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Autore: mikaru99    25/06/2013    3 recensioni
Gaara è un principe che, dopo la morte della madre, si trova a vivere con un padre che lo odia e i fratelli così presi dagli impegni con il regno da non aver tempo da dedicargli...tanto che imparerà troppo presto cosa è l'odio e che l'amore è solo un'illusione temporanea...ma qualcuno gli dimostrerà il contrario...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Erano trascorsi  anni dal giorno, in cui, l’innocente cuore di un bambino dai capelli di fiamma venne mutato all’odio.
Gaara ora aveva sedici anni e della sua fanciullesca età aveva solo l’aspetto fisico.
Lo sguardo, il comportamento e l’animo erano quelli di un mostro. Di una macchina creata per seminare terrore e morte.
Gli occhi di ghiaccio erano per la maggior parte del tempo freddi e inespressivi, tranne i rari casi in cui tradivano una profonda sofferenza, che sfuggiva o, più semplicemente veniva ignorata.
“Vieni subito…c’è qualcuno che voglio presentarti” disse il re con freddezza, interrompendo un allenamento di controllo del figlio minore.
Da quando la sua compagna era stata assassinata , il principe aveva ricominciato ad avere i suoi soliti attacchi d’ira, quindi, sotto stretto consiglio, il re aveva rinunciato ad allenarlo personalmente, e l’aveva affidato a una schiera di educatori che, però, venivano sistematicamente feriti o addirittura uccisi dalla furia del principe.
Gaara si voltò repentinamente e il sovrano poté ammirare i segni del suoi insegnamenti dal viso stravolto e dagli occhi invetrati e dalla schiuma alla bocca da mettere i brividi.
Un qualsiasi genitore si sarebbe preoccupato a morte nel vedere il proprio figlio in tali condizioni…ma non era certo questo il caso del re.
Infatti egli si limitò ad ammonire il figlio a controllarsi dandogli un ceffone tanto violento da farlo cadere a terra con un tonfo.
Nonostante sanguinasse copiosamente dalla bocca e da una tempia, Gaara si ricompose immediatamente tornando al suo atteggiamento freddo e distaccato.

In fondo…che cosa era mai uno schiaffo in confronto a tutto ciò che quell’essere gli aveva inflitto?
 
“Kankuro!” chiamò il re con voce austera l’oramai 24enne che si stava dirigendo verso le proprie stanze.
Il giovane principe si voltò e, con passo deciso e fiero, raggiunse il fratello e il padre.
“Dimmi...la giovane ce ho fatto portare da Konoha è già arrivata?” chiese il re.
“Sì...ho detto alle guardie di condurla nella sala del trono” rispose prontamente il ragazzo.
“Bene...Gaara, va' a chiamare tua sorella e dirigetevi immediatamente nella sala del trono” ordinò il re senza guardare il rosso che, dopo un inchino, si avviò verso l'ala est del castello, ove si trovavano le stanze della Principessa di Suna.
“Kankuro...” iniziò il sovrano, una volta che fu solo col figlio “Tu sei il mio primogenito...il mio erede...e, come tale, mi aspetto piena collaborazione e responsabilità da parte tua”
Kankuro lo guardò senza capire.
“Sto parlando dei tuoi fratelli...e di Gaara in particolare” spiegò il padre.
Gli occhi del principe divennero inespressivi.
“Peggiora...” disse con voce incolore “Le sue condizioni di mentalità vanno sempre a degenerare”
“Non mi serve un reso conto” lo interruppe il re aspro “Tu devi solamente evitare che perda il controllo...usa qualsiasi mezzo a tua disposizione...dalla chiacchieratina fraterna, alla reclusione nelle sue stanze senza cibo né acqua...alla dose di sberle giornaliera...insomma, qualsiasi cosa ma non deve assolutamente perdere il controllo di sé!!!”
“Ma padre...Gaara, pur essendo un mostro e un folle, resta sempre mio fratello minore...e io non posso assolutamente fargli una cosa simile” poi, mormorando aggiunse: “Specialmente visto il motivo per cui Gaara è diventato un simile disastro emotivo…” aggiunse mormorando.
Un lampo metallico attraversò le iridi del re mentre alzava il braccio destro per poi abbatterlo con incredibile velocità sulla guancia del figlio tanto da farlo sbilanciare.
 
