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Autore: _Crazy Sisters_    25/06/2013    12 recensioni
[Dal prologo]
Ci sono storie che premono di essere raccontate. Personaggi con la bocca piena di parole da ascoltare. Vite che entrano in collisione tra loro, come meteoriti che si scontrano contro i pianeti.
Hogwarts è scenario di storie, perché niente finisce. È vero, Voldemort è stato sconfitto, il bene ha trionfato…ma è davvero così?
Sono passati dieci anni da quel giorno in cui tutto è finito e un nuovo anno ad Hogwarts sta per cominciare.
Voi sarete i personaggi, noi semplicemente scriveremo quello che voi premete di raccontare.
Quando l’oscurità si fa tenebra, bisogna restare uniti, combattere l’uno affianco all’altro. Ma gli inganni, gli intrighi e anche gli amori creeranno la squarciatura giusta per far subentrare il male. E quando il panico viene seminato, come restare uniti se non ci si fida più di chi si ha accanto?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Note iniziali:

Salve a tutti. Sì, odiateci con tutto il cuore, ma dopo nove mesi (mese più, mese meno) siamo tornate! Mi scuso a nome di entrambe (gestiamo in due questa storia), ma non siamo riuscite più ad aggiornare poiché ci siamo perse di contatto e con la scuola e impegni vari gestire una storia come questa ci è risultato quasi impossibile. Oggi ho letto tre messaggi che chiedevano riguardo al futuro su questa storia e, non avendo nulla in programma, ho deciso di rispolverare i personaggi e tentare di riaggiornare. Spero che non riceverò troppe recensioni negative per il ritardo, vi prego di perdonarci…l’importante è che alla fine siamo tornate, no? *cerca di pararsi il sederino*

Per problemi tecnici, ho dovuto modificare alcune età dei personaggi. Alla fine del capitolo spiegherò bene tutto.

Ripeto che questa è una storia come le altre, dotata quindi di una trama che si snoderà con il passare dei capitoli, quindi per leggerla non bisogna per forza partecipare! Poi se c’è qualche lettore disponibile per fare almeno altri due maschi Grifondoro andrebbe ancora meglio! Aggiungo in oltre che ho modificato il primo capitolo, poiché non mi piaceva molto (era più lista della spesa che altro), e se volete (di contenuto è praticamente uguale a quello che avete già letto, cambiano un po' le descrizioni e il modo in cui è scritto, secondo me poi) lo potete leggerlo, magari dandomi una vostra opinione....

Buon capitolo =D

 

 

 

 

CAPITOLO 2 – A LEZIONE DI POZIONI.

 

 

 

«Preparare una pozione è assai più complesso che seguire passo per passo le indicazioni su un libro. È un po’ come cucinare, ci vuole sesto senso e predisposizione.»

Angelina Moon, insegnante di pozioni da ormai tre anni, cammina per l’aula con passo lento e pesante mentre introduce la sua lezione. Lo fa sempre, ama dare un tocco di importanza e teatralità a ciò che insegna.

Passa attraverso i banchi, guarda dritto negli occhi ogni alunno, scandendo tutte le parole che dice.

«Poiché questa è la prima lezione dell’anno e voi sarete ancora presi dalle vacanze estive, proporrei qualcosa di leggero – tutti nella classe sospirano, rilassandosi sulla sedia e incuriositi da ciò che li attenderà – Ma questo non significa che non faremo niente, quindi non siate troppo felici.»

Aneglina Moon sorride agli studenti. Essendo giovane ha un rapporto con gli alunni diverso da altri professori un po’ più avanzati con l’età. Con loro può scherzare e rendere ogni lezione meno pesante, sapendo farsi rispettare quando è il momento di lavorare seriamente.

Ritorna alla cattedra senza parlare finché non si siede.

«Quindi oggi lavorerete in coppia!»

Esclama l’insegnante, battendo le mani per far risultare quello che ha detto più emozionante.

«Le coppie le scegliamo noi, vero?»

