Capitolo 33
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Nel
salotto di casa Son erano
riuniti tutti gli amici che scherzavano e ridevano allegramente,
festeggiando
l’arrivo di
Goku.
Bra
inspirò profondamente e
spalancò la porta di scatto.
Le
risate cessarono immediatamente
e tutti rivolsero uno sguardo interrogatorio su Bra.
Fissò
Tommaso che era seduto anche
lui insieme agli altri che festeggiavano l’arrivo dei Son,
senza sapere il motivo
dei festeggiamenti. Si sentiva di troppo ma cercava di non farlo notare.
“Bra,
tesoro ti senti bene?” Bulma
andò verso la figlia che, scansò la madre e prese
l’amica per un polso
trascinandola a forza in bagno.
Tutti
guardarono la scena e Chichi
interruppe il silenzio “Povera ragazza... non si merita di
soffrire così”
“Scusate...
Potrei sapere cosa è
successo? Bra è scesa
improvvisamente
dal treno senza dare spiegazioni ed è sparita!
Con me si comporta in modo strano. Non lo so,
spiegatemi” Chiese Tommaso,
preoccupato.
“Ti
spiegherò tutto più tardi”
intervenne Trunks.
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“Pan,
io non ce la faccio più”
confessò Bra, sedendosi per terra.
“Lo
so Bra.. Giuro che lo ammazzo
appena lo vedo” si sedette affianco all’amica
“E adesso? Cosa pensi di fare
adesso?”
“In
che senso?”
“Come
in che senso? Con Teodoro che
farai? E con zio Goten?”
“Non
lo so, non lo so. Io amo
Tommaso, ma...”
“Ma
ami di più Goten” finì la
frase, Pan.
Bra
scosse la testa, esausta. Era
davvero una brutta situazione.
Non
poteva piantare in asso Tommaso
dopo tutto quello che aveva fatto per lei, in fondo la sua compagnia
l’aveva
fatta stare bene ed è solo grazie a lui che si è
ripresa. Ma il suo orgoglio
sayan le impediva di perdonare Goten. Si sentiva umiliata e sfiduciata
e non le
piaceva affatto questa cosa.
Le
due ragazze si abbracciarono per
tanto tempo.
Pan,
era l’unica persona che
riusciva a confortarla anche senza dire una parola.
“Pan,
fammi un favore. Vai e spiega
a Tommaso tutta questa storia. Spiegali che è Goten il
ragazzo di cui li
parlavo che se ne era andato e che adesso è
ritornato..”
“Certo”
le stampò un bacio sulla
fronte e uscì dalla camera ‘’Ah
Bra...’’
‘’Cosa?’’
‘’Ti
voglio bene’’
‘’Anche
io te ne voglio Pan’’ disse
sorridendo.
Bra
sospirò. Com’era stato strano
rivedere Goten, era cambiato moltissimo sembrava più...
uomo. Si chiedeva del
perchè del suo
‘’viaggio’’ se così
si può definire e voleva spiegazioni al più
presto. Era tutta tremolante e agitatissima, come gli era mancato il suo Goten.
Si
alzò da terra e decise di andare
in camera sua a riposare, ne aveva bisogno. Passò davanti
alla camera di Trunks
e intravide Pan che parlava a Tommaso che era seduto sul letto e la
ascoltava
attentamente. Andò in camera e si chiuse la porta alle
spalle.
Si
buttò sul letto e crollò nel
sonno.
Poco
tempo dopo venne svegliata dal
suono del campanello al piano di sotto. Sentì la porta che
si aprì e le urla di
gioia di tutti quanti.. Goten era andato a salutare sicuramente.
Non
poteva negare a sè stessa di
essere felice della sua presenza. Goku e Goten erano entrambi i
più vivaci del
gruppo e senza di loro non era la stessa cosa.
Doveva
assolutamente sapere cosa
aveva combinato Goten in quel tempo, ma doveva assumere per un
po’ la figura
dell’offesa.. doveva pur fargliela pagare in qualche modo o
no?
Sentì
bussare alla porta e le venne
il cuore in gola.. non aveva voglia di parlare al ragazzo.
Non
rispose.
Pochi
secondi dopo sentì la porta
spalancarsi violentemente e con sorpresa vide C-18 con un bicchiere di
vino in
mano.
‘’Mi
spieghi qual è problema?’’
disse senza giri di parole sedendosi sulla scrivania.
Bra
osservava la biondina di mezza
età ma con l’aspetto da ventenne senza capire.
Chissà perchè era venuta proprio
lei a parlarle chissà cosa aveva da dirgli.
‘’Allora?’’
insistette.
