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Autore: xswaghair_    24/06/2013    2 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MEMORIES
Fourty-first chapter.


Dopo tre giorni avevo capito che Rob era sul serio in gravi condizioni.

Non riusciva più a tenere gli occhi aperti, dormiva e stava fermo più di un vegetale.

Mi chiedevo come fosse possibile quel peggioramento in pochi giorni. Forse io avevo la testa per aria e non me ne ero accorta, o semplicemente era stato uno boom immediato e potevo giustificarmi.

Ma c’era sua madre che continuava a fissarmi con disprezzo, nonostante le continue visite e la gentilezza che cercavo di dimostrare, sebbene il nervosismo che mi trasmetteva.

« Migliorerà. » la rassicuravo, anche se non era facile ‘promettere’ certe cose.

« Mio figlio? Lui è morto da meno di un anno, questo non è nessuno. »

Rimasi in silenzio.

Questo. Cos’era? Un oggetto?

« Mi scusi, ma io non ce la faccio più. Suo figlio sta male, come milioni di persone in questo mondo. Non c’è nulla di positivo, e so che è brutto dirlo, ma invece di “pensare al futuro” lo guardi adesso e lo ami lo stesso invece di dire che è morto. Perché non lo è. Respira. » mi erano bastati pochi minuti per gasarmi.

Non parlò, neanche dopo qualche minuto. Tacque.


« Potete entrare, ma una alla volta. » disse l’infermiera.

Io feci cenno con la mano alla madre di Roberto e lei si fece largo entrando per prima.

Quando fu il mio turno cercai di non incrociare le pupille stanche e cupe di quel ragazzo. Non volevo fargli domande per non farlo sforzare ma fu lui a parlarmi.

« Tu e mamma non smettete di litigare. »

« Se il nostro fosse un litigio non sarei qui! » gli feci l’occhiolino.

« Sto facendo soffrire mezzo mondo. »

Sei tu che soffri più di noi, pensai.

« L’importante è che sei ancora qui fra noi anche se... »

« Veramente preferirei avere un pacco di pop corn e guardarvi da lassù. Certamente non mi farebbe così male la testa, né tutto il resto! »

Sorrisi leggermente.

« Io preferirei che tutto questo non fosse successo. » conclusi.


Ero fuori dall’ospedale.

Ammetto che c’era un po’ di caldo, certo... due maglioni ed una sciarpa che avvolgevano il mio corpo!

Comunque, dovevo incontrare i ragazzi della redazione, forse mi sarei distratta un po’. Forse.

« Su, questa sera un po’ di birra è gradita, vero Emma? » mi domandai.

Il vizio del parlare da sola stava ritornando, poi mi venne in mente il giorno in cui mi ero ubriacata per la prima volta.

“Ti denuncerò!”

“Ed io te, perché bevi! Così ci ritroveremo vicini da qualche parte in carcere, no?”

“Vai Zayn! E non mi stare troppo vicino!”

“E tu non bere più!”

Tanto non lo avevo promesso.


Arrivai a casa, buttai tutto per aria ed aprii l’armadio.

Cercavo di evitare pensieri relativi a certi vestiti che avevo indossato quando ero con Zayn, quindi passai a quelli ‘mai’ messi, che erano addirittura orrendi, neanche sapevo perché li avessi comprati.

« Da nerd, estivo, giacca, vistoso, semplice, troppo semplice, da strapazzo, oh... ecco, la felpa è perfetta! »

Felpa e jeans. Scarpe da tennis.

Non sembro una vecchia, non sembro un’adolescente, sembro me stessa... okay, sto anche al calduccio, sussurrai.

Appunto, sembravo.

Ero cambiata, ultimamente: anche Roberto me lo aveva detto.

Non ero una donna, neanche una ragazzina, ero solo un ammasso di carne ed ossa, niente in più.


« Hei, Andrew! Ci si vede! » esultai con le dita intrecciate nascoste dalla tasca della felpa.

« Se non ti avessi chiamato l’altra sera saresti a casa a... » si bloccò.

« A dormire o mangiare! » a deprimermi.

« Su, c’è Mark che vuole vederti! »

« Sono sempre della stessa statura ed il mio viso non è cambiato, perché dovrebbe? »

« Forse perché non vieni in redazione da tempo? »

« Oh, sì. Giusto. Quindi Mark sarebbe il tipo che mi chiamò ‘novellina’? »

« Pensavo avessi cominciato a perdere la memoria! » scherzò avvolgendomi il collo con il suo braccio.

Io risi, però non dentro. Effettivamente volevo perderla la memoria.


« Perché così “semplice”? » mi disse Antonie, quando entrai nel pub.

Poteva non mancare una critica?

« Tu perché sembri una statua di cera? Ops, scusa se il mio dito lascia l’impronta nel tuo viso, se lo poggio. Impara a mettere meno fard, cara! »

Lei mi sorrise e mi strinse forte a sé.

Non avevo capito stesse scherzando, o forse mi era tutto ben chiaro, ma ero certa che in fondo - molto in fondo - io ed Antonie potevamo essere ‘amiche’, non con la “a” maiuscola, ma amiche e basta.