Chiede Christian, sporgendosi in avanti sul banco. Siede al primo, per seguire meglio la lezione. Al sentire la sua voce tutte le ragazze nella stanza si voltano ammaliate nella sua direzione, perfino qualche Serpeverde, eccetto una Faye e una Selene visibilmente irritate da quel comportamento da oche.

«Certo che no, Sungood.»

Risponde Angelina, mostrandogli un sorriso smagliante.

«Perché le classi non sono più suddivise per età?» chiede maliziosamente Lila, alzando un sopracciglio e toccandosi i capelli ricci in modo che nascondano l’orecchio malformato.

«Ordini del Preside per il primo periodo. Tutto tornerà come prima, non si preoccupi troppo signorina Silvereen. E ora, passiamo alla pozione che dovrete preparare una volta che vi avrò diviso in coppie.»

L’insegnante sfoglia velocemente il libro di pozioni, lodando mentalmente il suo vizio di tenere i capelli in una coda alta in modo che nessun ciuffo ribelle cada davanti agli occhi.

«Preparerete una pozione d’amore. Semplice, quella a pagina 134. Alla fine la coppia che otterrà il miglior risultato potrà scoprire quello che è contenuto qui dentro»

Angelina da una piccola bottarella a un calderone coperto, catturando la curiosità dei presenti. Fa per alzare il coperchio, ma poi lo richiude sotto gli sguardi delusi di tutti. Giocare è divertente, pensa tra sé e sé.

«Le coppie sono: Tom Evans con Pat Ferguson; Lila Silvereen con Faye Anderson; Nishe Clayreen con Axel White; William Grant con  Caroline Hill; Selene Morres con Christian Sungood…»

Continua ad elencare le varie coppie chiamando per nome e cognome (e tutti sanno che quando fa così significa che non ammette repliche), mentre gli alunni cominciano a spostarsi.

Tom cerca con i suoi occhi azzurri Pat e non appena la trova le va incontro, sedendo accanto a lei e sorridendole amichevolmente. La ragazza ricambia il sorriso allegramente, spostandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli ricci dietro l’orecchio. Lei e Tom si conoscono sin dal primo giorno di scuola perché, avendo la stessa età, ogni lezione di ogni anno l’avevano passata all’interno della stessa stanza e poi sono anche nella squadra di Quidditch.

Lila si alza dal suo posto sbuffando rumorosamente e si lascia cadere nella sedia accanto a quella di Faye che la guarda irritata. La ragazza dai capelli neri non osa pensare a quale tortura l’attende guardando “la più piccola”. Hanno la stessa età, è vero, ma la corporatura di Lila è molto minuta. Non si sopportano e il vero motivo di quest’odio è perché l’una non sta al gioco dell’altra: Faye non crede mai ad una singola parola di Lila, non pendendo quindi dalle sue labbra come succede a molti; mentre Lila non si fa abbindolare dal bel faccino dell’altra.

Axel guarda accigliato il banco disordinato di Nishe e cerca di ritagliarsi un piccolo spazio, il tutto sorridendo. Come può non farlo? La fortuna è stata dalla sua parte e ora, nel guardare quella pelle pallida e quegli occhi azzurri, si sente rinascere. Vorrebbe accarezzarle i capelli, stringere il suo corpo asciutto tra le sue braccia. Ma invece si limita a non dire nulla, proprio come Nishe. Si guardano, lei apre il libro e comincia a sfogliarlo senza alzare lo sguardo, ben sapendo che due grandi occhi grigi la stanno perforando.

Caroline e William non hanno bisogno di spostarsi, essendo già l’uno accanto all’altra. La ragazza si lega i capelli biondi in uno chignon disordinato e sorride contenta al ragazzo che ha accanto. Sicuramente vinceranno loro, William è il più bravo del corso. Non parla molto, nemmeno con lei, resta spesso chiuso in se stesso, avvolto nella sua timidezza come se fosse nebbia che lo fa scomparire.

