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Autore: Just a beautiful mistake    23/06/2013    17 recensioni
[...Era come quell’angioletto bianco che ti compare sulla spalla e ti dice quello che devi fare, come se fosse la parte buona di te.
Io ero il diavoletto, quel demonietto vestito di rosso sempre in contrapposizione con l’angelo.
Però, vedi, il diavolo senza l’angelo non può stare.
Sono come le calamite, due poli opposti si attraggono, no?
E come sarebbe il polo positivo senza quello negativo? Come sarebbe il diavoletto senza l’angioletto? Solo.
Come ero io.
Sola...]
[...Avrei voluto diventare ragazza con lui, avrei voluto essere sempre al suo fianco, per vedere i suoi lineamenti cambiare, per festeggiare con lui per il primo accenno di barba sul suo volto.Per vedere vederlo diventare uomo.
Ma non ho potuto...]
[...Avrei voluto averlo affianco a me, abbracciarlo e stringerlo forte, sentire il suo corpo, la sua pelle sulla mia, avrei voluto stare con lui, stringerlo forte e non lasciarlo andare mai più...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Continuo a 10 recensioni.

Una nuova amica

* * *

 

Stanza chiusa a chiave e musica a tutto volume nelle orecchie e nella mente.

Solitudine.

La parola chiave di quella giornata era Solitudine.

Non avevo intenzione di vedere o sentire nessuno, eccetto quella serie di note che rimbombava dalle cuffie e quelle parole immerse in quella piacevole melodia.

A tenermi compagnia quel giorno c'erano solamente i Simple Plan.

Ero sdraiata sul mio letto con gli occhi chiusi ed immersa nelle loro canzoni, come se mi fossi allontanata per un attimo da tutto il mondo che mi circondava e fossi in un luogo tutto mio, una specie di rifugio, un rifugio pieno di mobili colmi di cassetti dentro ad ognuno dei quali c'erano dei desideri, speranze, ricordi. Non c'era un cassetto in cui non ci fosse una traccia di Harry. Magari un suo ricordo, un suo sorriso, o magari la speranza di rincontrarlo, il desiderio di buttarmi tra le sue braccia e sentirmi protetta da quel suo corpo ormai muscoloso.

 

Aprii gli occhi costringendomi a tornare alla realtà. C'era solo una cosa che mi girava nella mente, una scritta indelebile stampata nei miei neuroni.

Dovevo trovare Harry, a qualsiasi costo.

Avrei camminato per chilometri, ispezionato ogni singola via della città, ma l'avrei trovato.

Era come una promessa, una promessa fatta a me stessa.

 

Mi alzai dal letto passandomi una mano tra i capelli ormai scompigliati e scesi in cucina da mia madre che guardava la televisione seduta sulla sedia, ne presi una anche io e mi sedetti accanto a lei.

“Tesoro cos'hai?”domandò lei guardandomi con aria preoccupata.

“Niente mamma, tranquilla..Sono solo un po' stanca.”. “Hai delle occhiaie lunghe quanto un'autostrada,truccati un po'.” disse con toso giocoso e le risposi con una risata. “Te l'ho detto, ho sonno”.

“Non esci con Sam oggi?” domandò poi concentrata sullo schermo della televisione. Scossi il capo alzando le spalle “Ho voglia di stare un po' da sola.” detto questo salutai mia madre con un bacio rumoroso stampato sulla guancia e presi la giacca uscendo velocemente di casa.

L'aria fredda di Febbraio mi percorse tutto il corpo arrivando a toccare la mia pelle nonostante indossassi numerosi strati di vestiti. Rabbrividii un secondo e iniziai a camminare lungo per il marciapiede tenendo le mani nelle tasche della giaccia imbottita. Fissai i miei piedi andare avanti ed indietro lungo il marciapiede spostando, di tanto in tanto, una ciocca di capelli ribelle dietro all'orecchio. Alzai lo sguardo verso l'orizzonte. Troppe nuvole coprivano il cielo ormai grigio e mi trasmisero tristezza.

