The Unexpected
Pensieri
Poco dopo il suo
arrivo a Craven Road, Draco sistemò
i suoi pochi averi nella stanza con la libreria ben fornita.
Non voleva
ammetterlo ma quella nuova sistemazione gli piaceva
parecchio.
Si avvicinò alla
libreria, tutti quei libri babbani lo attiravano come una
calamita.
Scorse i titoli con
pigrizia, accarezzando le copertine
con il dito indice lungo e affusolato, mentre sottovoce leggeva i
titoli.
“Cime tempestose…
It... Romeo e Giulietta.... Il signore degli anelli..... Novecento.....
Intervista con il vampiro..... Io robot…”.
C’erano letture di
tutti i tipi, di tutti i generi e tutte le epoche, e lui non ne conosceva
nemmeno una, tergiversò per alcuni minuti prima di scegliere Romeo e
Giulietta.
Aveva sentito una
sua ex compagna di Serpeverde parlare di un certo William Shakespeare e aveva
riconosciuto il nome sul volume.
Con il libro in mano
si diresse verso la poltrona davanti alla finestra.
Cominciò a leggere e si perse nella storia tragica.
Harry finì la
colazione in silenzio, immerso nei suoi pensieri.
“Sei veramente
felice ora che se ne è andato?”
Era il pensiero che
gli ronzava in testa da quando la signora Weasley gli aveva ricordato che Draco era
partito la mattina.
Scosse la testa, ben
sapendo che quel pensiero non se ne sarebbe andato così
facilmente.
Si alzò
meccanicamente e si diresse nella stanza a lui ormai ben
nota.
Entrò con
delicatezza, come se si aspettasse di trovare Draco sul letto a
sonnecchiare.
Si diresse verso il
letto, ancora disfatto e vi si sedette.
Allungò la mano
verso il cuscino candido, aveva ancora la forma della testa del
biondo.
Sospirò. Se lo
aspettava. Sospettava che una volta partito Draco gli sarebbe
mancato.
Improvvisamente un
ricordo lo fulminò.
Flash Back:
Era a Hogwarts, solo pochi mesi prima.
Era appena entrato
in bagno dei maschi, dove, aveva visto sulla mappa del Malandrino il puntolino
indicante Draco Malfoy.
In quel periodo era
ossessionato da Malfoy, stava tramando qualcosa,aveva un incarico da portare a
termine, e voleva scoprire cosa, prima che il piano andasse a buon
fine.
Aprì la porta il più
lentamente possibile e quello che vide lo lasciò
ammutolito.
Draco gli dava le
spalle, era appoggiato al lavandino, la testa piegata tra le spalle, le mani
stringevano con così tanta forza il lavandino da essere bianche.
Tremava.
Mirtilla Malcontenta
era lì con lui, cercava inutilmente di consolarlo.
Harry sentì la voce
del Serpeverde, tremante “Nessuno può aiutarmi…. Nessuno…e lo so che non
funzionerà… non ci riesco…e lui mi ucciderà e ucciderò i miei
genitori…”
Solo allora Harry
notò che Draco stava piangendo.
In quel preciso
momento, Malfoy alzò lo sguardo, e incontrò due occhi verdi che lo
guardavano.
Reagì d’istinto, si
girò e urlò una maledizione contro il Grifondoro, che la schivò e rispose con la
stessa prontezza di riflessi.
Mirtilla si mise a
urlare, implorandoli di smetterla.
Draco con il volto
deformato dalla rabbia urlò “Crucio…” ma non finì mai la maledizione, Harry fu
più veloce e rispose con un altro incantesimo.
“Sectumsempra!” urlò
sovrastando anche le grida di Mirtilla.
Fu un attimo, Draco
colpito in pieno, cadde a terra, il viso e il petto tagliati profondamente in
più punti, il sangue sgorgava a fiotti.
Harry si buttò sul
corpo del suo nemico di sempre spaventato, Mirtilla stava urlando
“Assassinio!Assassinio nel bagno!”
Draco gemeva, il
viso distrutto, le mani che si contraevano come artigli nella
sofferenza.
Sembrarono passare
secoli prima che Piton entrasse nel bagno richiamato dalle urla, e rendendosi
conto della situazione intervenisse sulle ferite di
Draco.
Fine Flash Back
Harry tornò alla
realtà, probabilmente alcune di quelle cicatrici che tanto lo avevano
affascinato, le aveva procurate proprio lui stesso a
Draco.
Chinò il capo,
osservandosi attentamente i piedi.
Forse in quel momento li, vedendolo piangere disperatamente, si era reso conto seriamente che Draco era una persona, un essere umano con sentimenti, un essere pensante, che eseguiva ordini sotto minaccia di morte.
Nelle ultime
settimane, Harry aveva cominciato a malapena a scoprire la punta dell’ice
berg.
E ora non ci sarebbe
stato più nulla. Draco se ne era andato sotto protezione chissà
dove.
Draco si divorò il
libro. Quella storia lo aveva emozionato tantissimo.
Era stupito, era
stato cresciuto con l’idea di odiare i Babbani, che fossero creature indegne di
vivere, e ora si ritrovava con gli occhi lucidi leggendo proprio una storia
scritta da un babbano.
Inspiegabilmente si
trovò a pensare a Harry.
Quella storia gli
aveva ricordato i piccoli, brevi momenti d’intimità che aveva avuto con il
giovane bruno.
La storia dei due
ragazzi che non potevano amarsi apertamente per via della rivalità delle loro
famiglie.
Chissà perché a
Draco ricordava tanto lui e Harry.
Nati in due mondi
diversi, cresciuti in mondi diversi, con idee ben
diverse.
Eppure, eppure
qualcosa li univa. Il biondo si perse nei suoi
pensieri.
Gli tornava in mente
il brusco congedo che aveva avuto con Harry solo poche ore
prima.
Sembrava andasse
tutto bene, i baci, le carezze, l’affetto che iniziava a provare per il
Grifondoro.
Arrossì al solo
pensiero.
Poi, Harry gli aveva
proposto di venirlo a trovare durante il suo trasferimento, e, cosa diavolo gli
aveva preso?
Perché se l’era
presa tanto per una promessa in fondo innocente? Per una promessa che in fondo
gli avrebbe fatto molto piacere?
Scosse la testa,
sconfitto, i capelli biondi gli accarezzarono il viso
pallido.
“Ah Draco, tu e il
tuo maledetto orgoglio Malfoy, sei veramente scemo lasciatelo
dire”.
Il biondo fece un
gesto impaziente con la mano, come per zittire la voce della sua
coscienza.
“Voleva aiutarti e
il tuo orgoglio ferito si è messo a ragionare per
te”.
E dal nulla, il
desiderio imperante di voler vedere di nuovo Harry, almeno per chiarirsi, per
dirgli quello che pensava veramente di quella
situazione.
Ma come? Se Moody lo
avesse beccato lo avrebbe ridotto un colabrodo.
Concentrandosi sulla
vita babbana che scorreva davanti ai suoi occhi grigi, si mise a pensare un
piano
NdA: Eccomi qua, non è lunghissimo, ma la lettura dì HP e i doni
della morte mi ha assorbito completamente, senza contare che il mio PC ha deciso
di non funzionare più e ora sono in clandestinità nel pc di mia
sorella.
Buona lettura!
Baciozzoli sbavosi.Leena
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