Science
can be just what is, not what it could be.
Capitolo 23
Becky deglutì, mentre
sentiva chiaramente i pezzi del suo cuore spezzato pungerle
all’interno del
petto.
-Quindi il fantomatico Lois
in realtà era il nostro professore di scienze?-
domandò meravigliata Holly,
conoscendo già la risposta.
Becky passò il palmo
della
mano sugli occhi che le pizzicavano terribilmente, mentre prendeva a
guardare
il cielo nuvoloso nella speranza che le lacrime resistessero ancora un
pò.
-Potevi parlarmene, ti avrei
aiutato a tenere segreta la cosa- le sussurrò Holly.
Becky non rispose, si
limitò
a sporgersi di poco dalla barca e ad immergere le punta delle dita
nell’acqua
salata.
-Questo è il nostro
posto..-
sussurrò, mentre una goccia ribelle le sfuggiva dagli occhi
pesanti.
-Becky- la richiamò
Holly.
La ragazza continuò a
giocare con l’acqua gelida, mentre mille e mille dubbi le
riempivano la mente.
-Becky- ripetette più
convinta la sua amica, e la mora non potette far altro se non
rivolgerle uno
sguardo.
La bionda indicò il
ponte di
legno, e un sorriso malinconico si dipinse sulle labbra della ragazza,
mentre
osservava Louis immobile sulle assi di legno rovinate.
Il ragazzo ricambiò il
suo
sorriso, mentre i suoi occhi blu le lanciavano uno sguardo che sembrava
urlarle
‘Stai tranquilla, si risolverà tutto’.
-Io vado, se hai bisogno
chiamai- le sorrise Holly, alzandosi e scendendo dalla barca.
-Professore..- salutò,
mentre passando di fianco al ragazzo gli lanciava uno sguardo
incuriosito.
Becky
si alzò, lisciandosi la maglietta
spiegazzata e Louis a passi lenti si avvicinò alla barca.
Il professore le porse la
mano, aiutandola a scendere e quando furono uno di fronte
all’altro la mora si
immerse nel petto forte e profumato del ragazzo, stringendosi forte
entrambi.
Rimasero per molto tempo
abbracciati l’uno all’altro, in silenzio.
Non c’era bisogno di
spiegazioni, tutti e due sapevano ciò che turbava
l’alto.
Becky strinse tra le dita la
stoffa fresca della camicia del professore -Cosa succederà
adesso?- sussurrò
timorosa.
-Non lo so- ammise Louis
sospirando tra i suoi capelli –Ma qualsiasi cosa
accadrà non ci separeranno-
aggiunse il ragazzo con tono rassicurante.
Becky cercò di annuire,
ma
non ne trovò la forza.
Il professore le alzò
delicatamente il viso con le mani, baciandola lentamente, mentre una
folata di
vento col profumo del mare muoveva i loro capelli e le vele delle
barche ormeggiate.
-Andiamo a casa-
sussurrò
Louis sulle sue labbra,stringendo forte la sua mano.
Buio.
Era tutto ciò che Becky
sentiva.
All’interno e
all’esterno.
La ragazza si coprì
meglio
con il lenzuolo il corpo nudo, mentre stringeva tra le braccia il
cuscino.
Una serie di singhiozzi le
sfuggirono dalle labbra, soffocati dalla lana soffice che imbottiva la
federa
candida.
L’ abatjour si accese sul
comodino opposto a lei, ed il viso assonnato di Louis apparve in
penombra nella
stanza.
Il ragazzo la osservò
confuso
per qualche secondo, prima di addolcire lo sguardo e trascinare il
corpo
rannicchiato della ragazza in mezzo alle sue gambe.
Il professore sorrise alla
mora, asciugando con un bacio le lacrime salate che scivolavano sulle
sue
guancie.
-Non devi avere paura
Rebecca- sussurrò il ragazzo, accarezzandole i capelli, poi
il viso, il corpo,
le gambe, fino ad arrivare alle caviglie sottili.
-Non ci separeranno mai-
aggiunse Louis.
L’insegnante
aiutò la
ragazza a stendersi su un lato,facendo lo stesso e abbracciandola
dietro di se.
-Dormi tra le mie braccia-
la invitò, lasciandole un bacio umido sul collo
- questo è il tuo posto
e
nessuno potrà portartelo via- concluse, chiudendo gli occhi,
mentre le dita
lunghe accarezzavano la pancia di Becky.
Il mattino successivo
non tardò ad arrivare e Louis, svegliato dal suono della
sveglia aprì gli
occhi, sospirando per infondersi coraggio.
-Il preside mi
ha convocato Becky, devo andare..ma tu rimani qui e dormi un altro
pò- sussurrò
dolcemente il moro, baciando la guancia della sua ragazza.
Becky
si stropicciò gli occhi, afferrando la mano
del ragazzo prima che lui potesse allontanarsi.
-Io vengo con
te- disse, sorridendogli.