POV KANKURO
L’ho detto…
Dopo tanto tempo ho finalmente avuto il coraggio di accusare mio padre di aver distrutto completamente mio fratello.
La verità?
Mi sento così pieno di me da poter sputare fuoco…
Ma questa mia sensazione svanisce quando l’aria svezzata e un dolore cocente alla guancia mi fanno capire che mio padre mi ha appena dato uno schiaffo.
Mi sbilancio appena ma per fortuna non era così forte da buttarmi a terra.
Non così  forte come quelli che tira a Gaara…
L’idea mi fa di nuovo infuriare ma non voglio che mio padre mi colpisca ancora, quindi cerco di nasconderlo dietro la mia maschera regale.
Tra non molto arriveranno Gaara e Temari…
Non posso…non voglio e, soprattutto, non devo farmi vedere in questo stato…
“Lo faccio solo per loro, padre, sappilo…lo faccio solo per lui…e credo che possa ascoltare delle parole dette con sincerità da me che sono pur sempre suo fratello” pronuncio queste parole con voce talmente calma e incolore che me ne stupisco.
Mio padre mi guarda lasciandosi sfuggire un sorriso.
Non un sorriso affettuoso…sa piuttosto di “presto di accorgerai di quanto possano essere inutili le tue parole… non importa quanta sincerità esse racchiudano”

 
 
Gaara e Temari raggiunsero il grande portone che li separava dalla sala del trono.
Furono in procinto di aprire ed entrare, ma vennero raggiunti dal fratello maggiore.
“Temari…entra per favore, nostro padre ti attende” disse il principe rivolto alla sorella che, senza indugio, fece come le era stato detto.
Gaara fece per seguirla ma venne fermato dal fratello che l’aveva prontamente afferrato per un polso.
Gli occhi di Gaara si spalancarono, il cuore cominciò a battergli velocemente e si addentò il labbro fino a farlo sanguinare. Kankuro si spaventò a quella vista.
“Gaara…ascolta” disse cercando di tenerlo buono, mentre aveva cominciato a divincolarsi e a pestare i piedi come posseduto da spiriti maligni.
“Gaara…!” rafforzò la presa tenendolo per entrambi i polsi.
“Lasciami…maledetto…LASCIAMI!!!” urlò il minore mentre i suoi occhi si riempivano di rabbia e…terrore?
“Smettila…” cercò di farlo calmare Kankuro.
Era spaventato.
Anche se gli costava tantissimo ammetterlo era davvero spaventato.
Vedere Gaara così terrorizzato, terrorizzava anche lui…
Quello non era suo fratello.
Quello era un vero e proprio mostro.
“Gaara…calmati per favore” disse mentre la sua stretta si allentava.
 Gaara si voltò a guardarlo…si era calmato un poco sentendo che il tono del fratello era assolutamente privo di minaccia.
“Gaara…voglio che mi prometti che resterai calmo… qualsiasi cosa accada là dentro, tu dovrai mantenere il controllo di te stesso” disse Kankuro allentando ancora di più la stretta fino a mollarla del tutto.
“Kankuro…” mormorò il rosso, come se si fosse appena svegliato da un profondo stato di trance.
“Gaara...ti prego! Promettimelo!” lo supplicò, cercando di scorgere, negli occhi del fratello un briciolo di sanità...anche se era oramai del tutto consapevole che Gaara  era tutto fuorché emotivamente stabile.
“Vogliamo entrare?” chiese il maggiore cercando di cambiare discorso.
Lo vide annuire ma rimanere completamente immobile nella sua posizione, allora decise di entrare per primo in modo da non vedere delinearsi sulle labbra del fratello un sorriso sadico...maniacale.
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“Maestà...è con letizia che ora vi presento la fanciulla di Konoha”
Con tali parole l'ufficiale annunciò una ragazza sui sedici anni.
Questa si avvicinò rimanendo però accanto alla parete, come se avesse avuto paura di cadere da un momento all'altro.
Gaara la degnò di una fugace occhiata, ma già solo quella fu capace di farlo rimanere totalmente sprovvisto della capacità di parlare.
Anche così, guardandolo di profilo, per un attimo ebbe la reale impressione che il proprio cuore avesse smesso di battere.
Continuò a fissare quella ragazza che neppure si era accorto di lui cosìcomenon aveva mai guardato nessuno, studiando ogni infinitesimale dettaglio del suo aspetto: la sua pelle pallida ma, se avesse avuto un aspetto sano, chiaramente bianca la linea morbida delle sue labbra e quella marcata degli zigomi, i corti capelli castani che mettevano in risalto due magnifici occhi d'ossidiana.
 
“Mitsuki...?”

 


Angolo dell’autrice:
Eccomi qui….di ritorno dagli esami!
Ritorno con un Gaara oramai grande e distrutto (forse è crudele da parte mia quello che gli ho fatto capitare?) e con una strana ragazza straordinariamente somigliante a Mistuki….ma sarà davvero lei????
Comunque ora che gli esami sono finiti prometto che mi farò viva più spesso…e spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, in tal caso RECENSITE mi raccomando!
  
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