveva detto che Louis, con il permesso del preside, aveva fatto togliere ogni locandina con la sua foto da ogni angolo della scuola e che ovunque andava, c’era Liam a spalleggiarlo.
Harry doveva ancora venire a capo del messaggio che aveva letto sul telefono di Louis da parte di Liam e quindi aveva poco chiara la situazione e stava sperando con tutto sé stesso che non fosse come la parte più cattiva e negativa del suo cervello pensava.
«Hai notato qualcosa di strano tra Louis e Liam?» chiese timido strofinando le guance sulle ginocchia «io ho paura che loro, sì, insomma, che ora Liam si approfitti della situazione» mormorò arrossendo.
Ed scosse la testa, sorridendogli cauto, «no, a parte il fatto che si muovono insieme, ma non ho notato nulla di strano rispetto al rapporto che avevano prima» disse.
Harry annuì, un po’ consolato dalle parole di Ed, ma non riuscì a cacciare via la paura che gli attanagliava le membra e che gli faceva pizzicare gli occhi, già grondanti di lacrime.
Avrebbe preferito mille volte morire che vedere Louis insieme a qualcun altro.
 
Louis chiuse il suo armadietto cercando di non pensare al fatto che Harry fosse proprio dall’altro lato del corridoio e che lo stesse guardando con aria sofferente, con gli occhi spalancati e i libri premuti forte sul petto.
Sussultò quando una mano si posò sulla sua spalla e, già con gli insulti sulla lingua, si girò per mandare a fanculo il suo ex ragazzo ma si rilassò appena notò che era stato Liam a farlo spaventare.
«Oh sei tu» sospirò appoggiando la schiena agli armadietti.
Liam sorrise e alzò le spalle «chi altro aspettavi?» gli chiese infilando le mani in tasca. Louis scosse la testa e subito dopo indicò con il capo il ragazzo a una decina di metri da loro che li osservava attentamente con lo sguardo accigliato.
«E’ tornato il bastardo» sibilò Liam tra i denti appena riconobbe Harry dietro la calca degli altri studenti che percorrevano il corridoio.
«A quanto pare» borbottò Louis distogliendo lo sguardo e puntando gli occhi a terra, sentendosi troppo in soggezione con quei occhi puntati addosso. Non aveva visto Harry per un’intera settimana e ora che era lì, a pochi metri da lui, la sua presenza gli faceva pesare tutte le lacrime che aveva versato nelle notti precedenti e i finti sorrisi che aveva esposto a chiunque per nascondere il dolore che provava sottopelle.
«Stai bene, Lou?» gli chiese Liam notando lo sguardo triste di Louis. Appoggiò un dito sotto il mento del ragazzo e lo costrinse ad alzare gli occhi, «dimmi la verità» gli ordinò.
Louis non resistette allo sguardo penetrante di Liam e scosse violentemente la testa, serrando gli occhi per cacciare via le lacrime. E, cazzo, non poteva piangere, non con tutta quella gente intorno.
«Vado un attimo in bagno» disse fuggendo via dalle mani di Liam prima che potesse fermarlo.
Il primo istinto di Harry, quando vide Louis muoversi e iniziare a camminare in fretta, fu quello di seguirlo. Lo aveva tenuto d’occhio per tutto il tempo da quando era arrivato a scuola e vederlo per la prima volta dopo una settimana di pianti sofferti fu una gioia immensa. Peccato che Louis non lo avesse degnato di un solo sguardo. E, Dio, si stava sentendo come un fottuto stalker o qualcosa del genere.
Faceva così male poterlo guardare ma non poterlo toccare, né sorridergli o altro e si odiava con tutto se stesso per essersi privato di una cosa così bella come Louis.
«Dove cazzo credi di andare?»
Harry fermò la sua corsa verso Louis quando sentì la voce di Liam Payne penetrargli le orecchie e le sue mani artigliare la sua felpa.
«Lasciami stare!» esclamò Harry voltandosi verso di lui quasi ringhiando.
Liam Payne riusciva a suscitare in lui tanti cattivi pensieri come mai nessuno ero riuscito. Aveva così voglia di stringere le mani attorno al suo collo e strozzarlo o sbattergli la testa contro il muro, o prenderlo a pugni così forte da ammazzarlo. Harry non pensava avesse qualche problema psichico ma da quando questo Liam era entrato, per forze altrui, nella sua vita aveva incominciato a dubitare della sua certezza.