Lila e Faye non sono le uniche ad essere scontente di quelle combinazioni: Selene si trova accanto al “famoso” Christian e si sente bruciata dagli occhi di tutte le ragazze che invidiose la guardano, sperando che un loro sguardo la possa uccidere. Lei si vorrebbe alzare ed esclamare che il bell’imbusto glielo regala con tanto di fiocco, ma resta zitta e seduta cercando di guardare il meno possibile il ragazzo moro che ha accanto. In fondo sa che lui non le ha fatto niente di male, ma lei non sopporta chiunque sia adorato da tutti come un dio e lui non fa eccezione.

«Bene, direi che potete cominciare! Avete un’ora, ragazzi»

Dice Angelina, battendo nuovamente le mani a mo’ di gong. Subito tutti si mettono all’opera, chi con più entusiasmo chi con meno. L’insegnante gira tra i vari banchi, osserva come lavorano i suoi studenti. A volte allunga il collo in un calderone per vedere come sta procedendo.

«Il primo passaggio dice di riempire il calderone con l’acqua fino a poco più di metà e bisogna farla bollire»

Dice Pat, prendendo il contenitore dell’acqua e cominciando a versare. Tom afferra annoiato il libro e sfoglia fino a pagina 134 e da una rapida occhiata a tutti i passaggi da fare.

«Sei brava in Pozioni?» le chiede, cercando di mantenersi serio. Pat aggrotta le sopracciglia, non sapendo bene cosa rispondere, intuendo un altro fine in quella domanda «Me la cavo…» a quel punto capisce dove vuole andare a parare e gli sorride amichevolmente «Scordatelo.» gli dice ferma la ragazza dai capelli castani lunghi, spostandoseli da davanti gli occhi, nonostante un ciuffo ribelle si ostini a calarle sulla la fronte. «Scordarmi cosa?» fa lui, come se fosse piombato giù dalle nuvole. «Che farò tutta la pozione da sola.» continua con quel tono, mordendosi il labbro inferiore carnoso per trattenersi dal ridere.

«Ci ho provato» ammette Tom grattandosi quell’accenno di barba che ha e sorridendo, un sorriso di quelli che contiene una risata.

 

«Ma che fai?!» sbotta infastidita Faye, bloccando i polsi di Lila e scuotendoli in modo che lasci cadere i petali di rosa sul tavolo. Li stringe forte, senza mostrare alcuna intenzione di lasciarli.

«Quello che c’è scritto qui» risponde semplicemente Lila, indicando con un cenno del capo la pagina aperta del libro.

«Dividi i petali seguendo la vena centrale delle foglie e gettali uno per volta nel liquido ottenuto prima girando continuamente» cita Faye, alzando un sopracciglio e guardandola nuovamente negli occhi, aumentando la presa e facendo uscire un gemito di dolore dalla bocca di Lila, stranamente piegata in un sorriso. Ama il dolore, sente quel calore pungente sui polsi ed è follemente felice. «Che stavo facendo io?» ribatte Lila spazientita, lasciandosi stringere.

«Stavi buttando tutti i petali interi dentro il calderone senza girare» risponde a denti stretti Faye, lasciandole i polsi. «In questo modo, una volta aggiunto il peperoncino tritato, sarebbe esploso tutto!» la rimprovera di nuovo.

«Boom» la prende in giro Lila, mimando con le mani un’esplosione. Era proprio quello il suo intento, in questo modo la signora Moon sarebbe andata su tutte le furie e ci sarebbe stato da ridere. Certo, si sarebbe dovuta trascinare dietro pure Faye nella punizione ma era disposta al sacrificio.

Prende il coltello e sotto lo sguardo attento di Faye comincia a tagliare i petali, sbuffando per l’attenzione e la lentezza con cui deve svolgere quest’azione.

Allunga la mano verso il mestolo, ma Faye è più rapida e lo afferra prima di lei.

«Faccio io» digrigna.

 

«Mi passi il coltello?»

