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Autore: Soul of the Crow    24/06/2013    1 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 L’ultimo giorno… nel Regno di Mezzo…
 
Era il giorno in cui si sarebbe dovuto verificare ciò che era scritto nella Profezia: fino a quel momento, le Eredi, così come Maria, Tenma e Kyousuke erano rimasti nei loro Regni per allenarsi, Yuki era sparita e le due Dee stavano svolgendo gli ultimi “preparativi” del luogo in cui si sarebbe svolta la battaglia per un eventuale arrivo di Natsumi.
Mancavano poche ore al tramonto del settimo giorno, e non era successo nulla di strano nel Regno di Mezzo, ma qualcuno aveva deciso di lasciar stare gli allenamenti per un attimo: si trattava di Ayla, la quale era seduta vicino alla conca del Lago degli Spiriti, mentre Nives era accucciata accanto a lei. Ad un certo punto, la ragazza prese dalla tasca dei pantaloni la collana col ciondolo a forma di stella d’argento di Maria:
- Nives aveva trovato da un bel po’ questo medaglione, ma mi sembra strano: Mika non se ne separa mai. - pensò la Moon, per poi tornare ad osservare la distesa sterile davanti a lei: provava una strana sensazione nel vedere quello spettacolo, dopotutto era stata lei ad inaridire il prato e prosciugare il lago, anche se indirettamente.
Passarono lunghi istanti, e dopo un po’, la ragazza vide un portale di luce viola aprirsi in fondo alla conca del lago dal quale emerse la Obscurity, ma c’era qualcosa d’insolito nel suo aspetto: il colore dei suoi capelli e dei suoi occhi era lo stesso delle volte in cui perdeva il controllo, l’armatura e le ali erano diventate scurissime. Per capire cosa le fosse successo, l’Erede della Vita la raggiunse; appena la notò, l’amica le sorrise, ma il sesto senso della Moon continuava a ripeterle che c’era qualcosa di strano anche in quell’espressione:
- Ciao Ayla. Non sei felice di rivedermi? - la salutò amichevolmente la nuova arrivata, ma notando che l’altra continuava a guardarla senza una particolare espressione, piegò la testa da un lato, scoprendo il tatuaggio a forma di rosa nera stilizzata, e la fissò con un’espressione dubbiosa:
- C’è qualcosa che non va? - le chiese Mika.
- No, è tutto a posto. - rispose semplicemente l’altra, ma quella sensazione non era svanita.
- Mi dispiace solo che non ci siamo viste in questa settimana. Credevo che fossi scomparsa. - ammise dopo un po’ la ragazza dagli occhi azzurri.
- Sono rimasta nel Regno della Morte come mi avevi detto tu, ma ho deciso di venire a farti visita. - era strano che la Obscurity si trovasse lì perché il settimo giorno non era ancora finito e nessuno poteva ancora raggiungere il Regno di Mezzo tramite i varchi magici. E poi come aveva fatto a sapere che la Moon si trovava nel Regno di Mezzo?
- Prima di venire qui, potresti dirmi in che condizioni era il tuo bulbo? - l’Erede della Vita sapeva bene che era sparito come le altre piante malefiche perché non percepiva più la sua energia magica, ma era curiosa di sapere la risposta dell’altra.
- Quella pianta è cresciuta molto più del previsto quando il territorio vicino al Fiume degli Spettri è tornato rigoglioso. - prima risposta sbagliata, ma Ayla non aveva ancora finito con le domande:
- Potrei sapere da dove salta fuori quel tatuaggio e dov’è finita la tua voglia? -
- Non ti ricordi che la voglia era a destra e non a sinistra del collo? Per il tatuaggio, non so perché, ma mi è venuta voglia di farmene fare uno, così sono andata sulla Terra. Lo so che non volevi che lasciassimo soli i bulbi, ma non era successo niente in mia assenza. - nemmeno la storia del tatuaggio la convinceva molto: sapeva che all’amica non piacevano molto, ma chissà che non avesse cambiato idea.
- Potrei sapere perché continui a farmi queste domande? - le domandò subito dopo Maria.
L’altra la ignorò e le chiese:
- Ora che me ne accorgo, dov’è finita la tua collana? -
Mika sembrò rifletterci un attimo prima di rispondere:
- Mmm… Sinceramente non lo so. Forse la avrò persa, ma mi sento sollevata che sia accaduto: quel medaglione mi aveva stancato da un po’, ma non riuscivo mai a liberarmene. Era come se quel coso avesse avuto una mente propria e trovasse sempre il modo di tornare da me, ma stavolta non è accaduto. - le mentì. Era stanca di quelle domande e sperava che la Moon ci cascasse, ma non era così: l’Erede della Vita sapeva che quella collana era importante per l’amica. Quest’ultima le aveva confidato che era tutto ciò che le restava della sua vera madre, e da quando quest’ultima gliela aveva dato, non se la era mai tolta.