‘’Non
lo so, non so che fare adesso
che è ritornato Goten.. Io non posso stare senza di lui, mi
manca.. Ma c’è
Tommaso... Voglio bene anche a lui.. E..’’ C-18 non
la lasciò finire. ‘’Quanti
problemi stupidi che ti fai ragazzina, magari io avessi questi genere
di problemi’’
disse sfacciatamente e Bra si
infastidì molto, stava per risponderle ma si trattenne,
forse aveva racone
C-18.
Stettero
un po’ in silenzio ‘’Bra,
il tuo comportamento è stupido. Tu non sai cosa ha dovuto
passare Goten e se
davvero sei stata così male e davvero lo ami non capisco
perchè ti comporti da
bimba. Sei una donna ormai. Hai quasi vent’anni, non so se
ami davvero quel
Tommaso o se era solo un modo per passare il tempo quando Goten non
c’era..
Poi, non so come faccia a piacerti uno smidollato
simile.’’
‘’Non
è uno smidollato, ha un gran
cuore’’ intervenne secca.
‘’Un
grande cuore..’’ ripetè la
bionda cantilenando ‘’Non ti sto dicendo di
rimetterti con Goten, solo tu devi
decidere se ne sei davvero innamorata o ami di più quel
marmocchio là’’ disse
in modo dispregiativo ma Bra sorrise, C-18 era fatta così.
‘’Non
farti mai dire dagli altri
chi devi amare e chi devi odiare. Sbaglia sempre per conto
tuo’’
Scese
dalla scrivania e bevve tutto
in un sorso il vino rosso che aveva nel bicchiere
‘’Anche
se io tifo per Goten’’
disse con una specie di sorriso beffardo e uscì dalla camera
sbattendo la
porta, come suo solito.
Bra
rimase per un po’ a fissare
quella porta, attonita. Poi sorrise, aveva capito cosa doveva fare.
Passarono
tre giorni e lei non vide
nè Goten nè Tommaso, era stata sola a pensare.
Era
nel letto con mille pensieri in
testa poi scalciò la coperta d’improvviso
‘’Maddai, quante paranoie, io voglio
Goten’’ disse ad alta voce senza rendersene conto.
Era stanca di stare male, lo
amava ed era decisa a riprenderselo.
Andò
sui Monti Paoz, ma erano poco
più delle otto, conoscendolo, stava ancora dormendo. Ma si
affacciò comunque alla
finestra per vederlo dormire ma, con sorpresa, lo trovò
già sveglio che puliva
la camera.
Non
riusciva a credere ai suoi
occhi non aveva mai visto Goten sveglio a quest’ora del
mattino e tanto meno lo
aveva mai visto pulire.
Il
ragazzo si accorse della
presenza di Bra e la guardò, lei imbarazzata
indietreggiò ma lui aprì la finestra
e la invitò ad entrare senza chiedere niente.
‘’Cosa
ci fai sveglio a quest’ora?
E come mai stai pulendo la camera?’’
Lui
sorrise ‘’Non sono più abituato
a dormire molto’’ tagliò corto,
pensieroso.
Lei
annuì.
Stettero
in silenzio per tantissimo
tempo senza neanche guardarsi. Appena il loro sguardo si
incrociò Goten si
avvicinò velocemente a lei e la baciò.
I
loro cuori battevano
all’impazzata ed entrambi tremarono dall’emozione.
Bra non riuscì a respingere
quel bacio.
Solo
in quel momento si accorse cha
Tommaso non le faceva provare niente a confronto di quello che le
faceva
provare il sayan.
Continuavano
a baciarsi senza
prendere nenche fiato e andarono verso il letto entrambi. Lui con le
braccia
possenti intorno alla sua vita fine e lei con le braccia avvinghiate al
collo.
Entrambi
volevano la stessa cosa:
l’altro.
Bra
tolse la maglia al ragazzo e
lui sorrise ‘’mi sei mancata tanto
Bra’’
Per
un attimo si fermarono ma lei
non disse niente e lo guardò negli occhi.
Ripresero
a baciarsi. Avevano il
fiatone, non volevano staccarsi l’uno dall’altra
nemmeno per spogliarsi.
Quei
piccoli gesti, quei delicati
modi che avevano di toccarsi.. Lo avevano fatto per anni ma adesso
sembrava così
diverso. Sembrava più nuovo. Stavano scoprendo
un lato dell’altro che non conoscevano, la
mancanza, la paura di non
vedersi, il dolore, la distanza avevano cambiato entrambi ma non
avevano
cambiato quello che provavano.
Bra
si svegliò che era mezzogiorno
passato e appena aprì gli occhi notò che Goten
era sveglio e fissava il
soffitto con un’espressione rilassata.
‘’Sembra
un sogno’’ bisbigliò lei.