Così
qualche ora
dopo i due si guardarono negli occhi, per poi posare lo sguardo sulla
porta in
legno scuro, sulla quale spiccava una targhetta dorata con su inciso
‘Mr Hown’.
Louis
sospirò,
stringendo la mano della ragazza.
-Aspettami qui,
cercherò di fare il prima possibile- avvisò,
baciandogli per un attimo le
labbra,per poi bussare lentamente alla porta.
-Avanti-
borbottò una voce ovattata dall’interno.
-Buongiorno
signor preside- salutò Louis, chiudendosi la porta alle
spalle.
E lo stomaco di
Becky cominciò a bruciare.
Non riusciva a
sentire nulla, così si allontanò dalla porta
sotto lo sguardo severo della
segretaria.
-Psss-.
La ragazza
sobbalzò sulla poltroncina di velluto rosso, guardandosi in
torno perplessa.
-Psssss- una
chioma bionda ed una riccia spuntarono da dietro una delle piante della
sala
d’aspetto e Becky sorrise istintivamente mentre osservava
Holly ed Harry
accucciati sul pavimento.
-Siamo qui per
aiutarti, ed abbiamo portato i rinforzi-
annunciò entusiasta la bionda indicando alle
sue spalle.
Becky
osservò
perplessa il fratello di Holly, Josh e Zayn e Liam,gli amici del
professore.
-Ci sei anche
tu..- disse meravigliata la ragazza rivolta a Josh.
-Non potevo
competere col fascino dell’insegnante- sorrise il ragazzo.
-Ascolta questo
è il piano- cominciò Harry, prima di essere
zittito dalla sua ragazza.
-Fai parlare me-
lo riprese Holly.
-Niall domani ha un provino per un
film, sai dice che
la sua passione per il cinema deve essere coltivata e l’unico
modo per farla
sbocciare è mettersi in gioco- spiegò la ragazza,
mentre suo fratello arrossiva
tremendamente.
-Arriva al
punto- ringhiò Harry, nascondendosi meglio dietro le foglie.
Holly
sbuffò –Si
insomma, lui fingerà un malore e noi lo soccorreremo, i
professori strambi qui
amici del professore strambo di cui sei innamorata ci hanno avvertito
del
colloquio e hanno architettato il piano- spiegò ancora la
bionda, mentre Zayn e
Liam sorridevano soddisfatti,anche loro però nascosti dietro
il ficus.
-Mentre noi
distraiamo la segretaria tu cerca di capirci qualcosa
e vedi di fare uno di quei discorsi toccanti
che sistemano sempre la situazione- concluse la bionda, dando un
colpetto alla
schiena di suo fratello Niall che cominciò a recitare.
Becky sorrise
grata a tutti, incamminandosi verso la porta.
-E’ davvero
una
cosa imperdonabile ed inammissibile quella che è successa-
Becky udì la voce
del preside dispiaciuta al di là della porta.
-La prego signor
Hown, mi licenzi pure, ma non le faccia ripetere l’anno-
supplicò Louis.
-Io..non..-balbettò
il preside in difficoltà.
Becky
sospirò,
aprendo la porta di scatto –No!- urlò.
-Ma cosa
succede? Miss Pirce- esclamò sbigottito il preside,
arricciando i baffi lunghi.
-Non può
licenziarlo preside Hown, non può farlo- sussurrò
la ragazza, stringendo forte
le mani paffute dell’uomo.
-E’ vero
che ha avuto una
relazione con un’alunna
ed è vero anche che è un pò giovane -
disse la ragazza.
-Becky avevo
detto di sistemarla la situazione, non di peggiorarla- la voce di Holly
fuori
dalla porta fece alzare gli occhi al cielo alla mora.
-Ma posso
assicurarle che Loui..ehm il signor Tomlinson è
l’insegnante migliore che abbia
mai avuto questa scuola. La nostra classe era un disastro in quella
materia e
adesso siamo tutti più o meno sul sei. Tutto grazie al
professore che riesce a
coinvolgerci nella lezione, riuscendo a renderla meno noiosa-
spiegò Becky
sperando di convincere l’uomo.
-Ha ragione lei-
la testa riccioluta di Harry fece capolino da dietro la porta.
Il
preside gli rivolse uno sguardo severo e il
ragazzo si allontanò alla svelta
-Ammetto che la situazione della vostra classe sia
migliorata di molto,
ma questo non cambia le cose- mormorò l’uomo.
-Ascolti signor
preside, questo è stato l’anno più
difficile della mia vita. Lei non immagina
neppure quanto sia difficile cercare di ignorare i propri sentimenti, e
quando
i sentimenti in questione sono così forti da non poterli
ignorare non c’è altra
scelta. Mi creda la prego,se ho messo su questa relazione con la
signorina
Pirce non è per passare il tempo, ma è
perché tra di noi è successo qualcosa di
davvero forte- tentò Louis un ultima volta.
-Loro si amano-
sospirò Holly dalla soglia della porta, mentre il preside
lanciava un
occhiataccia anche a lei, chiudendo la porta.
