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Autore: athena from olympus    23/06/2013    14 recensioni
« avere dei sogni è come andare in guerra, devi avere la forza di combattere per vincere. e se sapessi che la fonte della mia innata forza sei tu, ce l'avresti con me? »
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: Bondage
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La curiosità mi erodeva il cervello.
Come procedeva l'appuntamento di Liù e Liam? E cosa aveva in mente Pamela?
Decisi di non pensarci, mi fidavo delle mie amiche e sapevo che mi avrebbero raccontato tutto così da chiarire i miei dubbi.
Ma per quel pomeriggio ancora no.
Rientrai quasi subito dopo aver lasciato la postaizione di lavoro e ringraziai dio per essere tornata nuovamente sana e salva nelll'appartamento.
- Sola. - pensai.
Infondo qualche ora in solitudine non mi avrebbe fatto così male, anzi.
Avrei riflettuto su di me, su Zayn, su ciò che stavamo vivendo.
Mi diressi in cucina e solo in quel momento realizzai che se avessi voluto placare i lamenti insistenti del mio stomaco, avrei dovuto cucinare.
Andai nel panico.
Spalancai con forza il frigorifero alla ricerca di qualcosa di pronto, in quel momento mi sarei accontentata anche di una scatoletta del tonno, ma non vi trovai niente di che. Il cibo scarseggiava.
Mi arresi e mi vidi costretta ad accendere il fornello, alla vista della lieve fiammella vermiglia rabbrividì.
La verità era che il fuoco mi terrorizzava.

--

Liù posò una mano all'altezza del cuore che palpitava forte. 
Probabilmente era un disperato tentativo di moderare il battito cardiaco, ovviamente invano.
Di Liam neanche l'ombra.
- Che si sia dimenticato dell'appuntamento? - si preoccupò. - Ma no che dico, non devo dubitare di lui. E' così.. dolce - un lieve rossore le colorò il viso.
Un flashback le scansò le preoccupazioni via e con la mente tornò alla sera prima, quando sedeva a fianco a Liam sul divanetto di giunco della terrazza.

L'umidità era asfissiante ma non le interessava, era con il suo idolo e con la persona per cui cominciava a percepire qualcosa di più del semplice affetto fraterno tra idolo e fan: Liam.
- Ehi Liù, stavo pensando.. domani pomeriggio sei libera o hai il turno al bar? - esclamò improvvisamente.
La ragazza sobbalzò, stupita. Non le ci volle molto per arrossire.
- Be', domani lavoro fino le 15.. come mai? -
- Stavo pensando di vederci, sempre se ti va -
- Ma certo che mi va, è un'ottima idea - a stenti tratteneva la gioia.
- Conosci il Flower Bar? -
- Sinceramente no..Ma posso cercare indicazioni su Google -
- Giusto! Quindi Liù, possiamo vederci lì per le..-
- Le 16.00? -
- Va bene, vada per le 16.00! -
I due ragazzi si sorrisero. 
E così la sera stessa Liù si chiuse in camera sua e  consultò Internet finché non conobbe la via e il luogo preciso in cui si trovava quel Flower Bar.


Ma una voce familiare la riportò alla vita reale e il suo flashback si sgretolò.
Si guardò attorno ma non riuscì a intuire da dove provenisse quel sibilo che la chiamò pochi secondi prima.
Continuò ad osservare ovunque, destra, sinistra, in alto.. - Forse mi sono sbagliata - sussurrò incerta. 
Fissò l'insegna del locale, Flower Bar. - Chissà perché si chiama così - pensò. 
Da fuori era difficile scorgere l'interno del bar perché i vetri erano scuri ma continuò a scrutare attentamente finché al suo fianco non si riflesse un'ombra familiare.
- Liam! - esclamò contenta voltandosi verso il giovane.
Solo in quell'istante notò i baffi finti e gli occhiali da sole. - Ehi ma perché indossi...- il giovane non la fece terminare di parlare, le afferrò il polso e la trascinò velocemente nel bar.

