23/06/2013
2 recensioniL'INCONTRO
Erano passati diciannove anni dall’ultima volta che aveva attraversato la barriera magica della stazione ferroviaria di King Cross di Londra.
Ricordava ancora il suo primo anno, era nervoso, agitato, incredulo, pieno di speranze e sogni che, purtroppo, si erano oscurati e infranti man mano che cresceva.
Con la sconfitta definitiva del Signore Oscuro, il casato dei Malfoy era caduto in rovina. I suoi genitori erano stati rinchiusi ad Azkaban: sua madre, per l’aiuto dato a Potter, fu condannata a soli sei mesi, mentre suo padre per dieci anni. Il giovane Draco, invece, era stato liberato dopo tre mesi, la durata del processo che l’aveva assolto. Era stato giudicato innocente, poiché costretto a ricevere l’infame marchio sotto minaccia. Inoltre non aveva mai colpito o preso parte alle violente missioni che comandava il Lord Oscuro. Aveva poi deciso di tornare a Hogwarts, per completare gli studi e ottenere il diploma. Da allora, però, era scomparso e nessuno in Inghilterra l’aveva più visto.
Aveva girato il mondo, conoscendo, imparando, amando.
Ora era tornato per compiacere suo figlio Scorpius.
Il giovane rampollo di casa Malfoy aveva ricevuto la lettera di ammissione a Hogwarts ed aveva deciso di frequentare la scuola di suo padre, rifiutando le altre accademie.
Avevano appena varcato la soglia magica, quella porta che collegava due mondi diversi, ma pur sempre correlati, unici, ma inscindibili; quando molti si voltarono nel riconoscere l’uomo che molti anni prima avevano conosciuto a scuola.
Nel frattempo …
“ Se non finisci a Grifondoro ti diserediamo” intervenne Ron, “ ma non voglio metterti pressione”.
“Ron!”
Lily e Hugo risero, ma Albus e Rose erano serissimi.
“Non dice davvero” li rassicurarono Hermione e Ginny, ma Ron si era distratto. Intercettò lo sguardo di Harry e accennò di nascosto a un punto a cinquanta metri da lì. Il vapore per un attimo si diradò due persone si stagliarono nitide contro la nebbiolina fluttuante.
“Guarda chi c’è”.
Era Draco Malfoy con il figlio, un cappotto scuro abbottonato fino alla gola. Stava cominciando a stempiarsi, il che enfatizzava il mento appuntito. Il ragazzino gli somigliava quanto Albus assomigliava a Harry. Draco si accorse che Harry, Ron, Hermione e Ginny lo guardavano, fece un brusco cenno di saluto e si voltò.
“E così quello è il piccolo Scorpius” commentò Ron sottovoce. “Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre”.
“Ron, per l’amor del cielo” ribatté Hermione, un po’ seria un po’ divertita. “Non cercare di metterli contro ancora prima che la scuola sia cominciata!”
“Hai ragione, scusa” concesse Ron, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse: “Non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue”.
Scorpius era entrato in uno scompartimento vuoto, si era accorto di come lo guardavano e non voleva sentire ciò che dicevano, le critiche di chi non sapeva nulla, né su di lui, né sulla sua famiglia. Come suo padre amava il silenzio per poter riflettere, per poter pensare, ma soprattutto per poter volare con la fantasia; così fece lui mentre il treno partiva.
Fu, però, una giovane ragazza, ancora bambina, a distoglierlo dal suo mondo fantastico, aprendo la porta dello scompartimento ed entrando, nascondendosi da un gruppo di ragazzi che passava di cabina in cabina per chiedere di lei. Appena si avvide di non essere sola, chiese al giovane mago di non dire nulla, ma prima che potesse aggiungere qualcosa, un ragazzo arrivò.
Aveva degli scompigliati capelli neri.
Aprì la porta, ma senza entrare chiese
JAMES – ehi tu, hai per caso visto una bambina del primo anno, con capelli rossi e occhi marroni?
SCORPIUS – no, qui non è entrato nessuno e gradirei non essere più disturbato dai vostri sciocchi giochetti infantili.
JAMES – mi scusi se ho disturbato sua maestà, non era mia intenzione. Non si preoccupi, nessuno si mischierà mai a figli di Mangiamorte come te Malfoy!
Detto ciò James Potter uscì sbattendo la porta che aveva nascosto alla sua vista la piccola Rose.
ROSE – grazie per non aver detto a mio cugino che mi trovavo qui, non ti preoccupare però, se vuoi rimanere da solo io me né andrò subito …
SCORPIUS – no, se esci ora faranno presto a trovarti. Rimani pure qui, non verranno mai a cercarti nello scompartimento di un lurido figlio di Mangiamorte, soprattutto quando questo porta il nome e il marchio dei Malfoy!
ROSE – scusa per quello che ha detto James, ma zio Harry ci ha raccontato dei suoi anni a Hogwarts e mio padre ha iniziato anche a parlare di come Draco Malfoy li avesse sempre odiati e avesse fatto di tutto per farli punire.
SCORPIUS – non ti scusare per tuo cugino. So cosa è successo a scuola quando anche mio padre la frequentava. Non pensavo, però, che ancora oggi molta gente lo considerasse il ragazzo che aveva 11 anni. Loro, si presume siano cambiati, non vedo perché non lo dovrebbe essere anche mio padre.
ROSE – hai ragione. Penso che anche mio padre creda che Draco Lucius Malfoy sia ancora quel ragazzo che lo derideva a scuola. Mi ha persino detto, prima che salissi sul treno:
Non dargli troppa confidenza, Rosie.
SCORPIUS – mi dispiace allora che tu sia finita proprio nella tana del lupo!
ROSE – no, dispiace più a me per le parole dei miei.
SCORPIUS – allora dimostriamo a tutti che si sbagliano!
ROSE – come?
SCORPIUS – diventiamo amici! Ci stai?
ROSE – si!
SCORPIUS – bene, allora … piacere, mi presento sono Scorpius Alexander Malfoy.
ROSE – il piacere è tutto mio, io sono Rose Weasley, spero che diventeremo ottimi amici!
SCORPIUS – sono sicuro che sarà così!
ho inserito una parte del libro in corsivo modificando piccole parti che ho segnalato sottolineandole.
spero che il capitolo vi sia piaciuto.
silvia