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Autore: Slynguhazza    25/06/2013    6 recensioni
Sapevo benissimo che alla fine mi sarei innamorata di un ragazza così bello, intelligente, divertente e romantico.
Me lo ripetevo sempre, la notte, quando ero avvolta tra le sue braccia calde che mi proteggevano dagli incubi, come un acchiappa sogni made in pakistan.
E ora, non potendolo più baciare, non potendo più sentire il suo corpo combaciare con il mio, me ne sono resa conto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno. Un giorno senza avere un minimo contatto con Zayn.
Dopo che mi aveva accompagnato a casa dal prato fuori New York, sono scesa dalla moto e l’ho guardato, cercando qualche esitazione.
Ma nei suoi occhi c’era solo indifferenza e un pizzico di disperazione.
‘Saremo sempre amici, vero Zayn?’ avevo chiesto.
Lui mi guarda. Ci è stato parecchio a rispondere.
‘Certo, El’ poi aveva risposto.
Se gli amici si evitano, allora si, siamo amici.
Mi ha evitato per tutto il giorno: a scuola, allo skate park, a casa di Niall.
Solo cinque parole mi aveva rivolto ieri: vuoi un po’ di ketchup?
Sono così cogliona.
Mi sono lasciata scappare la cosa più bella della mia vita.
Ma non potevo neanche vivere in un mondo pieno di finzione.
Se Zayn provava – o prova – qualcosa per me, se gli piacevo – o piaccio – veramente, quello era il momento giusto per dirlo.
Allora tutte le belle parole che mi ha detto in sette mesi erano cazzate?
Ah, certo. Facevano parte della messinscena.
Probabilmente anche quel ‘Mi piaci, anche troppo, e ho paura di innamorarmi di te’.
Ma certo, voleva solo portarmi a letto.
E io ci sono andata, ovviamente.
Perché sono una scema.
Credevo di essere cambiata dall’anno scorso, ma sono la stessa ragazza ingenua.
L’unica cosa che di me è cambiata è il fisico e i capelli.
Quanta ragione ha Crystal.
E sono sempre al punto di partenza: innamorata di qualcuno che non ricambia e che è pressoché irraggiungibile.
Sospiro, mentre cambio canzone.
In teoriadovrei essere in palestra a giocare a pallavolo, in pratica sto ascoltando musica sulle scale di una delle porte di emergenza della scuola.
C’è che si droga, per affogare il dolore. C’è chi fuma. Poi ci sono io, che ascolto musica tutto il giorno.
In questo momento sto ascoltando New Day di Alicia Keys.
La voglia di ballare che di solito mi colpisce ogni volta che ascolto questa canzone oggi è assente.
Forse perché il mio umore è a terra.
Mi sono innamorata di un altro Jack.
Uno che non ricambierà mai i miei sentimenti.
Dovrei creare un club per illuse.
Anche se probabilmente sarei io l’unico membro.
‘Che ci fai qui?’ una voce terribilmente familiare mi pone questa domanda.
Apro gli occhi e noto che accanto a me c’è Zayn.
Mi tolgo le cuffie. ‘Sto ascoltando musica, non vedi?’ chiedo, retoricamente.
‘Di solito a quest’ora hai ginnastica’ dice, sedendosi accanto a me.
Non aveva adottato il metodo ‘Ignoriamo Elena Forde’?
‘Ho marinato la ginnastica’ dico.
Lui ridacchia.
Oh, quel suono. Quanto mi è mancato.
‘E invece tu? Dovresti avere chimica con Liam’ smette all’istante di ridere.
‘Non mi andava tanto di fare' dice, guardandosi le scarpe.
‘Capisco’ sussuro, mentre punto lo sguardo sulla strada piena di macchine.
‘Harry ti ha detto che domani andiamo a Robert Moses Beach?’
Domani è sabato e dato che è previsto bel tempo abbiamo deciso di andare al mare.
La Robert Moses Beach è una località balneare a Long Island, vicino New York.
Per arrivarci dobbiamo prendere il treno da Manhattan, ci stiamo almeno due ore.
‘Si, me l’ha detto stamattina, prima di entrare’ dico.
Louis e Harry ancora non hanno fatto coming out con gli altri e io non ho detto niente.
Devono essere loro a parlarne. E poi a me non piace fare la spia.
‘Perché ieri mi hai evitato?’ sussuro, senza frenare le parole che erano sulla punta della mia lingua da quando Zayn si è seduto accanto a me.
‘Io…non lo so, Elena’ sussura, tenendo lo sguardo basso.