--

Alla fine, come mi aspettavo, mi ero bruciata.
Per la precisione il dito medio.
- Questo è il karma, altro che - borbottai irritata.
Dato che ero da sola, accesi lo stereo e inserì Femme Fatale di Britney Spears, uno dei miei dischi preferiti, a volume altissimo. 
Così altò da non riuscire neanche ad avvertire la mia voce.
Quasi tutte le canzoni di quel CD mi ricordavano in qualche maniera Zayn.
All'improvviso l'immaggine suadente del suo sorriso si intrappolò tra i miei pensieri, mi lasciai abindolare dalla distrazione e.. BOOM,  il piatto che stavo lavando a mi scivolò precipitando a terra.
- Merda! Quel ragazzo mi porta così tanti guai! - mi piegai e raccolsi i frammenti di ceramica, per poi continuare a sciacquare le altre vettovaglie.
Ricominciai a cantare ma qualcosa, un presentimento, mi avvertì di tendere l'orecchio verso la porta.
Esattamente come temevo, qualcuno continuava con insistenza a premere il campanello.
- Questa deve essere Pamela.. - pensai. - Pami arrivo! - esclamai.
Mi catapultai verso l'ingresso, ma per colpa della mia solita sbadataggine rovesciai il barattolo del sapone nel lavandino.. che tra l'altro abbandonai aperto per dirigermi ad aprire la porta.
La spalancai. - Pami ma non.. ZAYN! - strepitai stupita.
- Ehi.. disturbo? - domandò mostrando un lieve sorriso che si trasformò immediatamente in una smorfia. - Penso che dovresti abbassare il volume - sbottò.
Non risposi neanche e mi avviai imbarazzata verso lo stereo, per poi tornare all'ingresso.
- Be', che fai ancora lì? Vuoi entrare o devo spedirti un invito per posta? - asserì sarcasticamente.
Zayn si introdusse in casa e chiusi la porta. - Sempre gentile con gli ospiti.. la solita strega acida - aggrottò il sopracciglio.
Avvampai, per l'imbarazzo.
- Scusa, non volevo essere scortese - abbassai lo sguardo.
- Tranquilla, stavo scherzando.. sei sola in casa? - 
- Si, altrimenti non avrei acceso lo stereo ad un volume così alto, inoltre con un disco di Britney -
- Sei sua fan? - 
- Britney Army, ma lasciamo stare. Come mai sei qui? -
- E' da ieri che il mio telefono è misteriosamente scomparso, mi chiedevo se l'avessi lasciato qui - 
- Non penso, ma possiamo dare un'occhiata - 
Ci sorridemmo.
Accidenti, che bel guaio.
Ero in casa, da sola con Zayn, mentre Femme Fatale, il CD che  in un certo senso era 'dedicato a lui' risuonava risvegliando emozioni e sentimenti che solo lui poteva provocarmi.
Nascondevo la trepidazione con il sarcasmo, non volevo far notare la mia debolezza, ma ero sicura che se avesse ispezionato i miei occhi, tutto ciò che gli celavo da più di un anno sarebbe venuto fuori.. un motivo in più per evitare il suo sguardo e limitarmi ad osservarlo da lontano.
Dopo aver frugato per tutto il soggiorno, scovammo il suo iphone incastrato nel divano.
- Non chiedermi come è arrivato lì in mezzo - strepitai ridacchiando.
Zayn rise.
La - sua - fottuta - e - stupenda - risata.
Mi sembrò di sfiorare il cielo. ''Marina, non è il momento'' pensai.
Femme Fatale continuava a risuonare tranquillo.. e lui notò la fasciatura al mio dito e mi afferrò la mano.
- Che ti è successo? -
- Be'.. prima mi sono bruciata.. dato che non c'era niente di pronto sono stata costretta a cucinare e.. oltre la pasta, ho cotto anche il mio dito - 
Zayn rise.
- Non ti piace proprio cucinare, eh.. -
- No..-
- Secondo me hai paura del fuoco - rabbrividì.
Accidenti! Aveva indovinato! Una delle mie debolezze era venuta fuori. Che imbarazzo.
- Indovinato.. ma non parliamone -
- Come vuoi..Mi piace il sound di queste canzoni, se ti va potresti passarmi qualche traccia - eclamò poi lui.
Trattenni l'imbarazzo. - Ma certo, non c'è alcun problema.. potrei farti un disco - arrossì lievemente, mi ero cacciata nell'ennesimo guaio. Quel disco parlava di lui!
- Buona idea. Non vorrei chiederti troppo, ma Mari mi daresti un bicchiere d'acqua? - domandò con un'aria stanca.
- No ti lascio morire disidratato. -
- Quanto amore.. -
''Troppo! Troppo amore!'' pensai e gliel'avrei urlato. - Sei proprio stupido, ma certo che lo do, puoi bere tutta l'acqua che vuoi - 
Ma un pensiero fulmineo fluì nella mia mente. 
Mi ero dimenticata di un dettaglio rilevante.. e centrava l'acqua.
- Acqua.. acqua..- sussurrai. Zayn mi guardò perplesso.
- Oh no! L'acqua! - trillai in preda al panico.
Mi precipitai di corsa verso la cucina imprecando ogni dio dell'Olimpo.
Ecco, ora sì che ero nei guai fino al collo.
Avevo allagato la cucina, l'acqua e la schiuma si riversavano ovunque perché avevo dimenticato il lavandino aperto.
- Marina mi spieghi che succede? - urlò Zayn raggiungendomi correndo.
La sfortuna volle che non riuscì a fermarsi in tempo e scivolò a terra. Anzi, diciamo che rotolò.
Scoppiai a ridere fortissimo mentre Zayn si guardò stupito e incerto senza alzarsi dal suolo.

