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Autore: The_moonrise    24/06/2013    1 recensioni
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2: Incontro

“Cara mamma, 
oggi compio 17 anni e finalmente posso dire che è giunto il momento. Io ero l’erede. Ora sono il Generale che porrà a termine questa guerra. Dopo tutti questi anni vendicherò papà. Vendicherò ogni lacrima. Vendicherò ogni famiglia che ha sofferto. E’ giunto il momento. 
Torno presto, ti voglio bene.
Tuo figlio, Ale.”
 
E poggiando questa breve lettera sul morbido cuscino del letto di mamma, esco dalla reggia. E’ passato davvero tanto tempo dell’ultima volta che visitai la città, nulla è rimasto di quel che ricordavo. La città sembrava grigia. Gli edifici, le abitazioni, i palazzi, i negozi,i muri e anche il cielo, tutto era così spento. 
Camminavo lungo un vecchio sentiero che dovevo percorrere per arrivare alla caserma, quando sentii un rumore. Qualcuno si stava avvicinando, dovevo stare attento, poteva essere uno dell’Organizzazione. Avevo poco tempo, chiunque fosse, era davvero vicino, così scelsi di nascondermi dietro un cespuglio, il primo nascondiglio che trovai. Cercai di stare immobile per un po’ ma...
Crack.
Mi ero mosso e avevo calpestato un ramoscello, mi stavo maledicendo. 
Sentivo i passi di una persona avvicinarsi sempre più al cespuglio, sempre più verso di me. La tensione cresceva, finchè non vidi che la persona in realtà era solo una ragazza. Sì, era una ragazza. Una giovane fanciulla che doveva avere pressochè la mia stessa età. Camminava con un fare aggraziato, quasi come quello di una principessa, anche se gli stracci che indossava dicevano l’opposto. Portava i capelli sciolti e gli arrivavano fino infondo alla schiena. Il colore era stupendo, un biondo chiarissimo. Gli occhi, anche, erano di una tonalità di celeste chiaro che mi ricordava il cielo terso in estate. 
« Perchè ti stai nascondendo? Chi sei? Fai parte dell’Organizzazione? »
Quella voce soave sembrava così agitata.
« Credevo fossi uno dell’Organizzazione, non lo sei, vero? »
« No... »
« Ah, bene. Il mio nome è Alessandro , il tuo accento mi dice che non sei di qui, vero?»
« Sì, mi chiamo Celeste, prima abitavo a Città del Vento con la mia fa-fam-fami--»
La ragazza non riusciva a terminare la parola. Le lacrime glielo impedirono. 
Quella ragazza riusciva far nascere dentro me, uno strano desiderio di protezione nei suoi confronti. 
« Vieni qua... » le dissi abbracciandola « mi dispiace, è stata l’Organizzazione, vero? »
L’angelo fece solo un piccolo cenno col capo. Mi bastò quello.
« Non hai più nessuno con cui stare? »
« No... » disse quasi sussurrando.
« Vorresti venire con me? »
  
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