‘Avevi detto che potevamo rimanere amici’
‘Avevi detto che ti piacevo’ dice lui, quasi sibilando.
Lo guardo, sorpresa.
‘Anche tu lo avevi detto’ ribatto.
‘Non sono stato io a mettere fine al nostro finto fidanzamento’
‘Ho vissuto sette mesi nella finzione, Zayn. Se veramente ti piacevo non mi avresti lasciato andare’
Ora è lui a guardarmi, sorpreso e cauto.
‘Se veramente ti piacevo non avresti posto fine,’ lo interrompo, arrabbiata. ‘Non potevo continuare a vivere nella finzione!’
‘Beh, si da il caso che a me piaceva quella finzione’
‘Perché potevi portarmi a letto ogni volta che volevi’ ribatto.
‘Elena, davvero pensi che,’mi guarda, cercando qualcosa nei miei occhi. ‘Si, lo pensi’
‘Cosa dovrei pensare?’
‘Che non fingevo, almeno io’ dice, furioso.
‘Oh, non sono Edward Cullen’
‘Mi stai dicendo che da sette mesi che ci conosciamo non riconosci la sincerità nella mia voce?’
‘Sto dicendo che non so leggere nel pensiero’
Sospira. ‘Il fatto è che sono confuso sui miei sentimenti’
Mi alzo, rimettendomi le cuffie.
Non voglio restare in posti in cui c’è Zayn finchè tiene un comportamento come questo.
‘Beh, allora quando li capisci fammi uno squillo’ gli dico, guardandolo bene negli occhi, per poi camminare verso la palestra.
Sono stanca del suo comportamento enigmatico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
‘J. Walker, Tom Boxer, Morena, let’s go!’ urla Harry.
Mi metto una mano in bocca, cercando di non urlare le peggio parole a Harry.
‘Liam, metti qualche cd tranquillo? Sai, sono le otto di mattina e vorrei rilassarmi’ dico, cercando di essere il più tranquilla possibile.
‘Che musica vuoi messa, El?’ mi chiede Niall, rovistando nel cruscotto.
‘Non so, ma sicuramente non musica house’ lancio un’occhiataccia a Harry, che si sta muovendo nel tentativo di ballare.
‘Non siamo in una discoteca, Haz’ gli fa notare Johanna.
Siamo nel furgone del padre di Liam, che per l’occasione ci ha prestato.
Questo furgone, risalente agli anni Ottanta, era dipinto di arancione con fiori colorati.
Si, il padre di Liam era un hippie.
Ecco perché Liam è sempre calmo ed è tutto peace&love.
Comunque, anni fa io e i ragazzi abbiamo dipinto questo furgone di bianco e azzurro, però abbiamo lasciato le tende attaccate alla finestra.
Usiamo questo furgone per le gite.
Da piccoli ci rifugiavamo qui per scappare dalla furia della madre di Liam, quando rompevamo qualcosa.
‘Va bene un cd di Avril Lavigne?’ chiede Niall. ‘Sapete che Avril è nata nella stessa città di Justin?’
Alzo gli occhi al cielo. ‘E’ Goodbye Lullaby?’ chiede Zayn, da dietro.
‘Si’risponde Niall, mentre mette il cd nel lettore.
Parte la musica e la voce di Avril invade l’abitacolo.
‘Questa si che è musica’ sussuro, appoggiando la testa al vetro.
‘Addormentiamoci’ dice Jo, appoggiando la testa sulla mia spalla.
‘Non vi conviene: stiamo arrivando alla stazione’ avverte Liam.
In effetti, stiamo entrando nel parcheggio della stazione di Manhattan.
Liam parcheggia nel parcheggio sotto la stazione e saliamo dalle scala.
Avanziamo verso la biglietteria, affollata.
Allora non siamo gli unici che stiamo andando a Long Island per una giornata a mare.
La maggior parte sono giovani, ma ci sono anche famiglie.
Mi volto per guardare i ragazzi. Zayn, Harry e Louis stanno prendendo i soldi per pagare i biglietti, mentre Johanna sta baciando dolcemente Niall.
Sento una fitta al cuore. Forse mi sta venendo il diabete.
Louis avanza verso di me e mi mette un braccio attorno al collo.
‘Guarda quanti bei fustacchioni’ dice, leccandosi le labbra.
Alzo gli occhi al cielo, esasperata, per poi mettermi in punta di piedi e raggiungere il suo orecchio. ‘Tu hai Harry, mentre a me non interessano i bei fustacchioni ride, per lasciarmi andare.