«Non permetterti a seguirlo!» fu la risposta di Liam bloccandogli il passaggio «gli dai fastidio, non te ne sei reso conto prima? E’ per te che se ne è andato, è per te che stava quasi piangendo! Lo capisci? Così gli fai più male» disse puntandogli un dito contro. Harry si sentì morire, anche lui stava male.
«Io voglio che le cose si sistemino» mormorò con disprezzo «e non sarai sicuramente tu ad impedirmelo!».
Liam ghignò e scosse la testa «Louis ti ha praticamente bannato dalla sua vita».
«E chi cazzo sei tu per dirlo?» obbiettò immediatamente Harry sforzandosi di non alzare troppo la voce per non attirare gli occhi degli altri studenti.
«Quello che è rimasto ore con lui e che lo ha confortato» rispose l’altro con ovvietà. Harry fu ad un passo dal picchiarlo a sangue.
«Non ti azzardare a toccarlo o a solamente a provarci di mettergli le mani addosso, mi stai capendo?» lo minacciò ringhiando.
«Altrimenti che fai?» lo provocò Liam con un ghigno.
E grazie al Cielo la campanella della prima ora suonò proprio in quell’istante.
 
Zayn stava correndo con un enorme sorriso sul volto. Forse Louis ci stava vedendo male, perché Zayn non correva e soprattutto non sorrideva così ampliamente, se non con una sola persona, e si accigliò quando mise bene a fuoco la scena del suo amico e notò che sta veramente correndo e sorridendo.
Non fece in tempo a chiedere cosa avesse che il ragazzo gli si piombò addosso, abbracciandolo stretto. Louis fece qualche passo all’indietro e perse quasi l’equilibrio ma riuscì a rimanere sui suoi piedi, molto fortunatamente.
«Che succede?» chiese confuso scrollandosi Zayn di dosso. Al ragazzo si illuminò tutto il viso e prese per le guance Louis, baciandole successivamente. «Zayn!» protestò Louis cercando di sottrarsi alla sua presa.
«E’ successo!» esclamò raggiante Zayn.
«Cosa?» chiese ancora più confuso Louis, levandosi con le mani la saliva che Zayn aveva lasciato sulle sue guance quando lo aveva baciato. Che schifo.
«Ieri è successo!» esclamò ancora una volta il moro su di giri «ieri sera io e Niall dovevamo uscire come al solito in centro e invece mi ha portato a casa sua ed è stato.. è stato bellissimo! Abbiamo prima cenato con la pizza che ha preparato con le sue mani e poi mi ha portato in camera sua e c’erano le candele accese e tutto era così, così romantico!» spiegò in fretta incespicandosi su molte parole. Louis alzò gli occhi al cielo e sorrise appena capì di cosa Zayn stesse parlando.
«Sono davvero molto, molto felice per te» gli disse con un sorriso, anche se era un po’ spento rispetto ai suoi soliti sorrisi, e diede un buffetto a Zayn sulla guancia.
«Louis» disse in modo serio il moro «sono follemente, irrimediabilmente, profondamente e pazzamente innamorato di Niall» concluse con un sospiro.
Louis guardò la sua espressione seria e non riuscì a trattenere le risate quando notò Niall proprio dietro di lui, con la bocca spalancata e gli occhi enormi, stupito.
«Beh» fece dandogli una pacca sul braccio «ti sei risparmiato quel bruttissimo momento in cui vuoi dire “ti amo” ad una persona ma hai paura di non essere ricambiato» continuò. Il ricordo del primo “ti amo” di Harry gli arrivò dritto in faccia, come una torta alla panna, e gli angoli della sua bocca calarono immediatamente verso il basso.
Stupido, stupido, stupido. Non avrebbe dovuto fidarsi di Harry, né dei suoi “ti amo”.
Zayn si accigliò, «che stai dicendo?» blaterò non capendo e sussultò appena le braccia di Niall avvolsero il suo busto.
«Che devi sempre guardarti le spalle!» ridacchiò Niall lasciandogli un bacio sulla guancia. Zayn arrossì violentemente sul volto.