--

- Liù scusami se ti ho letteralmente trascinata dentro senza darti una spiegazione - si scusò Liam, tra le mani aveva i baffi finti con cui si era cammuffato per non essere riconosciuto dai passanti.
- Ma dai tranquillo, è la decima volta che ti scusi, avrei dovuto sentirti quando mi hai chiamata ma.. ero presa da certi pensieri e non me n'ero accorta. - gli sorrise e il ragazzo sembrò sollevato.
Ora capiva perché quel bar si chiamava così, Flower Bar.
Le pareti erano tapezzate di fiori dai colori tenui, piantati in uno sfondo giallino.
Lo stile del bar era rustico e arieggiava un fresco odore di menta che si confondeva con una certa aura romantica.
Era sicuramente un posto tranquillo, adatto alla portata dei due ragazzi che sedevano uno di fronte all'altra attorno ad un tavolino marroncino.
- Ti piace questo posto? E' il mio preferito, ci vengo quando ho voglia di ritrovare me stesso.. non è facile essere una star e a volte mi sento così stressato da perdere interesse per ogni cosa, ma qui rinfresco i miei pensieri - confessò Liam.
- Sono d'accordo con te, è un bel posto, mi piace molto.. e mi ispira - commentò serenamente Liù.
- Per cosa? - 
- Per dipingere -
- Immagino chissà quali capolavori sbocciano da mani delicate come le tue -
- Esagerato.. - Liù arrossì completemente e il ragazzo la guardò teneramente.
Ordinarono un tè lui e una tisana ai frutti di bosco lei.
I loro sguardi si completavano.
Liam ogni tanto canzonava qualche barzelletta. Il più delle volte erano stupide, ma Liù rideva, tantissimo.
- Sai, di solito nessuno ride alle mie battute e mi credono noioso - si lamentò lui.
- Non sei affatto noioso e mi stai facendo passare un pomeriggio fantastico! Era da tempo che non uscivo con un ragazzo e temevo di risultare goffa ma invece con te mi sento a mio agio. - Liam avrebbe voluto baciarla, sì.
Ma si trattenne e si limitò a mostrarle il suo migliore sorriso, tanto spontaneo quanto affascinante e Liù sentì le sue 'amiche' farfalle nuotare gioiose nella tisana da poco ingerita.
(Occhei lo so, questa metafora non ha senso ma è per rendere l'idea, abbiate pietà di me lol)
Rimasero ancora un po' nel bar, godendosi quell'atmosfera serena che sembrava essere stata edificata apposta per loro mentre i loro sguardi trasudavano il disperato e dolce bisogno d'affetto.