‘Già, a te piacciono i tipi impossibili’ ribatte, sorridendo.
‘Louis!’ gli spingo debolmente la spalla, stizzita.
‘Sto scherzando, tranquilla’ mi scompiglia i capelli e si allontana, per raggiungere Harry e Zayn.
Lo seguo, guardando Zayn.
Porta il cappello che portava quando mi è venuto a prendere al Big Daddy. Indossa una maglietta bianca con spalline larghe e dei jeans a tre quarti con l’orlo rovinato.
Sospiro, guardandolo. L’unica cosa che voglio fare in questo momento è corrergli incontro e baciarlo, per poi sussurargli quanto lo amo.
A quel punto lui direbbe che è un coglione patentato perché non si è reso conto di amarmi prima.
‘Elena!’ urla Louis.
Scuoto la testa e ritorno a focalizzare la realtà.
Tutti, persino il tipo della biglietteria, mi stanno guardando, cauti.
‘A cosa stavi pensando?’ chiede Liam.
‘A niente’ rispondo, prontamente.
‘Avevi un sorriso dolce e malizioso al tempo stesso’
‘Stavo pensando a Josh Hutcherson’
Johanna scoppia a ridere, mentre tutti gli altri ritornano a ciò che stavano facendo prima.
‘Ehi’ una voce maschile dietro di me mi fa voltare.
‘Ciao?’ dico, guardandolo.
Ha i capelli castani, occhi verdi e un fisico niente male.
Porta un cappello di lana che si abbina alla maglietta.
Ma perché con tutto questo caldo i maschi portano i berretti o i cappelli? Bah.
‘Volevo sapere: quanto costa il biglietto per il treno?’
Stupido metodo per rimorchiare, penso.
‘Costa, ehm,’
‘Costa dieci dollari, sia andata che ritorno’ dice Zayn, dietro di me.
Il tizio guarda Zayn e poi ritorna a me, sorridente.
‘Quindi anche tu stai andando a Long Island?’
‘Si, a Robert Moses Beach’
‘Oh, anche noi!’ dice, tutto eccitato.
Oh, ma guarda che coincidenza.
‘Comunque, sono Austin’ dice, dandomi la mano.
La stringo. ‘Elena’
‘Aw, che bel nome’ si complimenta.
Già, anche se preferirei chiamarmi, che so, Robyn o Isabelle’
‘Nah, Elena è un nome che ti si addice. Il nome Elena fa venire in mente una ragazza bella e tu lo sei’ mi fa l’occhiolino, finendo la frase.
Sorrido anch’io, trattenendo una risata.
‘El, dobbiamo entrare nel treno’ dice Liam, prendendomi la mano.
‘Ci vediamo’ dico, salutando Austin.
‘Speriamo’ mima con le labbra.
Sorrido e mi volto. ‘Coglione’ bofonchio.
‘Dai, è carino’dice Johanna.
‘Già, come un cactus in culo’ sussura Zayn.
Mi volto verso di lui e lo scruto.
Almeno un sentimento lo riconosce: la gelosia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Passeggio per la spiaggia in cerca di una pietra abbastanza grande da sorreggere l’ombrellone che abbiamo portato da casa.
La trovo, ma è troppo pesante. ‘Qualcuno può aiutarmi?’ urlo ai ragazzi, che sono attorno all’ombrellone.
Zayn corre verso di me e prende la pietra, senza proferire parola.
Lo guardo allontanarsi, per poi seguirlo.
Arrivati all’ombrellone, inizio a togliermi maglietta e pantaloncini, per poi buttarli a caso nella borsa e correre verso il mare.
Non faccio caso a quanto sia fredda l’acqua, non me ne frega proprio niente.
Voglio solo immergermi nell’acqua e sconnettermi dal mondo per quei pochi secondi.
Pochi secondi fanno la differenza, sempre.
Corro finchè l’acqua non raggiunge le mie cosce e mi tuffo.
Quando riemergo sento degli spruzzi sulla mia schiena.
Non mi volto, ma lancio spruzzi d’acqua all’indietro.
Quando gli spruzzi cessano, mi volto e vedo Liam che si lancia sopra di me.
Io e Liam amiamo tantissimo il mare.
Ogni volta che siamo in spiaggia assieme, non possiamo stare neanche un’ora fuori dall’acqua.
Ritorno sott’acqua e mi allontano da Liam e dal suo corpo.
Sento qualcuno che mi prende il piede mentre nuoto e riemergo.
‘Stupido!’urlo, guardando Louis che ridacchia.
