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Autore: Angel_15    24/06/2013    5 recensioni
Kim Jonghyun: Un cameriere che lavora nel ristorante coreano della sua famiglia, giá da un paio di anni emigrata in Italia. Questa vorrebbe rispedirlo in Corea, convinta che in quel paese sarebbe impossibile per lui trovare una ragazza coreana (Perchè pensarlo accanto a una ragazza italiana sarebbe fuori discussione) con cui sistemarsi e mettere su famiglia.
Eva Fornieri: Una semplice diciassettene. I genitori (Proprietari di una grande catena di alberghi) vorrebbero che intraprendesse una relazione con il figlio del proprietario di un'altrettanto grande catena di ristoranti. Cosicchè un giorno le due imprese possano unirsi.
***
Lui coreano, lei italiana. Due culture cosí diverse.
Niente li accomuna. Le tradizioni, lo stile di vita, le abitudini, il taglio degli occhi. NIENTE!
La sola cosa che li lega è l'autoritá di due famiglie estremamente tradizionaliste. Convinte che il bianco si sposa col bianco e il nero si sposa col nero.
Cosa accadrebbe se il destino decidesse di far incrociare due strade cosí differenti? Potrebbe nascere qualcosa da quest'enorme differenza culturale? E le famiglie sarebbero disposte a superare e accettare tutto ció?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella Strana Sensazione

 
 

Avrebbe voluto sparire in quel momento. Prendere una pala e scavarsi la fossa da sola. 

Sentiva su di se gli occhi di ogni signola persona nel ristorante, sentiva lo sguardo interdetto di Daniele e dei suoi genitori, sentiva quello di sua madre e suo padre (sentiva che avrebbe ricevuto una bella strigliata da loro per come si era rivolta al ragazzo), ma soprattuto sentiva di non avere piú gli occhi del cameriere puntati su di lei. Questo infatti aveva ancora lo sguardo basso, e nonostante lo scossone dovuto all'improvviso urló della ragazza, era ancora mortificato e a testa bassa.

Dopo lo scatto della ragazza, in quella sala era calato il silenzio, un silenzio che la stava distruggendo.

I genitori gurdavano la figlia a bocca aperta, mentre gli altri due avevano gli occhi talmente spalancati che a momenti gli sarebbero usciti fuori dalle orbite.

Ci pensó Jonghyun a rompere quel silenzio, con la testa ancora china:

< Vado a prenderle dei fazzoletti > E si diresse subito in cucina.

I vari clienti ripresero man mano a consumare le proprie ordinazioni tornando ai loro discorsi, mentre i due ragazzi si risedettero. 

< Emh... Non preoccuparti tesoro domani lo portiamo in lavanderia, eh? > Esordí la madre rivolta al figlio, ignorando ció che era successo. 

Eva la ringrazió mentalmente, anche se sapeva che la tempesta si sarebbe scatenata piú tardi a casa, con i suoi genitori che giá la guardavano accigliati. 

Non passó neanche un minuto che Jonghyun tornó con una scorta di fazzoletti. In silenzio li porse al ragazzo che glieli strappó rabbiosamente dalle mani senza neanche ringraziarlo.

Il cameriere si dileguó di nuovo in cucina lasciando che i sei clienti proseguissero la loro cena.

 

< Tesoro che è successo di lá? > 

< Ho-ho fatto cadere per sbaglio il bibimbap addosso a un cliente > Ammise Jonghyun mortificato. 

< Tesoro, non è mai successo. Forse per stasera dovresti staccare, ci penserá tua sorella a finire di servire il tavolo >

La ragazza stava giusto tornando con i piatti vuoti di una coppia di anziani.

< SongDam puoi finire di servire tu il tavolo 12? Tuo fratello ha bisogno di uscire > 

< Si concordo. Mio fratello avrebbe proprio bisogno di uscire invece di restarsene tutto il giorno chiuso in camera con le sue canzoncine > Disse prendendo il piatto di bibimbap (che nel frattempo era stato giá ripreparato) e dirigendosi al tavolo.

< Ascolta Jong > Disse la madre. < Hai pensato a... >

< Sono stanco mamma > La interruppe il ragazzo sapendo dove la madre volesse andare a parare. < Ne parliamo domani ok? > 

< Certo, adesso vai a casa e riposati. E mi raccomando, non stare come al solito alzato fino a tardi > Disse con tono apprensivo accarezzando una guancia del figlio.