 
Nella settimana seguente, a scuola, Louis cercò in tutti i modi di restare il più tempo possibile nelle classi per evitare qualsiasi incontro con Harry, altrimenti avrebbe dovuto sopportare il suoi occhi addosso per tutto il tempo.
Il più delle volte, trovandosi in compagnia di Liam, Louis riusciva a sopportare quel peso sulle spalle, anche perché Liam riusciva a distrarlo e quindi, dopo un po’, dimenticava che Harry passava le ore a fissarlo.
«Tomlinson!».
Louis si voltò abbastanza velocemente per riuscire a intravedere Amanda, una piccola ragazzina del secondo anno, con dei  piccoli secchi tra le braccia, «sì?» chiese gentilmente avvicinandosi.
La ragazza gli sorrise timidamente, arrossendo poco poco sulle guance, e «potresti portare questi nel laboratorio d’arte?» chiese indicando i secchi, contenenti sicuramente del colore.
«Certo! Dammi qua!» trillò Louis prima di prendere i secchi.
Arrivò nel laboratorio d’arte in pochi minuti. Ci entrò con cautela, attento a non far cadere nessuno dei secchi e, ringraziando chiunque sul fatto che il laboratorio fosse vuoto e che non ci fosse nessuno per prenderlo in giro, perché sì, il fatto di essere la nuova reginetta aveva triplicato le offese, raggiunse il ripiano su cui erano appoggiati gli altri secchi.
«Louis».
Trasalì appena sentì quel sussurro, piccolo e a bassa voce ma detto da una voce che causò al suo cuore delle capriole, e no, nononononono, non aveva voglia di vederlo.
«Ti prego, Louis» sussurrò ancora quella voce. Louis sentì dei passi dietro di sé ma non volle voltarsi e sperò con tutto se stesso che Harry non si avvicinasse troppo, non avrebbe potuto sopportare la sua vicinanza e il suo profumo, lo mandavano in bestia quasi quanto gli tormentavano i pensieri.
«Vai via» gli ordinò mordendosi le labbra e sperando che Harry capisse che non aveva né voglia di vederlo, né di parlargli, né di piangere. Quindi, sì, doveva andarsene.
«Mi manchi».
«Non dire sciocchezze».
«Quando mi perdonerai?».
Louis rise, ma senza ironia e «sul serio credi che ti perdonerò mai?» gli chiese sarcastico, decidendosi a voltarsi per incontrare lo sguardo ferito di Harry.
Aveva gli occhi lucidi, le mani raccolte insieme e le labbra premute su se stesse per evitare il pianto e le lacrime. Louis evitò il suo sguardo perché, nonostante tutto, aveva un certo effetto sul suo corpo e le sue emozioni, e scosse la testa dandosi di nuovo dello stupido.
«Lasciami in pace, okay? Non cercarmi, non seguirmi e soprattutto non mandarmi messaggi» borbottò iniziando a camminare per uscire fuori da quell’aula.
«Louis» fece di nuovo Harry cercando di bloccargli il passaggio avendo, almeno, il buonsenso di non toccarlo.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, infastidito, e «è tutto inutile, Harry!» gridò dandogli una spinta sulle spalle,  «pensi che sia così facile perdonarti?» chiese sperando che voce non gli uscisse troppo strozzata, «avresti dovuto fregartene di chi cazzo sei quel giorno, avresti dovuto proteggermi non buttarmi nella tana del leone!» sbraitò ancora incapace di credere che Harry, il suo Harry, avesse fatto una cosa del genere.
«Mi dispiace» fu l’unica cosa che riuscì a farfugliare Harry trattenendo a stento le lacrime.
«È colpa tua» mormorò Louis prima di oltrepassarlo e uscire, finalmente, da quell’aula.
Harry non osò muoversi per diversi minuti, capacitandosi, una volta per tutte, che non c’era più niente da fare.
 
«Muore» fece Liam mettendo in bocca un popcorn «perché è già troppo morto, non può non morire» continuò indicando il personaggio del film che stava vedendo insieme a Louis.
Era un mercoledì sera, tre settimane dopo l’ultimo incontro con Harry. Avevano deciso di vedere “The Hunger Games” quel giorno perché, vedrai è bellissimo!, ma a Louis non stava piacendo molto: non perché pensasse che non fosse un bel film ma perché stava piangendo per la morte di ogni personaggio.