« Sei la benvenuta, o... la ben-ri-venuta, novellina! » scherzò Mr. “ti chiamo di nuovo novellina” Mark.

« Stai tranquillo, non entrerò in redazione, ho molto altro da fare in questi ultimi tempi, e poi... un giornale da quattro soldi? Ma per favore. » sbuffai.

Volevano mettere quel magazine parallelo ad altri?

No, non ci siamo.

« Non è così male affidarsi ad un’altra rivista, però. » ribatté Bella.

Vero, c’era anche lei.

Adesso spunta Mr. Wint e sono finita.

« Ah. Ciao Bella. » sorrisi, nascondendo l’imbarazzo per tutte le parole che stavano uscendo senza neanche una revisione per capire se mi era permesso pronunciarle o meno.

Fottitene Emma.


Parlammo per ore dei nostri progetti senza toccare né salatini né bibite.

« Non dovete prendere nulla da bere? »

Loro mi guardarono per qualche secondo e poi Mark si mise in piedi per andare ad ordinare qualcosa.

« Oh, grazie! » sorrisi.

Mi ero rifugiata dietro una bella maschera pronta a sorridere anche quando meno qualcuno se lo aspetta.


Alla fine mi era capitato un goccio di vodka, solo per ‘riscaldarci’ avevano detto gli altri.

Io, invece, avevo il bisogno di perdere la testa e poi svegliarmi in un mondo a me sconosciuto come in uno dei video-clip di Katy Perry: last friday night.

Capii che era inutile provare quel ‘piacere’ dell’ubriacarmi con loro, quindi rimasi tutto il tempo seduta finché non si fece un orario opportuno per andare via con qualche scusa che avevo rimediato.

« Scusate, ma non me la sento di rimanere ancora un po’! »

« E secondo te ti lasciamo andare così facilmente? Non ci vediamo da un sacco di tempo, resta un altro po’! » rispose Bella. Era diventata più amichevole del solito con una domanda ed un’esclamazione o sbaglio?

« No, veramente. Domani devo andare a scuola e... »

« E domani niente scuola! » concluse prendendomi per mano e facendomi restare incollata alla sedia ascoltando gli affari di quei quattro che capivo a malapena.


Arrivai a casa sfinita, mi accompagnarono loro.

Sembravano i miei genitori o qualcosa di simile, non ragionavo più. Non avevo toccato nulla di ‘pesante’, ma mi sentivo terribilmente giù, come se mi avessero presa a calci o ero sul punto di morire.

Non avevo la forza di toccare nulla, mi misi a letto senza mettermi il pigiama. Ero distrutta e l’alcool non mi avrebbe guarita, in quel caso c’era bisogno di recuperare ore notturne che avevo perso con Rob o a pensare.

Pensare, pensare, pensare.

Forse era quello che dovevo fare, anche se da una parte mi feriva.


Erano passate due orette circa da quando ero arrivata a casa e guardavo un punto fisso nel tetto.

Mi era passata per la mente un’idea.

E quell’idea non mi sarebbe sfuggita facilmente.


Presi il cellulare sopportando il dolore delle gambe pesanti quando mi misi in piedi e mi rigettai nel letto componendo un numero.

Stai sbagliando, diceva qualcosa dentro di me.

Emma, devi farlo, diceva un’altra vocina.

Ero sul punto di non sapere neanche io se stessi facendo la cosa giusta, ma ne avevo bisogno: chiamai Zayn.


Rispose la segreteria telefonica con la sua voce registrata: un classico.

A quel punto cominciai a pensare di vivere dentro un film, forse in un film horror o in uno di quelli dove la protagonista è una sfigata.

Ed io ero una sfigata, e forse continuo ad esserlo.


Fui così presa dalla situazione che neanche riuscii a rendermi conto di ciò che stava succedendo, ma lo sapevo e ne ero consapevole.

Anche il mio cuore lo era - consapevole, intendo - perché più ascoltavo la sua voce che diceva “take a message”, più ritornavo la teenager di un tempo. E sapevo che se non avessi lasciato quel messaggio, e se questa volta non fossi stata io a prendere le sue mani e fare un passo avanti, sarei caduta in una fossa dalla quale non mi sarei più potuta alzare.

E così parlai, anche se per qualche secondo, ma parlai.

“Hi Zayn, sorry me, please. I didn’t know what I did. This is like a horror movie and... and my life was better with you near me. Maybe I don’t deserve you, but... there’s always a second chance, right?”

E lì terminai la chiamata sentendomi più stanca che mai.

PIPOL, SO CHE SONO PASSATE BEN DUE SETTIMANE E QUALCHE GIORNO IN PIU', MA NON E' STATO TANTO PER GLI IMPEGNI MA PER LE MANCATE IDEE CHE NON HO PIU' AGGIORNATO LA FF! STATE TRANQUILLI, SONO RITORNATA IN FORMA E CON UN BEL CHECK-UP(?), SONO PRONTA A RICOMINCIARE!
COMUNQUE.. COME VI PARE?
EMMA? CHE HA COMBINATO? VI SEMBRA CORRETTO O NO?
E COSA NE PENSATE DI ROB E DELLA SUA ROBA? AVETE QUALCHE IDEA SU DI LUI?
FATEMI SAPERE, EH? 
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA --> http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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