Chiede gentilmente Christian a una Selene stupita dall’attenzione che il ragazzo sta usando per preparare la pozione. Sa della sua bravura, ma vederlo lavorare così diligentemente le fa effetto.

Lei sta per prendere quello dalla punta larga, quando la mano di Christian la blocca. «Non quello, l’altro con la punta fina.» le dice, per niente infastidito.

Le guance di Selene si imporporano e Christian finge di non notarlo e toglie subito la mano, credendo che sia quel contatto la causa del rossore. Anche Selene intuisce i suoi pensieri e cerca di ricomporsi, mormorando un “illuso” impercettibile: lei è arrossita per il fatto che era ormai la quarta volta che sbagliava a seguire le indicazione di lui, non di certo per quell’insulso contatto.

Christian tira fuori da un contenitore sei peperoncini e se ne lascia tre per sé e i rimanenti gli passa a Selene.

«Qui c’è scritto che bisogna tagliarli a pezzetti piccoli e poi sbriciolarli con le dita nella pozione.» le spiega il ragazzo moro, cominciando a lavorare. Gli occhi concentrati puntati sui tre peperoncini. Selene lo imita, cercando di mantenersi concentrata, ma perdendosi subito dopo nei suoi pensieri e sbagliando più volte a tagliare. Pazienza, tanto pozioni non è il suo forte e né le interessa.

 

«Axel White, perché non la smetti di parlare? Ho già chiuso un occhio per il tuo ritardo, non costringermi a punire i Corvonero» lo rimprovera Angelina, ormai stanca di sentire la sua voce come un continuo sottofondo musicale.

«Mi scusi» mormora Axel, abbassando la testa e zittendosi di colpo. Ma non appena vede l’insegnante allontanarsi, riprende a parlare della partita di Quidditch a cui aveva assistito quest’estate con sui fratello.

Nishe ascolta in silenzio, interessata alla partita che Axel le racconta. Non avevano mai parlato nonostante fossero nella stessa squadra di Quidditch.

Lei tende sempre a stare sulle sue, senza dare confidenza a nessuno.

Nishe mescola la pozione dopo aver gettato i sei peperoncini dentro e legge rapidamente il passo successivo.

Axel interrompe la conversazione e allunga il collo per vedere anche lui cosa bisogna fare. «Prendi due uova di Ashwinder» gli ordina la ragazza e lui annuisce obbedendo. L’anno scorso aveva preparato una pozione simile e sicuro delle sue azioni sta per rompere le uova, quando la voce di Nishe lo ferma. «No, non vanno rotte così» gli dice, tentando di prendere un uovo dalle mani del ragazzo, ma lui non glielo permette. «So cosa faccio.» ribatte, cercando di controllarsi. Odia essere contradetto, soprattutto riguardo a una cosa di cui è certo. Ma non vuole rovinare tutto con Nishe, è la loro prima conversazione e di certo non sarà l’ultima per colpa di una sua stupida escandescenza.

«Bisogna rompere la parte sopra e rovesciarlo, senza distruggere troppo il guscio. Come fai te, invece, lo rompi e ci sono molte più probabilità che dei pezzi finiscano dentro la pozione, non facendola venire perfetta»

Spiega in modo semplice Nishe, riuscendo a prendere l’uovo dalla mano di Axel e mostrandogli quello che ha appena detto.

«Prova te» gli intima, porgendogli il coltello. Lui l’afferra in malo modo, irritato dal fatto che la ragazza abbia ragione. Nonostante sia la stessa ragazza per cui ha una cotta da anni, in quel momento non la sopporta.

Ripete ogni gesto che ha fatto prima Nishe e mette via il guscio quasi completamente integro.

«Visto?» dice lei, sorridendogli e tornando subito dopo seria e tenebrosa. Ad Axel, però, non è sfuggito quel piegamento in su di labbra e sente il cuore martellargli forte in petto. Dio, è bellissima!, pensa mentre la guarda e sente quell’odio finto svanire immediatamente, risucchiato dalla luce azzurra di quegli occhi cielo.