Continuò a scrutare l’espressione della Obscurity per cercare di capire cosa stesse pensando, ma all’improvviso sgranò gli occhi:
- Potrei sapere che ti prende? - chiese spazientita Maria.
- Da dove saltano fuori quelle ali di farfalla giganti? - a quella domanda, Mika voltò leggermente la testa e vide che aveva delle ali viola di farfalla con alcune sfumature rosse e rosa al posto delle ali d’Angelo nero.
- Ufff… A quanto pare dovrò già interrompere la recita… - sussurrò la Obscurity, ma l’altra la sentì ugualmente.
- Sto aspettando una risposta. - le ricordò Ayla. Poco dopo, l’altra iniziò a ridacchiare, per poi cominciare a ridere sadica:
- E io che credevo che sarei riuscita ancora a controllare i miei poteri di Protettrice della Morte… - disse tra le risate: - Ma sembra che questo corpo sia troppo debole per contenere tutto il mio potere. Forse sarebbe stato meglio rimanere sottoforma di spirito… - la Moon la interruppe:
- Sapevo che c’era qualcosa di strano e le rispose che mi hai dato ne sono state la prova evidente. Comunque, potrei sapere di cosa stai parlando adesso? -
L’altra si voltò, ma non era possibile leggere l’espressione del suo viso perché era coperto da una maschera grigia:
- Ancora non l’hai capito? Vediamo se lo intuisci… - prima di completare la frase, Maria si avvicinò ad una velocità incredibile all’Erede della Vita, per poi afferrarla per il collo:
- Hai condannato la tua amica il giorno in cui hai deciso di affidarle il medaglione a forma di farfalla in cui ero imprigionata. -
La Moon sgranò gli occhi:
- Vedo che ci sei arrivata: sono la Farfalla Protettrice della Morte. Se ti chiedi che fine ha fatto la tua amica, permettimi di spiegartelo: i keshin dovrebbero aiutare i loro padroni quando vengono evocati, ma non mi sono mai piaciute quelle regole e ho sempre teso ad infrangerle.
Volevo prendere possesso del corpo della tua amica, e nonostante la presenza di un’altra voce che cercava di aiutarmi in quella fase, sono rimasta segregata in un angolino della mente di Maria. Qualche giorno fa, poco prima che i bulbi si attivassero, qualcosa mi ha aiutato nell’obiettivo che mi ero prefissata, ho potuto relegare la tua amica in un angolo di quella che ormai era diventata la mia testa e sono riuscita anche a schiavizzare un Angelo e a trasformarlo in un mio servo. 
Il mio obiettivo vero e proprio però è dominare il Regno della Morte, ma per farlo mi servirebbero dei poteri più potenti di quelli di cui dispone il corpo in cui sono imprigionata: userò i miei per assorbire i tuoi quando ti avrò sconfitta, ma prima mi voglio divertire un po’. - dopo quella spiegazione, l’avatar emanò un’aura violacea che si riversò nel terreno arido fuori dalla conca, facendo comparire dei cavalieri fantasma simili a quelli contro i quali le due Eredi avevano dovuto combattere durante gli allenamenti, per poi lanciare la Moon in mezzo a loro e raggiungerla pochi secondi dopo:
- Lascerò che siano loro a fare il lavoro al posto mio. Sai bene che senza i veri poteri delle Eredi non puoi fare molto contro di loro. -
Su una cosa aveva ragione: nessuna delle due Eredi possedeva più i nuovi poteri. Li avevano dovuti dare a Diana e Arelia per un motivo che non si ricordava.
- è vero che non li abbiamo più, ma questo non significa che siamo impotenti. - replicò una voce femminile non lontana dalle due: si trattava di Lavinia, la quale indossava un’armatura rossa che le copriva il busto e le gambe e anche dei guanti di ferro, mentre nella mano reggeva una lancia.
- Ayla, mi occupo io di questi cavalieri fantasma. Tu pensa alla keshin. -
L’altra annuì, per poi schioccare le dita e materializzare un’armatura simile a quella dell’Erede della Morte, tranne il fatto che era blu, e anche una spada.