«Ricordami di non lasciarti mai più scegliere un film» farfugliò passandosi un dito sotto l’occhio per eliminare quella lacrimuccia bastarda «riesci a trovare sempre quelli più struggenti o strappalacrime, come se io in questo periodo non ne stessi già versando abbastanza!» esclamò con una mezza risata.
Liam si voltò verso di lui e gli sorrise teneramente, «vieni qui, dai» fece alzando il braccio, per far capire a Louis che poteva tranquillamente accoccolarsi contro di lui. Louis annuì in fretta e, con pochi movimenti, riuscì ad appoggiarsi con la testa sulla spalla di Liam. Il bracciò del ragazzo lo tirò immediatamente più vicino, circondandogli tutte le spalle, e iniziò, senza badarci, ad accarezzargli il braccio.
«Stai bene così?» gli chiese dritto nell’orecchio a bassa voce. Louis annuì, voltandosi un po’ per riuscire ad appoggiare un braccio sul ventre di Liam, e sentì le guance diventare a mano a mano più rosse.
Si chiese se Liam se ne fosse accorto e ringraziò la poca luce della stanza.
Sorrise quando, dopo attimi di silenzio, riuscì a sentire il cuore di Liam battere all’impazzata e strofinò la guancia contro il tessuto della sua maglia per  nascondere il piccolo ghigno sul suo volto.
«Quindi.. ehm, hai ricevuto altri messaggi da Harry?» balbettò il ragazzo.
Louis si congelò tra le sue braccia e solo dopo un po’ riuscì a scuotere la testa «no, dopo l’ultima volta che ci ho parlato non mi ha mandato più niente» rispose mordendosi le labbra.
«Ed è meglio così?».
«Decisamente».
«Ne sei sicuro?».
Louis sospirò tristemente «mi manca» riuscì a confessare stringendo tra le dita la maglietta di Liam, facendo sbiancare le nocche, «più di quanto dovrebbe mancarmi ed è difficile riuscire ad evitare il suo sguardo a scuola quando l’unica cosa che vorrei è stringerlo e baciarlo» sussurrò a bassa voce con le lacrime proprio sotto gli occhi, pronte ad uscire, «ma non posso» continuò «mi ha fatto del male e non ricadrò di nuovo nella sua trappola, prima o poi lo dimenticherò, no?» concluse alzando un attimo lo sguardo sul volto di Liam, che era rimasto completamente assorto nelle sue parole, e gemette sorpreso quando si ritrovò le labbra del ragazzo premute contro le sue.
Si rese conto solo in quel momento quanto gli mancasse avere delle dimostrazioni d’affetto e perciò non si oppose a quel contatto, anzi, lo prolungò.
«Louis» sussurrò Liam sulle sue labbra ma Louis scosse la testa.
«Tranquillo» fece baciandolo di nuovo, questa volta con più desiderio. Si portò sotto al corpo di Liam con facilità e non smise un attimo di baciarlo, beandosi delle labbra gonfie e al sapore di popcorn.
I vestiti scivolarono via con rapidità e Louis cercò in tutti i modi di non pensare che fosse, anche solo un po’, sbagliato.
Non aveva sicuramente previsto di far l’amore con Liam quella sera, non ci aveva neanche mai pensato, eppure stava succedendo e contro ogni sua aspettativa, gli stava piacendo.
Liam era dolce, premuroso e attento. Louis gemeva piano, anche perché nella stanza accanto c’erano le gemelle che dormivano, e Liam si muoveva dolcemente dentro di lui e sfiorava ogni volta quel punto che lo faceva contorcere.
Come un lampo, appena Liam scese a baciargli il collo, attraversarono per la mente di Louis tutti i ricordi delle volte che era stato Harry a farlo tremare di piacere: riusciva a percepire la sue mani sulle cosce, il suo alito caldo contro la gola e le sue labbra a sfiorargli l’orecchio per sussurrargli parole dolci. Più ci pensava più credeva che fosse Harry quello sopra di lui, non Liam, e per un pelo non gemette il suo nome quando raggiunse il culmine del piacere, riuscì a trattenerlo stringendo forte i denti sulla spalla di Liam, lasciando dei vigorosi segni.
Liam crollò su di lui due secondi dopo e «Dio» sospirò incollando le labbra alla mascella di Louis.
 

   
 
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