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Autore: GreenBlood_    26/06/2013    9 recensioni
[Horror/Suspence/Thriller] [Violenza] [AU]
Sonic e i suoi amici cercheranno di non essere vittime di questa terribile malattia che si propaga nel loro mondo, e troveranno la cura ad ogni costo!
Ormai, la loro vita si è trasformata in sopravvivenza. Ma non si riterranno sconfitti facilmente.
Riusciranno i nostri eroi a cavarsela?
Horror, violenza, sangue e colpi di scena vi attendono!
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{Estratto...
[...] Urla. L’inferno non faceva che propagarsi mostruosamente, peggio di prima. Il rumore era talmente acuto che i timpani di entrambi per poco non esplosero. Grida. Strilli. Grugniti. Era questo il suono della fine? [...] Devastazione. Le fiamme ardevano sempre di più, stavano bruciando ogni più piccola speranza, ingoiavano la vita. Si poteva sentire l’odore del fumo, forte, disgustoso. Uguale alla morte. (Dal capitolo 6)
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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La civiltà sciovolò nelle sua era di tenebre. 
E su una prevedibile scia di sangue. 
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The Death to expect outside
Capitolo III


Come avanzando in un incubo, Shadow vide i suoi piedi muoversi senza che fosse lui a volerlo. Forse si era congelato stando fermo nella neve, ma ora sembrava lacerargli la pelle come se fosse ferro. Era un pomeriggio freddo e pungente. Aveva cominciato a nevicare abbondantemente per la seconda volta consecutiva ma, cosa peggiore, la neve era sospinta da un vento rigido che soffiava da est, Si era sollevato dal nulla, quasi all’improvviso, e ora la bufera si era fatta più furiosa che mai. Forse quello era un avvertimento, ma loro sapevano a cosa stavano andando in contro. Se avessero potuto, sarebbero stati sicuramente dentro il rifugio, ma in quel momento avevano un compito estremamente serio.
“Non ce la posso fare” Esclamò Blaze, esasperata, mentre mirava alla rete spinata che li divideva dal rifugio al bosco nero.
“Non ce la puoi fare?” Fece da eco Shadow “ Qui tutti siamo a rischio di vita, se vuoi vivere devi darti da fare” Concluse.
Era come se avesse preso questa situazione come un semplice gioco o uno show televisivo, per alcuni era come se avesse perso per strada la paura stessa, oppure che abbia vissuto con  l’ansia per un lungo periodo, talmente lungo che adesso l’ha completamente dimenticata.
Il riccio puntò le sue pistole verso l’entrata, dai suoi movimenti e dal suo sguardo magnetico si notava la sua famosa sicurezza, e nessuno è mai riuscito a portargliela via.
“Io … credo di aver paura” Mormorò Amy con una voce alquanto consumata. “Non ti ci mettere anche tu furia rosa”  Rispose Shadow.
Ma chi in questo istante non desiderasse che tutto questo fosse solo un semplice incubo?
Nessuno vorrebbe vivere questa esperienza.
Nessuno, riuscirebbe a tenere in mano un’arma da fuoco per questo motivo.
Nessuno, e ripeto nessuno, potrebbe vivere in questo mondo di mutanti.