- Possiamo cominciare quando vuoi Farfalla della Morte. -
L’avatar materializzò una falce nella mano destra, e quando accadde, il cielo si oscurò e il Sole diventò rosso. Dalle nubi che ricoprivano la volta celeste, scesero dei fulmini viola e uno sciame di farfalle dello stesso colore, i quali si riversarono nell’arma della keshin. Quest’ultima, utilizzando la falce, scagliò una lama d’energia violacea contro l’Erede della Vita:
- Tutto qui? Mi aspettavo di più da un avatar. - ammise Ayla, ma quando stava per usare i propri poteri per difendersi, qualcuno si mise in mezzo; un attimo dopo, la Farfalla della Morte credeva di aver centrato l’obiettivo data la chiazza rossa che si stava espandendo sul prato arido, ma c’era qualcosa che non andava: nel sangue degli Angeli e dei Diavoli avrebbero dovuto esserci anche dei filamenti d’energia di diversi colori.
Solo in quel momento si accorse che una lupa bianca era stesa a terra e aveva un taglio sul fianco dal quale continuava ad uscire il sangue:
- Oh no Nives! - esclamò preoccupata la Moon mentre si chinava sulla lupa, la quale continuava ad emettere dei guaiti appena udibili e ad osservare quella che era la sua compagna.
L’Erede della Vita sembrò intuire cosa stesse pensando:
- Tranquilla. Riuscirò a riportarla indietro. - la rassicurò, ma non poteva lasciarla lì con quella ferita e Lavinia era impegnata a combattere poco lontano da lì.
- Uffa! Che cosa sta succedendo qui fuori? Cos’è questo rumore? - si lamentò una voce femminile. Ayla si girò nella direzione dalla quale proveniva e vide i due gemelli:
- Sapete che non dovreste trovarvi qui fuori, soprattutto ora che siete senza poteri. - li rimproverò l’Erede della Vita.
- Papà ha continuato a ripetercelo tutto il tempo! Non cominciare anche tu. - ribatté Nali.
Intanto, la Moon si era avvicinata ai due portando in braccio Nives, ma quando arrivò, dal portale per la Sala del Nulla spuntò Urupa:
- Comincio a chiedermi che cosa dovrò fare con voi due. - si lamentò lui, per poi ritrovarsi la lupa tra le braccia.
- Papà, Nives è ferita. Dobbiamo fare qualcosa. - gli disse Nile.
L’africano sbuffò, sapendo che non sarebbe stato semplice perché loro tre non avevano più i poteri e la ferita della lupa sembrava abbastanza profonda, ma annuì e rientrò nella Sala del Nulla insieme ai Le Loire.
Ora l’attenzione della Moon era tornata sulla sua avversaria:
- Non credevo che un animale comune sarebbe rimasto in vita dopo aver subito le Tenebre della Farfalla della Morte, ma non importa… - l’avatar sbatté le ali più volte e, dopo che queste si furono circondate d’energia rosa, comparve uno sciame di farfalle dorate che si accumularono davanti a lei per formare una rosa dorata.
- Adesso vedremo se ti salverai dalla Rosa Maledetta delle Farfalle della Morte. - la sfidò la keshin, per poi usare la falce per colpire la rosa in modo da sprigionare un raggio dorato che si diresse verso la nemica seguito dalle farfalle d’oro.
- Nives aveva pur sempre dei poteri, ma è stata ferita ugualmente. Beh, non intendo fare la sua stessa fine. - pensò l’Erede della Vita, per poi circondarsi di piume azzurre che continuavano a roteare intorno a lei, prima velocemente poi sempre più lentamente fino a posarsi sul suo corpo e infine si dissolsero.
Quando il raggio fu abbastanza vicino, Ayla lo bloccò con le mani mentre il suo corpo cominciava a risplendere d’energia azzurra:
- Il Velo di Piume è una tecnica potente, ma non so quanto durerà, quindi è meglio che mi sbrighi a trovare un modo per far tornare normale Mika. -
I minuti seguenti passarono in silenzio: l’avatar pregustava la sua vittoria, mentre l’altra continuava a trattenere il colpo.
Dopo un tempo indefinito, la Moon si ricordò di una frase del diario che le aveva mandato Diana prima che raggiungesse il Regno di Mezzo: l’unico modo per far sparire gli avatar Protettori era distruggere gli oggetti in cui erano imprigionati.
- Probabilmente distruggere quel medaglione non servirebbe molto. - l’Erede della Vita estrasse la collana di Mika e baciò il ciondolo a forma di stella, infondendo al suo interno un’aura argentea:
- Spero che questo basti. -
Quando mandò il raggio dorato al mittente, lanciò anche il medaglione che emanò un bagliore argentato accecante appena fu abbastanza vicino alla Obscurity.
 
 
Poco dopo… nella mente di Maria…
 
Quel posto era diventato identico a come ogni tanto appariva nei suoi incubi: un luogo tetro e avvolto da una fitta nebbia di un insolito colore rossastro. Mika si trovava in quella che sembrava una specie di “gabbia” fatta d’energia viola, addormentata, mentre la Farfalla Protettrice della Morte la sorvegliava nell’eventualità in cui si svegliasse.