--

Non riuscivo a smettere di ridere e la pancia probabilmente era sul punto di scoppiare. 
Zayn era ancora a terra, immerso nella schiuma che mi guardava offeso, ma avevo capito che avrebbe voluto ridere anche lui.
Mi reggevo per miracolo poggiandomi alla porta con una mano, mentre con l'altra coprivo le labbra.
- Oddio sto per piangere - commentai fermando le risate.
Ma poi lo squadrai da capo e ricominciai.
- E dai smettila di ridere! Piuttosto aiutami! - trillò oltraggiato.
- La schiuma in faccia non ti dona, giuro!
La sua risposta mi agghiacciò, ma nel vero senso della parola.
Mi scaraventò la fredda schiuma addosso. 
E sta volta a ridere fu lui.
- Zayn Jawaad Malik, che cosa hai fatto? - gli lanciai un'occhiataccia di cui, qualunque essere umano al posto suo si sarebbe preoccupato, tranne lui.
- Non ti è chiaro? Vuoi che lo rifaccio così da chiarirti le idee? -
- Noooo, non c'è n'è bisogno..- non mi lasciò terminare che mi ritrovai altra schiuma, in faccia.
- Ora va meglio? - domandò sarcasticamente.
- Vuoi la guerra? - chiesi minacciosamente.
- Tu che dici? -
- Guerra avrai! -
Be', ammetto di essere giusto leggermente competitiva e vendicativa, ma Zayn non era da meno.
Si creò una vera e propria battaglia.
Ci scaraventavamo quintali di schiuma.
Sembravamo due bambini cresciutelli intrappolati nei corpi di giovani.
- Sergente Marina, te la cavi bene! - esclamò.
- Oh non mi distrai! - e l'ennesimo colpo inzuppò la sua cresta nera.
In realtà era più un gioco che una sfida e ormai eravamo fradici, eppure nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi.
Ma all'improvviso persi l'equilibrio e.. OOPS, gli piombai addosso.. sulla pancia per la precisione e serrò gli occhi.
- Zayn! Oddio stai bene? Ti ho fatto male? Per Zeus, dii qualcosa! - mi spaventai.
- Sei più pesante di quanto immaginassi - commentò con voce strozzata aprendo un occhio, ma nonostante tutto avevo riconosciuto un tono sarcastico.
La paura che fino a pochi istanti prima aveva preso il sopravvento, lasciò spazio all'ira, all'imbarazzo e all'orgoglio.
- Scusa? Che hai detto?  Spero che tu stia scherzando - più che altro era un avviso a ritirare quelle parole.
Zayn scoppiò a ridere, poi mi afferrò le braccia e non so per quale magia, trucchetto, forza mi ritrovai stesa a terra e lui su di me.
Arrossì pesantemente e lui smise di ridere e lasciò spazio a un lieve sorriso.
Il cuore riprese a battere forte, la sua bocca era a pochi centimetri dalla mia, i nostri respiri si intrecciavano, gli sguardi si incastravano l'uno con l'altro.
- Sei una piccola strega cattiva, hai bisogno di qualche lezione - sussurrò.
- Perché non me le dai tu? - nonostante l'emozione, le scosse nello stomaco e il cuore che palpitava peggio di un cannone, gli avrei sempre tenuto testa.