“Shadow ... “ Disse Amy. La sua voce pareva un sussurro. “Ma tu non hai timore? Non hai paura di morire da un momento all’altro?” L’aveva detto, la riccia aveva avuto il coraggio di chiederglielo. Il vento continuava a soffiare creando un’atmosfera tetra e desolante.
“Cosa ti importa?” Domandò il riccio voltando lo sguardo consumato. “Non ho paura per il semplice fatto che da mesi noi viviamo in questo modo e ho capito che sei hai il terrore di morire … muori, è finita se pensi questo, se immagini già uno schema in qui tu fai una brutta fine e vivi pensando solo a quello … sei morto lo stesso” Quelle parole, quel tono di voce secco e specialmente duro, come se fosse una semplice risposta da scuola elementare, fece riflettere Amy, quella risposta era una chiave, la chiave per continuare a vivere. Dallo sguardo di Blaze di poteva capire che anche lei era d’accordo su quello che aveva appena affermato Shadow, infatti i suoi occhi color oro iniziarono a splendere, era bellissimo vedere sicurezza in quella gatta. Era talmente forte che persino Amy tornò serena.
“Hai ragione Shadow, forse dovevo pensarlo anche anche io” Concluse Amy, tranquilla. Non passò molto tempo ma aveva già smesso di nevicare. Anche il vento si era calmato. Si poteva meglio vedere all’orizzonte, e questa era un vera fortuna.
“Io … credo che … “ Amy chiuse gli occhi. Sapeva che il momento era arrivato. Da lontano provenivano dei passi, se si sentivano bene evidentemente non c’erano dieci o venti mutanti, no, ce ne dovevano essere una cinquantina. La tensione risalì enormemente. “Cosa Amy?” Domandò Blaze.
Non ebbe una risposta all’istante, la riccia rosa guardava il vuoto,era impossibile schiodarla. Amy li sentiva, quei passi, tanti passi e anche … il ghiaccio sgretolato sotto i loro piedi. “Non li sentite?” Fece Amy respirando con fatica. Credeva di aver superato la paura, ma a quanto pare si sbagliava. “Amy … io non credo che … “ Blaze non riuscì neanche a terminare la frase.
“Sono qui, li sento! Sparate!”
“Amy vuoi calmarti?” La rimproverò Shadow.
Non lo sentì neppure perché le sue parole furono coprite dal suono di uno sparo, tirato da Amy anche se andato a vuoto. Un colpo secco, mandato solo per difesa. “Amy ma sei impazzita!? Non sprecare i progliettili!” Urlò Shadow talmente forte da sciogliere la concentrazione della riccia. Il riccio neanche rendendosene conto buttò le pistole per terra per riuscire a prendere le spalle di Amy e scuoterle. Ciò nonostante, non ci fu alcun litigio.
Quando Shadow voltò lo sguardo non vide più il verde della foresta e neanche il bianco panna della neve appena caduta, ma solo rosso, rosso sangue. “Ve lo avevo detto che erano arrivati” Grugniti, urla. Dietro il recinto spinato si celava il più grande degli incubi.
 ***
 
“Signora Rouge?” Mormorò Cream con una voce delicata e tremante “ … Che sta facendo?” Continuò. La pipistrella stava raccogliendo tutte le provviste rimaste. Sapeva che questa faccenda, o meglio, “battaglia” non avrebbe avuto un buon fine. Quindi per essere previdente avrebbe portato con se tutto il necessario possibile. “Sto … sistemando un po’di roba, tutto qui” Era certa che sarebbe stato meglio non dire tutto alla più piccola del gruppo, per non spaventarla. Cream era già malata, sicuramente il meglio per lei era farle sapere che si trovava al sicuro. “ … Noi non staremo a lungo in questo posto, vero?”  
Anche se, purtroppo, aveva capito tutto.
Per tutta risposta Rouge tirò una mela alla coniglietta e quest’ultima afferrò all’istante. “Mangia, ti metterà in forze”  Affermò Rouge, tornando a sistemare le cose per bene. L’atmosfera pareva più seria del solito. “Ehy Rouge, tutto a posto?” La porta si aprì e una macchia blu entrò nella stanza. “Si Sonic, non serve una laura in scienze per mettere del cibo dentro un sacco, non trovi?” Risposte in modo sgarbato la pipistrella. “E poi vai da Tails e digli di portarmi quelle sue cose” Continuò. 
“Intendi gli esperimenti?” 
“Si” Concluse Rouge.  “Senti, ero venuto a dirti che … dobbiamo prepararci al peggio. Quindi in casi estremi … vorrei che tu portassi Tikal e Cream lontani da questo posto”
Silenzio.
"Come sarebbe a dire?  Come potrei prendermi cura di due malati? Come potrei separarmi dal gruppo?" Tutte domande che giravano nella testa di Rouge. Quel silenzio circostante conteneva troppe domande.
“Lo so cosa stai pensando” Interruppe il silenzio Sonic. “Ma devi fare uno sforzo, pensa alle loro vite Rouge, pensa alle loro vite” Continuò.
“Pensa alle loro vite? Ma tu pensa alla mia vita! Cosa faccio se finisce il cibo? Cosa farò io lontana da voi!?” Le sue urla disperate echeggiavano in tutta la stanza.
“Verrò io con te.” Una risposta, un aiuto.
“ Tu? Knuckles?”
“Esatto, Sonic ha ragione, sono d’accordo con lui per una volta, i feriti devono stare in un posto più sicuro.” Disse Knuckles “Ed io davanti ad una simile richiesta devo per forza aiutare” Nessuno dei presenti poteva credere ad una simile affermazione, eppure era così. Knuckles aveva fatto una proposta d’aiuto e anche molto fondamentale. “Bene, lascio a voi la scelta” Sonic si allontanò dalla sala.
“Dove vai Sonic?” Domandò Rouge.
“Fuori” Rispose sorridente “Non sentite che hanno bisogno di me?” Come se nulla fosse il riccio si allontanò andando in contro all’inizio di un grande incubo infernale, dove prevista morte. Forse anche lui aveva superato completamente la paura? Il suo sorriso, pieno di sicurezza era la risposta. 
                                                                               
  
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