Il
ragazzo si girò e
le accarezzò il mento ‘’Ho
capito che senza di te non posso vivere,
perchè non sono completo senza di te. Non posso vivere senza
le nostre
discussioni, senza i nostri litigi, senza i nostri baci, senza il tuo
finto
modo di far e l’arrabbiata quando non ti do troppe
attenzioni, senza i tuoi
consigli,senza la tua risata, senza le padellate che mi tiri sempre in
testa’’
dicendo questo rise poi tornò serio
‘’senza la tua bellezza.. Ma la cosa che mi
ha fatto più morire è non aver potuto guardare
per quasi un anno i tuoi
occhioni da bambina che amo tanto. Io.. Io amo tutto di te. Non sai
quante
volte ho pensato al fatto di essere il ragazzo più fortunato
del mondo. Ho
iniziato ad amarti a età giovanissima avevo appena quindici
anni, ero un
ragazzino. Le relazioni a quell’età non sono mai
serie, invece la nostra sì e..
e guardaci! Ci amiamo e abbiamo una casa tutta nostra. Ma la cosa che
mi ha
fatto stare più male è il fatto di averti fatta
soffrire... Bra, io ti amo ma è
impossibile dire a parole quanto ti amo, è umanamente
impossibile dimostrarlo e
ho paura di non riuscire a dimostrartelo’’
La
ragazza stava per aprire bocca
ma improvvisamente le lacrime presero
il
sopravvento e non riuscì a fermarle.
Non
capiva del perchè stava
piangendo. Forse per le belle parole del ragazzo, forse
perchè aveva avuto la
conferma che lui la amava davvero, o forse semplicemente
perchè li era mancato
talmente tanto che averlo accanto a lui sembrava un sogno.. un sogno
bellissimo.
‘’N-non
è che è un sogno?’’
ripetè singhiozzando
‘’Ho paura che sia un ennesimo
sogno...’’
Lui
sorrise, aveva l’aria di una
bambina piccola e indifesa e le fece tenerezza.
L’abbracciò forte e lei pianse
sul suo petto.
“Devi
raccontarmi tutto, dove sei
stato e il perchè” disse guardandolo negli occhi.
“Lo
farò Bra, ti chiedo solo di
darmi tempo. Capirai tutto’’
Lei
non disse niente.
‘’Che
ne dici di farci una doccia?
Per ricominciare da dove ci eravamo fermati l’anno
scorso’’
Goten
sorrise ‘’Sì, però prima
avrei un certo languorino’’ disse strofinandosi lo
stomaco.
Lei
sorrise e scosse la testa. Era
cambiato nell’aspetto, nel modo di fare ma infondo era sempre
il solito Goten.
Li
diede un bacio. ‘’Oggi colazione
a letto Son Goten! Ti preparo i tuoi pancake che ti piacciono
tanto’’
‘’Perfetto,
così mi piaci Bra!’’ esclamò
con
un sorriso soddisfatto
‘’Si
ma non prenderci l’abitudine’’
scese dal letto, si rivestì velocemente e andò in
cucina. Conosceva quella casa
più di quanto conoscesse la sua.
Trovò
Chichi che stava preparando
il pranzo.
‘’Buongiorno
Bra’’ salutò sorpresa
di vederla lì.
‘’Buongiorno
Chichi’’ si rivolsero
uno sguardo profondo, valeva più di mille parole. Era uno
sguardo sollevato
come per dire è andato tutto bene,
i
nostri uomini sono tornati.
‘’Ho
deciso di portare la colazione
a Goten, oggi si fanno i pancake!’’
‘’Oh
cara, ma è mezzogiorno passato
fra poco si pranza’’
‘’Hai
ragione, abbiamo perso la
coignizione del tempo stando.. insieme’’
arrossì a vista d’occhio e Chichi lo
notò.
‘’Vabbè
mangiate tranquilli, dopo
anni di matrimonio e dopo aver allevato due figli ho capito che lo
stomaco di
un sayan non è mai troppo sazio’’
‘’Prendo
le uova!’’
Mentre
con la frusta mescolava gli
ingredienti le venne in mente Tommaso, doveva spiegarli questa
situazione e
doveva trovare le parole giuste per mollarlo e non era affatto facile.
Lo
avrebbe fatto nel pomeriggio, si sarebbe scusata con lui ma le avrebbe
spiegato
che era innamorata solo di Goten e in quel periodo era solo confusa,
era una
verità dolorosa ma è meglio piangere su una
verità che sorridere su una bugia.
I due
fecero colazione e subito
dopo pranzo. Com’era bello vedere Chichi che urlava contro
Goku per il suo
goffo modo di mangiare e Goten che toglieva il cibo di soppiatto al
padre per
mangiarselo. Le era mancata quella situazione.