 

Mentre Caroline gira la pozione soddisfatta del risultato che stanno ottenendo, William rompe le uova separando i tuorli dal resto. Fatto ciò li mischia, sbattendoli forte. Caroline lo osserva curiosa e non esita a domandargli subito perché faccia in quel modo. Lui le punta addosso i suoi occhi azzurro grigio, osservando la timidezza della sua amica nel porgli quella domanda. Lui, più timido di lei, cerca di non mostrarsi troppo so-tutto-io mentre le risponde.

«L’anno scorso avevo preso in prestito un libro di pozioni dal reparto proibito della biblioteca. Lì si parlava di come preparare l’ Amortentia, ma non nel solito modo. Era descritto in maniera diversa, nuove indicazioni per renderla ancora più potente. Era spiegato che invece di mettere nella pozione ottenuta tutto l’uovo, tranne il guscio logico, era meglio dividere gli albumi dai tuorli per poi mischiare quest’ultimi. Infatti essendo il tuorlo più compatto rispetto all’albume ed essendo un uovo di Ashwinder congelato per evitare che incendi qualcosa, sbattendolo lo si rende meno compatto e si amalgama meglio nella pozione. * »

Parla a bassa voce per paura che qualcuno lo senta, continuando a sbattere i tuorli per poi unirli alla pozione dove già ha buttato gli albumi. Caroline sorpresa dalla spiegazione continua a girare il mestolo. Ormai è quasi pronta e lo si capisce dallo sguardo soddisfatto della professoressa Mood quando passa per il loro tavolo.

 

«Ragazzi, l’ora è quasi finita!» avverte Angelina, battendo nuovamente le mani per attirare l’attenzione degli alunni.

«Non abbiate fretta, perché sono proprio gli ultimi procedimenti per preparare una pozione quelli più importanti. Se li fate troppo frettolosamente rischiate di rovinare tutto» continua la professoressa, vedendo già alcuni studenti accelerare la mescolatura della pozione.

Faye ha già rotto un uovo e non smette mai di mescolare la pozione. Lila, furbamente, sta cercando di imitare William. «Che fai?!»

«Sei monotona, mi dici sempre la stessa cosa» la prende in giro nuovamente Lila. «Scricciolo, bada a quello che dici» la mette in guardia Faye, avvicinando il volto minacciosamente a quello della “più piccola”.

«Altrimenti che fai?» la sfida Lila, sorridendo. È un sorriso enigmatico, uno di quelli che cela più cose di quanto si possa pensare.

«Lo scoprirai» dice, avvicinandosi ancora e ritrovandosi a pochi centimetri dal volto di Lila. Ghigna cattiva, ritraendosi subito dopo.

La ragazza minuta si tocca nuovamente i capelli, cosa che fa spazientire la compagna. «Così finirai per far cadere qualche capello nella pozione» la rimbecca, non perché le interessi chissà quanto questa materia, anzi la odia, ma semplicemente si diverte a punzecchiarla e a rimproverarla.

Allunga una mano verso quel riccio ramato, all’altezza della guancia, per scompigliarli ma Lila si ritrae indietro, impedendo all’altra di toccarla. Ha il battito del cuore accelerato dalla rabbia mista al terrore che possa scoprire il suo segreto. Il petto le si abbassa e le si alza velocemente e lei cerca di tranquillizzarsi, toccandosi nuovamente i capelli e nascondendo meglio l’orecchio. Se Faye l’avesse visto molto probabilmente l’avrebbe presa in giro, tutti l’avrebbero saputo e lei vuole solo evitare tutto questo. Non perché tema di non saperle tenere testa, ma perché odia quella deformazione. Odia il suo stupido orecchio che fa rabbrividire chiunque lo veda. E odia chi le ha lanciato quella maledizione.

Faye rimane sorpresa dal suo comportamento e non dice nulla, la guarda ripetere le stesse mosse di William e una volta che anche il secondo uovo di Ashwinder è stato messo nella pozione, riprende a mescolare a ritmo regolare. Tre giri in senso antiorario, quattro in quello orario.