-Capisco i
vostri sentimenti, e mi dispiace così tanto essere il
cattivo della situazione,
ma non siamo in un film. Il massimo che posso fare è
spostare gli esami della
signorina in un'altra sede e non farle ripetere l’anno-
concesse il preside mentre
delle urla di gioia provenienti dall’esterno della porta
chiusa esplodevano.
-Tuttavia per
quanto riguarda il suo lavoro signor Tomlinson, sono davvero
dispiaciuto, ma
devo licenziarla. I genitori sono indignati e la scuola perderebbe
perdere
iscrizioni se lei continuasse a lavorare qui- annunciò
dispiaciuto l’uomo.
Louis
annuì
stringendo la mano del preside.
-Lo capisco,
grazie comunque- ringraziò Louis, stringendo la mano della
sua ragazza.
Il preside gli
sorrise, mentre i due ragazzi uscivano dall’ ufficio.
Niall steso sul
pavimento quando li notò uscire si alzò di scatto
– Credo di sentirmi meglio
adesso- sorrise verso la segretaria che boccheggiava meravigliata.
Si avvicinarono
tutti a cerchio intorno a Becky e Louiscon sguardi
mortificati.
-Ci dispiace per
il suo lavoro- mormorò Harry.
-Tranquilli
ragazzi, grazie per averci aiutato ma sapevo già che sarei
stato licenziato.
L’importante è che Becky possa fare il suo esame-
sorrise il ragazzo
abbracciando la mora che si sentiva terribilmente in colpa.
-Adesso
scusatemi, vado a riprendere le mie cose dalla sala professori-
sospirò l’insegnante,
sorridendo alla sua ragazza e allontanandosi
dal gruppo.
Quando Louis
sparì dal corridoio Harry si schiarì la voce
–Noi andiamo, vuoi uno strappo a
casa?- domandò preoccupato alla sua migliore amica
accarezzandogli un braccio.
-No andate-
sussurrò Becky, sforzandosi di sorridere.
-Ti ama davvero
se ha rinunciato al suo lavoro per te- Zayn le sorrise, abbracciandola.
-Lo so-
sospirò
la ragazza, salutandolo mentre seguiva gli altri.
-Mi hai
aspettato-.
Becky si
voltò
sorridendo a Louis che la osservava alle sue spalle.
-Perdonami- gli
disse la ragazza, sistemandosi sulla panchina del parcheggio.
-Non devi
scusarti per avermi aspettato, è una cosa carina- rise il
ragazzo accomodandosi
al suo fianco.
-Non per questo.
In pochi mesi ho distrutto tutto ciò che tu costruivi da una
vita intera,
perdonami- si scusò la mora prendendo la mano grande del
ragazzo fra le sue.
-Ascoltami
Becky, se sono stato licenziato non è colpa tua. La colpa
è mia, sapevo che
avvicinandomi a te sarebbe successo, era inevitabile. Ma preferisco
ritrovarmi
senza lavoro che senza di te- la rassicurò il ragazzo,
baciandole le labbra
lentamente.
Ma saremmo
potuti essere un semplice insegnante e una semplice alunna e tu avresti
avuto
ancora il tuo lavoro adesso- mormorò Becky staccando le loro
labbra unite.
-Uno scienziato
famoso afferma che ‘
la scienza può essere solo ciò che è,
non ciò che potrebbe
essere’ Becky, e Albert
Einstein ha sempre ragione- sussurrò
dolcemente Louis.
-E poi non hai
distrutto quello che ho costruito, ma mi hai fatto trovare
ciò che ho sempre
cercato- aggiunse, strappando un sorriso sincero alla sua ragazza, che
lo
strinse fortissimo a se.
Lei era abituata
ai lieto fine che aveva letto nei libri.
Quelli in cui
l’amore
trionfa sempre e tutto si sistema.
E nonostante
adesso si trovasse lì, con Louis senza lavoro, nessun
rapporto con suo padre e
sicuramente molto presto anche senza un posto dove vivere, tra quelle
braccia possenti
non riusciva a pensare ad altro se non che quello era il lieto fine
migliore
che potesse desiderare.
Buona
sera a tutte c:
Ecco
a voi anche l’ultimo capitolo.
Ultimo
capitolo davvero lungo (sette,e dico ben SETTE pagine di word).
Risparmiate
le lacrime per l’epilogo però.
Anche
se probabilmente l’unica a piangere sarò io D:
Volevo
salutare BooBearGirl_69 che nello scorso capitolo
mi
ha chiesto di farlo.
Spero
che ti sia rimessa, se sei ancora in ospedale fammi un fischio che
corro a
salvarti.
Non
so, se vi va lasciatemi una recensione,
se
non vi va mi accontento lo stesso xD
Spero
che riusciate a tenere duro ancora fino all’epilogo e a non
mandarmi a
fanc*parola censurata*.
I
belive in you <3
Much
love,
Anto.