Zayn sembrò soddisfatto di quella risposta, quasi come se la cercasse. E intanto Hold It Against Me rimbombava forse nel momento più adatto.
Si avvicinò sempre di più, le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza ed erano sul punto di sfiorarsi.
- Che cosa è successo qua dentro? E' un campo di battaglia questo o una cucina? - una voce troppo familiare, e anche abbastanza arrabbiata, ci interruppe.
Ci staccammo immediatamente e ci alzammo in piedi, imbarazzati.
- Pamela.. - borbottai. Non l'avevamo sentita entrare.
- No aspettate, ditemi che non l'ho fatto. Ditemi che non ho interrotto qualcosa. - asserì lei confusa.
- Be'.. forse - commentò Zayn arrossito.
- Oddio scusatemi, io.. santo cielo che vergogna, perdonatemi! - si scusò lei.
- Tranquilla Pami.. Ehm Zayn, sei, anzi siamo, completamente inzuppati.. se vuoi puoi farti una doccia così intanto ti asciugo i vestiti.. - proposi senza guardarlo negli occhi.
- Mi sembra una buona idea, sempre se non disturbo -
- Ma che dici, non preoccuparti, fai come se fossi a casa tua -
Mi sorrise e si avviò verso il bagno e quando vi fu dentro Pamela mi guardò sorpresa.
- Scusami ancora Mari, dopo così tanto tempo finalmente aveva provato a.. -
- Baciarmi, be', si, ci era arrivato vicino, ma stai tranquilla, avremo un'altra occasione - la tranquillizzai.
Zayn accasciò i vestiti fuori dalla porta, li raccolsi e con il phon provammo ad asciugarli.
- Ma Mari, raccontami tutto! - mi pregò Pami.
Sorrisi e le riferì ogni dettaglio, ogni parola, ogni emozione.
Ma all'improvviso si piantò di fronte a noi Zayn, con un asciugamano intorno alla vita.
Il petto era nudo e umido. 
Sobbalzai appena lo notammo.
Pamela mi guardò, scettica. - E' meglio che io vada in cucina e inizi a riordinare! - esclamò alzandosi all'improvviso.
- Ehm.. i miei vestiti sono asciutti? -
''Marina, non devi guardarlo o muori.'' parlò il grilllo della mia coscienza.
E con il rossore che mi ricopriva tutto il viso gli porsi i suoi abiti.
- Si, sono tutti asciutti  - 
- Grazie- mi sorrise e si diresse verso il bagno.
Strinsi forte il cuscino al petto trattenendo un grido di gioia.
Mi raggiunse pochi minuti dopo.
- Io ora devo rientrare a casa.. -
- Va bene, ti accompagno alla porta -
Afferrai la maniglia provando ancora ad evitare il suo sguardo.
- Perché non mi guardi? - 
Sussultai. - Ma che dici, certo che ti sto guardando! - peccato che il mio sguardo era puntato verso il pavimento.
Agguantò il mio volto delicatamente e i nostri sguardi si incrociarono da capo.
- Dove eravamo rimasti prima? - sussurrò.
- Be'..- non mi lasciò terminare.
Le nostre labbra si unirono.
Mi stava baciando.