 

«Il tempo è finito!»

Angelina Moon comincia a perlustrare ogni pozione, cominciando dalla fila vicino alla porta.

Guarda la pozione di Christian e Selene, ha un colore rosa pallido, fin troppo pallido. «Può andare» dice e da un giro con il mestolo notando che è più compatta di come dovrebbe essere.

Li supera e Christian sembra un po’ deluso, nonostante continui a sorridere.

Selene sa che è colpa dei suoi errori e vorrebbe scusarsi, ma Christian si volta a parlare con una ragazza dietro di lui che gli ha chiesto una cosa stupida e che ora si bea degli sguardi invidiosi, sentendosi importante. Christian sta al gioco, rivolgendole un occhiolino e qualche sorriso fin troppo smagliante. Selene sbuffa irritata, decidendo che a quel pallone gonfiato non dirà neanche sotto tortura la parola “scusa”.

Angelina osserva un po’ delusa alcune pozioni finché non arriva al tavolo di William e Caroline. Il colore è giusto, di un rosa chiaro e la consistenza pure.

«Ben fatto, davvero ben fatto!»

Si complimenta, superandoli.

«Sei un mostro delle pozioni» gli dice Caroline, sorridendogli timidamente. Lui si limita ad annuire, arrossendo leggermente. Si sente sempre un po’ in imbarazzo quando qualcuno gli fa dei complimenti.

Angelina arriva al banco di Axel e Nishe che, dopo l’episodio della rottura delle uova, sono caduti nel silenzio totale. «Vedo che hai smesso di parlare eh, signor White» lo riprende giocosamente. Il ragazzo sorride senza però dire nulla. Guarda la pozione, non è il massimo ma almeno rientra nei limiti della decenza. «Mm… quasi giusta» commenta dopo aver fatto il solito giro con il mestolo. Angelina Mood è ancora scioccata dalla pozione esaminata prima, di un rosa shocking da brividi.

Raggiunge il banco di Pat e Tom che stanno parlottando su qualcosa di divertente, visto i loro sorrisi e le loro risate sommesse.

«Mi chiedo se la vostra pozione sarà divertente come i vostri discorsi» dice Angelina, allungando il collo verso il loro calderone. Non è rosa shocking, ma quasi. La consistenza almeno è giusta.

«Impegnatevi di più, il colore è completamente sbagliato. Evidentemente avete sbagliato il passaggio sui petali» gli spiega Angelina che cerca sempre di far migliorare i suoi studenti.

Tom, una volta che la professoressa li ha superati, scoppia a ridere. «Te l’ho detto che andavano tagliati seguendo la vena centrale come era scritto sul libro» fa per rimproverarla, ma troppo divertito al pensiero di quelle forme strane che erano venute fuori una volta tagliati i petali.

«Chiedo scusa vostro onore» dice Pat, mimando un inchino. Con Ton è tutta una risata, sempre. Forse per questo non ha dei veri e propri amici, ma questo Pat lo pensa, non lo dice.

Arriva all’ultimo tavolo della fila opposta alla finestra dove stanno sedute una Lila e una Faye di pessimo umore, imbronciate e visibilmente irritate l’una con l’altra. «Allegria!» dice Angelina, guardandole. Ma questo, secondo lei, le fa infuriare ancora di più, quindi decide di non interferire più di tanto.

Anche la loro pozione si avvicinava a quella corretta, soprattutto per il colore.

«Ci siamo quasi» dice, ritornando alla cattedra.

Guarda di nuovo tutti negli occhi, tornando seria. «E i vincitori sono… rullo di tamburi… –scherza – William e Caroline» applaude, trascinandosi tutta la classe. Alcuni, soprattutto i Tassorosso, battono le mani con entusiasmo, gli altri con meno vivacità e un pizzico di invidia.

