Dedicata a Uchihalove
Grazie per tutto. ♥

Attaccare bottone

[01. Incontro]
 
Si trovò catapultato in una bolgia di bimbetti urlanti che persino i suoi sei anni riuscivano a considerare come assolutamente fastidiosa. Rimase immobile al centro del tutto, radicato su quella precisa mattonella a guardarsi intorno, incapace di prendere posto al banco.
Mosse le dita d’istinto; si pentì di aver lasciato la mano di suo padre.
Automaticamente, spinto dal desiderio di cancellare almeno una delle fonti degli sgradevoli formicolii allo stomaco, spuntò il primo bottone della divisa al collo, soddisfatto, almeno, di aver sconfitto il suo genitore che gliel’aveva riallacciato numerose volte.
«Non così» lo bloccò un ragazzetto tutto ordinato. «Ma così» ammiccò, richiudendoglielo. «Ecco come si fa. E non ringraziarmi.»
 
 
 
 
 
[02. Ascensore]
 
Gli avevano spiegato che premere il pulsante in continuazione non serviva a velocizzare le cose, tuttavia quando alle spalle accorreva un qualcuno di molesto, l’ascensore doveva collaborare.
«Madara, aspetta.»
Non parlò. Non gli avrebbe detto che era stato costretto ad andarsene perché lui gli interessava e non sopportava d vedere Mito a meno di dieci metri di distanza. Aveva un orgoglio da difendere. Per fortuna le porte si aprirono, e Madara sospirò di sollievo. Fu dentro, ma prima che lui si separasse da Hashirama, l’altro lo agguantò per il polso e se lo portò alle labbra, sfiorandolo appena.
Inaspettatamente.
«Non mi interessa lei» sussurrò, lasciandolo, mentre le porte li dividevano.
 
 
 
 
 
[03. Pantaloni]
 
Uno, due, tre, slacciati; la camicia stava per scivolare via.
Madara gli afferrò la mano, mentre qualche dito di Hashirama si allungava e gli sfiorava la pancia nuda.
 «Che c’è?» gli fu chiesto. «Non vuo-»
«Sbrigati» gli sorrise, furbo, il cuore che però stava scoppiando. «Quanto hai intenzione di farmi aspettare?»
«Sentitelo.» Hashirama stava per baciargli le labbra, ma ci ripensò, puntando direttamente al collo. «E così?» gli domandò, mentre glielo mordicchiava e Madara stringeva i denti. «Ma forse è meglio cambiare e… muoversi» aggiunse, correndo in mezzo le gambe, al bottone dei pantaloni. Fece in modo di toccare qualche secondo in più e intensamente. «Va meglio?»
«Hn, si ragiona.»
 

Tre drabble, basate tutte sul “bottone”, ecco perché quel titolo.
Inizialmente si chiamava “Work in progress” e doveva trattare di più drabble, nemmeno consequenziali. Poi è scaturito in questo e pace è fatta. XD
 
Spero solo si capisca e non sia troppo demente/OOC/irreale.
 
Da notare che nell’ultima sono più grandi, e Madara è, ovviamente, meno timoroso. U__U”
Spero davvero di avere scritto qualcosa di buono. XD
 
E amateli, mi raccomando. XD