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Autore: Sacchan_    24/06/2013    5 recensioni
Miku, star dello spettacolo della Bad End Night, è tornata indietro per ricominciare tutto da capo. Ma gli abitanti della Villa Sconosciuta volevano davvero farle del male? O sono rimasti anche loro coinvolti in una serie di eventi che non riescono a comprendere?
Long Story basata sulla canzone "Crazy Night" di Miku+Gakupo+Gumi+Rin+Len+Meiko+Kaito+Luka.
Seconda della Night Series.
Genere: Angst, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Night ∞ Series'
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CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA IV

Spesso il suo bicchiere era l'unico rimasto vuoto mentre tutti gli altri sette traboccavano di vino fino, quasi, all'orlo.
A fine cena, o anche a metà cena tanto balzava agli occhi subito, Miku aveva ben realizzato come quei sette bizzarri personaggi amavano essere festaioli. Non si erano sprecati nè col cibo, nè col bere e nemmeno con tutto il resto.
Musica appropriata all'atmosfera era uscita fuori dalle abili dita di Gakupo accompagnato dalla splendida voce di Gumi, incitata dagli apprezzamenti di Meiko e dalla totale accondiscenza di Kaito.
Solo Luka se ne restava mogia e con le labbra curvate verso il basso.
Come non capirla visto che, le poche volte che aveva tentato di adempiere al suo lavoro di istitutrice, si era vista rovesciare via la sua minestra ed il suo bicchiere da sotto il naso o, peggio, quando aveva tentato di alzarsi per andare incontro a Gumi aveva rischiato di scivolare sulla tavola provocando un autentico disastro, ritrovandosi con i lacci di entrambi gli stivali legati fra di loro nel mezzo?
Miku, acuta osservatrice, se ne era ben accorta ma continuava a non capacitarsi di come la madre Meiko non rivolgesse a quei due pestiferi bambini i giusti ammonimenti.
Ricordandosi il sorrisetto sadico che i due bambini le avevano rivolto prima di cena aveva pertanto deciso di non immischiarsi.
Anzi, ora che questa era finalmente terminata, forse, era il momento giusto per allontanarsi un attimo dal tavolo.
Avrebbe voluto farlo anche prima ma dubitava che l'avrebbero lasciata alzarsi molto facilmente.
"Chiedo scusa" mormorò puntellando le mani sul tavolo "Ho bisogno di andare al bagno".
"Torna presto, cara! Ti aspettiamo per il digestivo!" Meiko le rispose con il solito sorriso tenero e dolce sulle labbra che sapeva di finto.
Adesso, osservando la sala da pranzo da più lontano e in piedi, Miku si chiese ancora una volta cosa c'era che non andava... una padrona gentile che più gentile non si poteva, un padrone totalmente apatico e disinteressato, due domestici perfetti ed eccellenti, una tutrice sull'orlo della crisi di una depressione cronica e due bambini - diavoletti.
Una varietà di personaggi altamente diversi da quelli con cui era solita interagire al villaggio.
Rapidamente, si diresse verso la camera per gli ospiti, quella camera che le era stato detto che poteva usare tranquillamente come fosse sua e che lei ricordava talmente famigliare da non sapersi spiegare come.


Meiko lanciò via il cucchiaino ancora imbrattato di dolce al cioccolato, sbuffando.
"Aahh... seriamente, sono stufa di mangiare così tanto. La mia linea potrebbe risentirne, non che mi dispiaccia mangiare ma... non vedo l'ora che questo lavoro sia terminato".
Gumi raccolse via i piattini da dolci da poco usati impilandoli alla bella e meglio su di un carrellino.
"Non vi sembrava anche a voi che fosse un po' turbata durante tutta la cena? Non stava recitando esattamente come da copione..."
Luka si ricompose i capelli arricciandoli fra le dita, poi si allungò sul tavolo poggiandosi una guancia sul palmo della mano ed usando un gomito come sostegno.
"E cosa volevate aspettarvi? E' l'ultima di noi ad essere arrivata, scommetto che è ancora una principiante alle prime armi..."
Kaito si accomodò meglio sulla poltrona.
"E che importanza ha? Noi dobbiamo solo recitare come ci è stato detto di fare. Domani mattina sarà tutto finito e ognuno di noi tornerà alla sua vita di sempre... ehi Gakupo, è rimasto ancora un po' di quel gelato al limone?"
Gakupo si sedette annoiato.
"Alzati e vattelo a prendere, adesso che lei non c'è non sono tenuto a recitare".
Kaito sbuffò ma non si alzò, troppo pigro per farlo.
"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva andare solo al bagno?"


Miku si sciacquò per bene il volto e lo frizionò con l'asciugamano affianco al lavandino.
Risollevando il viso, studiò il suo riflesso allo specchio.
"Ma cosa ci faccio io qui? " si chiedeva.
Si sentiva fuori luogo, non sapeva esattamente cosa fare. Quella Villa non era posto per lei, quelle persone erano troppo differenti...
E poi, se non c'era modo di incontrare il misterioso Unknown Shadow la sua presenza era totalmente inutile.
Sospirò stancamente, sapeva che l'unica cosa che poteva fare per adesso era accettare quell'ospitalità e rimanere per la notte. L'indomani se ne sarebbe tornata a casa, al villaggio.
Ritornando in camera la sua attenzione si focalizzò sul letto, c'era un biglietto scritto a mano su di esso.
"Ma sono sicura che prima non c'era..." mormorò Miku esterefatta.
Stranamente, trovare quell'improvviso biglietto non la allarmò più di tanto.
Non capiva a cosa fosse dovuto, eppure trovare un biglietto apparso all'improvviso in una stanza dove la certezza di essere soli è assoluta allarmerebbe chiunque.
Eppure lei allarmata non lo era per niente, anzi, sembrava esserci abituata.
Lo sollevò ad'altezza occhi e lo lesse.