< Certo tranquilla > La rassicuró sorridendo mentre si toglieva la divisa da cameriere.

Prese la giacca e si incamminó dritto verso l'uscita del ristorante passando proprio davanti al tavolo dove aveva avuto quel piccolo incidente. Guasi istintivamente gli occhi ricaddero sulla figura femminile dai capelli castani e profumati. Talmente profumati che prima lo avevano inspiegabilmente intontito. Talmente profumati che, ora che la guardava, gli sembrava di poter risentire quell'odore.

Rimase a guardarla per qualche secondo fino a quando anche lei si giró e non appena i loro sguardi si incontrarono Jonghyun, che non si era accorto di essere vicino al tavolo di una coppia, inciampó sbattendo contro la sedia.

Eva tornó con lo sguardo verso il tavolo e vide con la coda dell'occhio il ragazzo che, dopo essersi scusato con i due, uscí dal locale.

" Sono veramente stanco stasera, si dev'essere la stanchezza " Pensó dirigendosí verso casa, cercando di giustificare il suo comportamento.

 

< Bhe è stata veramente una bella serata > Disse Fabrizio alzandosi e stringendo la mano del signor Fardelli.

< Posso dire altrettanto > Rispose quello con un sorriso.

" Finalmente! " Pensò Eva.

Non aveva aspettato altro che la fine di quella sera in cui suo padre e quello di Daniele avevano parlato del loro stupido progetto di unione tra la catena di ristoranti "Fardelli" e quella di alberghi "Fornieri". Idea che stava entusiasmando un sacco i suoi genitori in quegli ultimi giorni, ma di cui a lei non importava assolutamente niente.

Infatti non aveva prestato la minima attenzione a quello che si erano detti quella sera, anche perchè quel rompi scatole di Daniele non aveva fatto altro se non starle addosso tutto il tempo a blaterare dei suoi numerosi(pallosi) premi sportivi vantandosene con la ragazza. Cosa che le aveva fatto desiderare ancora di piú la fine della cena. L'unica cosa positiva era stato quel delizioso bibimbap che le era piaciuto tantissimo.

Si alzó dalla sedia e stava per prendere la giacca quando il ragazzo la afferró per un braccio.

< Sono stato veramente bene stasera in tua compagnia > Le disse con un sorriso.

Eva si sforzó cercando di ricambiare con un sorriso che semrasse quanto meno credible.

< Si anch'io sono stata bene > " Si quanto un pungo in un occhio "

< Sarebbe bello rivederci no? >

< Emh... Giá! Peccato che quest'estate saró impegnatissima con... emh... Sai gli amici > Disse a bassa voce per non farsi sentire dalla madre.

Quella era probabilmente la piú grossa balla che potesse sparare. 

< Bhe... magari domani sera puoi unirti a me e ad alcuni amici, andiamo tutti al pub "Brack Mountain", ti va di venire? > Chiese speranzoso.

< Em... Bhe veramente... >

< Le farebbe molto piacere! > Rispose per lei Manuela che aveva ascoltato la conversazione.

< Soprattutto per scusarsi del suo comportamento di prima, vero Eva? > Disse marcando le ultime parole e lanciando una strana occhiata alla figlia.

La ragazza strinse forte i pugni e guardó la madre con occhi pieni di rabbia.

Forse peró se avesse accettato subito senza fare storie si sarebbe risparmiata in parte la ramanzina a casa.

< Ok > Disse rivolta al ragazzo sempre con un finto sorriso.

< Perfetto > Rispose quello tutto pimpante < Ti passo a prendere domani alle 22.00.? >

< Certo > 

Le due famiglie si salutarono e ognuna si diresse verso casa propria.

Il viaggio e il ritorno non furono come Eva se li era immaginati. I genitori non accennarono mai al suo insolito comportamento nei confronti di Daniele quando aveva offeso quel cameriere. Forse aveva fatto bene ad accetare l'invito del ragazzo. Per lo meno cosí era riuscita a tenerli buoni.

Appena mise piede in casa diede la buonanotte ai genitori e si diresse subito in camera sua. Non vedeva l'ora di togliersi quell'odioso vestito nero, aderente che finiva poco prima delle ginocchia. Non che fosse brutto, anzi era adorabile e le stava veramente bene. Solo che non faceva per lei, era una tipa da jeans e maglietta non da vestitini e tacchi.

