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Autore: Heart InRussia    24/06/2013    3 recensioni
Chiamatemi Jo, anche se per gli Oasis io sono Joel.
Non avrei accettato di lavorare per loro se non mi servissero i soldi per andarmene da qui.
Non dovrei fingermi un ragazzo, non dovrei comprare la birra a Liam, non dovrei fare la barista al mattino e il facchino dopo pranzo. Non dovrei abbassare la voce per sembrare un ragazzino. Non dovrei fare un lavoro da uomo.
Non ti avrei mai sentito suonare, non ti avrei conosciuto. Non avrei sentito i brividi che può dare una chitarra.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina non era la solita mattina, Jo lo capì dal modo in cui Sally puliva il bancone.

E da come la salutò.

-Bensvegliata, signorina!- Disse con un sorriso luminosissimo.

-Ci sono novità?- Chiese diretta, prendendo una brioche. Erano le nove del lunedì mattina, e si sentiva stanchissima.

-Arriva un gruppo oggi! Si fermano da noi per qualche settimana!

-Wow- disse senza troppo entusiasmo. Poi recepì cosa significava.

-Quindi vado a fare l’uomo del magazzino?

-Esatto, Jo. Soldi in arrivo per te.

Era decisamente una buona notizia.

E poi rompeva un po’ la monotonia della routine.

-E a proposito, come sei messa a soldi?

-Mi mancano 800 pounds per comprare il biglietto aereo e per assicurarmi qualche giorno in appartamento. Non so di là quanto costino, ma conto di arrangiarmi.-

Un giorno avrebbe ringraziato Sally come quella donna meritava. Le doveva tutto. Le doveva quindici dei suoi ventanni. Le doveva il fatto di avere un tetto sotto cui dormire e un pasto caldo. E anche il lavro, anche se come barista non prendeva uj granchè. Ma era già molto.

Sally lasciò lo straccio e prese a guardarla negli occhi. –Si fermano più di qualche giorno, Jo. Devi essere brava.-

-Certo!-mugugnò con la brioche in bocca- è facile! Cappellino, abiti larghi. Voce da uomo. Non capiranno mai!-

-Non devono capirlo. Il facchino è un lavoro da uomo, non devono avere dubbi. Tu limitati a portare i caffè e a spostare i cavi o chessoiocosadevifare. Non parlarci, sentirebbero la voce da ragazza. E tieni tutto pulito.

-Posso comunque dormire in studio, no?-

-Si, non penso ci siano problemi. Vieni a lavorare qui comunque durante il giorno.

-Giusto.

Quanto lavoro.

Però le servivano quei soldi.

-Meglio che vada a cambiarmi, allora.

-Bravissima. Per pranzo saranno qui. E per quell’ora per me ti chiamerai Joe, e ti presenterò alla troupe come il mio nipote sedicenne. Mi raccomando.

-Ma certo. Grazie Sally.

La baciò sulla guancia e uscì dal bar, verso lo studio di registrazione. Non le aveva neanche chiesto come si chiamavano.

 

 

-Hii-iiii

Esclamò qualcuno entrando nel bar, ed era un qualcuno con un borsone in mano.

Jo lanciò un occhiata veloce allo specchio dietro il bancone per controllare che fosse tutto okay.

Capelli raccolti sotto il cappello da baseball, visiera quasi sugli occhi. Felpona e pantaloni della tuta che qualcuno doveva aver dimenticato li qualche anno prima.

Scarpe del fratello di Sal. Perfetto, pensò.

-Ehiiii, Liiiaaam-

Sorrise Sal di fronte a lei. Un gruppo di quattro-cinque persone era entrato rumorosamente nel locale, semi deserto come sempre a quell’ora, e la donna stava entrando nella nota fase del oh-my-gosh-sei-il-mio-ospite-preferito.

-How’r you?

Disse quel Liam. Jo teneva gli occhi bassi come da copione ma le sembrò dalla voce e dal fare che si trattasse di qualcuno di giovane.

-Da quanto tempo! Felicissima di avervi qui ragazzi.

-You know, il tour è stato devastante, ora per qualche tempo non voglio più sentire parlare di alzataccie… Voglio dormire  e basta.

Intanto altri individui si erano avvicinati e appoggiati al banco.

Sal  riempì quattro calici di birra e glieli passò, chiedendo intanto se già stavano preparando qualcosa di nuovo.

-Sì, pensavamo di iniziare a scrivere il secondo album.- Rispose qualcuno più in là, una voce più profonda.

-Ma è magniiii-fico-sorridette Sal- la sala di registrazione l’avete già vista, no? I vostri alloggi son qua sopra, si entra da quella scala,e cco.

-Ehi, cos’è questo cosetto?- Esclamò il ragazzo di fianco a lei, Liam.

-Ah sì, questo è uno dei membri dello staff! Sapete, darà una mano coi lavori in studio… E’ solo un ragazzino ma se la dovrebbe cavare. E’mio nipote Joel.

-Ciao, Joel! Non mi guardi in faccia?

-Scusi, signore- rispose Jo, tenendo lo sguardo basso e sentendosi in imbarazzo-Io…lei… lei mi mette un po’ in soggezione.

Di solito quegli egocentrici cedevano subito a dei pseudocomplimenti.

Infatti funzionò. Liam scoppiò a ridere.

-Mi piace! Dai, sopporteremo questo coso. Mi dai un’altra birra?

Jo sorridette tra se e sé. Andata.

 

  
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