Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lunarossa    26/06/2013    3 recensioni
Fanfic ambientata non tenendo conto del 6° libro... Ginny sta facendo preoccupare un po' tutti. Non mangia, dimagrisce, non sorride più. Che cosa sta succedendo?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo anni di inattività sono tornata…mi mancavate ragazzi, in queste ultime 2 settimane ho fatto un pieno di Efp, tanto che mi è tornata la voglia di scrivere.

Ed ecco l’ultimo capitolo de “Gli occhi di Ginny”. Buona lettura

 

Cap 11

 

 

Lo stivale ci portò a destinazione e nell’attimo in cui Voldemort si rese conto di essere in aperta campagna, circondato da diversi membri dell’ordine e da Silente, lanciò un urlo sovraumano.

Si voltò e mi allontanò da sé facendomi cadere a terra.

Lanciò diverse volte l’anatema che uccide, ma Silente si era messo tra me e lui ed aveva creato uno scudo protettivo che respingeva gli attacchi.

Il suo sguardo era come quello di una tigre circondata dal fuoco.

Si guardava intorno, affannato, in cerca di una via d’uscita che non riusciva a scorgere.

Io ero ancora a terra.

Gli Auror stavano in cerchio attorno a noi e schivavano gli incantesimi non senza fatica.

“E’ finita Tom” disse Silente

“Non chiamarmi così, io sono Voldemort, Voldemort!” gridò come un pazzo continuando a lanciare anatemi.

Tonks fu colpita da un Cruciatus.

Si accasciò a terra gemendo di dolore e la mia angoscia salì.

Tonks no! Lurido verme schifoso che non sei altro.

La mia rabbia crebbe quando riuscì a colpire per due volte atri Auror.

Tonks si era rialzata, a fatica ma fiera con lo sguardo deciso e acceso e continuò ad attaccarlo.

Piano piano Silente mi stava spostando con un incantesimo di levitazione ed io non me n’ero nemmeno accorto.

Ci unimmo al cerchio degli Auror e cominciammo ad attaccarlo anche noi.

Le grida di rabbia di Voldemort riecheggiavano nella notte e mi penetrarono nelle orecchie fino a farmi scoppiare la testa.

Qualche Auror cadde e non si rialzò più.

Poi colpì Silente, non so con quale anatema, ma lui si accasciò a terra e mi venne il panico.

Guardai Voldemort e vidi che rideva come un folle per essere riuscito a colpirlo e questo mi fece muovere inconsapevolmente. L’odio si era impossessato di me.

Lanciai l’anatema che uccide senza pensare e lo colpii.

Voldemort cadde a terra, morto.

Lasciai cadere la bacchetta, inorridito. L’avevo ucciso. L’avevo ucciso.

Poi divenne tutto molto confuso. Alcuni Auror andarono da Voldemort per accertarsi che fosse morto, altri da Silente ancora accasciato a terra e Tonks venne da me e mi scosse, forte.

Tornai in me.

Silente! Ginny!

Silente si stava rialzando.

Dio ti ringrazio… ed io gli volai tra le braccia.

Lo abbracciai forte quell’ uomo che tanto mi era stato vicino in tanti modi diversi, ma che mai mi aveva abbandonato.

Barcollava allora lo aiutai a tenersi in piedi.

“Ho avuto paura di perderla Professore.” Dissi così piano che forse non mi aveva nemmeno udito.

“Non oggi Potter, grazie a te non oggi.”

Mi aveva sentito.

Dio, chissà cosa stava succedendo al cimitero dove avevamo lasciato Ginny.

“Vai Harry, vai ad aiutare i tuoi amici” disse Silente sorridendo leggendomi nel pensiero.

Un Auror si sostituì a me nel sorreggerlo ed io guardai Tonks che mi sorrise.

Ci smaterializzammo un poco distante e corremmo perdifiato fino al cimitero.

E lì la vidi.

Era seduta su una tomba e Ron cercava di pulirle una ferita sulla fronte e di asciugarle il sangue dal naso gonfio, probabilmente rotto, con gran disappunto di lei che gli sbraitava contro.

Hermione le era seduta accanto e le accarezzava le spalle.

Gli Auror stavano portando via i Mangiamorte. Li avevano catturati o uccisi quasi tutti. Altri erano scappati.

A terra purtroppo c’era anche qualcuno dei nostri.