‘Vuoi fare un tuffo, piccola?’ mi chiede Liam, al mio fianco.
I miei occhi si illuminano di eccitazione.
Amo fare i tuffi. Mi sento libera, in quei pochi secondi.
‘Si!’ esclamo, eccitata.
Nella mezz’ora successiva nuotiamo, ci tuffiamo e ci spruzziamo l’acqua.
Esco dall’acqua e mi scosto i capelli, per poi, arrivata al mio telo, distendermi.
Sospiro e poi sento un corpo distendersi accanto a me.
Mi volto per guardare chi è e vedo Johanna.
Sorrido. ‘Non pensavo che le spiagge in America fossero così fantastiche’ dice, distendendosi per bene.
‘Non solo in Italia sono cristalline’ ribatto, chiudendo gli occhi e cercando di prendere più raggi solari che posso.
A fine giornata sarò praticamente un peperone rosso, ma chi se ne frega.
Amo sentire il sole che riscalda la mia pelle, mi rilassa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sento qualcosa che sfrega qualcosa contro il mio naso e mi sveglio.
Il vociare della gente sovrasta qualunque altro suono che non sia nel raggio di due metri.
Guardo in alto e noto Niall con in mano una carta da Uno.
‘Oh, finalmente ti sei svegliata’ dice, ridendo.
‘Mi sono addormentata?’ chiedo, alzandomi di scatto e rovesciando qualcosa che era sulla mia pancia.
‘Già. E noi stavamo giocando a Uno sulla tua pancia’ mi risponde da dietro Liam.
Mi sarò addormentata mentre cercavo di rilassarmi sotto l’ombrellone.
Ricordo che la mia testa era sulle gambe di Liam e lui mi pettinava i capelli con le dita.
Mi sarò addormentata nel giro di qualche minuto, sicuro.
‘C’è troppo caldo, vado a prendere un succo di frutta’ dico, aprendo la borsa e cercando il portafoglio. ‘Volete qualcosa?’
‘Io un cono alla nocciola’ dice Harry, mentre fissa tutto concentrato le carte.
Subito dopo questa dichiarazione, iniziano le altre.
‘Un succo ACE’
‘Una briosce al pistacchio’
‘Un tè alla pesca’
E così via.
‘Io non ce la faccio a portare tutto. Lou, mi aiuti tu?’ chiedo al moro che è disteso al sole ai miei piedi.
Emette un grugnito e poi si alza. ‘Okay’
Arriviamo al bar che è alla fine della spiaggia e, mentre cammino, noto che a pochi ombrelloni da noi c’è quel ragazzo che mi ha parlato in stazione.
Come si chiama? Justin?
‘Louis, come si chiamava il tipo che mi ha rimorchiato alla stazione?’
‘Mmh..Austin?’ tenta.
‘Si! Mi sembrava si chiamasse Justin’ scoppio a ridere.
Arriviamo al bar e ordiniamo il cibo e le bevande da portare via.
Prima di parlare, sento qualcuno dietro di me.
‘Ehi, Elena’ dice Austin.
Mi volto, con il sorriso già stampato in faccia.
‘Ciao, Austin’
‘Ci siamo rivisti’ dice, con un accenno di sollievo e gioia nella voce che tenta di tenere indifferente.
Dietro di lui ci sono due suoi amici che mi guardano dalla testa ai piedi e si mormorano qualcosa.
Mi da fastidio, tanto. Non mi piace essere giudicata.
‘Già. Sei a pochi ombrelloni da noi’ dico, continuando a guardare i suoi amici.
‘Ah, loro sono Carlos,’ mi indica un ragazzo con i capelli neri e gli occhi castani ‘e Joey’ ipotizzo sia il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi castani.
‘Carlos. Sei brasiliano?’ chiedo.
No, sono del Queens ma la mia famiglia ha origini spagnole’ mi risponde.
‘Oh’ sussuro.
‘Siamo tutti del Queens, tu dove abiti?’ chiede Joey.
‘Brooklyn’
‘Ci andiamo molto spesso a Brooklyn’ Austin cerca di riprendere la mia attenzione.
‘Dove andate?’ chiedo, interessata.
Avrei sentito qualche ragazza della mia scuola parlare di ragazzi così.
Insomma, hanno quella bellezza strana del Queens.
Quel misto di bello, misterioso ma allo stesso tempo simpatico.
Mi elenca un po’ di posti del mio quartiere dove sono soliti andare.
Intanto Louis è attento alla conversazione, non proferisce parola.