La porticina affianco al grande orologio a pendolo nella Hall.
I sotterranei della Villa.
Dentro la bara numero 1

Miku storse lo sguardo.
Di qualunque cosa si trattasse quella nota era l'unico indizio che le era arrivato insieme alla lettera, ormai persa, di Unknown Shadow.
Perciò la appallottolò dentro una tasca del vestito e poi scese nella Hall.


"Comunque..." disse Gumi "Sembra che ci metta parecchio, non doveva andare solo al bagno?"
Kaito rise.
"Si starà incipriando il naso, so quanto le donne ci tengono a queste cose. Dico bene, Meiko?
La castana si imbronciò inviperita.
Rin e Len, che si stavano annoiando, saltarono giù insieme dalle loro sedie e corsero via.
Luka, alzatasi in piedi, riuscì ad acchiapparli a parole all'ultimo.
"Ehi! Dove state andando?"
I due fratellini si girarono esibendo un sorrisetto sulle labbra.
"A verificare una cosa" e scomparvero.
I restanti, invece, si guardarono l'uno con l'altro spesso sospirando o sbuffando.
"Chissà perchè quei due si comportano sempre così..." soffiò annoiata Meiko.
"Mah... forse perchè sono i prediletti di Unknown Shadow?" rispose Luka mentre continuava ad arricciare delle ciocche di capelli rosa fra il medio e l'indice. "Fanno sempre quello che vogliono..."
Gumi e Gakupo si lanciarono un'occhiata senza farsi vedere, prima una poi l'altro ed entrambi scivolarono via dalla sala in silenzio.
Così, all'interno della sala da pranzo erano rimasti solo Kaito, Meiko e Luka.


Miku era scesa nella hall, con i polpastrelli tastava il biglietto nascosto all'interno del taschino.
La porticina affianco al grande orologio a pendolo nella Hall.
Era il primo indizio fornitole dalla nota.
E la trovò, una porticina colore del ferro proprio affianco al grande orologio a pendolo attaccato contro al muro.
La spinse e quello si aprì senza problemi, era pesante e scricchiolava ma non troppo.
La luce fioca che arrivava dal grande lampadario della Hall illuminava una stretta scala a chiocciola che scendeva tortuosa verso il basso.
I sotterranei della Villa.
Il seguente indizio la indusse a muovere i piedi, passo dopo passo seguiva l'andare della scala verso le profondità della Villa fino ad arrivare ai sotterranei.
Il sotterraneo dove erano custodite le bare.
E Miku sussultò spaventata quando le vide. Otto bare disposte in circolo ed ognuna di loro recava l'incisione di un numero bianco sul cofano nero.
Deglutì ma non poteva fermarsi adesso, c'era ancora un indizio da seguire.
Si avvicinò alla bara di suo interesse titubante, il cuore che pompava troppo accelleramente.
Dentro la bara numero 1.
Allungò le mani verso il coperchio superiore della bara, facendo forza sui polsi lo spinse via e, quello, cadde di lato sul pavimento di pietra provocando un forte rumore con rimbombo.
Ormai i suoi occhi si erano abituati a vedere nella penombra e dentro la bara numero 1 vide qualcosa.


All'interno della sala da pranzo erano rimasti solo Kaito, Meiko e Luka.
Fuori dalla sala invece Gumi se ne restava impalata ad osservare il quadrante del grande orologio a pendolo.
Si era allontanata con uno scopo preciso ma adesso non ricordava più quale fosse.
Solo, c'era qualcosa che non andava in quell'orologio ed i suoi pensieri erano troppo focalizzati su questo per pensare ad altro o al motivo che l'aveva indotta ad allontanarsi.
Gakupo l'abbracciò da dietro e lei non era riuscita ad avvertire la sua presenza nonostante l'aspettava perchè continuava solo a restare imbambolata.
"Finalmente siamo io e te soli..." le soffiò direttamente sul collo succhiandoglielo.
Ma Gumi non sembrava prestare davvero attenzione a quelle avances.
"Gakupo, non pensi anche tu che ci sia qualcosa che non và?" gli chiese senza voltarsi per guardarlo.
Il domestico staccò le sue labbra dalla pelle del collo di Gumi con un cipiglio interrogativo sul volto.
"E' solo che..." continuò la domestica a voce bassa.
Aspettò qualche altro secondo per averne conferma fino a che il sospetto non divenne realtà.
"...le lancette non si muovono"
Entrambi gli occhi dei due domestici fissarono l'orologio contando i secondi mentalmente.
Le lancette continuavano a puntare tre minuti a mezzanotte come orario.


"Questo si che è un problema" la piccola bocca da ragazzino di Len esclamava tutto il suo stupore mentre pronunciava quelle parole.
"E' davvero un grosso, enorme problema" fece eco Rin imitando la medesima espressione stupita del fratello.
In una stanza privata, sulla scrivania dello studio, il copione che ostinatamente quei sette si concentravano nel seguire, descrivendo dettagliatamente i loro ruoli e le loro azioni, presentava una pagina strappata.


L'Autrice Sconosciuta:
Su, su, su! Non voglio che perdiate i colpi, cioè basto già io a perdere colpi. Il caldo mi ha fuso, letteralmente.
Domandina ina ina! Giusto per tenervi in allenamento! Chi di voi ha capito perchè la bara è la numero 1?
Offro un biscottino per chi ci è arrivato! xD
Non ho molto da dire a parte che... uhmm spero che il capitolo vi sia piaciuto e... basta!
Scusate, oggi và così... sono stanca, gomen!
_Flowermoon_
   
 
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