Che
strane le piccole cose. Spesso le diamo per scontate, o non le
notiamo, finchè un giorno finiscono. Allora ci accorgiamo di
quanto erano belle
quelle piccole cose. Quando realizziamo che non le avremo
più, il dolore nato
da una piccola cosa persa è immenso. Solo adesso, che Bra
aveva capito cosa
voleva dire perdere una persona, se n’era resa conto e non
avrebbe mai permesso
che una cosa così sarebbe successa una seconda volta. Quelle
piccole cose come
i battibecchi in famiglia, le carezze, il modo in cui Goten si sporca
la bocca
di cioccolata come i bambini ogni volta che mangia la torta,
l’ odore della
lavanda che usava sempre Chichi fra le sue lenzuola, il loro modo di
giocare, i
loro bisticci per un niente, gli sguardi, il suo sorriso.. sono tutte
cose di
cui non noti l’importanza finchè ce le hai. Bra
capì che deve apprezzare
quello che ha adesso, prima che il
tempo le faccia apprezzare quello che ormai ha perso.
FINE.
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ULTIMO ANGOLO AUTRICE (SPERO CHE LEGGIATE)
L' estate scorsa ho iniziato la storia e adesso l'ho finita! Quasi non ci credo. Mi ricordo che all'inizio pubblicavo un capitolo al giorno infatti passavo tutta la notte a scrivere perchè sapevo che qualcuno avrebbe letto la mia storia e la cosa mi rendeva felice, come tutt'ora. Mai avrei immaginato che la mia storia prendesse una certa popolarità e sono davvero contenta :)
Non sono molto soddisfatta però della mia "opera" anche perchè la storia è troppo lunga. Ho iniziato il racconto con l'odio che c'era tra Pan e Bra, poi le ho fatte diventare amiche, si sono innamorate, cinque anni dopo Goten se n'è andato, Pan e Trunks hanno litigato, Bra si consulta con Chichi perchè è l'unica in grado di capirla, è arrivato Tommaso (detto Teodoro) nella vita di Bra , quando le cose vanno per il verso giusto ritorna Goten e POOF, addio Tommy e vissero felici e contenti.
No, no, no.. ho sbagliato tutto. Scommetto che neanche ricordavate le cose che erano successe all'inizio. Ho riletto la storia da capo giusto ieri e mi sono resa conto che non funziona. Ho unito due storie completamente diverse ma è stata la mia prima Fanfiction e come si dice, sbagliando si impara! E all'inizio non avevo mai scritto niente e non tutto è grammaticalmente corretto o esposto al massimo. Alcune cose sono spiegate troppo velocemente e su alcune mi sono soffermata troppo e non è il risultato che avrei voluto ottenere! Ho fatto molti pasticci e diciamo che anche quest' ultimo capitolo non è il massimo. Avrei voluto renderlo più interessante e più emozionante ma sono le uniche cose che mi vengono in mente anche perchè iniziavo a stufarmi di questa storia, ho voglia di iniziarne una nuova allora ho tagliato corto. Ci tengo molto però che voi leggiate bene l'ultimo pezzo perchè è stato il più difficile da scrivere per me. Diciamo che in questo momento sono dentro a una situazione non troppo bella quindi ho scritto parole che riguardano la mia vita. Dobbiamo saper apprezzare le più piccole cose finchè siamo in tempo..
Ma io mi pongo una domanda.. Non siete curiosi di sapere il motivo del perchè i Son se ne sono andati senza dire niente, senza voler l'aiuto di nessuno, dicendo che sarebbero bastati sette mesi precisi mentre ne sono passati nove emmezzo? Ebbene sì, come ho già detto, ci sarà la continuazione.. durerà non più di cinque capitoli. Devo ammettere che ho usato tutta la mia immaginazione anche perchè l'estate scorsa mi sono inventata sul momento la loro scomparsa, giusto per creare un po' di scompiglio alla trama troppo noiosa. Ma non amo lasciare le cose a metà e ci deve essere una motivazione logica alla loro scomparsa o no? Bene, non so quanti di quelli che avevano iniziato a leggere l'anno scorso ci sono ancora ma so che qualcuno di fedele è rimasto me lo sento.
Inizierò una nuova storia, spero che qualcuno di voi passi a darle un' occhiata. Starò molto più attenta all'ortografia, al senso logico e a non renderla troppo lunga ma sopratutto che sia ben strutturata.
Oh mamma.. parlo davvero troppo eppure vorrei dire così tante cose! Spero che ci sia ancora qualcuno che legga questo capitolo e che non abbia lasciato la mia storia nel dimenticatoio.
Grazie per aver letto la mia storia e per aver letto quest' ultima parte dell' ''angolo autrice'', che per me è molto importante che voi la leggiate. Grazie di cuore davvero! Spero di avervi soddisfatti almeno un minimo!
Alla prossima :') (sono quasi commossa, cavolo!)
Un bacio, kioppertoi <3