Cercai Remus con lo sguardo e lo vidi avvicinarsi a Ginny e tirai un sospiro di sollievo misto al dispiacere per quelle persone che non ce l’avevano fatta.

Poi mi vide.

Si alzò in piedi.

Non so quale dei due si mosse prima verso l’altro, ma ci corremmo incontro.

Ci abbracciammo e ci baciammo.

“Scusami, scusami per quello che ho detto” dissi tra un bacio e l’altro.

“Non ci ho creduto nemmeno per un attimo” mi rispose lei.

La stringevo forte, non l’avrei lasciata andare mai più.

“Non mi chiedi com’è andata con Voldemort?” le chiesi guardandola stranito.

“Non ne ho bisogno” mi disse lei, “lo so.”

Sorrisi. C’incamminammo abbracciati verso Ron, Hermione e Remus che ci guardavano sorridendo.

Da oggi in poi la mia piccola veggente avrebbe avuto solo belle visioni, niente più morti o attacchi o rapimenti.

Vidi passare Malfoy e lasciai Ginny che mi guardò interrogativa.

“Torno subito” dissi andando verso di lui e l’Auror che lo teneva fermo per portarlo ad Azkaban.

Gli andai molto vicino ed alzai un ginocchio colpendolo in mezzo alle gambe sentendolo accasciarsi con un gemito di dolore.

“Questo è il metodo babbano per ringraziarti delle attenzioni che hai avuto per la mia ragazza” dissi piano vicino al suo orecchio.

“Devo portarlo via Harry” mi disse l’Auror.

Mi spostai e si allontanarono, Malfoy barcollando.

Pensai a quanti membri dell’ordine e a quanti Auror non conoscevo che si erano battuti accanto a noi quella notte e li ringraziai tutti mentalmente.

Cominciammo ad aiutare chi ne aveva bisogno e a portare via chi ci aveva valorosamente lasciato.

 

 

 

 

Il sole splendeva e Silente parlava con voce ferma alla folla che aveva preso parte ai funerali. Stava ringraziando tutte le persone che si erano sacrificate per la liberazione del mondo, magico e non, da Voldemort.

Stava ringraziando i feriti e quelli che ne erano usciti indenni.

Tonks non riusciva più a muovere il braccio sinistro e le avevano dato poche speranze che lo avrebbe recuperato.

Silente era su una sedia a rotelle. Le sue gambe non riuscivano più a reggerlo.

Ron aveva una cicatrice che andava dal fianco destro alla schiena.

Il bilancio, per quanto basso dal punto di vista numerico, era, comunque, di dolore, perchè anche una sola persona morta faceva soffrire tutte le persone che l’amavano.

Come se mi avesse letto nel pensiero, sentii Silente dire:

“All’inizio di questa guerra pensavamo che avremmo avuto più perdite, ma è comunque con immenso dolore, ma anche immensa gratitudine, che ricordiamo e ricorderemo per sempre le persone che ci hanno aiutato a sconfiggere il male e che non sono più qui con noi.”

La piccola mano di Ginny stringeva forte la mia.

Sentivo il sole caldo sul viso e non ci credevo che avremmo potuto iniziare una vita senza quel senso di terrore con cui avevamo dovuto convivere per tutti questi anni.

Non ci credevo che avremmo potuto far finta di essere veramente degli adolescenti spensierati. Finta, sì, perché certe cicatrici che hai dentro te le porti dietro per sempre, ma, perlomeno, avevamo la consapevolezza che avremmo potuto costruirci un futuro.

Vidi Hermione stretta al braccio di Ron, che le teneva la mano.

Ginny invece si fece seria come quando aveva una delle sue visioni e si aggrappò al mio braccio per non cadere.

Mi pietrificai preoccupato.

Durò una decina di secondi al massimo. Il mio respiro era ansioso, ma lei stranamente non aveva un’espressione preoccupata, piuttosto imbarazzata. Mi guardò con gli occhi sgranati e divenne rossa come un pomodoro.

“Cos’hai visto?”dissi piano.

“Qualcosa che una sorella non dovrebbe mai, e dico MAI vedere.”.

“In che senso scusa?”

Sghignazzò piano.

“Non credo che Ron tornerà a casa stanotte”.

Sorrisi.

“Bene così avremo la camera libera.”

Si ricominciava a vivere.

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lunarossa