 

Era ormai un' ora che camminavo a passo lento senza meta, senza una precisa direzione. Stanca e con i piedi doloranti mi fermai ad un Fast Food. Entrai dentro quel negozio pieno di voci di bambini e ragazzi e mi diressi verso la cassa.

Una ragazza sorridente dai capelli mori e dagli occhi color cielo mi salutò e mi invitò ad ordinare da lei. Mi fermai davanti al bancone. “Dio, che stanchezza.” si lamentò sfoggiando, tuttavia, un sorriso. Sorrisi in risposta. “Come ti capisco”. Rise. “Finalmente è orario di chiusura, è una giornata che sto in piedi e servo della gente, prima o poi arriverò all'esaurimento totale. E poi non so neanche perché sto parlando con te di queste cose, magari sei venuta qui solo per mangiare qualcosa, e sei sola, segno che non vuoi essere disturbata. Però arrivi a fine giornata che se non parli con qualcuno probabilmente scoppi, almeno a me succede così.” ascoltai quella ragazza, effettivamente era molto socievole. “Comunque, cosa vuoi ordinare? Dio, io sto morendo di fame, mi tocca sempre servire clienti e non ne posso più di sentire profumo di cibo e non poter neanche dare un morso al panino.” Risi. “Delle patatine, una coca, e un panino. Poi se vuoi, dato che è orario di chiusura puoi mangiare con me”. Vidi la ragazza saltellare felice e prendere annotazioni riguardo alla mia ordinazione, poi prese la scatoletta contenente il panino, le patatine e la cocca e li appoggiò sul vassoio che mi porse in seguito. Pagai il dovuto e le sorrisi. “Appena hai finito se vuoi mangiare sono al tavolino, quello nell'angolo con i divanetti marroni.” Dissi poi e lei annuì felice. Mi diressi verso la postazione da me indicata qualche istante prima. Mi sedetti appoggiando il vassoio al tavolo e misi in bocca una patatina guardando fuori dalla finestra posizionata accanto a me. Aveva iniziato a piovere ed io non avevo l'ombrello, come al solito.

Sentii un rumore che proveniva dal divanetto davanti al mio e mi girai, la ragazza che lavorava alla cassa a quanto pare aveva finito il suo turno ed era seduta con aria stanca davanti a me intenta a divorare il suo panino.

“Comunque” Iniziò pulendosi gli angoli della bocca sporchi di salsa con un tovagliolino. “ Piacere, mi chiamo Ellie, Ellie Horan.” Sorrise porgendomi la mano. La strinsi rivolgendole un sorriso. “Melody, chiamami Mel, si fa prima.” La sentii ridere e bevvi un sorso di coca-cola dalla cannuccia.