Apri la porta della stanza e dopo essersi liberata di quel fastidioso indumento indossó subito il suo morbido pigiama di pizzo cieleste.

Voleva mettersi nel letto e continuare a leggere il suo amato libro, ma la stanchezza era davvero troppa. Si infiló sotto le calde coperte e chiuse gli occhi ma il nonostante il sonno non riusciva ad addormentarsi. Si girava e rigirava nel letto, tutto quel che desiderava era abbandonarsi tra le braccia di Morfeo ma la sua mente sembrava non rispondere ai comandi.

Lí per lí pensó che fosse la tensione per l'uscita del giorno dopo con il rompi scatole, ma probabilmente si sbagliava. Non era la prima volta che i genitori le rifilavano un uscita con quel ragazzo sperando di far colpo sui signori Fardelli.

Si alzó mettendosi a sedere e capí cos'era a disturbala. Quella sensazione allo stomaco, quella che aveva provato al ristorante, era tornata. Ma se prima era appena percettibile adesso stava diventando sempre piú intensa. Si rimise stesa e tentó nuovamente di chiudere gli occhi.

Che doveva fare dopotutto?

Non era una sensazione fastidiosa, di quelle che si cacciano con un medicinale. L'unica cosa che poteva fare era cercare di non pensarci.

Per un attimo ci riuscí e approfittó di quel momemto per sprofondare finalmente nel mondo dei sogni. 

Ma un punto interrogativo continuava a tormentarla: A cosa era dovuta quella sensazione?

Non lo sapeva e non sapeva nemmeno che quella sensazione non l'avrebbe affatto abbandonata, anzí molto presto sarebbe accaduto qualcosa che l'avrebbe resa ancora piú intensa.

 

***

 

< Fratellino stai meglio adesso? > Chiede SongDam irrompendo nella stanza di Jonghyun.

< Si, grazie > Rispose continuando a stare steso sul letto a guardare il testo di un foglio.

< Sicuro? Non hai una bella cera >

< Sto benissimo >

< Mhh... Verifichiamo > 

Si avvicinó al fratello poggiandogli una mano sulla fronte.

< Mhh... No no. Qui la situazione è grave. Mio caro tu sei in stato di "camerite acuta" >

< Disse l'esperta di medicina > Ironizzó Jonghyun.

< Scherzavo, cretino. Comumque tu sei rinchiuso qui dentro da troppo tempo per i miei gusti. Stasera ti fai bello e vieni con me al "Brack Mountain" E non si discute >

< Appunto non si discute dato che non vengo >

< E dai! Fallo per la tua sorellona a cui vuoi tanto bene > 

< Wow, ho un altra sorella? >

< Ah ah, quanto sei divertente. Comunque se non vuoi farlo per il discutibile affetto che provi per me, fallo per la tua adorata noona che non ha detto a mamma chi le ha rotto il vaso della nonna >

< Vuoi veramente attaccarti a una cosa successa quando avevo 10 anni? Sei proprio spietata > Ironizzó di nuovo. 

< Se non vieni mi pianto qui e inizio a supplicarti finche non cedi > 

< Fai pure, tanto non hai la pazienza di stare qui a perdere tempo >

Prese un bel respiro e cercando di fare la voce piú acuta che poteva inizió a dire a ripetizione:

< Ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego! >

< TE L'HANNO MAI DETTO CHE HAI UNA VOCE TERRIBILMENTE INSOPPORTABILE! > Sbottó Jonghyun.

< Ah... questo è un si? > Chiese tutta pimpante.

< A patto che poi tu mi lasci in pace per tutta l'estate. Anzi no per tutta la vita >

< Ci sto. Adesso peró alzati e preparati, dobbiamo essere lá alle 22.30 >

 
 
 
Annyeong cari miei lettori! Vorrei ringrarvi veramente tutti quanti che state leggendo questo mio sproloquio (?) (vi prometto che tra un pó i capitoli saranno piú lunghi) Un grazie particolare a Jeje_ _Maka97_ Che hanno rirecensito insieme a Martae7, Poi anche a SicaChu e SHINeeKpop97 per aver messo la stroria tra le "Preferite" e infine clacla89, MatsuriGil, schinky, yoona25 e sempre Martae7 per averla messa tra le "Seguite".
Un saluto a tutti, ci vediamo venerdí con un nuovo capitolo... Bye <3
   
 
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