Era uno di quei baci che non ti aspetti, ma che quando arrivano ti prosciugano l'anima.
Scosse, fulmini, lampi, tuoni, tempeste ed uragani trovarono modo di innalzarsi nel mio stomaco.
Quando si allontanò, era leggermente arrossito. Io invece ero tipo scioccata.
- Domani ti chiamo, piccola strega - mi lanciò un occhiolino per poi sparire dietro la porta.
- A domani..- sussurrai incredula.

--

Liam la portò in giro per Londra, scattarono tantissime fotografie.
La osservava ammirato in auto, mentre il vento che si addentrava impetuoso dal finestrino aperto si insediava tra i ricci castani della ragazza.
Era così bella. 
Non sembrava vera, forse era un miraggio e quello era un semplice sogno.
Ma Liam dovette ricredersi quando la spontaneità del sorriso di Liù lo investì ancora una volta.
- Spero di rimanere a Londra per sempre - disse lei.
- Lo spero anche io - lasciò sfuggirsi Liam e subito dopo arrossì fino alla punta delle orecchie.
- Ah sì? E come mai? - 
- Sei forse l'unica che ride alle mie battute.. e poi sto così bene con te - confessò.
Liù non riusciva a crederci.
Era tutto così emozionante e soprattutto incredibilmente reale.
Liam fermò l'auto. Erano vicino la riva del Tamigi.
- Guarda, qui c'è una rampa. Scendiamo, questo è un altro posto che amo -
Liù lo seguì e si ritrovarono a due passi dalla sponda del fiume.
- Purtroppo è inquinato -sospirò lei.
- Già, ma lo spettacolo è lo stesso mozzafiato.. il sole sta per tramontare -
Si sedettero sull'erba leggermente umida e si godettero il cielo roseo.
- Oggi è più emozionante del solito - commentò Liam.
- Perché? - 
- Perché posso condividere questo spettacolo con qualcuno degno di tale bellezza - sorrise. Liam era proprio romantico, più di quanto ci si potesse aspettare..ed è inutile dire che Liù ogni volta sentiva il cuore sciogliersi.
- Tu esageri troppo - 
- No, assolutamente no - e le cinse la spalla con un braccio, abbracciandola.
Liù poggiò il capo sul suo petto, in corrispondenza del cuore e notò che palpitava fortissimo, esattamente come il suo.
Le sembrò strano, un'idiozia creata dalla sua mente, ma le sembrò che le loro palpitazioni combaciassero, che creassero all'unisono una sinfonia meravigliosa che faceva da sottofondo. E quella dolce melodia creata dai loro battiti raccontava i loro sentimenti.

--

Liam l'accompagnò a casa.
- Grazie Liam per lo splendido pomeriggio, mi sono divertita tantissimo -
- E quindi possiamo rivederci.. magari un giorno di questi? -
Lo sguardo di Liù si illuminò.
- Ma certo! Quindi io vado.. -
Ma prima che potesse rientrare in casa, Liam le afferrò il polso e la strinse al petto.
- Sento che tu sei diversa dalle altre ragazze che ho incontrato fino ad ora, con te sto veramente bene. Io vorrei non perderti. - balbettò.
- Liam, non accadrà. - e gli stampò un bacio sulla guancia, per poi entrare in casa con l'umore che raggiungeva le stelle.

--

Ero sotto al doccia da un po', pensavo a quello che era successo.
Zayn, me, l'acqua, la schiuma, il bacio.
Non aveva senso, eppure era successo.
Pamela era rimasta sorpresa quanto me, ci aveva visti e si era addirittura commossa.
Sentì la voce di Liù in soggiorno, era appena rientrata e parlava, anzi, strillava con Pami.
Ero curiosa di conoscere ogni dettaglio della sua uscita con Liam e non vedevo l'ora di raccontarle la mia 'avventura'.
Mi avvolsi nell'accappatoio e all'improvviso la porta si spalancò.
- Marinaaa! - esclamò Liù.
- Che ho fatto? Oddio, sono innocente, lo giuro! - alzai le mani al cielo ridendo.
- Innocente? Tu? Non credo! Su, sbrigati che mi devi raccontare un po' di cose - mi guardò maliziosa.
- E pure tu! - risi.
Dieci minuti ci ritrovammo tutte e tre in camera mia, con qualche coppa colma di caramelle e noi attorno, sul mio letto.
Pamela ci raccontò di Harry e ci rattristimmo, ma poi ci tirammo un po' su quando riferì della battaglia di schiuma e del bacio e ancora quando Liù ci narrò del Flower Bar e del tramonto sul Tamigi.
Poi ci stringemmo in un unico abbraccio.
Avevo le amiche migliori del mondo.
  
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