‘Lui è Louis’ lo presento.
Dopo averlo salutato, Austin lo guarda malissimo. Come se cercasse di capire se io e Lou fossimo fidanzati o qualcosa di più intimo che amici.
‘Tranquillo, Austin. Non sono fidanzato con Elena. E’ tutta tua, più o meno’ sbotta Louis, stanco di quelle occhiate.
Austin si zittisce. ‘Grazie per l’informazione’ interviene Carlos.
‘Prego. El, vieni?’ dice Louis, mentre il barista poggia sul bancone di legno le nostre ordinazioni.
‘Si, Lou’ mi volto verso Austin. ‘Ti va di fare una passeggiata, Austin?’
Lui si illumina tutto. ‘Certo!’ dice, con troppa gioia nella voce.
Si gira verso i suoi amici che gli lanciano occhiate di avvertimento.
‘Volevo dire, si, va bene. Tanto non ho niente da fare’ ritratta, nascondendo la gioia.
‘Ovviamente se Carlos e Joey vogliono venire,’
‘No, loro hanno da fare’ freno le risate che tentano di scappare.
‘Bene, allora ci aiuti a portare qualcosa, vero?’ chiede Louis, mettendogli nelle mani due gelati, senza aspettare risposta.
Quando arriviamo all’ombrellone, vedo lo sguardo dei ragazzi che si posa su Austin.
Però il mio sguardo è rivolto a Zayn, che guarda Austin con aria minacciosa.
Harry gli mormora qualcosa all’orecchio.
Presento ad Austin tutti. ‘Ragazzi, vado a fare una passeggiata con Austin’ dico, tenendo in mano il succo.
Io e il ragazzo camminiamo, parlando un po’ della nostra vita e facendo conoscenza.
‘A cosa si riferiva con quel ‘più o meno’ il tuo amico, prima?’ chiede d’improvviso, scalciando un sassolino solitario.
‘Louis? A niente’dico, nascondendo l’agitazione nella mia voce.
‘Sicura? Non voglio mettermi nei guai solo perché ho voluto fare conoscenza con te’
‘Sono sicura, Austin. Sono single’ dico, amareggiata.
Lui non si accorge dell’amarezza nella mia voce e non mi chiede altre cose sul mio umore o sulla mia situazione sentimentale.
‘Qualche giorno dovremmo uscire insieme’ dice, prima di arrivare al nostro ombrellone.
‘Già. Sei simpatico, Aust’ lui sorride, rivelando una schiera di denti bianchi da far invidia a George Clooney.
‘Anche tu, El. Non sei come le altre ragazze. Sai, sono tutte schizzinose e svenevoli. Tu sei….forte’
‘Forte?’
‘Si, in tutti i sensi’ distolgo il mio sguardo dal suo e lo fisso sul mare.
‘Beh, grazie’ dico, ridendo.
‘Di niente’ risponde, anche lui ridendo.
Quando mi siedo sul mio telo, Harry attacca.
‘Allora?’ chiede, insistente.
‘Allora cosa?’ chiedo, cercando di nascondere l’imbarazzo nella mia voce.
‘Che avete fatto? Vi siete scambiati i numeri? Avete deciso quando uscire? Ti ha chiesto se sei single?’
Abbiamo fatto una passeggiata. Si, gli ho dato il mio numero. No, poi mi chiamerà per decidere. L’ha chiesto implicitamente’ rispondo a tutte le domande di Haz.
‘E’ carino’ dice Johanna, mentre guarda i suoi piedi.
‘Signorina, tu stai con me, ricordi? Niall Horan’ dice Niall, sedendosi su di lei.
‘Geloso il ragazzo’ diciamo io e Louis contemporaneamente.
Ci scambiamo un cinque, ridendo.
‘Ho il tempo di farmi un bagno?’ chiedo a Liam.
‘Si, però fattelo subito’
Entro in acqua senza esitare un attimo, nonostante sia fredda.
Vado sott’acqua e poi riemergo.
Spalanco gli occhi dalla sorpresa e dalla paura, quando mi ritrovo il volto di Zayn a pochi centimetri dal mio.
I suoi occhi castani sono chiarissimi e riflettono le piccole onde del mare.
‘Che intenzioni hai?’ chiede.
Mi mordo il labbro, mentre sposto i capelli in una spalla.
‘A cosa ti riferisci?’ chiedo a mia volta.
‘Non fare la tonta. Sai benissimo a cosa mi riferisco’
‘Se parli di Austin, non sono fatti tuoi’ dico, guardandolo fieramente.