Il fatto che li abbia chiamati per nome non sfugge a nessuno, ma quando Angelina è veramente soddisfatta non riesce a chiamare uno studente per cognome.

«Curiosi?» chiede una volta che i due Tassorosso si sono avvicinati alla cattedra, cercando di sbirciare cosa è contenuto nel calderone. Solleva il coperchio e William rimane stupito, mentre Caroline aggrotta la fronte non sapendo di cosa si tratti. Dietro di loro gli altri studenti si sporgono in avanti per sbirciare.

«Amortentia» sussurra stupefatto William. Non ne ha mai vista una e guardando l’aspetto intuisce che è stata preparata alla perfezione. Guarda ancora con la bocca aperta dallo stupore la professoressa Mood che gli sorride ancora più soddisfatta. «Esatto William. Vuoi dire alla classe che cos’è?»

Angelina nota da subito il groppo in gola del ragazzo che fa fatica a mandare giù. È nervoso e sente gli occhi di tutti puntati sulla sua schiena. Decide di non voltarsi e di parlare fissando un punto indefinito del pavimento.

«L’ Amortentia è il filtro d’amore più potente del mondo. Dovrebbe avere l’odore di ciò che ci attrae, quindi diverso per ogni persona. Naturalmente non provoca il vero amore, ma una potente infatuazione od ossessione.»

«Molto bene, cinque punti a Tassorosso»

Alcuni della stessa Casa sbuffano, pensando che cinque siano pochi, ma per Angelina sono più che sufficienti. Non che faccia distinzione tra le Case, certo avrebbe preferito assegnare la vittoria a Lila e Faye, ma tenta di essere più o meno imparziale…

«Bene, fatevi più vicini. –continua la professoressa Mood, facendo segno di avvicinarsi ai due studenti – Cosa sentite?» chiede infine, curiosa.

Lei sente l’odore dei capelli di suo marito Jackson, quello di un libro di cui casa loro è piena e il profumo della pelle di sua figlia Maddy.

Caroline si avvicina incerta, inspirando profondamente. «Io sento…cioccolato –inspira ancora – erba dopo la pioggia e – sente le guance imporporarsi, sentendo la fragranza di cui odorava suo padre e qualcosa si agita nel suo stomaco e punge all’altezza del cuore, sa che è la sua assenza ha provocarle quel dolore – …menta» conclude, mentendo.

Rattristita dal pensiero di suo padre, fa qualche passo indietro, lasciando spazio a William che più insicuro di lei si avvicina al calderone. Mai avrebbe pensato di trovarsi davanti a una delle pozioni più potenti al mondo e, in base all’utilizzo, anche tra le più pericolose.

«Io sento –comincia timido – l’odore del legno della mia chitarra e di eliotropio **, un fiore, e di… biscotti appena sfornati»

Quando finisce di parlare, tira un forte sospiro, sentendosi sollevato e non vede l’ora di tornare seduto, lontano dagli sguardi di tutti.

«Molto bene. Andate a posto» li congeda la professoressa Mood, chiudendo la pozione. «La lezione è finita e abbiamo anche sforato con l’orario –dice, guardando l’ora –direi che dovete sbrigarvi o altrimenti farete tardi. Ah…buon ritorno a scuola!»

Sorride radiosa agli studenti che si affrettano ad uscire, tranne Axel che sembra prendersela con comodo. «Muoviti!» lo rimprovera giocando Angelina, dandogli una leggera spinta e intimandolo ad uscire mentre ancora è intento a mettere il libro nella suo zaino a tracolla.

«Arrivederci» la saluta educato, scomparendo tra gli altri studenti.

Tornando alla scrivania nota qualcosa che non va: lei è sicura di aver chiuso bene la pozione, eppure il coperchio è leggermente spostato .







* Mi sono del tutto inventata la cosa del tuorlo o degli albumi, serviva a dare a William un'aria più esperta. .

** il fiore (secondo il libro "Il linguaggio segreto dei fiori") significa affetto devoto. Non l'ho scelto a caso. Affetto devoto lo si intende anche come un'amicizia profonda e sincera, basata sulla fedeltà. Ripeto che non l'ho scelto a caso. .

