Nuova Vita
Non so cosa successe il mese
successivo, anzi, per essere più
precisi non me lo ricordo.
Più che altro ricordo di essermi ubriacata un paio di
volte…
più di un paio di volte.
Raccolsi la cenere in una scatola e decisi che l’avrei
sparsa da qualche parte. In un posto importante della mia vita.
Mare.
Io e il mare in effetti avevamo uno
strano rapporto. Io non
sapevo nuotare. Neanche restare a galla. Per questo motivo ero sempre
l’unica
idiota che in estate guardava gli altri che si divertivano nei punti
dove non
si toccava. Ma la cosa strana era che di imparare non avevo affatto
voglia. Mi
piaceva guardarlo da lontano. Oppure semplicemente immergerci i piedi
dentro,
camminare sul bagnasciuga. Mi bastava. Le cose belle si guardano da
lontano,
come faresti altrimenti ad ammirare la loro perfezione per intero?
Nonostante questo io il mare me lo sentivo dentro. Ci
assomigliavamo anche un po’.
Eravamo uguali quando impazzivamo di felicità, il suo modo
di far agitare le onde, di far innalzare i surfisti su di esse quasi
fino a
farli volare, era il mio modo di essere felice, travolgente che me lo
si
leggeva negli occhi.
Eravamo uguali quando ci alteravamo, piatti come specchi, ma
al contrario degli specchi che riflettono le apparenze, noi
riflettevamo la
nostra strana interiorità, e se ci si guardava bene si
vedevano tutte le
creature marine che ci scombussolavano la pancia, tutto quel movimento
che
faceva capire che non eravamo calmi ma arrabbiatissimi come un toro
davanti ad
un telo rosso e svolazzante.
E chissà perché, la gente ci trattava allo stesso
modo,
nonostante affondasse completamente nella nostra vita, nelle nostre
onde, ci
lasciava dopo il tempo di un bagno e inoltre ci lasciava sporchi.
Sporchi di
loro. Potevi sentire il loro odore. Potevi sentire la loro presenza,
vederla,
percepirla. Noi speravamo sempre che rivenisse a ripulirci, eppure non
tornava
più. Mai più.
E
poi il mare è blu.
E io amavo il blu.
Il cielo a cui lasciamo custodire con cura i nostri desideri
è blu. I cancelli della mia scuola erano blu. La mia
maglietta preferita era
blu. I sogni sono blu.
La notte in cui dormii con Ryan era blu. Ma questo non avrei
dovuto dirlo.
Ciaoo,
ci ho messo un po' di tempo lo so, infatti mi vorrei picchiare da sola
>.<
comunque questa è una fase di passaggio per Fiamma, infatti
in questo capitolo non succede nulla.
Lo so è piccolo, ma prometto che il prossimo sarà
soddisfacente. Spero che i pochi che mi seguivano non mi abbiano
abbandonato :)
Baciii
Carangel_