Mi prende il braccio e lo stringe. ‘Sono affari miei, eccome’ lo strattono e poi mi allontano nuotando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Poso il cellulare di casa Horan nel tavolino del salotto.
‘I tuoi genitori dicono che ritarderanno di un’ora, Niall’ informo il biondo che gioca alla X box.
‘Bene, in quell’ora ve ne dovete andare. Io e Johanna abbiamo un lavoro da fare’ dice, facendo un sorriso malizioso e schiacciando un occhiolino alla ragazza accanto a me.
‘Mi piace il lavoro da fare’ spalanco gli occhi sentendo Jo pronunciare questa frase.
Scoppiamo tutti a ridere, fissandola.
‘Ragazzi, dovreste saperlo che sono maliziosa’ dice, alzando le spalle.
‘El, vai a prendere il mio telefono? Dovrebbe essere vicino al lavello’
‘Certo, Harry’ mi alzo e cammino verso la cucina.
Harry e Louis hanno fatto coming out con gli altri ed erano contentissimi.
Sento dei passi dietro di me ma li ignorano.
Mentre sto per prendere il cellulare di Harry, la voce di Zayn improvvisamente troppo vicina mi immobilizza.
‘Stavamo parlando, prima’ 
‘Pensavo di aver chiuso la conversazione’ sussuro, senza voltarmi.
‘Non è stata affatto chiusa. Sei solo scappata’
‘Si, perché mi stavi dando fastidio’ mi volto e mi appoggio al bancone.
‘Non mi sembra che mentre eravamo ‘fidanzati’ ti davo fastidio’
‘Non eri così, prima’
‘Non posso essere cambiato in due giorni’
‘Forse sei sempre stato così ed io ero troppo accecata per accorgermene’ lancio uno sguardo dietro di lui e noto che la porta è chiusa.
Sospiro. ‘Ti piace quel ragazzo?’ mi chiede, con la voce che trema leggermente.
‘Austin? E’ carino’ assumo un tono evasivo.
‘Ho chiesto se ti piace, non come ti sembra’
‘No, non mi piace, Zayn’ ammetto, infastidita.
‘Allora stavi cercando di farmi ingelosire’ emetto un ghigno e guarda altrove.
‘Volevo solo fare amicizia. Sai, non capita spesso che interesso a qualcuno’
‘Interessi a me’
‘Battuta troppo vecchia per crederci’ incrocio le braccia al petto.
‘Però ci sei riuscita’ riporta la mia attenzione su di lui. ‘A ingelosirmi’
‘Zayn, cambia atteggiamento, per favore’ lo supplico.
‘E’ questo il mio atteggiamento per ora’ ribatte, freddo.
Sospiro. ‘Beh, hai intenzione di fare la troia per molto tempo?’
Lo guardo, furiosa e sorpresa di aver udito veramente quella parola uscire dalla sua bocca rivolta a me.
La sua espressione, seria, fiera e indifferente, mi convince di si. Mi ha veramente detto ‘troia’.
Mi avvicino a lui e gli do uno schiaffo.
Talmente forte che si sente lo schiocco.
Già con le prime lacrime che escono, esco dalla cucina e dalla casa, senza dare una spiegazione agli altri, che, ignari di tutto questo, stanno giocando alla X box.
E così vengo lasciata sola, con solo le mie lacrime a farmi compagnia.

 













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ciao perfezione, conosciuta con il nome di jennifer shrader lawrence, vincitrice di un'oscar e altissima derp queen.















 SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
come la va? ah? AH?
sono stata due giorni fuori casa per un matrimonio celebrato in una paesino in culo alle montagne.
il momento di panico è stato quando ci siamo persi tra campi di grano e io avevo tanta voglia di scendere e imitare rihanna nel video di we found love.
solo che c'erano le mucche mi terrorizzavano.
però, sono
safe and sound (cit. taylor swift) :)
volevo pubblicare ieri, ma sono stata tutto il giorno fuori.
si, sono una ragazza taaaaaaaanto impegnata.
il capitolo me piasa tanto,
davero tanto.
zayn geloso, eh eh.
ci sono anche due momenti jiall molto dolci/maliziosi.
c'è il tipo che abborda elena (me lo immagino come austin mahone)
okay, ho detto tutto. 
ora vado perchè sto morendo di sonno.
il mio cuscino con la principessa aurora vi saluta.
love ya.
#peacenlove


twitter - @zaynssexuality
  
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