 

 

 

 

Angolo delle due autrici morte e ora resuscitate:

Se state leggendo questo spazio significa 3 cose:

 

1     Siete arrivati fino alla fine, quindi la storia non faceva del tutto schifo

2     Ci avete perdonato per il ritardo *spera, spera, spera*

3     Siete curiosi di sapere cosa ho da dirvi *non sapeva che scrivere nel punto 3 ahaha*

 

Allora, non so da dove cominciare. Richiedo nuovamente scusa, mi inginocchio per terra!

Oggi mi è venuta voglia di scrivere, di rispolverare questi personaggi che avevate ideato non so quanti mesi fa e che avevo fatto la muffa… sono stata spinta da tre messaggi (che si, riportavano le date di Gennaio, ma sorvoliamo…) e non avendo nulla da fare oggi, ho deciso di provare a riaggiornare questa storia per vedere quanti ancora stanno aspettando questo secondo capitolo che, credetemi, ho impiegato ore per scriverlo. Troppi personaggi ahahah PREMETTO: SE I PERSONAGGI VI SEMBRANO OOC, DITEMELO CHE PROVVEDO A SISTEMARE TUTTO (senza arrabbiarsi)

Come avete notato le classi di lezione di solito sono divise per età, ma è impossibile farlo visto che ci sarebbero poi classi da due alunni… perciò il Preside ha indetto un nuovo regolamento! *si pare nuovamente il sederino*

Inoltre vorrei chiedere scusa all’ideatrice di William: per motivi tecnici e utili alla storia ho dovuto modificare la sua età, da quattordici a quindi anni. Se questo non ti andasse bene, non preoccuparti risolverò tutto e lo lascerò ai suoi quattordici anni.

È stato inserito un nuovo personaggio: Tom Evans. Infatti la sua descrizione è arrivata dopo il primo capitolo e quindi l’ho potuto inserire solo in questo. (un maschio Grifondoro yhee) *balla*

Mi scuso in anticipo per eventuali errori che mi sono sfuggiti, il capitolo è lungo e ci sono molti personaggi da gestire, quindi può capitare benissimo commettere qualche erroruccio…

Ripeto la stessa cosa che ho detto tanti mesi addietro:

-per leggere questa storia non bisogna necessariamente avere un personaggio, la trama si svilupperà in seguito, il tempo di far integrare i personaggi tra le mura di Hogwarts;

-puoi essere un lettore silenzioso (una recensione è sempre gradita), o un votatore: il personaggio preferito farà portare punti alla Casa a cui appartiene, dandole una possibilità in più di vincere la coppa delle Case (le quattro clessidre con i punti cercherò di inserirle alla fine di ogni capitolo)

-sarebbe bello (e più “opportuno”) che se ci fosse qualcuno interessato anche solo alla storia in sé recensisse come recensore normale. Ripeto infatti che questa è una storia come tutte le altre, ha una trama e dei personaggi. Nulla vieta di recensire normalmente.

-I PERSONAGGI NON RIPORTATI IN QUESTO CAPITOLO APPARIRANNO SICURAMENTE NEL PROSSIMO.

-I PROFESSORI, come già avevo detto, NON APPARIRANNO SEMPRE. IN BASE ALLE MATERIE CHE AVRANNO GLI ALUNNI E ALLE DETERMINATE SITUAZIONI SCRIVEREMO SU DI LORO. NON SARANNO LASCIATI A MARCIRE.

(per ora pensavo di scrivere un professore a capitolo, finiti i professori si entra nel cuore della storia) (?)

 

Bene, finito il monologo. Spero che recensiate e che non mi tiriate addosso troppi pomodori o verdure marce.

Baci e spero a presto :*

 

Ps: se ce la faccio e se questo capitolo piacerà, cercherò di aggiornare PRIMA del 3 Luglio.

 

 

 

 

  
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