“ Non ti ho mai vista in questa zona di Londra” disse la mora impegnata a intingere la sua patatina nella salsa. Alzai le spalle. “ Non sono di queste parti..Abito più verso il centro, sono di passaggio.. Sono alla ricerca di una persona.” Le sorrisi e diedi un morso al panino. “Com'è fatta? Magari l'ho vista. Molte persone vengono a mangiare qui..” Rispose. “E' un ragazzo alto, riccio, occhi color smeraldo..” non feci in tempo a finire la frase che mi interruppe lei. “Figo? Voce roca? Muscoli da paura?” la guardai sgranando gli occhi e annuii. “E' venuto a mangiare qui più volte con mio fratello.” Spalancai la bocca con aria sorpresa sentendo il cuore battermi all'impazzata. “ Tuo fratello lo conosce?” mi morsi un labbro guardandola. In risposta annuì. “ Sì, il suo migliore amico e mio fratello sono amici, un anno fa in vacanza si sono conosciuti e hanno fatto amicizia, e quindi Niall è stato felice quando ha saputo che Louis, il migliore amico del riccio...” “Harry.” la interruppi io. Lei mi guardò confusa. “Harry?” domandò. “Harry, il migliore amico di Louis.” risposi abbassando lo sguardo.”Ah sì, comunque Niall è stato felice quando ha saputo che Louis, il migliore amico di Harry si era trasferito qui a Londra e non ha aspettato neanche un giorno che l'ha voluto incontrare, così ora ha fatto amicizia con Harry e fine.” sospirò infine la ragazza prendendo fiato. Bevve un sorso di Coca. “E sai dov'è ora Harry?” lei scosse il capo chiudendo un momento gli occhi. “No, mi spiace..Da quello che mi ha detto Niall, Harry tende a isolarsi e a volte sparisce per qualche ora, non si sa bene dove vada..” rispose. Annuii sospirando. “Ma..Perché me l'hai chiesto?” mi sorrise. “Ti piace? Vuoi provarci? Sei la sua ragazza?” aggiunse. Io ridacchiai e scossi il capo. “ Diciamo che..Sono un'amica di vecchia data.” risposi semplicemente accennando un sorriso. “Ho come l'impressione che ci sia molto di più da raccontare.” era anche sveglia quella ragazza. Sospirai. “Beh, io e lui ci conosciamo da quando eravamo piccoli, eravamo migliori amici, poi si è dovuto trasferire in America perché sua madre aveva trovato lavoro li, ma mi ha promesso che sarebbe tornato..E che ci saremmo riuniti..”

Guardai Ellie che mi fissava attenta e con un sorriso stampato in faccia. Oddio!” esclamò. “Dovete assolutamente rivedervi!!” battè le mani soddisfatta e risi guardandola.” Senti..Ora io devo assolutamente tornare a casa, si è fatto tardi. Mi daresti il tuo numero?” aggiunse poi. Glielo scrissi sul cellulare e sorrisi. Ero sicura che sarebbe nata una splendida amicizia.

 

* * *

 

“Sono gelosa.” si lamentò Sam sedendosi a peso morto sul mio letto e con le braccia conserte. Avevo appena finito di raccontarle gli avvenimenti accaduti al Fast Food il giorno prima e tutte e varie conversazioni fatte.“Non devi esserlo!” le risposi e lei sbuffò. “Come si chiama?” domandò in seguito imbronciata, mi faceva ridere vederla così. “Si chiama Ellie, è simpatica dai!” le risposi sedendomi sulle sue gambe. “Sono sicura che farete amicizia voi due, avete un carattere molto simile.” aggiunsi guardandola. Sospirò. “E va bene..Ma se non mi sta simpatica neanche tu potrai essere sua amica.” disse convinta. “Ma perché?” mi lamentai a mia volta facendo roteare gli occhi. “Perché io ho deciso così!” esclamò chiudendo l'argomento Ellie.

“Oggi hai intenzione di riprendere la missione 'troviamo harry' ?” domandò in seguito. Annuii. “Devo trovarlo a qualsiasi costo.” dissi alzandomi dalle sue gambe.

“Ah, finalmente riprende la circolazione! Non le sentivo più!” rise massaggiandosi le cosce. Finsi una risata. “Come sei simpatica!” dissi ironicamente e aprii la porta della camera.” dove vai?” domandò. “A trovare quel benedetto Styles.” risi. “vieni con me?” Lei annuì e mi seguì con un sorriso stampato in faccia.

 

“Ci metteremo un sacco di tempo a trovarlo.” esclamò Sam mentre camminavamo a passo svelto sui marciapiedi tra le vie del centro di Londra. Annuii guardandola e alzai le spalle. Intanto lei fece scendere la sua borsa lungo l'avambraccio e si mise a cercare qualcosa al suo interno. Lasciai che il vento invernale mi scompigliasse i capelli mossi.