Dopo un tempo indefinito, una piccola sfera di luce argentata arrivata dal nulla fluttuò verso la gabbia, attraversò le sbarre e si posò sul petto della Obscurity: in quel piccolo globo argenteo vide Ayla al loro primo incontro nell’orfanotrofio in cui viveva parecchi anni prima, il giorno in cui era stata adottata, ma aveva continuato a chiedere ai suoi genitori adottivi se era possibile ospitare la Moon, i suoi genitori tornati a casa insieme alla cagnolina bianca Nives, il momento in cui aveva conosciuto i fratelli Light e gli altri Angeli della Notte; in seguito la sfera si ruppe, ma Maria si era svegliata.
- Come hai fatto a svegliarti? - le domandò la keshin Protettrice della Morte stupita dell’accaduto.
- Ho rivisto i miei ricordi, qualcosa che tu hai cercato di farmi dimenticare, ma non credo che tu possa capire di cosa parlo. - le rispose semplicemente Mika alzandosi.
- Non puoi uscire da quella gabbia. Potrei sapere che fretta hai? -
Ad un certo punto, un corvo fatto d’energia azzurra volò verso le sbarre, si trasformò in un fascio di luce blu che circondò le sbarre, causando la rottura di alcune di esse:
- Che è successo? - chiese ancora l’avatar.
- Diciamo che ho degli amici, a differenza di te. -
- Non so se ne vorranno sapere di te dopo quello che è successo. - dopo quella frase del keshin, un portale argentato si formò sopra le due e cominciò ad emanare una luce accecante:
- E ora cosa sta succedendo? - si lamentò la Protettrice della Morte, dovendo coprirsi gli occhi con un braccio per proteggersi dalla luce.
- Per me è il momento di tornare. - rispose Maria, mentre la luce continuava ad intensificarsi.
 
 
Nel Regno di Mezzo…
 
La luce argentea era presente anche lì, ma si era dissolta dopo diversi minuti; quando accadde, la Moon vide la sua avversaria stesa sul terreno, ma una volta avvicinatasi, notò che le ali di farfalla erano sparite, lasciando il posto ad ali da Angelo come quelle di Ayla, e gli abiti erano gli stessi che indossava quando si trovava sulla Terra.
- Mika. - la chiamò l’Erede della Vita. L’altra aprì gli occhi alcuni istanti dopo:
- Mi dispiace Ayla… - sussurrò appena la Obscurity.
- Non è stata colpa tua. Quella keshin ti stava controllando. - Maria notò che aveva di nuovo la sua collana col ciondolo a forma di stella, ma quella che imprigionava la Farfalla Protettrice della Morte era distrutta: quell’avatar se ne era andata per sempre.
- Non riguarda solo quello, ma si tratta di Matsukaze Tenma, il Comandante delle Guardie Angeliche dell’Est, cioè l’Angelo che quella keshin ha schiavizzato con i miei poteri. - poco dopo, una luce viola proveniente dalla conca divenne più forte e il chiamato in causa comparve, per poi volare verso di loro:
- Mia Signora, cosa vi è successo? - domandò il ragazzo a Mika.
- è lui ed è colpa mia se adesso si trova in queste condizioni. Il problema è che non so come liberarlo. - mormorò Maria alla Moon.
- Adesso devi pensare a riposarti. - dopo quella frase, Ayla aiutò l’amica ad alzarsi per poi caricare un suo braccio sulle spalle.
- Tu… - cominciò il Demone rivolgendosi all’Erede della Vita:
- Non avvicinarti ancora alla mia padrona. - detto questo, il ragazzo fece comparire una lancia nella mano, ma prima che potesse colpire le due ragazze, dei fendenti di luce viola comparsi dal nulla lo costrinsero ad alzarsi in volo per schivarli.
Subito dopo, arrivò un Angelo dai capelli blu e gli occhi arancioni, armato di una spada, probabilmente lo stesso che aveva sferrato l’ultimo attacco:
- Tu… - cominciò quest’ultimo, rivolgendosi alla Obscurity:
- Potrai aver cambiato aspetto, ma non riuscirai ad incantarmi. Prima o poi mi occuperò anche di te. - dichiarò alla fine, e dopo aver visto le due allontanarsi verso un portale argentato, volse lo sguardo verso quello che era il suo superiore:
- Non avrei voluto combattere di nuovo contro di te Tenma, ma se è l’unico modo per farti tornare normale, non mi tirerò indietro. - lo avvisò.
Nel Regno di Mezzo stava per cominciare un altro scontro.
 
 
Angolo di Emy
Uno scontro è finito: nel prossimo ci sarà Tenma contro Tsurugi, ma sarà coinvolto anche qualcun altro nella lotta.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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