La mora fece uscire un pacchetto di sigarette firmate marlboro e ne prese una tra l'indice e il medio. “Hai un accendino?” domandò. “ Non riesco a trovare il mio” aggiunse poi sbuffando. Scossi il capo e lei indicò un piccolo negozietto proprio accanto a noi. “Vado a comprarne uno, tu resta qui.” Mi ordinò con fare da mamma Sam un attimo prima di entrare, io mi sedetti sulla panchina a pochi passi di distanza da quel negozio e presi fuori il cellulare, mi era arrivato un messaggio da Ellie.

“ Il riccio è a casa mia, muoviti a venire. :P. xx”

Mi era arrivato circa una mezz'ora prima, ma, avendo il telefono impostato sulla modalità 'silenzioso' non me ne ero accorta. Mi alzai di scatto subito dopo aver letto quel messaggio e corsi da Sam. “Andiamo, subito. Harry a casa di Ellie, ora.” ero così agitata che non riuscivo neanche a mettere insieme un discorso di senso compiuto, ma non importava poi più di tanto in quella particolare situazione. Sam prese velocemente il resto e, tenendo la propria borsa con una mano, corse subito fuori dal negozio imitandomi. “ Dove abita la tipa?” Domandò agitata anche lei. “Lo so io. Quando, ieri sera, mi aveva dato il numero, ha scritto il suo indirizzo su..” mi fermai un secondo e le porsi il pezzo di carta appena tirato fuori dalla mia borsa. “Questo questo foglietto.” le sorrisi. Lei me lo prese velocemente dalle mani e lo fissò. “ Merda” Lasciò sfuggire dalle sue labbra socchiuse. “E' lontanissima da qua” aggiunse in seguito fissandomi, annuii. “Lo so, dobbiamo correre.”.

 

Erano dieci minuti che camminavamo senza sosta lungo le vie di Londra, ormai il centro era parecchio lontano da noi, l'idea di prendere la metro era forse troppo intelligente per me e Sam, ma a quel punto non aveva senso spendere soldi per il biglietto, visto che eravamo quasi giunte a destinazione.

Effettivamente non ci riuscivo a credere; non riuscivo nemmeno a immaginare tra qualche minuto avrei incontrato il mio migliore amico.

Continuai a correre velocemente, girammo a destra ed entrammo nella via della casa di Ellie, che era proprio l'ultima sulla sinistra.

Una volta arrivate bussammo alla porta, entrambe con il fiatone, ma non ci importava. L'unica cosa che ci interessava veramente era vedere Harry.

Aprì un ragazzo dagli occhi dello stesso colore di Ellie. Era alto e biondo, sfoderò un sorriso mozzafiato ricco di dienti perfettamente bianchi.

“Siete amiche di Ellie?” domandò, ma non fecimo in tempo a rispondere che il rumore di alcuni passi pesanti sul pavimento ci interruppe, e in pochi secondi la ragazza castana comparve proprio davanti a noi. “ Ragazze..Entrate..” disse, la sua tipica euforia era venuta a mancare in quel momento. Seguimmo il suo 'ordine' ed andammo in camera sua. Nel frattempo io non sprecai occasione di guardarmi attorno, la casa era adornata di mobili piuttosto antichi in contrasto con lo stile moderno delle pareti e delle luci, c'erano quadri raffiguranti Ellie da bambina insieme a quello che sembrava il fratello, erano in Irlanda. La sua camera, invece, era piena di poster di cantanti famosi, c'era una grande scrivania sopra la quale era posizionato il computer portatile, al centro della stanza c'era un grande letto a baldacchino.

La casa in generale conteneva di tutto, ma di Harry, non c'era traccia.

“Ragazze..” iniziò Ellie on lo sguardo puntato verso le sue Nike colorate di blu. “E' appena andato via..”

 

Continua..

Ragazzee mie bellisime! Scusate per l'enorme, schifoso, iper, super, extra, mega ritardo.

Potete odiarmi. Potete venirmi a cercare e spararmi in testa.

Scusate tantissimo.

 

Per farmi perdonare h fatto il capitolo lungo, perchè vi amo tanto tanto tanto tanto tanto <3

  
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